Risposte nei forum create
-
AutorePost
-
Ciao ragazzi,
Vi aggiorno sul proseguimento dei lavori che procedono a rilento ma in un qualche modo…procedono…Ho rifatto per l’ ennesima volta la patina di pece con le percentuali consigliate da Massimo curando con attenzione l’ esecuzione dei canali, sin da subito ho potuto apprezzare una notevole differenza di durezza che si dimostra essere molto più tenera rispetto alle precedenti aiutandomi non poco nel adattamento che ora, secondo me, sembra essere ottimale.
Durante la varie prove (esattamente il 26/12) ho commesso un errore grossolano di adattamento che mi ha rovesciato le carte in tavola portandomi ad una situazione esattamente opposta a quella di partenza, cioè buco al centro e bordo rialzato.
Ho voluto continuare il lavoro utilizzando il piano rotante, provando questa volta a simulare le passate con il SW consigliato da Mirco il cui risultato, riguardo la mia situazione, mi ha portato ad optare per delle passate sempre COC specchio sopra allungando le corse fino ad 1/2 D facendo sempre attenzione a minimizzare lo spostamento laterale.
La forma sembra che pian piano si stia regolarizzando verso la sfera, il difetto al centro sta diminuendo come anche il bordo rialzato, rimane tuttavia un’ irregolarità dei bordi delle linee del Ronchi ed un alone “lattiginoso” della superfice.
Penso che arrivato a questo punto sia il caso di mollare il piano rotante per approdare verso la sfera con la lavorazione classica, cosa dite?
Ho anche terminato la costruzione del tester di Foucault con il quale ho già provato a fare qualche esperimento per prenderci un po’ “la mano” (a breve posterò anche qualche foto)
Di seguito, la situazione ad oggi con il test di Ronchi:
[/url]Ciao Maurizio, tantissimi auguri di buone feste anche a te
Massimo il pensiero che hai scritto è a dir poco sensazionale! Complimenti, lo condivido in pieno
Tantissimi auguri di buon Natale a voi tutti!
Cavoli Maurizio davvero complimenti !!!
Io sto lottando non poco per ottenere questa benedetta sfera, fra adattamenti, pece troppo dura, canali sbagliati e chi più ne ha più ne metta. ..
Come hai poi lavorato per togliere la collinetta al centro, passate a W o classico 1/3 COC ?Cavoli che errore grossolano, il cubetto centrale ha un asse coincidente con il centro dell’ utensile, probabilmente ho sbagliato a seguire la tracciatura preventivamente disegnata per eseguire i canali senza poi controllare alla fine e dando per scontato il risultato….bravo Enrico!
Bene, altro tentativo, provo a rifare una patina più morbida, curando maggiormente l’ esecuzione dei canali e aggiungendo il 30% di cera d’api come consiglia Massimo, e vediamo se riuscirò ad ottenere un adattamento migliore.
Poi pensavo, visto che sono cocciuto, di fare alcune passate utilizzando ancora il piano rotante, provando a fare adattamento senza interporre la zanzariera e vedere se la situazione migliora, diversamente mollo il piano rotante e provo con il classico metodo a mano…vediamo
Visto l’andamento delle linee del Ronchi, può essere corretto secondo voi provare ad accorciare le passate rispetto il classico 1/3 lavorando con utensile sotto e specchio sopra?
Mirco, Interessantissimo il SW di simulazione, provo a scaricarlo per giocarci un pochino!
Per quel che riguarda le foto del test di ronchi, sì la posizione del reticolo è quella indicata nel titolo dell’ immagine stessa, quindi le prime quattro sono in extrafocale e le ultime quattro in intrafocale.
Grazie mille, come sempre, per i preziosi consigli che sapete dispensare
Stavo riflettendo riguardo il mio metodo di lavoro per capire cosa poter migliorare…
Un particolare cui non avevo dato molta importanza, nel cambio di direzione del va e vieni con lo specchio sulla patina ho notato che, per una frazione di secondo, lo specchio tende a seguire l’ utensile per poi tornare in posizione seguendo il movimento delle mie mani, generando quindi una sorta di piccola oscillazione. Secondo voi può provocare difetti questa sorta di “rimbalzo”?
Preciso che la velocità del piano rotante era di 5 giri/Min, probabilmente diminuendo la velocità potrei riuscire a ridurre, se non anulare, questa strana situazione….da provareAllego anche qualche immagine dell’ utensile al termine delle tre ore di lavoro…
http://s30.postimg.cc/ka1pp750h/bordo.jpg
http://s30.postimg.cc/ecxu8dnvl/centro.jpg
http://s30.postimg.cc/3nk5g4c2p/patina1.jpgNello sconforto più totale…
Dunque, Sabato ho realizzato una nuova patina composta da colofonia + 11% di cera d’ api + 2 tappi d’ olio di lino cotto, per la precisione:
Colofonia g 550
Cera d’api g 60
Olio di lino cotto 2 tappi (tappo da bottiglietta in plastica)
(Nella prima patina realizzata avevo aggiunto alla colofonia un 6% di cera d‘ api ed un tappo d’ olio di lino)A differenza dalla prima patina ho tenuto i canali più larghi (8-9 mm circa)
Il contatto fra utensile e specchio mi sembra buono, come anche la durezza della patina ottenuta, considerando che dopo tre ore circa di lavoro i canali si erano ridotti dagli 8 mm iniziali a circa 3mm (cosa che con la prima patina non era mai successo )Giulio, ho provato a interporre, come consigli, un foglio di pellicola fra utensile e specchio per verificare il contatto fra le superfici, ma quando tolgo lo specchio, la pellicola lo segue (non mi rimane attaccata alla pece, è normale?)
Sempre in un tuo post ho letto del fischio acuto prodotto dal vetro “tirando” oltremodo il tempo delle seccate… è successo anche a me, però solo dopo 5’ che lavoravo sulla nuova patina, il vetro fischiava verso il termine di ogni corsa sia avanti che indietro, e mentre ruotavo di un poco lo specchio.
Per far sparire questo effetto ho dovuto aumentare la concentrazione di ossido di cerio nell’ acqua, perché per quanto tendevo a “bagnare “ la patina non riuscivo ad eliminare il fischio..Morale della storia, dopo circa 1 d’ ora di lavoro noto con entusiasmo che quella corona esterna di un paio di centimetri rimasta intonsa è ora lucida; continuo a lavorare per altre due ore sempre a specchio sopra avendo cura di fare adattamento fra una seccata e l’ altra con il peso del corpo, ho cercato di tenere le passate leggermente più corte rispetto il classico 1/3 COC (forse ho sbagliato qui ?) posizione delle mani al centro dello specchio per accompagnare il movimento senza toccare il bordo con le dita (ho letto, non ricordo dove, che anche quel poco di calore prodotto delle dita su di esso potrebbe generare un bordo ribattuto)
Questo è il risultato:
http://s14.postimg.cc/3tgo6f4ip/extra3.jpg
http://s14.postimg.cc/x9wa8uaw1/extra4.jpg
http://s14.postimg.cc/anvk9umjl/extra5.jpg
http://s14.postimg.cc/75jkdglnl/extra6.jpg
http://s14.postimg.cc/3s6qd02ox/intra1.jpg
http://s14.postimg.cc/8yhvo1hgh/intra7.jpg
http://s14.postimg.cc/5u77r90o1/intra9.jpg
http://s14.postimg.cc/4t6z24joh/intra10.jpgIl Test l’ ho fatto in “trasferta” quindi niente turbolenze d’ aria calda.
Per quanto ho provato non sono riuscito ad avere una messa a fuoco migliore di quello che si vede in foto e per questo devo trovare una soluzione.
Mi sembra di capire che invece di migliorare la situazione e avvicinarmi alla sfera non ho fatto altro che accentuare e peggiorare i difetti precedenti
Cosa Dite?Ciao a tutti !!
Non avete idea di quanto mi hanno rincuorato le vostre risposte … temevo davvero di aver fatto un disastro!
Massimo, hai colpito nel segno! La durezza della patina è il mio cruccio .. A me da l’ impressione di essere troppo dura, per dire, riesco a malapena far comparire l’ impronta dell’ unghia esercitando una discreta pressione… anche se ho sempre fatto adattamento a caldo (in forno a 55°C) evidentemente non c’è un contatto ottimale fra le superfici…
E’ la prima patina che faccio e pertanto non ho altre esperienze con cui poter fare confronti
Oggi proverò a farne un’ altra più tenera (magari più adatta all‘ ambiente in cui lavoro con temperatura media sui 19°C) aumentando un poco la percentuale di cera e olio per vedere cosa succede, a tal proposito ho riempito ieri una bacinella d’ acqua per farla acclimatare e poter testare oggi la tempra.Mirco, sì, le line del Ronchi tendono leggermente a “friggere” soprattutto nella parte inferiore dello specchio (con effetto simile a quello che si vede nel tuo post di acclimatazione dello specchio) e per questo dovrò trovare una soluzione, magari facendo il test in “trasferta”… Uffa! non ne avevo già abbastanza di trasferte con il lavoro?!
Giulio quel che tu chiedi mi gratifica molto e accetto volentieri la tua proposta, unico neo è che non ho molto tempo a disposizione, ti chiedo solo un poco di pazienza e vedrò di approfittare delle festività per provare a buttar giù due righe..
Ci tengo comunque a precisare che la mia è una macchinetta molto semplice e senza nessuna pretesa, ma comunque funzionale, e devo ammettere che molte soluzioni adottate sono sicuramente discutibili e migliorabili.
La cinghia che ho utilizzato è di sezione circolare diam. 8mm, venduta a metratura e termosaldante, è tipicamente utilizzata nell’ industria per il trasporto di prodotti, no so dirti di preciso di che materiale sia composta.
Le pulegge in Al utilizzate sono quelle tipiche per cinghie trapezoidali.
Particolari più dettagliati proverò a descriverli nell‘ articolo…
A tal proposito fammi sapere dove posso inviarti le due righe e in che formato.Grazie mille come sempre!!
http://s16.postimg.cc/6wyw7jxl1/puleggia.jpg
http://s18.postimg.cc/i1g6lz9op/cinghia.jpg
http://s18.postimg.cc/6b294lgw9/puleggia1.jpg
http://s9.postimg.cc/4bsq1k50f/pulley_Page_1.jpgCiao a tutti !!
Non sono scappato… Eccomi di nuovo qui!
Purtroppo quest’ anno per vari impegni lavorativi, trasferte varie ed impegni famigliari non ho avuto molto tempo da dedicare al “grattamento”…
Dunque… c’ eravamo lasciati ai primi approcci nell’ utilizzo del piano rotante motorizzato ed ai vari problemi incontrati con la grana 1000.
Per rispondere a Mirko , sì, il disco rotante è realizzato in truciolato nobilitato che provvederò quanto prima a sostituire con uno in compensato, ( ho vari ritagli di compensato di Okumè che per lo scopo dovrebbero andare benissimo, non appena avrò un po’ di tempo ) ho poi provveduto a realizzare delle “scarpette” in materiale plastico per avvolgere i cuscinetti di appoggio del piano rotante così da migilorarne attrito e rumorosità, so che non è il massimo, ma in caso di usura vi è la possibilità di sostituirli, devo comunque dire che per il momento mi sembra stiano funzionando alla grande!
Per quanto riguarda lo specchio la situazione non è molto migliorata dall’ ultima volta…. Dopo vari tentativi nell’ utilizzare la 1000 ho gettato la spugna! in quanto, dopo le prime seccate, inevitabilmente arrivavano i primi segni costringendomi a tornare alla 500 nonostante la cura per la pulizia ed uno smusso ben rifinito… o sbaglio qualcosa io o è inquinata la 1000 (più probabile la prima soluzione). Comunque dopo una considerevole quantità di seccate con la 500 prima e la 800 dopo ho deciso di passare alla lucidatura con pece e cerio.
Ho realizzato un utensile (per colata sullo specchio) in gesso per dentisti dello stesso diametro dello specchio, come pece ho utilizzato colofonia temprata con cera d’ api e olio di lino.
In tutto avrò lavorato con pece e ossido di cerio per circa 5 ore notando che, sia il centro che la periferia dello specchio tardavano a “lucidarsi”, ad oggi è rimasta una corona esterna di un paio di centimetri circa ancora leggermente opaca.
Ho provveduto ad eseguire i primi test con reticolo di ronchi ( autocostruito con filo in rame da 0.1mm )… risultato ……DISASTRO!!
Non so se la scarsa qualità delle immagini sia dovuto dall’ errato set-up ( sicuramente anche una messa a fuoco non proprio ottimale) o dalle turbolenze di aria calda introdotte dal riscaldamento a pavimento ( che fra l‘ altro, osservando lo specchio col reticolo, crea un effetto suggestivo tipo asfalto bollente d‘ estate ) mi sembra di capire che ci sia una bella collina (o montagna) al centro e un bel bordo ribattuto…dico bene?
Cosa dite? È ancora recuperabile ? Come mi consigliate di procedere?
Premetto che ho lavorato con passate 1/3 COC alternando posizione dello specchio e utensile sopra-sotto.
Grazie in anticipo per i consigli che spero arrivino numerosihttp://s8.postimg.cc/4so4zftmt/extra3.jpg
http://s8.postimg.cc/j5m6bi30l/extra5.jpg
http://s8.postimg.cc/m78d7pqrp/extra6.jpg
http://s8.postimg.cc/uqrr5gz45/extra8.jpg
http://s8.postimg.cc/51qb33vt1/intra1.jpg
http://s8.postimg.cc/sor9r8151/intra2.jpg
http://s8.postimg.cc/nottj9vid/intra3.jpg
http://s8.postimg.cc/3y66r5b5x/intra4.jpgCiao a tutti,
provo a postare qualche immagine della macchinetta…Vista d’insieme:
I tre cuscinetti disposti a 120 gradi come supporto del disco rotante
(Attorno a questi cuscinetti andrò a mettere un anello in teflon per ridurre il rumore e l’attrito sul disco in metallo dove scorrono)
La parte inferiore del disco rotante
L’utensile fissato al piano rotante
Semplice sistema di riscontro per centrare l’utensile o lo specchio sul disco rotante
Ho utilizzato due vecchie testate di motori dc come supporto per i cuscinetti dentro i quali gira l’albero di 15mm
Ho appositamente fatto l’albero più lungo del dovuto, il che mi permette (se necessario) di sfilarlo verso l’alto e comparare tramite una squadretta in metallo la sua perpendicolarità
rispetto al piano.
I 4 fori per il passaggio delle viti M5 che vanno a fissare il cuscinetto inferiore, li ho fatti di 9 mm, i quali mi permettono quel gioco sufficiente per andare a trovare la perfetta perpendicolarità dell’albero rispetto al piano.
Il motore è fissato tramite inserti alle cave dei profili in alluminio, il che mi permette, allentando le viti, di far scorrere il motore per tendere la cinghia.
Ho utilizzato una cinghia abbastanza morbida e con molto grip, che non necessita quindi di essere particolarmente tesa, non andando così a gravare sull’albero.
Spero di riuscire ad approfittare del periodo di festività per collaudare come si deve con utensile e specchio, ma qua fra pranzi e cene infinite la vedo dura….
Tanti auguri di cuore a tutti voi!
Ottimo Massimo, grazie mille!! Provvedo…
Questa settimana non ho avuto molto tempo a disposizione per provare la macchina, ho provato a fare un paio di seccate (sto lavorando con la 800) mandando il piano a 3 giri al minuto. Utensile sotto, passate 1/3 coc, rotazione dello specchio in opposizione alla rotazione del piano ogni 5 corse (una corsa = un va e vieni) e rotazione dell’ utensile di circa 45 gradi fra una seccata e l’altra, tempo seccata 4 minuti (circa il tempo che impiegavo con utensile fermo). Un po poco per trarre le prime considerazioni….
Un unica nota riguardo le corse coc… risulta difficile, essendo l’utensile in rotazione, mantenere una linea perfettamente retta, cioè senza debordare lateralmente.
Penso che facendo un po di esperienza si riesca ad ovviare al problemaWow quanto materiale intrigante!!!!!!
Mi sto documentando su quel tipo di lavorazione, e devo dire che la voglia di provare è tanta.
Per me, che sono completamente neofita in materia di grattamento sarebbe comunque azzardato cimentarmi in quell’avventura, mi rendo conto che un buon risultato dipende anche dal fatto che l’operatore sia un grattatore collaudato…Per ora continuo con la mia lavorazione manuale aiutato dal piano rotante senza complicarmi la vita in sub diametri o rotazioni differenziali ecc. Ho bisogno di farmi le ossa toccando con mano le varie problematiche che sicuramente incontrerò , anzi una la sto proprio affrontando ora litigando con smussi e grana 1000…
Tornando al piano rotante, ho eseguito una macchinetta estremamente semplice e senza nessuna pretesa, visto e considerato che molti materiali utilizzati sono di recupero,
Il piano rotante è mosso da un motoriduttore trifase da 350 W a 1390 rpm con rapporto di riduzione di 5,3 che si traduce poi in rapporto 1/11 tramite la distribuzione a pulegge, (inizialmente avevo un rapporto di riduzione di 1/9, portato poi a 1/11 aumentando il diametro della puleggia del piano rotante perché a bassi regimi di rotazione soffrivo di poca coppia).
Il motore è controllato da un inverter alimentato a 230V monofase con uscita 230V trifase da 0,75kW (1HP), questo sistema mi permette di regolare il numero di giri da 0 a 126 rpm circa
Il disco rotante ha un diametro di 450 mm e gira poggiando su tre cuscinetti a sfere disposti a 120 gradi (li sostituirò presto con tre cuscinetti teflonati esternamente per ridurre il rumore ed addolcire l’attrito che si genera sul disco in metallo)Chiedo scusa per la mia ignoranza, vorrei allegare alcune foto del piano rotante per descrivere meglio alcune soluzioni adottate ma non riesco a trovare il sistema, qualcuno mi può aiutare?
-
AutorePost