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Ciao Massimo,
Si, diciamo che il tuo ragionamento mi sembra giusto, ed intuitivamente anche io la penserei così, però poi mettendo i valori nelle formule i risultati vengono diversi dalle aspettative.
Concordo, e anche i risultati lo dicono, che teta1=teta2 e che sono uguali a 0 per una sorgente posta all’infinito e quindi niente prima rifrazione.
Però poi i raggi vengono comunque deviati dalla superficie curva che li reindirizza a cono e questa leggera inclinazione genera la seconda rifrazione. Tieni presente che per angoli molto piccoli il seno di un angolo coincide praticamente con il valore dell’angolo stesso, quindi per la formula di Snell l’angolo in uscita è 1.52 volte maggiore dell’angolo incidente (1.52 = indice rifrazione vetro), che non è poco.
Anche se sono pienamente d’accordo con te che in teoria esattamente sull’asse ottico non dovrebbe esserci rifrazione… Però è anche vero che esattamente nell’asse ottico non si può dire dove cada il fuoco, perchè quei raggi intersecano l’asse in tutti i punti (quindi in teoria ogni punto di quella linea è il “fuoco”)…Comunque ho compilato un foglio Excel che dovrebbe simulare le immagini del Ronchi al variare dei parametri. Il foglio è stato pensato per mostrare le linee del Ronchi SOLO per una superficie SFERICA e con il test eseguito all’incontrario, cioè illuminando il vetro dalla parte della superficie piatta. In realtà si può simulare anche una superficie concava classica, come se stessimo eseguendo il tipico test, basta porre uguale a 1 l’indice di rifrazione del vetro (in questo modo si eliminano i contributi dovuti alle rifrazioni).
https://www.grattavetro.it/wp-content/uploads/2016/04/Ronchi-Foucault-inverso.xlsx
P.S: il foglio ha una montagna di calcoli al suo interno, mi sembra di aver controllato abbastanza bene prima di caricarlo sul sito, ma potrebbe essere che mi sia scappata una piccola parentesi o qualche altra cosuccia. Quindi se dovessero apparire risultati strani avvertitemi che cerco di sistemare…Comunque sia, per ora, in tutte le prove che ho fatto i risultati sono sempre stati coerenti…Provate a giocarci…
Beh genio, non esageriamo…
Non so se sarò in grado di spiegarlo bene, ma ci provo…mi aiuto con un disegno:
Questo a parole, e questo a formule:
Per il programmino in Excel che mostri l’immagine vera e propria del test però dovrai aspettare perchè non è poi così semplice da implementare…eh eh…
Allora, calcoli preliminari fatti…
Da quel che vedo le linee del Ronchi per una sfera perfetta dovrebbero vedersi in (intrafocale) come quelle che si vedrebbero per una parabola in extrafocale. In realtà non sarebbero proprio identiche a quelle di una parabola perfetta, ma sarebbero leggerissimamente diverse, tanto che praticamente non ci accorgeremo della differenza…
Utilizzando le tue foto e facendo un confronto alla buona con un software di simulazioni del Ronchi si vede bene come la tua superficie, che è prossima ad una sfera (almeno stando alle immagini delle frange di diffrazione) sono simili a quelle di una parabola…Come dimostrano anche i calcoli del resto…In più i calcoli mi dicono che per il tuo specchio, a causa della doppia rifrazione, il centro di curvatura “alterato” si troverebbe a 512.5 mm dalla superficie in esame… Con ottima corrispondenza con il valore che hai trovato tu…
D’accordo su tutto…
Io comunque mi sto facendo un programmino per verificare che le linee del Ronchi non subiscano deviazioni dalla doppia rifrazione…Non che non mi fidi delle tue parole, ma sai se non ci metto il naso non sono contento…Ciao Massimo, si anche io ho effettuo i test di Ronchi “al rovescio” ed effettivamente a causa della doppia rifrazione anche a me il raggio di curvatura dello specchio diventa molto più piccolo…
In oltre penso (correggetemi se sbaglio) che il test di Ronchi in questo caso è da leggersi al contrario, nel senso che quello che vediamo in posizione intrafocale ora, sarebbe quello che vedremo in posizione extrafocale in un test classico su di una superficie concava…Ovvero se vedessi delle linee dritte che però in prossimità del bordo si buttano tutte all’esterno (intrafocale) mi verrebbe da dire che ho bordo rialzato, ed è vero se guardo la superficie da questa parte, ma se capovolgo lo specchio e lo guardo dal lato che poi dovrebbe diventare quello riflettente quel bordo rialzato dovrebbe trasformarsi in bordo ribattuto (per complementarità)…
Quello che mi piacerebbe fare, se prossimamente avrò del tempo, è di calcolare quale dovrebbe essere la forma delle linee del Ronchi in presenza di entrambe le superfici perfette, quindi quella anteriore piana e quella posteriore perfettamente sferica. In modo da capire se la doppia rifrazione influisce o meno sui risultati del test…Si esatto Tilt = inclinato ed è anche vero come dici tu che se poni a contatto due superfici estremamente precise e una il negativo dell’altra si formerebbe un forte effetto ventosa…
Si esatto Massimo, concordo su tutto a parte sul fatto che che il tilt sia necessario, infatti sull’articolo che hai linkato di Northek, più o meno a 3/4 della pagina (appena sopra il capitoletto “frange ellittiche”) nell’immagine con le 3 diverse tipologie di forme delle frange che si possono vedere, quella più a sinistra si riferisce proprio ad una situazione senza tilt.
Per stimare il valore del PV in effetti si fa come dici tu, ed è in oltre spiegato più estesamente alla pagina 13 dell’ Optical shop testing.
Comunque sempre interessanti gli articolo su Northek…Nel tempo me li sono letti quasi tutti…Ciao Massimo, a riguardo sto scrivendo ora un articoletto che spero di pubblicare a presto.
Comunque sia, la forma rettilinea o leggermente curva delle frange la vedi perché è presente un leggero tilt tra le due superfici sotto analisi. Se le vedi leggermente curve è perchè stai vedendo una piccola porzione di una frangia circolare che avrebbe il suo centro molto al di fuori dello specchio (proprio a causa del tilt). Se riesci a togliere il tilt e far si che le due superfici siano perfettamente parallele allora vedrai le frange circolari se c’é una leggera differenza tra i due raggi di curvatura, altrimenti non ne vedresti neanche una (perché già una sarebbe più grande dello specchio) se le due curvature sono perfettamente uguali.
Per ottenere delle frange belle rettilinee (quindi con tilt nelle prove) che indicano che si è riusciti a generare la superficie dello specchio “uguale” a quella del calibro bisogna che le due curvature di utensile e calibro per l’appunto siano uguali, o comunque appena appena diverse. Questo significa che per testare una superficie piatta avrò bisogno di una superficie piatta di riferimento, per testare una sfera avrò bisogno di avere una sfera come riferimento, per una parabola una parabola come riferimento e via così. Se questo non avviene, come ad esempio se vogliamo testare una parabola con una superficie di riferimento che è una sfera, non potrò mai vedere delle linee rettilinee, ma le vedrò deformate di una certa quantità, quantità che dovrà essere misurata e verificata per capire se la superficie sotto esame è buona oppure no.
Chiaro che valutare, anche ad occhio una linea rettilinea, piuttosto una che deve avere una ben precisa forma o curvatura è ben più facile, per questo generalmente si usa dare allo specchio e all’utensile la stessa curvature e la stessa costante conica.Beh schifo proprio non direi, e poi come è noto Massimo, noi autocostruttori ci arrangiamo con tutto e la fantasia non ci manca…
Anche io non ho ancora realizzato un interferometro degno di questo nome e al momento mi arrangio come posso come fai anche tu…
Per quanto riguarda le frange direi che sono abbastanza rettilinee segno che stai lavorando bene (come al solito) e che non ti stai allontanando molto dalla sfera di riferimento…Se posizioni le superfici in modo da ottenere delle frange circolari, quante te ne vengono fuori?
Che dire Massimo, gran bella sfera..complimenti…
Sono felice di vedere e leggere che un leggero bordo ribattuto può essere normale che si formi in uno specchio con rapporto focale corto visto che anche nel mio specchio-calibro si è formato un leggero bordo…fiuhh…Ah, ora che inizi la lucidatura dello specchio convesso, ti consiglio di verificare fin da subito con le frange di interferenza che le due curvature non siano troppo lontane e di intervenire immediatamente con gli eventuali interventi correttivi, altrimenti (come è successo a me) le due curvature si allontanano di molto in poco tempo, ed ora, ne devo perdere davvero molto per tentare di sistemare il problema…
Classici inconvenienti che si imparano ad affrontare con le prime realizzazioni…
Buon lavoro…ciao…Ciao Giulio, grazie mille, mi ero dimenticato di guardare nel libro di Malacare, li c’è scritto tutto…
Si è vero come dici tu che bisogna guardare la spaziatura tra le frange ed in effetti si vede una spaziatura esponenzialmente sempre più piccola, il che significa che la distanza tra le due superfici aumenta sempre più, ma questo avviene sia che lo specchio abbia curvatura maggiore dell’ utensile, sia che abbia curvatura minore dell’utensile (alla fine la distanza relativa è sempre la stessa)…
L’unico modo per capire quale delle due situazioni è presente è premere sopra ad uno dei due e vedere come si muovono le frange…la risposta mi pare sia ben spiegata a pagina 7 con anche due bei disegni…
Ora non ho molto tempo, ma dopo leggo con attenzione e vedo di capire bene la questione…intanto grazie ancora…
Ciao…Ciao a tutti, nel poco tempo che ho svuto a disposizione ho cominciato a sistemare la forma della superficie dell’utensile, che ora finalmente si avvicina alla sfera, anche se è ancora presente un buchetto al centro e del leggero bordo ribattuto…
Ho proseguito anche la lucidatura dello specchio, ma qui sorge il problema che non riesco a risolvere.
Per verificare la forma dello specchio, basta analizzare le frange di interferenza che si creano quando si accoppiano specchio e utensile. Appena cominciata la fase di lucidatura (di entrabi) si vedevano 6-7 frange concentriche, ma poi, proseguendo il lavori, il numero di queste frange è salito via via fino a una ventina…questo è segno che le 2 curvatura si stanno allontanando sempre di più, ma non riesco a capire se devo aumentare o diminuire la curvatura dello specchio per riavvicinare le curvature (ho provato a continuare la lucidatura con specchio sopra, con specchio sotto ecc, ma il numero di frange mi pare aumentino sempre…bah )…
Ah, premendo con il dito sopra lo specchio si vedono le frange muoversi verso l’interno…qualche suggerimento?Per realizzare e testare una superficie ottica convessa è necessario procedere in maniera un po’ diversa rispetto a come si procede per realizzare ad esempio il primario di un newton. L’intero procedimento di realizzazione, per ragioni di tempo, non lo descrivo qui, soprattutto perché l’ho ha già fatto magnificamente Giulio in questo articolo:
Riassumendo quindi, sarà necessario dare alla superficie concava dell’utensile la stessa curvatura e costante conica dello specchio che si intende realizzare, in quanto questa fungerà da riferimento rispetto al quale verrà valutata quella dello specchio convesso, tramite frange di interferenza con un interferometro di tipo newtoniano.
Questo tipo di interferometro è estremamente semplice da realizzare e ne descriverò la costruzione più avanti, non appena sarò in possesso di tutti i componenti necessari. Le frange in realtà si riescono a vedere già mettendosi semplicemente sotto una lampada al neon, ma serve un tipo di illuminazione monocromatica per non avere frange di interferenza di colori diversi, per questo è necessario costruire l’apparecchiatura appositamente.Ciao a tutti, dopo aver terminato la sessione di lavoro con a grana 80 sono passato via via per le grane 220 400 600 ed 800…E a questo punto è giunta l’ora della lucidatura:
Per prima cosa ho realizzato i due utensili a pieno diametro in pece, uno per lo specchio, e uno per il vetro concavo, che devo dire essere riuscito a beccarne la giusta durezza al primo tentativo…
Durante la lavorazione si sente proprio che il vetro morde la pece e si forma la schiumetta bianca dell’ossido di cerio e si ode quel ssssssss sssssss tipico di quando le cose stanno andando nel verso giusto…Come detto sin dall’inizio, la mia intenzione era quella di riuscire a fare anche la lucidatura a macchina con gli utensili a pieno diametro ma dopo una breve sessione di lucidatura, quanto basta per far iniziare a riflettere la superficie, ho effettuato i primi test di Ronchi notando che la configurazione settata della macchina non riusciva ad ottenere una superficie bella sferica. Così ho fatto diverse prove ma non ne ho mai trovata una che riuscisse a generare una superficie bella regolare. Ho notato che sarebbe necessario utilizzare un utensile più piccolo tipo 75-85% del diametro per ottenere una buona sfera (come già ho avuto modo di sperimentare nella lavorazione del 400 f4.8).
Ad ogni modo ho effettuato una buona parte della lucidatura a macchina ed ora la sto continuando, fino al raggiungimento del lucido, a mano con corse classiche 1/3 COC così da sistemare la forma ed arrivare alla sfera.Domani se ho un po’ di tempo spero di riuscire a postare qualche foto dei test.
Ciao Massimo, dopo il periodo di pausa direi che sei partito alla grande…
Hai già scavato i vetri, cambiato le grane e ora stai lucidando, altro che la mia macchinetta sei tu che hai il motorino incorporato…Una domanda: come mai hai optato per un utensile modificato a stella e oltretutto al 90% del diametro? come mai non hai utilizzato il pieno diametro standard? ci sono ragioni particolari?
Comunque ottimo lavoro come sempre, non vedo l’ora di vedere l’evolversi dei lavori… -
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