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Si infatti, anche io le foto che ho provato a fare del Ronchi su una stella praticamente non si vedono…
Però con la lama di Foucalt messa proprio in prossimità del fuoco riesco a notare molti dettagli che con il ronchi in genere non vedo…O meglio, si riesce a vedere molto bene se l’intera superficie tende a diventare “grigia” contemporaneamente o se ci sono zone difettose o c’è sferica…seeng permettendo ovviamente…Sinceramente Massimo non sono esperto di star test e non ti saprei essere di aiuto…
Comunque mi pare strano che non riesci a notare differenze apprezzabili aumentando o diminuendo la distanza tra primario e secondario…Anche se parte della sferica fosse dovuta allo specchio piano, come dicevi anche tu, si dovrebbe comunque vedere una maggiorazione o sottrazione di sferica muovendo gli specchi…boh!!!Non hai la possibilità o non conosci qualcuno che abbia uno specchio piano per fare i test in autocollimazione?
Hai provato a fare un test di ronchi o foucault direttamente al focheggiatore? magari qualche indizio potrebbero dartelo…Ciao geminimac,
Benvenuto nel forum anche da parte mia…
Concordo a pieno con i suggerimenti che ti ha dato Giulio, la costruzione di un 400/F3 è un’impresa assai difficile, anche per chi è esperto nel settore, e quasi impossibile per un novizio…
Ovviamente se decidi comunque di intraprendere questo progetto, noi saremo qui ad aiutarti, ma non vorrei poi che l’obbiettiva difficoltà della realizzazione ti portasse ad abbandonare il tutto a metà lavoro.
Ti basta leggere i post scritti da Massimo sulla realizzazione del suo primario da 300mm e del secondario iperbolico per capire le difficoltà in gioco (e considera che Massimo non è di certo al primo specchio ed ha ormai già raggiunto un certo livello nella lavorazione a mano delle ottiche).
Io personalmente ti consiglierei di partire con qualcosa di più gestibile, tipo 250, massimo 300 mm f6.P.S: preciso che la freccia che avrebbe il primario da 410mm f3, sarebbe di ben 8.54mm !!!
Complimentissimi Massimo…gran bel lavoro…
Grandissimo Massimo…
E intanto uno dei due vetri è fatto…
Ora si che viene il bello…Ciao Massimo, caspita già a K=-3, stai andando spedito e con ottimi risultati tra l’altro…
Si, penso anche io che con il pieno diametro sia difficile gestire una superficie così deformata…mi sa che devi utilizzare anche dei sub-diametri, ma non penso affatto che questo ti spaventi, vista l’ormai ottima esperienza che hai acquisito…Interessanti questi grafici…
Ma scusa Massimo, ma allora non basterebbe fermarsi con la lucidatura ad una sfera con raggio di curvatura di 8,5 mm più lunga rispetto a quella dell’iperbole finale. Poi durante l’iperbolizzazione si dovrebbe riuscire a togliere quegli 8,5 mm arrivando così all ROC e K desiderati.Ciao Massimo, non saprei risponderti…chiaramente iperbolizzare lavorando verso il centro o lavorando verso l’esterno o al 70% consente ugualmente di ottenere la costante conica voluta, ma come dici anche tu i tre casi alla fine presenteranno lunghezze focali leggermente diverse ed è proprio qui che la mia preparazione in merito trova un ostacolo, nel senso che non ho gli strumenti e la preparazione per valutare tali piccole differenze sulla resa ottica dello strumento finale.
Le differenze magari potrebbero essere trascurabili o magari no, non ne ho proprio idea.“Non sarebbe meglio calcolare preventivamente il ROC del calibro iperbolizzato ( con lavorazione al 70% ) e assumere questo valore come raggio di curvatura finale del convesso ?”
Potrebbe essere una buona idea…Si si, esatto, scusa, intendevo proprio dire che tecnica hai utilizzato per riavvicinare le due curvature…
Anche i miei si toccavano ai bordi…Ah, si dai, ora ho capito perchè le immagini del Ronchi generate dal software di Mel non mi tornano.
Semplicemente perchè lui sta utilizzando un tester con reticolo e sorgente luminosa entrambe mobili, mentre con gli altri e anche con il mio, generalmente la sorgente viene tenuta fissa (la si può anche far muovere settando diversamente i parametri). Ecco perchè per ottenere le stesse immagini dovevo sempre raddoppiare la distanza rispetto al centro di curvatura.Si si esatto, d’accordo su tutto…
Con che tecnica hai lavorato per tornare indietro con la curvatura e diminuire il numero di frange?Ciao Massimo
Ah ecco, mi pareva strano che non riuscissi proprio a vedere gli anelli…
Anche io sono arrivato a vedere fino a ben 20 frange di Newton, che si muovevano verso il centro se esercitavo pressione sul centro degli specchi durante il test. Ma ora, con pazienza, sono riuscito a riportare il tutto a soli 3 anelli, di cui 2 concentrati al centro causati dalla presenza di un buchetto (che devo togliere ovviamente).Nel tuo caso in che direzione si muovono le frange?rispondendo per punti direi:
1)Beh insomma, dalle immagini del Ronchi, la superficie del calibro a me sinceramente sembra una buonissima sfera, a parta il bordo ribattuto, ma in quella zona già avevamo messo in conto la possibile presenza di un errore…2)Si è vero che le due superfici saranno completamente stravolte dalla iperbolizzazione ed è anche vero quello che dici che a questo punto l’importante è fissare una volta per tutte il raggio di curvatura della zona centrale. Detto questo però, penso che ogni uno può decidere di muoversi come voglia, nel senso che, anche io non ho mai trovato molto senso nel voler raggiungere per forza una sfera estremamente precisa per poi doverla distruggere in fase pi parabolizzazione, ma ho sempre optato per una discreta sfera e poi via con le altre fasi. Però è anche vero che questa è la prima volta che lavoro uno specchio convesso e probabilmente io, nel mio progetto, prima proverò a raggiungere una buona sfera con entrambi i vetri, sia per prendere la mano con test, ritocchi ecc, sia perchè così potrò dire di essere in grado di costruirmi almeno un secondario per un DK prima di andare oltre. Quindi penso che a questo punto del lavoro, la scelta, sia più una scelta dettata da preferenze personali più che da motivazioni puramente tecniche.
P.S: eh, interessante il risultato di quella simulazione…indagherò…
A proposito, che software usi per generare le immagini del Ronchi? prova a confrontarle con quelle che ti vengono fuori dal “ronchi simulator” di Mel Bartel (lo trovi googolando). Ti vengono uguali?Ciao a tutti,
Ho fatto due conticini ed effettivamente non è un caso che il fuoco “modificato” risulti “n” (1.52) volte più piccolo del raggio di curvatura. Ecco i conti nel dettaglio:In oltre ho modificato il foglio Excel postato prima, aggiungendo la possibilità di simulare il Ronchi anche per le altre tipologie di coniche, basta solamente cambiare il valore della costante conica. Ricordo in oltre che è possibile simulare il test di Ronchi classico, quindi non eseguito dalla parte contraria del vetro, semplicemente settando pari ad 1 l’indice di rifrazione del vetro.
Eccolo qua:
https://www.grattavetro.it/wp-content/uploads/2016/04/Ronchi-inverso-parabola.xlsxP.S: mi sono accorto che l’immagine che risulta dal mio foglio di calcolo non è esattamente uguale a quella che risulta utilizzando il “Ronchi Calculator” di Mel Bartel, che o non ho capito bene come funziona o è sbagliato (se volete vi spiego le mie ragioni che mi spingono a dire questo). Mentre risultano identiche a quelle che si ottengono utilizzando altri software come ad es: “Foucault Test Analysis” o “RonchiZ”
Ciao Massimo, no, non l’avevo proprio notato questo fatto…interessante…
Tra l’altro quei spiccioli cambiano in funzione dello spessore del vetro, e più lo porti a valori bassi e più la tua osservazione va a convergenza…eh ci devo riflettere…P.S: Nel programmino non ho messo warning vari, quindi matematicamente i calcoli li fa lo stesso, ma è ovvio che da un punto di vista fisico non ha proprio senso mettere dei valori dello spessore del vetro minori di quella che è la freccia massima dovuta alla curvatura della superficie.
Ciao Giulio, io ho la versione 2010 di Excel che ovviamente supporta il formato Xlsx. Se non sbaglio questo formato dovrebbe essere supportato solamente dalle versioni dal 2007 in poi.
Purtroppo non posso salvarlo nel formato Xls normale in quanto questo supporta fogli con solamente 256 colonne, mentre solamente l’area dedicata alla formazione dell’immagine del Ronchi, nel mio foglio, occupa un quadrato di 401×401 celle. In più nel formato Xls il numero di caratteri massimo da inserire in ogni cella per le formule è limitato e molte delle formule che ho usato non verrebbero calcolate (tanto per farti rendere conto dei valori in gioco, questa è solamente una delle tante formule che riempiono un sacco di celle per il calcolo diretto di “X rit – S” nel foglio 3):
https://www.grattavetro.it/wp-content/uploads/2016/04/formula-Xrit-S.docxCon tutte queste limitazioni quindi non posso proprio salvarti il file in un altro formato, perchè altrimenti non funzionerebbe nulla. Anche con libre office non funziona, mi spiace…
Assolutamente si, certo che si possono mettere in relazione quei due valori o qualsiasi altri due valori a tua scelta.
Se guardi nel Foglio Excel che ho caricato prima, puoi cambiare la distanza della sorgente luminosa (casella B6 “dist. Luce”), in questo modo vedrai cambiare il valore presente nella cella appena sopra (B5 “offset circa) che indica a che distanza dalla superficie curva vanno a fuoco i raggi centrali…Se si modifica il valore della distanza luce fino a che viene uguale al valore dell’ offset circa, si ottiene il valore del raggio di curvatura “modificato” dello specchio.
E’ interessante la tua idea di misurare il raggio di curvatura reale tramite questo procedimento, però non so quanto influisca la non perfetta planarità della superficie “piana” sui valori reali ed in più i risultati dei calcoli sono fortemente influenzati dal valore dell’indice di rifrazione del vetro, che deve essere conosciuto con precisione se si vuole che calcoli e realtà siano compatibili.
Questo per dire che non sarebbe tutto facile, però il metodo lo trovo interessante e secondo me vale la pena di approfondirlo. Se riesci a fare delle misure precise sul tuo specchio poi potremo discutere meglio confrontando simulazioni e realtà… -
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