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  • in risposta a: Newton 16″truss smontabile in fibra di carbonio #12864
    BARTolomei Mirco
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      Ciao Giovanni,
      Wooow conplimentoni :heart:
      Hai fatto un gran lavoro… Davvero bello.
      Ma la realizzazione di pannelli, forme ecc in fibra di carbonio, è un’operazione relativamente semplice da realizzare volendo anche in casa, oppure servono attrezzature particolari?

      in risposta a: Interferometro di bath #12824
      BARTolomei Mirco
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        Ciao Giovanni,
        Hai assolutamente ragione, se non si valuta in maniera corretta la forma dello specchio si rischia di intraprendere azioni correttive che anzichè migliorarne la forma la peggiorano.
        Per quanto riguarda l’interferometro di bath, me n’ero costruito uno, anche se poi non ho dedicato il giusto tempo per apprendere correttamente come eseguire la riduzione dei dati.
        Il test mi attirava in quanto si poteva valutare la superfice nella sua interezza e non solamente lungo un diametro come nel caso del foucault.
        Nella mia breve esperienza con questo test però, devo dire di non essere mai riuscito ad ottenere dei risultati soddisfacenti e soprattutto ripetibili. Chiaramente dovrei spedere più tempo per migliorare l’intero set up.
        Ad ogi modo intanto ti allego un paio di PDF in cui è ben descritta la procedura di acquisizione e riduzione dei dati, spero ti possano essere utili:
        http://rohr.aiax.de/Using%20a%20Bath%20-%20EN.pdf
        http://gr5.org/bath/bathanalysisv2.5.pdf

        P:S: Non fidarti mai cecamente dei risultati che escono dai un singolo test. Cerca sempre di verificare almeno l’ordine di grandezza con un altro test. Quindi se usi l’interferometro, poi verifica almeno un foucault o altri.
        Ciao e a presto
        Mirco :bye:

        in risposta a: Un saluto a tutti #12823
        BARTolomei Mirco
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          Ciao Giovanni,
          Benvenuto anche da parte mia qui sul forum. :bye:
          Sono curioso di poter vedere le tue realizzazioni.
          A presto
          Mirco

          in risposta a: Specchio primario a menisco 600 F2.2 #12323
          BARTolomei Mirco
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            Wow Massimo, bellissima immagine…La superficie sembra bella liscia e uniforme :good: complimentoniiiii, stai facendo un gran bel lavoro :yahoo:

            in risposta a: Chiarimenti tecniche costruttive Test Ronchi #12257
            BARTolomei Mirco
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              Ciao Alberto,
              felice di rileggerti qui nel blog e congratulazioni per il neo papà :yahoo: :yahoo:

              Innanzitutto ti allego i link a tre articoli scritti da Giulio ed Enrico presenti qui nel sito, tutti riferiti alla costruzione e utilizzo del tester per il ronchi/foucault.

              Setup del Test Foucault (II)

              Un Tester Foucault fatto in casa

              Costruire e usare il tester di Foucault “alla Texereau”

              Provo a rispondere punto per punto:
              1) i siti che riportano l’utilizzo di vecchie lampadine a incandescenza è perché sono un po’ datati, al giorno d’oggi è solito utilizzare dei semplici LED verdi (Non serve neanche che siano particolarmente luminosi).
              2)Personalmente nel test di ronchi io pongo la fessura (fatta con due lame belle affilate di temperino) davanti alla sorgente e il reticolo solo davanti all’occhio o alla camera di ripresa (ovviamente con le linee parallele alla fessura).
              3)Il puntatore laser per la collimazione non è essenziale, io ad esempio non lo uso. Poi innanzitutto bisogna posizionarsi con la sorgente luminosa all’incirca nel centro di curvatura dello specchio ovvero due volte la focale. Dopo di che, se la sorgente luminosa viene collocata appena a Sx dell’asse ottico dello specchio la luce riflessa finirà appena a Dx dell’asse ottico, se la si mette appena sotto il riflesso finirà appena sora, e così via. L’importante è mantenere il più contenuta possibile la distanza tra sorgente luminosa e fascio di ritorno, 1-2 cm al massimo (ovviamente il fascio di luce di ritorno deve passare attraverso il reticolo di ronchi). Per il foucault invece bisogna anteporre al LED una lama che lo copre per metà. La stessa lama deve sporgere per un paio di centimetri sopra al LED. La luce di ritorno dallo specchio deve essere intercettata da questa parte sorgente delle lama. In questo modo è assicurato il parallelismo tra lama della sorgente e lama del test.
              4)Io personalmente preferisco sorgente sotto e reticolo appena sopra. In questo modo minimizzo al massimo l’introduzione di astigmatismo nel test.

              Detto ciò, condivido il modo di procedere che hai deciso di intraprendere, a parte con il punto 1 nel quale dici di non mettere la fenditura davanti al LED. Quella fenditura è fondamentale. In linea di principio la larghezza ideale della fenditura dovrebbe essere dell’ordine di grandezza della spaziatura delle linee nel reticolo di ronchi (in genere 50-150 micron van bene).
              Spero di esserti stato utile…

              A presto
              Ciaooo :bye:

              in risposta a: Costruire un telescopio #12131
              BARTolomei Mirco
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                Ciao Franco,
                Complimenti per la realizzazione :good:
                Un paio di osservazioni:
                1) devi assolutamente iniziare ad aggiungere l’acqua durante la lavorazione, abbatte le polveri nell’aria, lubrifica le superfici e distribuisce in maniera più uniforme l’abrasivo.
                2) Se riesci prova a limitare la scattosità dell’eccentrico durante la rotazione. Sicuramente spruzzando acqua tra i vetri può aiutare a minimizzare gli scatti, oppure diminuisci il peso aggiunto sopra, o infine diminuisci un pochino i giochi che ci sono tra i vari componenti dei bracci.
                3) Guardando ad occhio secondo me il debordo che stai utilizzando è un pò eccessivo, non vorrei ti generasse una figura non corretta. Però ad ogni modo, per lo scavo, ti suggerirei di utilizzare un’altra tecnica.
                4) Come già suggerito da Giulio, io passerei alla lavorazione “Fixed Post” è una tecnica già collaudata e funziona bene (te lo dico perchè l’ho usata anch’io). Specchio sotto, utensile al 70/80% del diametro dello specchio, e debordo attorno al 20-25% del diametro dell’utensile. Velocità di rotazione del tavolo rotante anche un pochino più sostenuta, senza esagerare e volendo puoi utilizzare un leggero movimento dx/sx dell’utensile (10-15 mm) per evitare che il bordo dell’utensile passi sempre sullo stesso posto sopra allo specchio (Anche se con la grane grosse puoi benissimo usare la “fixed post” pura). Secondo me in questo modo dovresti trovarti bene. Facci sapere ;-)

                Ciao
                Buon lavoro e a presto
                Mirco :bye:

                in risposta a: Specchio primario a menisco 600 F2.2 #12042
                BARTolomei Mirco
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                  Heilaaaaaaa che bel lavorone che sta venendo fuori :yahoo:
                  Grandissimo Massimo :good:
                  Mi trovi perfettamente d’accordo sul metodo di procedere che hai scelto per la parabolizzazione. Su uno specchio così sottile e veloce, avrei scelto anch’io di lavorare verso il centro.
                  Un grosso in bocca al lupo, per il proseguo.
                  Resto sintonizzato ;-)

                  in risposta a: Specchio primario a menisco 600 F2.2 #11998
                  BARTolomei Mirco
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                    Ehilààààà Massimo,
                    che lavorone che stai facendo :yahoo: :yahoo:
                    Si vede che c’è tanto metodo nel tuo lavoro e i risultati iniziano a vedersi…considerando per lo più, la dimensione e l’esiguo spessore del vetro…
                    Bravo davvero :good:
                    A presto
                    Mirco :bye:

                    in risposta a: Presentazione e Laboratorio #11977
                    BARTolomei Mirco
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                      Ciao Carlo :bye:
                      benvenuto nel blog anche da parte mia.
                      Anche secondo me un 300 f5 è la scelta ideale, come prima realizzazione. Adeguatamente complicato per apprendere e scontrarsi con le principali difficoltà realizzative, ma ancora gestibile e dai tempi costruttivi non eccessivi.
                      Per quanto riguarda la realizzazione a macchina, un paio di note:
                      1) Concordo con Massimo, nel dire che padroneggiare la lavorazione manuale in primis è molto importante, in quanto si riesce a capire come le varie tecniche di lavorazione vadano a modificare in maniera diversa la superficie dello specchio.
                      2) Detto ciò non nego che anch’io sarei per la lavorazione a macchina , soprattutto per la fase di sgrossatura e lucidatura, fasi queste molto lunghe e a mio avviso noiosette. La fase in cui davvero serve avere l’abilità per generare un ottimo specchio quindi, resta la parabolizzazione, fase questa che trovo assai complicata da gestire esclusivamente a macchina. Ecco che, se la parabolizzazione la si deve fare a mano, serve comunque prima aver acquisito la necessaria padronanza delle tecniche. Insomma non partirei da zero con le lavorazioni a macchina, ma neanche diventerei super bravo nelle lavorazioni a mano, se l’intenzione finale è quella di focalizzarsi sulle lavorazione a macchina, che è totalmente diversa.

                      Detto ciò, se hai le capacità tecniche per costruirti una macchina non ti dico di no, anche perché già solo un piano rotante (possibilmente con regolatore di velocità di rotazione) può venire molto utile anche nella sola lavorazione manuale.
                      Vedo che le conoscenze di elettronica non ti mancano, se ti serve, io ti posso dare delle dritte sulla meccanica. Non so se serve a vere tre alberi completamente indipendenti, forse ne basta anche solo 1 e poi trasmettere il moto tramite pulegge.

                      La riga elettronica non penso ti serva al momento, a meno che tu non voglia conoscere la lunghezza focale dello specchio con la precisione del micron (cosa inutile direi), se mai ti basta un encoder lineare di una ventina di centimetri max, tanto da coprire il range di movimento del tester (in quel range si, ti può servire la precisione di misura).

                      In ultima, al momento non mi concentrerei sulla fenditura, potrebbe essere un upgrade da fare in seconda battuta, tanto vedrai che anche solo con una fenditura fissa ben fatta, ti troverai benissimo e non ti servirà nulla di più complicato.

                      Ciao e a presto ;-)
                      Mirco

                      in risposta a: Primario 420 f/4.6 lightweight #11911
                      BARTolomei Mirco
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                        Ciao Michele,
                        Si si certo bisogna verificare la cella a tutte le inclinazioni, però era così evidente che lo spessore non era adeguato già solo puntato allo zenit, che non ho proseguito oltre.
                        La cella a 27 punti sicuramente può aiutare, ma la vedo sempre dura farlo rimanere in forma mano a mano che lo si inclina (parlo sempre del 25 mm eh).
                        Ciao Michele, buon proseguimento, attendo curioso, i vari aggiornamenti e i progressi dei lavori ;-)
                        Ciao
                        Mirco

                        in risposta a: Primario 420 f/4.6 lightweight #11908
                        BARTolomei Mirco
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                          Ciao Michele :bye:
                          La sbozzatura a macchina, io l’ho sempre fatta con un utensile sub diametro, generalmente 60-70% del diametro dello specchio e mai con l’utensile a pieno diametro.
                          Per quanto riguarda la scelta del blank, basta fare due semplici simulazioni per capire che uno specchio da 25mm NON è sufficientemente rigido.
                          Nell’immagine allegata riporto 3 diverse casi a confronto:
                          il primo con uno specchio scavato in maniera convenzionale, blank da 800mm f3 spessore 25mm
                          Il secondo con un disco piano sempre da 800mm di diametro e spessore 25mm
                          Il terzo con un menisco sempre di 800mm di diametro f3 spessore 25mm.

                          La soluzione convenzionale ti da un errore P-V sul fronte d’onda di ben 212nm :wacko: solamente di deformazione dovuta il suo stesso peso.
                          Anche le altre due soluzioni danno valori di deformazione assolutamente inaccettabili per uno specchio astronomico, il che rende evidente, che 25mm di spessore è uno spessore troppo esiguo per questo diametro (con cella a 18 punti di appoggio, se si sale con il numero di appoggi, non so cosa succede, ma di certo la cella si complica di un bel po’).
                          Un’altra informazione che mostra questa simulazione, è che un disco piano e un menisco, hanno sostanzialmente la stessa rigidezza e mostrano le stesse deformazioni sotto la spinta della gravità, cosa prevedibile vista l’esigua curvatura del menisco rispetto al disco piano.

                          Un consiglio che ti posso dare invece, è quello di contattare direttamente la Schott, la quale può vendervi un’intera lastra di borosilicato (la lastra è grande eh, se non ricordo male tipo 1200mmx3000mm), spessori dai 35 ai 53mm mi sembra, vado a memoria, a cira 3000 euri. Se trovate qualcun altro interessato, potete farvi tagliare a waterjet vari dischi, e poi dividere la spesa.

                          Ciao
                          Mirco :good:

                          in risposta a: Primario 420 f/4.6 lightweight #11874
                          BARTolomei Mirco
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                            Ciao Michele, :bye:
                            Non avevo impostato una curva di discesa precisa e purtroppo non abbiamo acquisito i dati di temperatura, semplicemente una volta finito il mantenimento ad alta temperatura, abbiamo spento il forno e abbiamo lasciato che si raffreddasse naturalmente per tutto il weekend. Il lunedì successivo abbiamo aperto il forno ed estratto il blank.

                            Si avevo fatto delle prove con luce polarizzata, si notavano dei leggeri tensionamenti proprio in corrispondenza del bordo dello specchio, ma non sono riuscito a quantificarli. Con il senno di poi sarebbe stato opportuno fargli fare un ciclo di ricottura.

                            Le tensioni residue sono proporzionali alla velocità di raffreddamento e al coeff di dilatazione termica, quindi a parità di curva di raffreddamento, in un in blak in pirex si dovrebbero generare 1/3 delle tensioni rispetto ad uno in calciosodico. Infatti se mai dovessi fare un altro tentativo proverei a farlo in pirex.

                            Menisco e struttura erano stati generati in un’unica infornata, e i pezzi della struttura di supporto in contatto con il menisco, erano stati pretagliati in modo da tenere in considerazione la curvatura dello stesso.

                            Avevo già visto il link, ma grazie che me l’hai risegnalato, me l’ero perso. La disposizione delle nervature di supporto che avevano scelto non mi convinceva affatto, così le ho ridisegnate secondo altri ragionamenti e il risultato è quello mostrato nelle pagine precedenti.

                            Tu hai già in mente qualcosa di preciso per il tuo progetto? hai qualche idea?

                            A presto :good:
                            Ciao
                            Mirco

                            in risposta a: Specchi in alluminio #11873
                            BARTolomei Mirco
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                              Ciao Michele,
                              io resto comunque scettico sulla possibilità di costruirsi uno specchio in alluminio. Sono a conoscenza di diversi specchi fatti in alluminio, molti dei quali montati su satelliti, ma su telescopi ottici terrestri, credo ne esistano davvero pochi, e quelli che ci sono o sono per applicazioni particolari o sono sperimentali.
                              In quasi tutti i siti che ho visitato, coloro che producono e vendono specchi in alluminio, li propongono per X-ray telescopes, per applicazioni criogeniche, di interferometria, per medical imaging, per laser, IR e altro, ma per ottiche di telescopi nel visibile, non trovo praticamente nulla (questo anche nelle pagine che hai linkato tu).
                              Detto ciò, sono sempre pronto a ricredermi, e come te, seguo con interesse le prove che stanno portando aventi i brasiliani, stiamo a vedere :good:
                              ciaoo :bye:

                              in risposta a: Specchi in alluminio #11864
                              BARTolomei Mirco
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                                Ciao Michele,
                                Poter utilizzare l’alluminio come blank è una cosa che farebbe piacere a chiunque. Relativo basso prezzo, possibilità di asportare meccanicamente materiale del retro dello specchio per alleggerirlo, basso peso ecc ecc. Purtroppo però ci sono dei fattori limitanti così importanti che praticamente di specchi in alluminio ce ne sono davvero pochissimi. Gli unici di cui sono a conoscenza (nelle frequenze dell’ottico) sono gli specchi di alcune camere di satelliti per l’osservazione terrestre, che però hanno dei controlli in temperatura pazzeschi, i quali mantegono tutto il banco ottico entro un range di un decimo di grado centigrado oppure di qualche sperimentazione dell’ESO e simili, i quali sono riusiti a raggiungere dei risultati soddisfacenti ma con tecniche di lavorazione che vanno ben oltre la portata di un amatore.
                                Ci sono problemi dovuti sia all’eccessivo coefficente di espanzione termica, sia al fatto che come dice Giulio, non sia per nulla semplice ottenere una grado di lucidatura adatto a un telescopio ottico e altri mille problemi ancora, al creep a bassa temperatura ecc ecc…
                                Forse per degli specchi piccolini potrebbe anche andar bene, ma ho comunque delle perplessità a riguardo. Ad ogni modo seguirò con interesse la discussione di CN.
                                Ciao e grazie
                                Mirco :bye:

                                in risposta a: Primario 420 f/4.6 lightweight #11863
                                BARTolomei Mirco
                                Moderatore
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                                  Ciao Michele,
                                  grazie!! ;-)
                                  Si credo anch’io che abbia del potenziale questa tecnica, anche se non sono mai riuscito a verificarla del tutto. L’inconveniente è che c’è davvero molto lavoro dietro per ottenere un blank così fatto.
                                  Però il tarlo del blank lightweight mi frulla sempre per la testa, e prima o poi spero di avere nuovamente il tempo per riprovarci.
                                  Ciao
                                  Mirco :bye:

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