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In che senso Massimo? La prima è con il reticolo più lontano dal fuoco (quindi allontanandosi dallo specchio), la seconda è con il reticolo più vicino (avvicinandosi allo specchio), la terza nella zona vicina al fuoco che però varia molto al minimo movimento e la foto fa poco testo. Non ho minimamente idea di nient’altro oltre a questo
Teoricamente dovrei avere una sfera e se allontano ancora il reticolo sembrano più dritte le linee ma alla distanza a cui ho fatto le foto sembrano avere questo andamento più simile a una parabola.
Per ora sto lavorando con passate 1/3D e specchio sopra, volevo invertire per un paio d’ore stasera ma poi mi sono intrippato con sti pseudo test e ho rimandato.
Edit:
Esattamente come dici, il bordo non è ancora ben lavorato tant’è che al test con laser incidente risulta più visibile l’impronta rispetto ai 2/3 più centrali.
Dici quindi che vado bene per questa strada?Dunque, non ho resistito e stasera ho provato a creare un reticolo di Ronchi con un filo da pesca da 0,1 mm che avevo in casa… poi ho tolto la lente di collimazione a un laser, ho posto il reticolo nel fuoco di ritorno dallo specchio e non potendo guardare direttamente la luce troppo pericolosa del laser ho proiettato le frangie su un foglio, poi ho fotografato con il telefonino quindi prendete con le pinze le immagini visto l’accrocchio poco professionale usato.
Da quello che vedo non so se me la sono tirata ma mi pare di essere nella situazione esposta come domanda
Provando a spostare avanti e indietro alla meno peggio non mi sembra di avere bordi ribattuti o altre diavolerie estreme.
Lo specchio non è ancora lucidato a dovere, il laser test mostra ancora l’impronta sulla faccia buona (sono a 4 o 5 ore di lavoro) e chiaramente aspetterò di avere finito e di ricevere i reticoli veri e propri da usare con un test un pò più serio.
Insomma, che vi sembra?
(Nelle immagini le curve sembrano un pò distorte in alcuni punti ma dal vivo non le sono, non so se è la carta non ben stesa o la fotocamera ma muovendo si vedono regolari)Ho preso quello da 200 linee perché più o meno sono 8 linee per millimetro… L’altro l’ho preso anche in previsione di lavori futuri. Ho diversi software di simulazione e mi sembrava che appunto per il mio fossero sufficienti.
Ma una domanda… Supponiamo che facendo un test di Ronchi ne uscisse non una sfera ma un principio di parabola, in quel caso conviene ricercare comunque la sfera invertendo utensile e specchio o se lo specchio è già lucidato a dovere si può proseguire bypassando la sfera?Grazie dei suggerimenti ragazzi, alla fine ho scelto di provare ad acquistare dal sito che mi ha passato Giulio un paio di griglie, una da 125 lp/inch ovvero 4,92 linee per mm e una da 200 lp/inch che corrispondono a 7,87 linee per mm. Per una ventina di euro inclusa la spedizione si può provare
Da qualche parte per casa una reflex a pellicola dovrei averla, ma anche la ritrovassi mi sembra un pò troppo macchinoso al giorno d’oggi… nonostante sia un metodo qualitativamente efficente non lo è per tutta la trafila di acquisto rullino, fotografia modello, sviluppo ecc
Intanto io continuo a lucidare e speriamo non ci mettano anni ad arrivare!Grazie ragazzi, per adesso sono soddisfatto dei progressi. Inizio a capire sempre più cose e questo è soprattutto merito vostro e di San Giulio che mi riempie di materiale stra utile.
Stasera dopo qualche ora di lucidatura ho potuto finalmente misurare la focale reale dello specchio. Togliendo la lente da un puntatore laser fissato su un supporto e direzionandolo verso lo specchio ho cercato di individuare con precisione il fuoco di ritorno e di conseguenza il raggio di curvatura che è risultato essere 3608 mm.
Quindi al momento la focale di 1804 mm risulta essere in linea con l’obbiettivo iniziale di ottenere un rapporto F/6.
Nei prossimi giorni mi concentrerò sulla costruzione di un supporto specchio e del setup per eseguire i test di Ronchi e Foucault.
Anzi, qualcuno sa dove reperire uno specchietto semi riflettente? Vorrei costruire un banco di prova piuttosto preciso cosi da poterlo utilizzare al meglio anche con specchi più “veloci” (mmm… si, ho il dubbio che continuerò la mia carriera da grattavetrista ).
Il reticolo di Ronchi devo ancora vedere come crearlo perchè non ho stampanti laser precise a disposizione e con il filo da pesca mi risulta un pò macchinoso.
Ho trovato uno shop americano che ha veramente tutto quello che mi servirebbe (il famoso edmund optics) ma ha prezzi allucinanti e in più essendo in america tempi, costi, dogana mi spaventano un pò. Se avete altre opzioni sono tutto orecchieGrazie mille Giulio, ottimi consigli… fortunatamente mi è venuto spontaneo lavorare già spingendo e tirando il solo bordo dello specchio, toccando meno superficie possibile, questo per abituarmi a non scaldare con le dità zone di vetro vicine alla faccia.
Un piccolo suggerimento per chi vuole aprire i canali utilizzando un saldatore (o metodi similari tramite fusione).
Ho imparato che mascherando con del nastro carta la pece, delimitando i canali da aprire, viene un lavoro molto pulito e preciso, la pece non si sporca o deforma come invece era successo la prima volta con conseguente difficoltà a far riprendere contatto alla superificie.
Praticamente si nastrano delle strisce verticali lasciando gli spazi dei canali desiderati scoperti, poi si mette l’utensile quasi in verticale con sotto un contenitore dove si farà colare la pece scaricata. Si parte dal basso e si iniziano a sciogliere i canali mano a mano salendo verso la metà dell’utensile. Si parte dal basso in modo che la pece che si scioglie a monte trovi già il canale di scolo libero e non prenda strade non desiderate. Per non dover far fare troppa strada alla pece più in alto ho trovato utile arrivare fino a metà utensile, poi girarlo di 180° e completare l’altra metà.
Togliere il nastro, posizionare nuove strisce a 90° e fare le medesime operazioni per ottenere la griglia.
Devo ricredermi su questo metodo, sbagliavo l’approccio. Segnare semplicemente i canali con la pressione di uno strumento a V vuol dire spostare la pece da un posto all’altro senza rimuoverla con la conseguenza che si deforma maggiormente la figura dell’utensile e soprattutto che la tendenza dei canali a richiudersi sia maggiore. Rimuovendo invece il materiale dai canali questi problemi non si hanno e anche la fase di adattamento è praticamente immediata.Sono riuscito a far lavorare bene il tutto, serviva più peso per più tempo. Quindi diciamo che ci siamo ma il problema rimane la temperatura troppo elevata nel mio studio, ahimè unica stanza di casa senza condizionatore. 31°C sono tanti e la mia pece è indicata per temperature di lavoro che vanno dai 18 ai 26 gradi circa, di conseguenza i canali dopo un’oretta si sono quasi chiusi e ormai credo mi convenga attendere il fine settimana e il calo di temperatura previsto. Comunque già è un buon segno che il tutto funzioni e che il momentaneo smarrimento fosse solo un problema di “forma”
(Qui ancora non completamente a contatto)
Come sospettavo l’utensile di pece mi sta facendo impazzire…ho fatto la colata senza problemi e ho tenuto premuti specchio e utensile per far prendere la giusta forma alla pece dopodichè ho aperto i canali con il saldatore come suggerito da molti. Errore più grande non potevo fare. A parte la puzza nonostante fossi sul terrazzo, ma finiti di aprire ho dovuto nuovamente premere abbastanza a lungo per avere un contatto omogeneo. Solo che nel frattempo si sono parzialmente richiusi i canali e allora via di saldatore un’altra volta… Al momento ho sporcato ovunque, ho pece anche dietro le orecchie e un pò di sconforto che cercherò di far andar via con una buona birra ghiacciata. Ora sto riprovando a far prendere la forma.
Aggiornamento: Niente, non riesco a far scorrere l’utensile nonostante ora sia a contatto ovunque. Faccio due o tre volte avanti e indietro si blocca e non scorre più, poco importa se metta più o meno abrasivo, più o meno acqua. Non so che fare.
Ok, l’utensile di gesso è pronto ma l’ansia è palpabile…
Non sono più cosi sicuro di usare le “caramelle” di pece perchè comportano tutta una serie di passaggi che non avendo mai avuto a che fare con una sostanza del genere non mi sento di affrontare (creazione stampo, colata negli stampi, rimozione dagli stampi, fusione e appiccicamento della parte posteriore di ogni quadretto ecc).
Sembra darmi più sicurezza affrontare il classico panino utensile-pece-specchio e successiva creazione canali.
Voi che ne pensate?Oggi ho lavorato lo specchio un’oretta con la grana da 5 micron. Al momento non rilevo nessun cratere e la superficie risulta soddisfacente in ogni zona. Sono partito controllando con il microscopio il centro e via via verso le zone periferiche non riscontrando variazioni. Ho riscontrato con piacere che le grane più fini richiedono molto meno lavoro e soprattutto molto meno fatica. Dalla 15 micron in poi (15-9-5-3) ho optato per un’emulsione composta da 1 parte di abrasivo 4 parti di acqua e due o tre gocce di sapone neutro riscontrando una buona durata delle seccate che non ho mai lasciato “tirare” troppo… come cambiava leggermente il suono della passata aggiungevo una spruzzatina di miscela.
Ho alternato mot e tot mantenendo una passata di 1/3D che si è dimostrata ideale per mantenere la sfera e controllare con precisione e leggerezza specchio ed utensile.
Domani utilizzerò la grana da 3 micron nonostante molti non usino queste grane cosi fini passando subito alla fase di lucidatura semplicemente mantenendola per una durata maggiore. Io ho preferito portarmi ben avanti con gli abrasivi per gestire in maniera meno impegnativa la già di per se tosta fase di lucidatura.
Ecco l’immagine di un capello rapportato alla finitura da 5 micron:Per la lucidatura opterò per un utensile completamente nuovo, sempre in gesso dentale, che molto probabilmente creerò con la tecnica delle “caramelle” di pece.
Altra cosa da fare in settimana sarà un reticolo di ronchi con filo da pesca da 0,125mm e il setup di un test di foucault.
Buona serata a tutti!Da un errore è nata la soluzione al problema. Praticamente avevo sbagliato la sequenza degli abrasivi saltando il 25 micron. Mi sono reso conto solo stasera di esser passato dalla grana 320 alla 15 (errore di cassettini invertiti) e cosi, nonostante avessi cumunque ormai ben lavorato la superficie, ho deciso di tornare alla 25 e i crateri sono piano piano spariti!
Avanti!Allora ragazzi, dopo qualche giorno di vacanza mi sono rimesso sotto. Sono alla grana da 15 micron e la superficie inizia a diventare sempre più vellutata e piacevole
La freccia continua ad essere stabile e io continuo ad alternare Mot e Tot, ho misurato la focale con un laser bagnando lo specchio e misura 1805 mm quindi ci siamo. Quello che mi da un pò da pensare ora come ora sono i 3 o 4 crateri che ho trovato con il microscopio (che sembrano molto grossi perchè ingranditi molto ma quasi invisibili ad occhio nudo). Sono solo 3 o 4, di cui vi allego foto del più grande, e la domanda è: secondo voi, andranno a posto da soli nonostante stia già usando grane piuttosto fini? E in caso non andassero a posto che si fa? Si lasciano li o si torna indietro con il lavoro? Quanto incidono sul prodotto finale? Nei vostri specchi ne avete lasciati? Per precisione due sono quasi al centro quindi vista l’ostruzione del secondario non dovrebbero dare alcun fastidio, gli altri due uno a metà e uno a un paio di cm dal bordo. Comunque spero che vadano a posto…Scusate le domande a raffica ma pignolo come sono vado in paranoia
Grazie mille Massimo, fa piacere sapere di non essere l’unico psicopatico in giro
No a parte gli scherzi, ritengo siano i dettagli a fare la differenza tra un lavoro soddisfacente e uno che “si sarebbe potuto fare meglio” (che poi si può sempre fare meglio in ogni caso), quindi mi diverto a stare attento alle piccole cose.
Oggi mi è arrivato il microscopio usb, pagato 29€ risulta essere davvero formidabile.
Ho cercato quindi sulla superfice la presenza di crateri e l’unico presente degno di nota è questo, comparato alla dimensione di un mio capello:
Lavorerò ancora un pò con la 320 e poi passerò alla 25mySiamo giunti alla grana 320, ho già fatto un’oretta di lavoro e la superficie mi sembra ben omogenea e priva di crateri:
Mercoledì dovrebbe arrivarmi il microscopio usb per controllare la superficie con l’avanzare delle grane più fini… Adesso avrei un paio di domandine per voi.
Qual è il miglior modo per valutare la sfera a questo stadio di lavorazione? Cioè, bisogna prendere per buono il test della matita/pennarello o ci sono altri metodi un più precisi? La distanza focale misurata bagnando lo specchio va bene, la freccia corrisponde ai calcoli (anche se in realtà, per pignoleria, ho voluto rivedere il valore perché con lo smusso degli angoli lo specchio misurava 298,5mm e la freccia è stata quindi diminuita di un paio di decimi per rimanere nella focale corretta), il test del pennarello continua a risultare omogeneo, tuttavia non ho la certezza della sfericità corretta. Conviene attendere una buona lucidatura e di conseguenza i test ottici veri e propri o c’è un modo attuabile in queste fasi? La mia paura è di arrivare più avanti con qualche errore non recuperabile se non tornando indietro con le grane
Teoricamente dovrebbe essere tutto apposto… Credo… Spero…
Altra domanda, ho letto un articolo dove veniva suggerito di aggiungere una goccino di sapone nelle grane più fini da utilizzare in emulsione, cioè una parte di abrasiva, 3 parti di acqua e qualche goccia di sapone ed emulsionare il tutto. Riportavano il vantaggio di seccate più lunghe e gestibili. Avete mai provato? Secondo la vostra esperienza potrebbe essere un consiglio efficace? -
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