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  • in risposta a: Costruire un Cassegrain #11710
    BARTolomei Mirco
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      Ciao Luca,
      Difficile dire con certezza quale sia il problema.
      Da quanto dici sembra un problema di adattamento della pece o del fatto che non riesci sempre a mantenere costante l’adattamento tra le varie sessioni.
      Ti posso dire che nella mia esperienza non ho mai scaldato l’utensile prima della lavorazione, a parte quando volevo adattare mooolto bene la pece, però poi lasciavo che si raffreddasse prima di iniziare la sessione di lavoro (tanto dopo 10 min di lavoro l’attrito dovuto allo sfregamento, scalda il tanto che basta la superficie della pece per farla cedere e perfezionarne l’adattamento, che doveva già essere più che buono all’inizio però).
      Altra cosa, non ho mai utilizzato l’acqua calda per il cerio. Non vorrei che quando l’aggiungi, se questa non si distribuisce subito in maniera uniforme, puoi trovarti con delle zone dello specchio e della pace più calde di altre.
      Quello che ho sempre cercato di fare io, è mantenere quanto più possibile una situazione di stabilità, anche termica, tra le varie parti (specchio, utensile, cerio, acqua ecc) e per far ciò tutte le parti le lasciavo nella stessa stanza in modo che avessero tutte la stessa temperatura a inizio sessione.
      Altro al momento non saprei suggerirti.
      Potrebbe essere d’aiuto se riesci a postare qualche immagine dell’utensile e del Ronchi.
      Ciao e a presto :bye:
      Mirco

      in risposta a: Mi presento… #11709
      BARTolomei Mirco
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        Ciao Massimo :bye:
        benvenuto qui sul forum anche da parte mia. Complimenti per la tua realizzazione :good:
        Son curioso di leggere le varie soluzioni che hai adottato per la costruzione del tuo telescopio.
        Ciao
        Mirco

        in risposta a: Costruire un Cassegrain #11688
        BARTolomei Mirco
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          Ciao Luca,
          Eeeee era successo anche a me. Se vuoi prima di fondere nuovamente la pece, prova a imnergela dentro l’acqua calda, così rammolisce un pochino e puoi riprovare a fare l’adattamento.
          Ungi pure la rete con l’olio. :good:

          in risposta a: Costruire un Cassegrain #11685
          BARTolomei Mirco
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            Ciao Luca,
            Felice di rileggerti :good:
            Credo che il disco in alluminio di 10mm come supporto, possa andare bene, anche se non saprei dirti con certezza se è adeguatamente rigido. Io mi sono sempre trovato molto bene o con dei dischi di marmo (me li tagliava il vicino di casa, costo contenuto ma sono molto pesanti) oppure con dei disci di gesso da dentista, molto economici, belli rigidi e leggeri. Secondo me la soluzione ideale.
            Per la pece, anchio a suo tempo avevo fatto un sacco di prove, non è semplice trovare il mix giusto. Ma visti i suoi lavori, direi che Massimo è riuscito a trovare degli ottimi mix, e il suggerimento che ti ha dato è ottimo. Oppure se la preferisci già pronta all’uso, basta che compri della Gugolz.
            Ciao e a presto
            Mirco :bye:

            in risposta a: Specchio primario a menisco 600 F2.2 #11678
            BARTolomei Mirco
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              Si Massimo Gui plop, probabilmente ha delle limitazioni.
              Guarda, io intanto proverei a mettere una focale moooolto lunga, in modo tale da simulare un blank a spessore praticamente costante, come è daltronde il tuo menisco.

              in risposta a: Specchio primario a menisco 600 F2.2 #11673
              BARTolomei Mirco
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                Ciao Massimo,
                Ohhh grande, vedo che i lavori procedono :yahoo:
                Diciamo che non mi sorprende affatto che il menisco non si sia curvato così uniformemente durante il rammollimento in forno. Era successo anche a me, quando avevo cercato di realizzare il blank lightweight, vedi:

                https://www.grattavetro.it/forums/topic/primario-420mm-foca/page/2/

                Ad ogni modo ritornando alla questione deformazioni, diciamo che non cambia molto tra un disco o un menisco curvato, e questo è dovuto soprattutto al fatto che la curvatura di cui stiamo parlando non è poi così accentuata. Posso anche dirti che in prima approssimazione la cella che ti genera Gui Plop, la puoi considerare valida anche per il tuo specchio a menisco.
                Detto ciò ti consiglerei di provare a generare due tipi di celle, una a 18 punti e una a 27. Poi appena ho un attimo, provo a fare dei calcoli più precisi, usando queste celle, alle vaie inclinazioni.

                Invece per quanto riguarda la cella che stai utilizzando ora, durante la lavorazione, si, ti consiglierei assolutamente di realizzarne una molto più robusta, in alluminio o acciaio.

                Ciao e a presto
                Mirco :bye:

                in risposta a: Specchio primario a menisco 600 F2.2 #11664
                BARTolomei Mirco
                Moderatore
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                  Oooooh Grandissimo Massimo :yahoo:
                  A quanto vedo, questa volta hai deciso di imbarcarti in un progetto più che ambizioso :heart:
                  Non vedo l’ora di seguire passo passo i progressi, e vedere come si potranno risolvere, gli inevitabili problemi che salteranno fuori con un progetto di queste dimensioni.
                  A presto e buon lavoro!!!

                  in risposta a: Progetto newton compatto astrofotografia #11536
                  BARTolomei Mirco
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                    Ciao Fabio,
                    Assolutamente consigliatissimo il testo che ti ha indicato Giulio :good:
                    Aaah bene, siamo colleghi allora, sono ingegnere meccanico anch’io ;-)

                    La stampante 3D ce l’ho anchio a casa, l’ho pagata 200€ (da montare) e la uso regolarmente e ci stampo di tutto. Penso sia uno degli acquisti più azzeccati che abbia mai fatto!!!
                    Il PLA si stampa facilmente e ha una buona resistenza meccanica, però appena sali con la temperatura tende ad afflosciarsi. Per farti un esempio mi ero stampato un porta cellulare da mettere sul manubrio della bici, per tenermi la traccia GPS sotto mano, per dei giri che ho fatto. Beh, rimanendo esposto al sole, si è afflociato sotto il suo stesso peso (non da colare per carità, ma ha perso la sua forma originale). Quindi il PLA è facile da stampare, lo uso spessissimo, anche per parti del mio telescopio, ma ha le sue limitazioni.
                    L’ ABS resiste moooooolto meglio alle alte temperature, ha una buona reistenza meccanica e all’abrasione, ma è molto più difficile da stampare, servono temperature più alte, sia dell’ugello sia del piatto e tende più facilmente a staccarsi dal piatto di stampa, facendo orecchie o peggio, al pezzo in costruzione.
                    Ad ogni modo quasi tutte le stampanti sono in grado di stampare questi due materiali, gli altri non saprei dirti.
                    Ciao e a presto
                    Mirco

                    in risposta a: Progetto newton compatto astrofotografia #11529
                    BARTolomei Mirco
                    Moderatore
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                      Ciao e benvenuto anche da parte mia :bye:
                      Sempre bello leggere che qualcuno vuole provare ad intraprendere la strada dell’autocostruzione!!!! :good:
                      Il progetto che proponi non è di certo privo di difficoltà, sia per i problemi di collimazione di cui ti accennava Massimo, sia, come già ti dicevano Massimo e Giulio, per la difficoltà nel realizzare uno specchio piano che è molto elevata. Difficoltà che ovviamente aumenta esponenzialmente con l’aumentare del diametro (come dimostrano anche i prezzi dei secondari piani ellittici).
                      Realizzare quindi uno specchio piano di 175 mm di diametro, la vedo difficile, oltre che per le abilità manuali necessarie (ma questo non deve di certo spaventare, altrimenti nessuno mai inizierebbe niente), ma soprattutto per la strumentazione necessaria per testarlo, primo tra tutti la necessità di disporre di uno specchio piano di almeno pari diametro, già otticamente piano, da usare come riferimento.

                      Al di la di tutte le difficoltà sopra elencate, che in qualche maniera si possono affrontare e più o meno superare, ti SCONSIGLIO di intraprendere la strada della realizzazione della configurazione ottica così come l’hai pensata, non tanto per la difficoltà realizzativa, quanto perché è una configurazione con prestazioni ottiche NON accettabili (soprattutto se ci vuoi fare fotografia).

                      La motivazione risiede principalmente sul valore dell’ostruzione centrale dovuta allo specchio secondario piano. Valore che nel tuo caso è del 50%.
                      L’ostruzione centrale produce una diminuzione del contrasto in generale, non ché una diminuzione del valore di Strehl. L’introduzione di un’ostruzione centrale inoltre, induce un effetto negativo simile a quello prodotto dall’aberrazione sferica.

                      Ti riporto questo link in cui è spiegato tutto molto bene (anche le due pagine precedenti a questa):

                      https://www.telescope-optics.net/telescope_central_obstruction.htm

                      Al di la di tutta la spiegazione, che è abbastanza complessa, per sintetizzare la questione, ti basta guardare il primo grafico in alto a sinistra della pagina linkata. Ripeto la questione è più complessa, ma preliminarmente puoi osservare come già per un’ottica perfetta, la massima ostruzione accettabile, per non scendere al di sotto di 0.8 di Strehl, è del 32-35 % circa. Se poi come è ovvio l’ottica a tua disposizione ha uno Strehl inferiore a 1, la massima ostruzione centrale diminuisca a valori che son ben più bassi, del 50% della configurazione ottica da te proposta.
                      Ciò non implica che categoricamente tu non possa realizzare la configurazione ottica che hai proposto, ma solamente che così facendo, le prestazioni risultanti vanificherebbero tutto lo sforzo fatto per la realizzazione.

                      Per questi motivi, ti consiglierei di valutare altre configurazioni ottiche.

                      Ciao e a presto,
                      Mirco :bye:

                      in risposta a: Buonasera #10781
                      BARTolomei Mirco
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                        Ciao Fabrizio, un caloroso benvenuto anche da parte mia :bye:

                        in risposta a: Mi presento #10579
                        BARTolomei Mirco
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                          Ciaooo Luigi, un caloroso benvenuto anche da parte mia… :bye:
                          vedo che sei già nella fase avanzata dei lavori, seguo con interesse questo tuo progetto…Buon proseguimento…
                          a presto…ciao… :good:

                          in risposta a: Lavorazione primario 300mm f/6 #10284
                          BARTolomei Mirco
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                            Ciao Stefano… :bye:
                            Complimenti per i progressi… :good:
                            si vede che ci hai preso la mano e che sei molto sicuro nel maneggiare l’utensile…mi rivedo proprio in questo video… :heart:
                            Seguiró con interesse gli sviluppi futuri…buon lavoro…ciao

                            in risposta a: Bank Leggero #10278
                            BARTolomei Mirco
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                              Ciao Marco, :bye:
                              ti assicuro che è così, non mi baso solo sulla mia esperienza ma ovviamente anche sui dati tecnici e sulla teoria.
                              Nell’immagine che ti ho allegato sotto, sono mostrate le curve di viscosità, in funzione della temperatura, di varie tipologie di vetri.

                              https://www.grattavetro.it/wp-content/uploads/2017/08/Curva-viscosità-vetri.png

                              Come puoi vedere dalle curve che ti ho evidenziato in grassetto, quella in “nero”, che rappresenta il calcio-sodico, è ben più bassa di quella della “blu” del borosilicato, il che indica che il calciosodico si rammollisce prima.
                              Infatti, in accordo con l’esperienza fatta, a 1075°C il calciosodico possiede una certa viscosità (che mi ha permesso di riempire bene lo stampo) mentre per avere la stessa viscosità con il borosilicato sarei dovuto salire almeno fino a circa 1300°C.
                              In oltre, sempre a 1075°C il calciosodico ha una viscosità di circa 2,7, mentre il borosilicato di circa 4. Poichè la scala è logaritmica (base dieci) significa che a qualla temperatura il borosilicato è 20 volte più viscoso del calciosodico, e questo spiega il perché nella prva che ho fatto con il borosilicato, le varie scaglie non si sono fuse bene, ma solo rammollite e appiccicate assieme. :good:

                              A presto, ciaooo… :bye:

                              in risposta a: Bank Leggero #10261
                              BARTolomei Mirco
                              Moderatore
                                • Offline

                                Ciao Marco, si quell’articolo mi ricordo di averlo letto…interessante… :good:
                                comunque sia, la costruzione di un buon forno non è per nulla facile, magari non tanto per la temperatura massima che si può raggiungere, ma per la qualità nell’ isolazione termica, visto che per il tuo scopo hai bisogno di un raffreddamento mooolto lento…
                                Non ricordo bene, se tu, vuoi semplicemente attaccare i vetri per rammollimento o se vuoi proprio fonderli, però se la tua intenzione è quella di cimentarti nella vetrofusione pura, 1000°C sono pochini.
                                in tutte le prove che ho fatto sono sempre riuscito a raggiungere il 1075°C effettivi, e son sempre sembrati pochini. Poi dipende tanto anche dal tempo di mantenimento a tale temperatura del fuso. Io non mi sono mai spinto oltre le 3-4 ore di mantenimento per paura di rovinare il forno.
                                Ad ogni modo stai attento che il borosilicato rammollisce a una temperatura ben più alta del calciosodico (e non più bassa).
                                Quella volta che ho provato a fondere il borosilicato, i 1100°C raggiunti dal forno non sono bastati neanche lontanamente a fondere le scaglie di vetro. Si sono solamente tutte rammollite, afflosciate e attaccate assieme, ma non fuse. L’aspetto finale del blank sembrava quello del polistirolo…
                                Mentre usando lo stesso forno e la stessa temperatura massima, il calciosodico si è fuso benissimo, a parte l’essersi poi tutto criccato in raffreddamento, ma quello è un altro problema (per non parlare delle bolle d’aria che rimangono intrappolate, alla dilatazione differenziale tra stampo e vetro, ecc… :wacko: )

                                in risposta a: Bank Leggero #10256
                                BARTolomei Mirco
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                                  Ciao Marco,
                                  a dire il vero da quando si è rotto non ho più voluto saperne nulla, non l’ho ancora neanche buttato via, è ancora là sui suoi supporti…
                                  Comunque, in prima analisi, non sembra che la rottura sia stata dovuta a quelle tensioni residue… :good:

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