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https://goo.gl/photos/k5gbVj2444MU8A8Z9
try again with the entire album.
In these images there is the construction sequence of my little dob 11″, assembling and mounting to finish with the laboratory where everything happens.I wanted to upload photos from google pictures and I followed the steps but I img null, what am I doing wrong?
Many years ago I met a good grattavetro Imola and he was alluminare from an observatory in Bologna, then I did not delve because for me it was convenient zaot, I do not even know what would be, I know that makes some Asiago mirror.
hello Gemini, I'm in the province of Varese and I go to Milan from zaot, for you should be comfortable Zen. Try to find an observatory with the vacuum chamber in your area are competitively priced.
hello Henry, I am new to the forum but I still remember something of how the opticians of the previous generation worked.
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From your ronchi test it seems to me that more than a focusing difficulty there is a vibration induced by the pad that being random as Giulio says does not allow to define it accurately.
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From your ronchi test it seems to me that more than a focusing difficulty there is a vibration induced by the pad that being random as Giulio says does not allow to define it accurately, ciao.It Massimo, I agree. What I miss is the direct comparison when experiences become collective experience, and it all results in friendship and sharing as well as a stimulant umus involving those approaching without experience and try to understand why it should take so much effort to build a mirror when you just buy it.
The results translate into curiosity and desire to understand materials at times ostiche like mathematics and physics that without a direct and palpable deferral, physical, objective as the construction of a telescope useless theories seem strange to most students.
If a young man I had not built the first mirror presume that today I'd be at the bar to review the matches…. ;-(hello Giulio, 40 anni fa quando cominciai il mio primo specchietto da 150mm si andava di pece mista a cera d’api e un goccio di trementina, by eye, anzi ad unghia del pollice si testava la superficie prima con un campioncino di pochi cm2, poi se andava bene a preparare il tampone di lucidatura a diametro pieno con il cartoncino bristol avvolto intorno allo specchio, ed attenzione alla stagione! Mi ricordo ancora quanto sono rimasto incredulo dopo solo 1/2 ora di lavoro con il rossetto e il primo ronchi test…. entusiasmo a mille!
Allora internet “minga” conoscenti che avessero esperienza, a Saronno, il che voleva dire una giornata di pullman tra andare e venire e osservare senza toccare “tassativo”! Ma qualcosa capivi e di notte ti rimettevi al lavoro. Ma al contrario di adesso che tutto è alla portata di tutti e i tempi sono brevissimi facevi di ogni esperienza tesoro, ti rimaneva impresso indelebilmente e sopratutto non c’erano tante teorie ma molta pratica e sensibilità, rubare il lavoro era tassativo come ricercare la fonte di eterna giovinezza.
Ferioli diceva: se fa schhhh continuo senza fischi o strappi seppur minimi stai facendo giusto altrimenti ricomincia tutto daccapo.Thanks Massimo, avevo riscontrato il problema dell’adattamento della pece gia sul mio 280 mm, ripensandoci ora ricordo che per entrare in temperatura faticava e lo scaldavo a bagno in un secchio di acqua calda, ma nonostante ciò il suono non era giusto e la distribuzione del rossetto sullo specchio non era uniforme. Questo significa che c’è uno scollamento dalla forma ideale, inoltre notavo differenze di suono tra l’inizio della passata e la fine, quindi si verificavano vibrazioni?
Non l’ho mai capito, comunque dopo un po tutto andava a posto, nelle fasi finali feci i controlli e rifinitura della parabola in unica sessione di mezza giornata per paura di danneggiarla alla ripresa del lavoro. Per il controllo immergevo lo specchio nell’acqua calda per rendere uniforme le letture ed evitare pause di lavorazione troppo lunghe, quindi due secchi acqua a volontà, phon a portata di mano per asciugare la superficie del vetro…. una faticaccia.Con le idee ci siamo, non sono mie, mi sono informato in vari siti ed ora il problema è il reperimento dei materiali. Durante la lavorazione, lavorerei sia con sub diametro che pieno, questa volta vorrei provare con l’utensile o meglio gli utensili in gres e mastice misto colla piastrelle vedo che all’estero è usata spesso questa soluzione per grossi diametri.
Non vedo però il problema che ha menzionato Massimo, invertire utensile/specchio con un peso intorno ai 10 kg è fattibile e anzi la presa viste le dimensioni non è un problema. Scappa di mano più facilmente uno spessore di 30mm che un corposo 85mm e credo che sia anche piu controllabile durante le passate 1/2.La forma a menisco non la userei abbinata al foamglass, farei un supersottile. Invece piano parallelo la incollerei a freddo con una colla bicomponente a bassissima dilatazione, che oggi esiste con un coefficiente simile al calciosodico, impastata ( tipo cemento) con una quantità di microsfere di vetro atta a raggiungere una densità adeguata a consentire al vetro pieno di assestarsi sul foam. solo la parte posteriore ovvero quella che appoggerebbe sulla cella sarebbe lavorata a nido d’ape.
Ho pensato a questa soluzione per evitare celle complesse e la deformazione dello specchio in lavorazione dato che al centro avrebbe poco più che 16 mm thick. Il panetto così composto avrebbe uno spessore complessivo di 85 mm al bordo, lasciandolo cosi pieno non entrerebbe mai in temperatura.
Alcuni li incollarono a caldo ma la sperimentazione era destinata all’utilizzo aerospaziale.
Tantè che gli specchi erano talmente leggeri da galleggiare sull’acqua. A me non interessa rendere uno specchio per dob ultraleggero, un peso complessivo di circa 10 kg è fin troppo poco, mi interessa invece che il “panetto” sia più rigido e indeformabile possibile, e questa soluzione è fattibile e interessante bisogna vedere se il tutto agisce come se fosse un pezzo unico e nei bruschi cali di temperatura che avvengono in inverno dopo il tramonto non si deformi. Ho buone speranze.Already, rispetto agli atomi siamo elefanti imbranati, ma piano piano ci arrivo grazie a te Giulio che sei cosi metodico e preciso. Oggi ho contattato il mio vetraio vediamo cosa mi spara, comunque non so ancora se fonderlo a menisco oppure spessorarlo con un 60 mm di foamglass, potrei lavorare la parte posteriore con la fresa a cnc in forma nido d’ape fino a 10 mm dallo specchio per ridurre i tempi di acclimatazione. Peso di circa 7 kg forse un po poco nonostante il tubo corto.
Per i test ronchi e foucault combinati c’era un bel progetto su coelum ma non funzionano piu i link, peccato che non l’ho scaricato ricercherò su stellafane o dintorni, gli americani sono piu maneggioni di noi.
So che questo non è il posto adatto ma per chi cerca materiali:
A Milano si trova il vetro calciosodico da 25 mm, high-pressure cutting and chamfer chamfered edge, and also a historical company that has abrasives, if you go in person you can buy smaller quantities of classic bags 25 kg. grain from 24 to the 1500 , green silicon carbide. pure white to Corydon 99% from 24 to the 1200.
professional aluminizing, anche per grossi diametri un altra ditta sempre di Milano(1000mm diametro).hello Maurizio, What do you do with the second disc 400×30 mm?
If you sell it I have a friend who seeks!Ciao Massimo non avevo visto il tuo intervento, sono daccordo con te in linea di massima, ma nella vita si fanno scelte che influenzano non solo il presente ma anche in prospettiva il futuro. Anni fa decisi che la fotografia era per me irraggiungibile economicamente e da allora mi sono concentrato sul visuale, ancora oggi sono rimasto su quei binari impostati 40 e passa anni fa e non ho perso l’entusiasmo, niente da dire per chi decide di applicarsi sulla fotografia ma come nel rapporto con la natura l’attimo viene interrotto dalla concentrazione su atrezzatura e aspettative per la riuscita, insomma sono un monaco zen!
Prossimo tentativo Giulio, ma sono maledettamente titubante è un newton da 500 f 1900 un rapporto focale di f3,8, mai tentato prima una parabola così corta, e so cosa vuol dire, non mi preoccupa il lavoro fino alla grana 400 anche se la freccia è di 8,25 e ci sarà da scavare un paio di kg di vetro, il difficile sarà la lucidatura e parabolizzazione. Con una curva cosi accentuata mi sa che avrò problemi anche con l’adattamento della pece, metti pure che uso il rossetto e quindi vado piu tranquillo ma se non imparo ad usare il tester il risultato sarà meno scontato che con un f6 che praticamente facevo ad occhi chiusi, max 3/4 controlli con il ronchi e via ad alluminare.
Eppoi dovrò rivedere tutto il metodo di lavorazione, mi sono sempre affidato più alla memoria fisica che a diari pulizia e ordine, se mi avessi visto mentre lavoravo sembravo piu uno gnomo sbucato dalla foresta tutto sporco e disadorno che un ottico, il mio laboratorio era una frazione di scantinato impolverato e ingombro di ogni sorta di scatole atrezzi e metalli, una vera schifezza hahahahaha. -
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