- Questo topic ha 53 risposte, 5 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 9 anni, 3 mesi fa da Giulio Tiberini.
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24 Gennaio 2015 alle 17:12 #5427
Sono d’accordo Matteo, le imperfezioni/scheggiature al bordo dovrebbero andar via senza problemi con lo smusso.
E’ importantissimo che lo smusso sia rifinito a dovere e privo di scheggiature, come ripeto anche una cote va bene per fare un buon lavoro, anche se rifiniture migliori e più veloci le ho viste fare dal mio vetraio con un nastro a rullo al carborundum.31 Gennaio 2015 alle 13:38 #5458Ciao a tutti,
ho terminato la smussatura dei bordi dei dischi di vetro; vi posto il link del video. Purtroppo, per il bordo di uscita del secondo disco, ho dovuto agire in modo un po’…brutale.31 Gennaio 2015 alle 14:27 #5459Ciao Matteo, due cose:
1- Per prevenire i solchi sull’utensile che si sono generati durante la smussatura, bisogna assicurarsi che la cote sia in carborundum e non in altri materiali che si usano per le affilature, inoltre conviene utilizzare più acqua durante la lavorazione.2- la qualità del bordo va valutata in relazione alle dimensioni della grana che andrai ad utilizzare. Guarda lo smusso attraverso un oculare, le dimensioni dei crateri/schegge o irregolarità del bordo devono al momento essere inferiori alla grana 80, altrimenti si corre il rischio ( anzi è certo ! ) che le schegge che si staccheranno durante le passate porteranno dei solchi/crateri sulla superficie di dimensioni molto maggiori alla grana utilizzata e, se questo con la grana 80 può non essere un problema, andando avanti avrai sempre uno smusso con irregolarità superiori al potere abrasivo della grana che ti costringeranno a tornare indietro con la lavorazione ogni volta che una scaglia si stacca…
in un’altra discussione ho postato le immagini di un bordo rifinito a dovere per il passaggio alla grana 800, dagli un’occhiata :
31 Gennaio 2015 alle 14:52 #5460Ciao Massimo, grazie per il post.
Sono sincero, il cote che ho utilizzato è un semplice cote da affilatura, l’unico che sono riuscito a trovare in ferramenta.Dove posso trovare un cote che sia fatto in carborundum?
Per quel che riguarda il bordo di uscita del secondo vetro, come avrai potuto notare dal video, sono stato costretto a rifinirlo inizialmente con un disco diamantato in quanto, nella primissima fase di smussatura col cote (agendo in maniera delicatissima) si sono staccate delle schegge importanti che non sarei riuscito a recuperare con il solo cote…e comunque neanche del tutto col disco diamantato. Il bordo di ingresso, invece è molto pulito ma mi sono fermato in quanto, il mio cote, non lo lavorava più.
A questo punto, secondo te, come posso agire? Spero di non essere costretto a dover ritagliare un altro disco di vetro
Matteo
31 Gennaio 2015 alle 16:34 #5461Quelli in carborundum li trovi ugualmente in ferramenta, io li ho sempre trovati da Bricolo, prova a chiedere al negoziante, di solito c’è scritto anche sulla confezione, il costo è simile ma il risultato è migliore e sopratutto non si consumano, almeno non in modo evidente.
Tranquillo che le eventuali schegge in superficie andranno via molto presto, durante la lavorazione un buon millimetro di spessore al bordo se ne va ( specialmente durante la regolarizzazione della forma in smerigliatura in un F4 ), l’importante è capire bene come rigenerare lo smusso strada facendo per prevenire ulteriori distacchi.
Non ho capito se poi realizzi l’utensile a “piastrelle” o utilizzi uno dei due dischi.
p.s certo che sarai costretto a ritagliare un altro disco ! ma non subito, lo farai non appena avrai terminato questo specchio, la grattavetrite non fa sconti a nessuno
p.p.s : scusami ho sbagliato: “Bricolo” in realtà è “Brico-io”, altrimenti sembra che uno dei sette nani ha aperto una ferramenta…
31 Gennaio 2015 alle 19:20 #5464Volendo tagliare da sé il blank, la tecnica più tranquilla rimane quella dell’incollaggio.
delle due lastre di protezione, utilizzando beninteso la colla ottica (che è l’unica che permette la successiva facile separazione dei pezzi).L’alternativa meccanica rimarrebbe solo quella di curare particolarmente il centraggio e il fissaggio del grezzo dritto e rovesciato, sulla tavola di lavoro, in modo da poter creare dapprima sul verso una scanalatura profonda qualche millimetro e concentrica a quella che verrà tagliata a tutta profondità sulla faccia opposta. Scanalatura che farebbe avvenire la fine del taglio lontano dal bordo e dal pericolo di scheggiatura, nel corpo del blank, dove l’eventuale (o immancabile) scalino non è di nessun disturbo.
2 Febbraio 2015 alle 8:12 #5483Ciao Massimo,
ho comprato il cote in carborundum, dalla rugosità potrebbe essere tra l’80 ed il 120 ma, sulla confezione, non è indicato nulla. Oggi provo ad usarlo e vediamo se riusciamo a recuperare i bordi.Per quel che riguarda la lavorazione, vorrei provare a raggiare i vetri utilizzando una sbozzatrice a pendolo orizzontale che sto allestendo, composta da flessibile, disco diamantato e braccio regolabile ma devo anche costruire un paraschegge diversamente, mia moglie, mi ha detto di fare tutto in giardino…
Pensavo di realizzare l’utensile per colata di gesso ceramico da verniciare con resina epossidica per renderlo impermeabile e poi andando ad incollare con colla da mrmisti un mosaico di tessere di vetro da 2cm cdi lato e 4mm di spessore che ho trovato ma, in zona, nessuno vende gesso ceramico
Pensavo di utilizzare il mio vecchio utensile in vetro, raggiato a f/5 a cui far adattare il mosaico di vetrini, come la vedi?
Per quel che riguarda il tagliare un nuovo disco era riferito al fatto di avere bordi irrecuperabili ai fini della lavorazione, non certo al non volerlo fare anche perchè, attualmente, sto facendo esperienza, lo strumento che vorrei costruirmi ha ancora da venire
2 Febbraio 2015 alle 8:17 #5485Ciao Giulio, grazie per la precisazione
Per i prossimi vetri sto già studiando un sistema per bloccare e centrare adeguatamente il vetro al supporto del trapano, in maniera tale da poterlo ribaltare mantenendo il centraggio.
Vi tengo aggiornati
Buona giornata e a presto
Matteo
2 Febbraio 2015 alle 12:19 #5486Pensavo di utilizzare il mio vecchio utensile in vetro, raggiato a f/5 a cui far adattare il mosaico di vetrini, come la vedi?
Ciao Matteo, credo che utilizzare una forma già raggiata ( se lo specchio non ha la stessa raggiatura ma è ancora piano o quasi ) non sia conveniente in quanto per buona parte della sbozzatura utensile e specchio avranno zone di contatto limitate e precariamente in equilibrio fino al raggiungimento di una comune raggiatura intermedia che non sarà comunque quella cercata.
Inoltre a complicare le cose ci sarebbero le piastrelle di vetro che hanno facce piane a far pressione su di una superficie curva anche dal lato dell’incollaggio.Vorrei sentire il parere di Giulio il quale sono sicuro potrà essere molto più esaustivo e preciso di me.
2 Febbraio 2015 alle 15:04 #5487Ho appena terminato la smussatura con il cote al caborundum, vi posto il link al video.
Considerando che le superfici che ho deciso di lavorare hanno bordi buoni, secondo voi posso proseguire con i lavori o dovrei continuare a smussare ancora un po?
Matteo
2 Febbraio 2015 alle 16:53 #5488Ottimo lavoro, bravo !
2 Febbraio 2015 alle 17:19 #5489Grazie a te e a voi per i preziosi consigli
Adesso avrò bisogno di supporto per la sbozzatrice a pendolo, intanto procedo col progetto, ci aggiorniamo presto.
Matteo
2 Febbraio 2015 alle 18:15 #5490Qualche considerazione a ruota libera:
Le scheggiature e la cote:
– Lo smusso del blank è indispensabile ma le scheggiature sono sempre in agguato.– Per evitare di danneggiare pesantemente la superficie di lavoro della cote con un solco che presto la rende inutilizzabile, di solito conviene accarezzare il bordo in quel modo solo inizialmente, per muoverla in seguito non più parallelamente al bordo, ma inclinata di circa 45°, in modo che lo abrada per contatto di tutta la sua larghezza.
– Io ho trovato utile premere solo in andata ed alleggerire la pressione nel ritorno verso l’alto, in modo da ridurre il rischio di scheggiatura sul piano dello specchio.
– Una cote si può tranquillamente “molare” (come si fa con le mole da rettifica) per ravviarla e spianarla per recuperare funzionalità, se lo si ritiene utile.
– Io ho finito per comprarmi una pietra da affilatura per coltelli e rasoi (di quelle rettangolari a due colori che si comprano in coltelleria) che ha due grane; una fine e una finissima che mi fa lavorare più a lungo ma con minor rischio.
Bordi e smussi:
– Uno smusso che dia garanzie di durata per tutta la lavorazione dello specchio deve avere una larghezza iniziale in pianta di almeno 3mm (che sul piano inclinato diventano 4.2mm (3*1.41).
Non è indispensabile averlo, ma evita i rischi legati al comunque sempre possibile rifacimento dello smusso con una cote grossolana…(altro motivo per procurarsi quella da coltelli) quando si sarà in lavorazione con le grane fini.
– La superficie reale dello specchio andrà via via recuperando mm di diametro con la lavorazione.Gesso ceramico: Lo si trova nei negozi di forniture per dentisti (è quello molto resistente colorato che loro usano nella lavorazione delle protesi dentarie). Andrebbe bene anche la colla keracoll per piastrelle o per le fughe, ma ci vuole tempo per asciugare in un certo spessore, e il gesso per dentisti resta il migliore
L’utensile è meglio che sia un tutt’uno con le paisterelline, nel senso che si copre lo specchio con la stagnola,e si mette la solita fascia di cartone di contenimento, poi si taglia un quadro di piastrelline (di quelle vendute incollate su un supporto già distanziate) o si mettono le piastrelle sciolte sulla stagnola, e si cola il gesso per inglobarle completamente.
La migliore soluzione per me è ancora quella di Gordon Waite (vedi suo filmato) fregandosene delle piastrelline e mettendo sulla stagnola una serie di dadi d’acciaio M16 per annegarli nel gesso.La mia prossima soluzione sarà invece quella di utilizzare una flangia di acciaio ex acquedotto di opportuno diametro, come mostra Mel Bartel in un suo lavoro.
La sbozzatura si può fare a pendolo ma utilizzando una smerigliatrice angolare, ma da carrozziere, che gira lentamente. Allora si può fare a umido che è anche meglio per la salute.
C’è anche un altro metodo usato dai francesi per mezzo di una smerigliatrice a nastro che dondola alla base del pendolo.
.2 Febbraio 2015 alle 18:33 #5491Il gesso da dentisti che ho usato io è di colore rosa e si chiama GC FUJIIROCK 5 KG – 33.6 euro.
IO l’ho comprato asd Asti che è una città di provincia, quindi credo che in ogni città ci sia un negozio di questi prodotti per dentisti.
Se non hanno quello, hanno l’ELITE ROCK ZHERMA CK. oppure il KERR HYDROCAL.2 Febbraio 2015 alle 21:11 #5493Questo articolo è quello da meditare attentamente con attenzione ai tempi del “rough grinding”
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