- Questo topic ha 10 risposte, 3 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 6 anni, 9 mesi fa da Giulio Tiberini.
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28 Febbraio 2018 alle 22:43 #10785
Buonasera
Vedo che ci sono già alcune discussioni in merito,ma non mi piace entrare in mezzo ad altri,quindi ne inizio una nuova. Le domande principali sono 2 (solo per iniziare )
Come prima grattata volevo iniziare con un comunissimo vetro,ho trovato una vetreria che mi può tagliare il 19mm,per fare un 250 o 300 di diametro potrebbe andare? Parlando con il vetraio mi diceva che un suo collega ha il forno per incollarli insieme e quindi raddoppiare lo spessore,voi avete mai provato?
Grazie in anticipo.1 Marzo 2018 alle 0:10 #10786Ciao Fabrizio.
Si, con il vetro da 19mm oggi si può arrivare fino al diametro 300 facendo una buona cella verificata con GuiPlop.Per quanto riguarda la fusione di due dischi per raddoppiarne lo spessore, è sicuramente praticabile, (già da tempo Hubble Optics fornisce degli specchi composti da due dischi ancorati reciprocamente dal ramollimento generale in forno di essi contro molte colonnette di identico vetro), ma non c’è stata sperimentazione, quindi è difficile dire se lo specchio risultante può cadere vittima di tensioni interne dovute al procedimeno della saldatura, tali da deformarlo al momento del suo indebolimento di una faccia dovuto allo scavo su di essa della curvatura.
Bisognerebbe sapere come funzionano i trattamenti di ricottura e distensione per il vetro; e avere il coraggio di provare.
Ma il rischio c’è perchè le tolleranze di realizzazione di uno specchio sono dei soliti 68,75 milionesimi di millimetro, e una deformazione altrettanto piccola forse è possibile…Però potrebbe trasformare lo specchio un costoso fermacarte.
1 Marzo 2018 alle 21:30 #10789Ok capito
Adesso faccio così,mi faccio tagliare 2 300mm di sp.19mm e intanto vedo se comincio a capirci qualcosa,già rispetto al mio 155 questa estate mi darà molte più soddisfazioni.In seguito se la passione continua e soprattutto riesco nell’opera affronteremo grandezze più importanti e vedremo come fare.1 Marzo 2018 alle 23:45 #10790Per farti tagliare i due dischi di vetro, tieni conto che al diametro nominale dello specchio occorre aggiunere di solito 5mm (esempio 300+5), che sono destinati allo smusso circonferenziale, che è necessario mantenere presente per tutta la durata della lavorazione, al fine di scongiurare scheggiature al bordo.
7 Marzo 2018 alle 22:05 #10837Buonasera,
ordinati i vetri ed il Carborundum dalla 60 alla 1000.
Ho preso due vetri da 310,ma anche un saccone di gesso per stampi,cosa mi consigliate come principiante,Costruire un utensile o lavorare con due vetri?8 Marzo 2018 alle 20:36 #10838Assolutamente lavorare con i due vetri. (Il mio pensiero è che, per quel che costa un vetro calciosodico da 19mm, specie a un neofita non conviene cercare altre soluzioni che sarebbero molto sperimentali e abbastanza senza senso). LA PRIMA VOLTA è MEGLIO ANDARE DRITTI VERSO LA META, che la strada è ancora ignota.
9 Marzo 2018 alle 0:56 #10843D’accordissimo con Giulio, oltretutto i due vetri offrono più controllo sulla regolarità della superficie che si sta lavorando fin dalle prime fasi, si arriva alla lucidatura con una buona percezione della qualità della sfera semplicemente osservando l’uniformità della distribuzione delle bollicine d’aria nella miscela abrasiva tra i vetri.
10 Marzo 2018 alle 2:20 #10844Perfetto grazie,oggi ho preso i vetri e ieri mi sono arrivate le buste di Carborundum,adesso devo ordinare l’ossido di cerio,due cose,quanto ne prendo? Ho letto che dovrebbe servirmene circa 600grammi per lo specchio da 310.Da qualche parte ho letto che potrei sostituirlo con l’ossido di alluminio,mi confermate?
10 Marzo 2018 alle 10:53 #10845L’ossido di alluminio ha un buon potere lucidante, tuttavia è difficile trovarlo a granulometria controllata, ( e quando lo si trova il prezzo aumenta ) il che significa che tra i normali granuli di dimensioni medie di due micron adatti a lucidare il vetro, c’è una percentuale significativa di granuli di dimensioni maggiori che generano righe e solchi sulla superficie impossibili poi da togliere se non tornando indietro con la smerigliatura e carborundum.
Inoltre l’ossido di alluminio è un materiale poco tenace, se si osservano i granuli al microscopio si può vedere che essi sono costituiti da bordi taglienti ed affilati ma che solo dopo poche passate si arrotondano e perdono la capacità abrasiva e lucidante. Quindi si è costretti ad un ricambio ed utilizzo maggiore rispetto all’ossido di cerio.10 Marzo 2018 alle 21:37 #10852Ok grazie allora vada per il cerio
11 Marzo 2018 alle 21:53 #10862Je crois pour un 300 basti ossido di cerio per meno di mezzo chilo….(peut-être même seul 250 grammes)
A “spanne”, une cuillère de cuisine plate est utilisée, dilué dans un peu d’eau juste assez pour le rendre crémeux et étalé sur un miroir ou un ustensile avec un pinceau.
Habituellement assez pour une soirée de travail (et parfois ça avance, et est réutilisable le lendemain, seulement s’il ne perd pas son onctuosité. Ceci est recommandé pour faire la dilution dans un bocal en verre anciennement bébé homogénéisé, hermétiquement fermé à la fin des travaux). Sinon laver et jeter le résidu pour éviter les incrustations qui font varier la granulométrie.L’ossido di cerio, contrairement au carborundum, il s’incruste dans la poix, et donc une seule fraction est perdue. C’est pourquoi ça dure longtemps.
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