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Eccomi per un piccolo aggiornamento:
Ho proseguito con la grana 80 fino ad arrivare al bordo ma senza insistere troppo… ho preferito utilizzare una grana più fine (180) per lavorare in tranquillità senza rischiare piccole scheggiature. Ho letto in alcuni report costruttivi che con le grane grosse come 60 e 80 c’è il rischio che forzando nella zona del bordo, nonostante questo sia stato smussato, si possano creare piccole scheggiature.
Dopo aver minuziosamente pulito tutto mi sono però reso conto che l’utensile di gesso dentale presentava dei piccolissimi forellini, dovuti a micro bollicine d’aria nella colata, che avrebbero potuto trattenere grane di abrasivo. Sulla parte posteriore ho quindi steso uno strato di colla bicomponente Prochima 5 mentre sulla parte anteriore ho utilizzato una vernice plastificante Saratoga (Plasti Spray).
Una volta essicati ho iniziato a lavorare con la grana 180 con l’utensile sopra.
Dopo qualche seccata ho effettuato uno sharpie test disegnando la griglia con un pennarello indelebile ed effettuando un paio di giri completi di passate 1/3D ho notato che la zona esterna (circa 1/6 dal bordo) svaniva prima rispetto alla zona più centrale, chiaro segno che occorreva ancora lavorare un pò con l’utensile sopra (tenendo sempre d’occhio la freccia).
Dopo un altro pò di lavoro con l’utensile sopra ho iniziato ad alternare TOT e MOT per mantenere la focale corretta.
Effettuando nuovamente lo sharpie test il risultato sembrerebbe in linea con le aspettative:
Domani continuerò quindi ad alternare TOT e MOT con la grana 180 fin quando non risulteranno più visibili i piccoli crateri della grana precedente, che comunque risultano già essere relativamente pochi visto il lavoro di oggi.Grazie Massimo, quel che è certo è che mi sta piacendo un sacco… In realtà la maggior parte del lavoro è stato fatto con una mano a premere sul centro e l’altra ad accompagnare ma in questo video ero quasi arrivato alla freccia e quindi andavo avanti cauto senza aggiungere troppo peso. Ho letto diversi articoli e ho capito perché venga usato il sistema dell’overhang variabile con la cordale. Le passate 1/3D portano via molto poco e con la cordale utilizzata come l’ho utilizzata io la depressione è piuttosto limitata alla zona centrale del vetro. In questo caso con le passate 1/3D si deve quindi portare via una maggiore quantità di materiale. Indicativamente si va a lavorare quasi tutta la metà esterna del vetro utilizzando solo le 1/3D. Utilizzando invece un overhang progressivo con le cordali non si va di certo a creare la sfera ma si fa per agevolare il lavoro delle passate 1/3D facendogli trovare meno materiale da abradere visto il loro scarso potere di asportazione. Questo è quello che riportano alcuni articoli, tuttavia io rimango dubbioso al riguardo perché nulla si crea e nulla si distrugge e mi viene quindi da pensare che comunque riducendo l’overhang si riduce anche la “forza” della cordale diventando via via più simile alla 1/3D quindi non vedo neppure io tutti questi benefici. Magari il prossimo lo proverò così
Beh con la cordale è ovvio che il bordo non venga lavorato… in entrambi i casi lavorare con le passate 1/3D è d’obbligo, cosi com’è d’obbligo ottenere prima una buona sfera prima di passare a grane più fini. Mi chiedevo solamente se usare la cordale via via riducendo l’overhang e utilizzare quindi meno l’1/3D sia più rapido o “migliore” che utilizzare la cordale con overhang fisso fino al raggiungimento della freccia e poi lavorare molto di più di 1/3D per ottenere quello che alla fine è il solito risultato. Io ho utilizzato il secondo metodo, vedo che alcuni utilizzano il primo ma in entrambi i casi alla fine si ottiene la sfera. Con lo sferometro sto controllando continuamente e al momento posso continuare a lavorare con l’utensile sopra finchè il centro rimarrà non interessato dal lavoro. In questo modo i bordi si stanno via via rimpicciolendo. Se il centro verrà interessato prima di aver raggiunto i bordi allora inizierò ad alternare utensile e specchio per mantenere la freccia
Riguardo al problema delle due zone sto notando che andando avanti con le passate il problema si sta attenuando, quindi avanti!Sto utilizzando le passate 1/3D ma mi sorge un dubbio… ho letto che alcuni partono con le cordali con uno scostamento laterale del 40% fino al 25% della freccia, poi al 30% fino al 50% della freccia, poi al 20% di scostamento fino al 75% della freccia e una volta giunti alla freccia desiderata partono con le 1/3D coc. Io, come voi, ho mantenuto la percentuale di scostamento sempre intorno al 40% fino al raggiungimento della freccia, solo dopo sono partito con le 1/3D. Ora mi trovo chiaramente con un bordo di circa 15mm non lavorato che dovrebbe piano piano assottigliarsi con le 1/3D. Che differenze ci sono tra queste due tecniche? Qualcuno le ha provate entrambe?
Colgo l’occasione per esporvi anche un altro dubbio… Come potete vedere dalla foto le due zone evidenziate fin dall’inizio non sono praticamente mai state toccate a differenza delle altre zone del bordo che, anche se in minima parte, hanno risentito delle lavorazioni quel tanto da diventare satinate. Sicuro di un’omogenea lavorazione del vetro, a cosa può essere imputabile questa differenza? Specchio non perfettamente spianato in origine? Continuando a lavorarlo è una cosa che andrà a posto da se? Provando la freccia appoggiando la barra sulle parti segnate questa risulta essere minore di circa 1 decimo rispetto alla stessa misura fatta sulle altre due zone. Misura infatti 3.05 mm invece dei 3,15 dell’altra misurazione.https://www.youtube.com/watch?v=_gd-is8DBUQ
Con le passate cordali ho raggiunto la freccia desiderata e da domani inizierò la fase di regolarizzazione della sfera utilizzando passate 1/3D CoC, passate che mi accompagneranno anche nelle successive fasi di lavorazione con abrasivi via via più fini.
Con il Dremel nel frattempo ho rifatto le canalizzazioni lungo la fascia più esterna dell’utensile visto che le passate cordali ne avevano via via diminuito la profondità fino a cancellarli in parecchi punti. Questo fatto causava una peggior resa dell’abrasivo e una minor durata della “seccata” che “impastava” molto prima e costringeva a pulire sempre più spesso utensile e vetro. Riaperti i canali tutto è tornato a filare liscioBeh il riflesso si vede perché lo specchio era leggermente bagnato, altrimenti la finitura sarebbe satinata non riflettente visto che sto usando grana 80… Quindi tutto nella norma
Gratta gratta ho capito che, nel mio caso, la procedura più redditizia è bagnare leggermente l’utensile e distribuire l’abrasivo sulla sua fascia più esterna. Sul vetro nulla, ne acqua ne abrasivo… In questo modo il carborundum utilizzato va a lavorare esclusivamente nella zona di interesse lungo tutta la circonferenza di lavoro mentre distribuendo l’abrasivo sul vetro questo veniva per lo più disperso nel primo quarto di giro rendendo meno efficace il resto del lavoro.
Se nel frattempo l’abrasivo lungo la circonferenza dell’utensile si asciuga un pò troppo basta una spruzzatina d’acqua leggera e si riparte.
La freccia ora misura 1,84mm mancando quindi 1,28mm dal target teorico, in realtà scenderò qualcosina di più per poter poi lavorare prevalentemente con l’utensile sopra in modo da utilizzare meno abrasivo… continuiamo.Marco95 non farti intimorire! Ciò che oggi ti fa sentire ignorante non lo farà domani se c’è la voglia di imparare… Buttati!
Grazie Massimo, ho iniziato a prenderci un po’ la mano e ho visto che basta attendere che i canali siano un po’ saturi e usare poca acqua per avere il miglior rendimento. Gim, le scanalature le ho fatte da subito perché in un paio di articoli dicevano di farle per evitare che specchio e utensile si incollassero o che lo sfregamento diventasse troppo “psstoso”. Sinceramente non ho l’esperienza per valutare la cosa da un punto di vista tecnico. Il gesso al momento sembra bello sigillato, nel senso che quando pulisco l’utensile con lo spazzolino non rimane traccia dei granelli. Molto probabilmente bisogna solo stare attenti a che non siano presenti buchetti o fessure sulla superficie e in caso sigillarle, ma è un problema che tratterò più avanti… Uno dei tanti che incontrerò.
Al momento ho lavorato un paio d’ore e come freccia sono arrivato a 1,09mm quindi sono a -2,04mm dal target.
Comunque in nessun articolo avevo letto quanto sia faticoso il lavoro del grattavetro! D’estate poi è devastante Sto lavorando a 30 e passa gradi, a petto nudo e con una fascia sulla fronte, sembro karate kid
Con questo caldo lavorare la pece immagino sia molto complicato senza un locale climatizzato. Ma tanto da quando sarò a quel punto sarà già più frescoLe passate cordali iniziano a dare i loro frutti, l’utensile lavora bene e il centro dello specchio inizia lentamente a scendere. Se posso trovare un difetto all’utensile fatto in questa maniera riguarda il maggior consumo di carborundum che, lavorando a faccia in su, tende inevitabilmente a disperdersi in parte nelle canalizzazioni.
Gratterò ancora qualche ora dopodiché inizierò con le misurazioni della freccia per valutare i progressi.30 Luglio 2017 alle 19:00 in risposta a: Utensile per sbozzatura, pieno diametro o inferiore? #10212Lo scalino lo ha Giulio…è come se fosse una flangia, la parte di abrasivo è in rilievo quindi dovrebbe toccare solo quella ma non sembra fare nulla. Magari ho sbagliato disco ma essendo per granito ecc mi pareva quello più adatto. Vedrò di sperimentare con del vetraccio di scarto più avanti, ora sono partito e non voglio fermarmi
30 Luglio 2017 alle 15:26 in risposta a: Utensile per sbozzatura, pieno diametro o inferiore? #10208Niente, purtroppo non riesco a farlo lavorare… crea solo delle righe singole in due o tre punti, per il resto scivola sopra come nulla fosse. Ho provato con più forza ma non cambia nulla. Al momento sono ripassato al pieno diametro con le mattonelle.
29 Luglio 2017 alle 20:32 in risposta a: Utensile per sbozzatura, pieno diametro o inferiore? #10203Cercherò di tenere sotto controllo la mia potenza Giulio!
29 Luglio 2017 alle 12:31 in risposta a: Utensile per sbozzatura, pieno diametro o inferiore? #10201Vi do un’anteprima veloce dell’utensile che ho creato stamani… Ho incollato il disco diamantato da 115 mm a un tubo flangia to con la colla epossidica, dopodichè ho fatto una colata di gesso per irrobustire il disco evitando eventuali flessioni e per aumentare un pò il peso del tutto. Poi aprirò discussione specifica.
26 Luglio 2017 alle 23:12 in risposta a: Utensile per sbozzatura, pieno diametro o inferiore? #10187Ho controllato la mail ma non mi è ancora arrivato nulla Giulio
Il gesso l’ho già provato e scalda ma non in maniera esagerata ma ho provato solo un etto (Avevo forse paura di finire i 25 kg?)
Da quello che ho letto in alcuni articoli il trucco è proprio quello, cioè togliere lo stampo dal blank dopo i primi minuti utili affinchè sià sformabile ma che non abbia ancora iniziato a generare troppo calore. Comunque qualora partissi subito con un utensile in gesso a pieno diametro potrei tranquillamente usare qualsiasi superficie piana per la colata. Diverso se dovessi rifare degli utensili dopo aver generato la curvatura. Se deciderò di utilizzare uno strumento di sbozzatura come riportato negli articoli allora si, dovrò fare una prova per evitare brutte sorprese.
Domani vorrei iniziare a fare qualcosa… ma cosa!? -
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