Risposte nei forum create
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Ti ringrazio per avermi risposto, esaurientemente, e punto per punto!
In definitiva, comprendo che il costo esorbitante di certi vetri non va a braccetto con un corrispondente guadagno prestazionale dell’ottica.
Ne deduco che, più che il tipo di vetro utilizzato, conviene porre estrema cura nella progettazione e realizzazione di una cella adeguata. In modo da ridurre lo spessore e, conseguentemente, lo strato limite (in ragione di una minore massa vetrosa)!
Avevo già visionato il video di J. Dobson, e anche i lavori di Mel Bartel. Grazie comunque per i link.
Mi ripropongo di studiare un pò le celle, cominciando dall’articolo su Gui-Plop presente qui sul sito.
A volte un consiglio saggio e disinteressato può dare l’indicazione della strada da seguire.
Grazie ancoraGrazie Massimo!
Ciao Giulio.
Grazie per la risposta.
In effetti sono iscritto su questo “forum” da alcuni anni. Perciò non mi sono presentato, l’ho già fatto.
Ho letto le tue perplessità riguardo l’utilizzo di vetri “nobili” nella realizzazione di specchi dobson. Perplessità che potrei riassumere nei due punti seguenti:A. Il vantaggio di utilizzare un black a basso coefficiente di dilatazione è solo di chi realizza l’ottica a livello industriale, non dovendo attendere il raffreddamento e la stabilizzazione del vetro per effettuare le misurazioni a seguito di lavorazioni. Per l’autocostruttore amatoriale cambia poco, poichè il tempo non è denaro bensi’ “divertimento”.
B. lo specchio, di qualunque materiale sia fatto (dal calcio-sodico al vetroceramico), soffre comunque la turbolenza del tubo. Questa tua perplessità l’ho ritrovata pari pari sul sito del costruttore Nauris. Riporto la traduzione:
“Se si desidera utilizzare la vetroceramica al posto del vetro borosilicato a causa del suo basso coefficiente di espansione termica, tenere presente che: gli specchi di piccole e medie dimensioni non sono limitati dalla deformazione della superficie al variare della temperatura, ma dalla turbolenza immediatamente davanti al superficie dello specchio. Questa turbolenza è alimentata dalla grande massa termica dello specchio primario ed è mantenuta dalla temperatura in calo durante la notte. In realtà Zerodur ha questa turbolenza allo stesso livello di qualsiasi altro vetro di questa dimensione. Che cosa inizialmente sembra vantaggioso – nessuna espansione termica di Zerodur – è in pratica annullata dal molto più dannoso rilascio di calore sotto forma di turbolenze a causa dello specchio primario come serbatoio di calore. Come priorità assoluta, dovrebbe essere scelto uno specchio il più sottile possibile. Solo allora dovresti pensare di impiegare una qualità del substrato migliore di quella fornita dal vetro borosilicato.”Ma allora, perchè utilizzare un vetro “pregiato”? Al netto delle risposte già ricevute, non mi è chiaro.
C’è qualche vantaggio per l’utilizzatore finale?
Alcune considerazioni che ho letto o che ho ricavato da me. Mi piacerebbe un tuo/vostro parere, e tutto ciò che vorrai/vorrete aggiungere.1. “Un vetro si contrae quando passa dal caldo al freddo e lo fa in modo disomogeneo dal centro al bordo. Più è grande il vetro, più è facile notare la variazione di temperatura perché ci mette più tempo.
Però non finisce qui.
E’ facile che il vetro “segua” gli sbalzi di temperatura e che produca schifezze (visibili meglio) in intra ed extra”
Sono considerazioni non mie. Se vero, tuttavia, uno specchio con vetro a basso coefficiente restituirebbe immagini “meno deteriorate” al variare della temperatura nel corso della nottata osservativa.2. Un vetro “nobile” ha un’amalgama migliore, proprio a livello di materiale. Quindi non presenterebbe bolle, striature. E magari ridurrebbe la possibilità di presenza di scaglie sorde, tensionature… etc. In definitiva, un materiale “migliore” garantirebbe un risultato finale migliore.
3. Un vetro nobile (quindi “più duro”) facilita alcune fasi della lavorazione (come la lucidatura) e consente una lucidatura non ottenibile con materiali poveri. Ciò implica il raggiungimento di standard ottici migliori.
4. Non mi è chiaro se un vetro con basso coefficiente di dilatazione, raggiunge prima l’equilibrio termico con l’ambiente. Se si, lo strato limite sarebbe ridotto.
5. Un black a basso coefficiente (o comunque specifico per ottica) si deforma meno. Ergo, nella realizzazione di uno specchio, a parità di diametro si potrebbe usare uno spessore inferiore senza perdere in rigidezza.
Insomma, un pò di pensieri in libertà.
Mi piacerebbe capirci qualcosa.
In definitiva, conviene investire in un blank migliore?Mi spiace aver inquinato questo thread. Comunque è fermo da un pò e ho visto che è possibile aprire nuove discussioni solo se inerenti a un nuovo progetto di autocostruzione.
Le mie sono semplici curiosità di un appassionato/interessato all’argomento.
grazieCiao Matteo,
Se potessi caricare i tuoi video anche qui (oppure postare di volta in volta i vari link) sarebbe molto utile per non ‘disperdere’ le informazioni.
La ‘presa diretta (in video)’ della realizzazione di un primario con correzioni e suggerimenti in tempo reale da parte degli utenti più esperti… non avrebbe prezzo!!
FulvioAuguri a tutti voi di un sereno Natale anche da parte mia, che sono l’ultimo arrivato. Spero mi accetterete anche se non sono ancora un “grattavetri” . Leggo con avidità e interesse i contenuti di questo forum e apprezzo profondamente lo spirito che anima voi ‘artigiani dell’osservazione del cielo’ !
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