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Viceversa, quando una zona è già troppo grattata, presenta un raggio di curvatura più grande di quello desiderato, e la pendenza del grafico è intuitivamente a scendere verso il basso, per cui il punto più basso del grafico rappresenta una zona già troppo abbattuta, e non più grattabile… se non abbassando tutto il resto della superficie con un normale ritorno verso la sfera.
Infatti, la zona centrale è meno “scavata” del necessario, per cui le zone periferiche in relazione al centro risultano “fuori tromba”.
Teniamo presente che il software in questione, posiziona in modo automatico il valore della prima zona centrale all’interno della tromba, eseguendo una traslazione dell’intera curva.
Infatti nell’immagine del grafico M-L si può vedere come lo “zero” non sia al centro del grafico stesso, ma spostato verso l’alto.
In teoria( in un grafico con errore max entro il lambda ) nessuno ci vieta di prendere come riferimento all’interno della tromba una qualunque zona, posizionarla al centro della tromba e lavorare le altre zone di conseguenza. La differenza sarà unicamente nell’aver aumentato o diminuito di qualche centesimo di mm la focale per il calcolo dei valori.
Perciò nel momento in cui il centro avrà la giusta profondità, che al momento manca, anche le altre zone avranno un diverso posizionamento nel grafico, perchè vengono modificati i valori relativi tra i vari punti rispetto al centro, anche se il valore assoluto del raggio di curvatura delle zone esterne rimane lo stesso.Bene, le valutazioni sono corrette, occhio però al centro specchio che tende a rimanere sferico, quindi un po’ “piatto” rispetto alla parabola teorica.
Nel Ronchi in intra, la parte centrale di una parabola è quella con la linea più “larga” , perchè più vicina al ROC, in questo caso invece la linea centrale è meno estesa della zona successiva e rimane uniforme come nella sfera con ROC costante
Il Ronchi va infatti usato in combinazione con il Foucault. Il primo per l’andamento generale della superficie, il secondo per la misura in alcuni punti.
Il foucault esegue una interpolazione di questi punti rilevati, ma così facendo potrebbero sfuggire alcuni difetti locali.
In questo caso, oltre al bordo leggermente rialzato, ( ma è veramente una piccola cosa risolvibile con corse a w con specchio sotto ) si nota una zona centrale ancora “alta”, non raggiunta dalla lavorazione allo stesso modo del resto dello specchio che invece sta assumendo la classica forma parabolica.
per rendersi conto della corretta forma della figura con il Ronchi è’ utile confrontare l’immagine ottenuta con una simulazione al software ( opzione disponibile anche in Foucault Test Analysis )
E’ vero che quella zona dello specchio andrà coperta dal secondario, ma è comunque preferibile cercare di ottenere la forma più regolare possibile, proprio perchè il Foucault con maschera di Couder non esamina tutti i punti sulla curva, più è regolare la curva sul Ronchi, più è alta la probabilità che i punti non rilevati dal Foucault siano entro i limiti di tolleranza.Cosa si fa in questi casi ? boh…
L’astigmatismo lo puoi verificare anche con il Ronchi, ruotando lo specchio in più posizioni e vedendo se le righe cambiano di orientamento.
Per il resto non saprei… come dici tu ormai sei in ballo e conviene continuare a ballare
Vediamo se si riesce a costruire una buona sfera, casomai si potrà cambiare strategia…Wow , complimenti Enrico, bella sfera !!!
E’ vero c’è un piccolo bordo rialzato, ma al momento non me ne preoccuperei più di tanto ( sempre meglio del bordo ribattuto )
La deformazione è minima e comunque il bordo, in fase di parabolizzazione, dovrà andare giù per definizione…
Se vuoi comunque ottenere una sfera ancora più omogenea, non devi far altro che continuare con le corse che hai effettuato finora, ( magari solo un po’ più lunghe) senza alcuna pressione. A quel punto anche il foucault sembrerà più “liscio” ed i graffi saranno comunque ridimensionati.
Io comunque partirei con la parabolizzazione, anche perchè la lavorazione non sarà ne semplice ne breve, ci sarà tutto il tempo ed il lavoro necessario per eliminare graffi e rugosità residue.Ciao Stefan, benvenuto tra noi
Fondere il vetro e dargli una forma concava “quasi” sferica tramite rammollimento su stampo è possibile, l’ho fatto fare anche io per un menisco di 20 mm di spessore.
Purtroppo, a seguito della fusione, la precisione della forma non sarà adeguata alle esigenze ottiche di uno specchio per uso astronomico, per cui occorrerà un lungo e difficile lavoro di regolarizzazione della superficie alle tolleranze richieste, prima di procedere alla parabolizzazione dello specchio.
Avendo a disposizione 45 mm di spessore, credo sia più “sostenibile” ( e più veloce ) scavare il vetro secondo i metodi classici, considerando che in 400 mm di diametro, la profondità richiesta per un RC, non è ancora a livelli proibitivi, si tratterà di scavare “solo” un centimetro di vetro, più o meno…
In ogni caso, realizzare il primario iperbolico a corta focale, rappresenta solo la metà dell’opera, poi occorre realizzare il secondario iperbolico, impresa sicuramente più complicata dello stesso primario, per cui, se non si ha già una buona esperienza nella lavorazione di specchi, mi sento di sconsigliare fortemente un simile approccio. Meglio partire con un Newton, che permette buoni risultati e grande soddisfazione anche nella prima lavorazione !Bene così! si sta generando un’ottima sfera, bravo Enrico non cambiare niente, non avere fretta e continua così
Ciao Luigi, bentornato !
La freccia è di circa 5.88 mm, come puoi vedere dall’immagine dello schema ottico per un 400/1700 calcolato con Atmos Free, software per l’optical design, liberamente scaricabile dal sito del produttore ed anche dalla nostra pagina Download:http://www.atmos-software.it/Atmos%20Demo.zip
In realtà, la freccia per la sfera di raggio 3400 mm, è di circa 5 millesimi di millimetro più profonda, in quanto Atmos, in questo caso, calcola la profondità della parabola ottenuta abbassando i bordi rispetto alla sfera di origine.
Con lo sferometro raggio 70 mm, la misura corrispondente della profondità è di 0.72 mm
Ciao Enrico, bentornato!
Anche io uso gli stessi utensili da anni, casomai li adatto al nuovo specchio…
Un avanzamento c’è stato eccome! prima avevi una quasi parabola, ora stai ritornando verso la sfera, la differenza sul Ronchi è evidente.
La parte centrale più profonda è il “residuo” della forma che aveva prima, con solo 10 sessioni difficilmente si ritorna ad una sfera a partire dal Ronchi che avevi.
Comunque se vedi che adattamento e attrito sono ok, continua così, la forma è buona, stai andando verso una ottima sfera, ci sei vicino !Grazie Giulio, il link funziona e sapevo che avresti tirato fuori il solito “coniglio” dal cilindro
Ora c’è da stuiarselo bene, anche se da come dici, è previsto l’utilizzo di un pieno diametro, cosa che per motivi di dimensioni e movimentazione non vorrei fare… vediamo, qualche idea sulla base di questo studio verrà sicuramente fuori !Luca, ormai la focale ti rimane quella, per cambiarla bisognerebbe tornare agli abrasivi.
Per il progetto che vuoi fare non cambia niente, basterà ricalcolare i parametri ottici e geometrici del sistema.
Per il lavoro da fare invece cambia eccome ! Un F3 è molto difficile per chiunque, un F2.8 lo è ancora di più !
Vedrai che appena finita la sfera il pieno diametro lo potrai mettere da parte perché non ti servirà più, a meno che non dovrai rifare la sfera.
Ma… non doveva essere un F4? ricordo male ?In teoria si, in pratica il test della caustica in particolare, dove si misurano valori al centesimo di mm, lo vedo poco realizzabile a più di due metri di altezza, ci vorrebbe una impalcatura priva di vibrazioni dove posizionare il tester ed un’altra per l’operatore.
Comunque se fai delle simulazioni, considera che gli appoggi dello specchio sono a 45 gradi e non a 60, avevo letto tempo fa uno studio nel quale si diceva che è il valore di deformazioni minime per lo specchio in verticale.sicuramente una deformazione c’è, bisogna vedere quanta… ma se non lo metti in verticale come fai a testarlo ?
Io penso che se la deformazione è maggiore dei limiti di tolleranza i risultati dei vari test non sarebbero ripetibili tra due sessioni diverse di test con specchio ruotato. Quindi significherebbe che il menisco non può essere lavorato e testato perché le deformazioni sarebbero superiori ai valori che vogliamo misurare… uno scenario terribile, spero di noGiulio, Mirco grazie !
Ho costruito un “trespolo” per sorreggere lo specchio, sullo stile di quello descritto nell’articolo di Mirco, minimalista ed essenziale con “componenti” ricavati dalle sponde di un vecchio lettino Ikea con l’aggiunta di una vite con molla sul fermo superiore, in modo di avere po’ di regolazione dell’inclinazione.Purtroppo, da un Rochi fatto al volo, è venuto fuori che la superficie è ancora astigmatica ! Non è tanto l’entità della deformazione a preoccuparmi quanto il metodo da utilizzare per uniformare i raggi di curvatura.
Con un utensile a pieno diametro sono sicuro che si sarebbe risolto abbastanza facilmente ma, costruire un utensile da 60 cm con relativa fusione, colata , pressatura e movimentazione, la vedo dura !Perciò bisognerà capire come intervenire sull’astigmatismo con un sub-diametro. Devo dire che la cosa comunque mi incuriosisce, non ho mai lavorato su questo tipo di difetto , e non ho ancora idea delle soluzioni, se non quella ( tutta da verificare ) di iniziare a lavorare localmente in funzione del diametro utensile sul centro specchio, fino a raggiungere una zona centrale sferica per poi estendere gradualmente verso l’esterno. Mah… Vedremo che ne uscirà fuori..
Ciao Luca, per essere il primo tentativo di lucidatura è un bel risultato, sei sulla strada giusta, anche se la figura è ancora lontana dalla sfera.
Io non mi soffermarsi sui difetti tipo il buco centrale o il bordo, che in realtà non è ribattuto anzi, il Ronchi indica che il bordo presenta una corona più alta, la quale prima aumenta la curvatura ( partendo dal centro ) e poi la diminuisce, tipo una “collina” proprio nella parte periferica fino al bordo.
Questi difetti sono una conseguenza di un adattamento ancora da migliorare, alcune zone della patina lavorano più di altre e generano queste anomalie.
Va sistemato l’utensile, bisogna capire perché non mantiene o non raggiunge un adattamento uniforme, altrimenti non si può pensare di correggere i difetti continuando ad utilizzare lo strumento che ne è la causa.
Io ho più di un dubbio sul supporto della patina in legno, credo che non abbia la necessaria rigidità. La patina deve poter cedere, il disco di supporto no.
Una volta sistemato utensile e adattamento, quei difetti spariranno semplicemente lavorando con le corse brevi centro su centro. Comunque bravo, il mio primo Ronchi era messo molto peggio ! Ora però non fare l’errore che ho fatto io nel mio primo specchio, non tentare di correggere i difetti con tecniche di lavorazione perché non ne esci fuori finché non comprendi e risolvi il problema dell’utensile.Ripresa la lavorazione , terminata la smerigliatura con grana 800 e le prime tre sessioni di lucidatura.
Questo lo specchio alla fine della lavorazione con la grana 800:La cosa più difficile è stata correggere l’astigmatismo iniziale del menisco Il rammollimento sullo stampo aveva generato una forma ben lontana dalla sfera e, se con un utensile a pieno diametro il raggiungimento della forma sferica durante la smerigliatura è abbastanza agevole, con un utensile sub-diametro al 50% diventa tutto molto più complicato… oltretutto senza poter effettuare verifiche sulla superficie, se non misure con lo sferometro ( che non ho fatto ) o la misura della focale con lo specchio bagnato ( che invece ho fatto )
Per dare un’idea , considerate che all’inizio, con lo specchio bagnato e la relativa riflessione della sorgente luminosa, si formavano ben quattro spot luminosi in un’area di qualche centimetro quadrato, dei quali un paio a fuoco mentre gli altri no.
Con la grana 400 ero arrivato a vedere un solo spot allungato, mentre al termine della 600 lo spot era diventato finalmente uno solo e circolare come la sorgente.
Quindi ho iniziato la lucidatura con lo stesso sub-diametro al 50%. Se l’astigmatismo è scomparso del tutto ce lo diranno i primi test sulla superficie che finalmente inizia ad essere riflettente. -
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