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17 Settembre 2020 alle 17:27 #11990
Bello il Ronchi testphon!
Complimenti per il lavoro di recupero tutt’altro che facile!17 Settembre 2020 alle 19:35 #11992Grazie Giulio, soprattutto per avermi indicato ( come sempre ) la strategia giusta
In effetti correggere un astigmatismo non è per niente facile, i settori vanno lavorati indipendentemente e a lungo, senza toccare il centro specchio ed è perciò poco probabile eseguire una lavorazione perfettamente simmetrica…
Queste le immagini di ieri sera, questa volta fatte con il tester “classico”:
si vede come il bordo sul quadrante sud-ovest ( il settore oggetto di correzione insieme al nord-est ) sia ancora alto ma non solo, il corrispondente bordo sul versante opposto è alto anche lui ma leggermente di meno, sintomo di una lavorazione non simmetrica.perciò a questo punto, non credo sia conveniente insistere nella correzione a zone ma, data la lieve entità del difetto, sia preferibile lavorare ad uniformare la figura con i metodi classici, per evitare il sorgere di altri difetti locali, cosa probabilissima lavorando con un sub-diametro in piccole porzioni di superficie.
Quindi ho fatto alcune sessioni ( un paio ) come se dovessi trattare un bordo rialzato su tutta la superficie, con corse un po’ più lunghe e con più debordo.
Ed anche se questo potrà allontanarmi momentaneamente dalla sfera, permetterà di arrivare comunque ad una figura simmetrica, in quanto tutta la superficie viene lavorata in modo uguale, anche se con sub-diametro.
Nel video che segue ( fatto poco fa ) si vede bene l’entità residua del difetto sul bordo sud-ovest nel momento in cui sono visibili solo tre bande.
18 Settembre 2020 alle 6:57 #11993Ciao Massimo,
scusa se mi intrometto nel tuo 3-D, volevo solo sapere quanti minuti dedichi ad ogni sessione di lavoro (indicativamente).
Mi serve solo per capire se i miei progressi procedono come dovrebberoAuguri ancora per il tuo progetto
Grazie
18 Settembre 2020 alle 18:39 #11994Ciao Luca, figurati, sei il benvenuto!
20 minuti per ognuna delle ultime sessioni di cui parlavo, ( con qualche spruzzatina di acqua ogni 5 min) che poi è il tempo limitite oltre il quale il cerio perde completamente efficacia abrasiva, o perlomeno a me succede così…
A quel punto per continuare sulla stessa sessione, mi occorre un’altra “ricarica” ci ossido di cerio.
Raramente, se non negli ultimi ritocchi finali, quando ci sono da togliere solo qualche impercettibile nanometro di vetro, ho fatto sessioni piu’ brevi.24 Settembre 2020 alle 15:01 #11998Ehilààààà Massimo,
che lavorone che stai facendo
Si vede che c’è tanto metodo nel tuo lavoro e i risultati iniziano a vedersi…considerando per lo più, la dimensione e l’esiguo spessore del vetro…
Bravo davvero
A presto
Mirco24 Settembre 2020 alle 15:17 #11999Si! Concordo con Mirco.
Devo dire ancora una volta Massimo che (del resto come tuo solito) sei una persona molto speciale nello sfruttare scientificamente al meglio le azioni quasi impossibili virandole al normale, che per molti altri non è, e non lo sarà mai (a cominciare da me).25 Settembre 2020 alle 10:25 #12000Giulio, Mirco grazie, troppo buoni
In realtà credo che metodo e comprensione di tanti aspetti della lavorazione siano da approfondire e migliorare, mi sento ancora lontano da uno “standard” efficace e affidabile per quello che riguarda prevenzione e correzione di tutte le anomalie, degli imprevisti che si verificano lungo il percorso che porta ad un ottica finita, specialmente quando si esce dal territorio sicuro di uno specchio “classico” del fai-da-te, con la sua collaudata forma spessore e diametro. Spesso l’azione è legata all’intuizione del momento o alla scelta di migliore probabilità piuttosto che alla consapevolezza e certezza del risultato.Più vado avanti con queste improbabili lavorazioni da disadattato sociale e più mi sembra di aver “scoperto” solo la punta dell’iceberg… ed anche se in questo campo non ci si inventa niente, tutto è stato già visto e scritto, il trasferimento nozione-applicazione non è così immediato, teoria e procedure vanno adattate e personalizzate al caso specifico e si genera un percorso ricco di possibili varianti, che sembrano prometterti di portarti a destinazione in modo più comodo e veloce, fino a che non ti imbatti in altre anomalie di cui non supponevi nemmeno l’esistenza.
Un esempio su tutti: non so se dipenda dalla forma del menisco, dal rapporto focale spinto, dallo spessore, dal supporto o da me stesso, sta di fatto che tecniche uguali con sub-diametro hanno efficacia diversa se fatte al bordo, al centro o nella zona media. In pratica viene meno il principio che mi ha accompagnato fin qui… Alla fine basta tenerne conto ( fortunatamente si verifica in modo costante e progressivo dal centro a bordo ) e tutto torna come prima, ma è esattamente quello che non ti aspetti possa succedere.
Per fortuna me ne sono accorto in questa fase, il non saperlo durante la parabolizzazione avrebbe portato ad una lunga serie di correzioni dal risultato inaspettato.
Perciò per non farmi mancare niente, ho iniziato anche un altro specchio di cui scriverò in un’altra discussione dedicata e un po’ “nostalgica”
21 Ottobre 2020 alle 22:30 #12022Ciao Massimo, complimenti per il Ronchi-phone e per i progressi.
Ho riletto quasi tutto il thread ma non sono sicuro – tu h sempre lavorato fin dall’inizio con l’utensile sopra (TOT – Tool On Top) e su una cella a 9 supporti?
Hai trattato in qualche maniera la parte posteriore del menisco? TIeni appoggiato lo specchio sempre negli stessi punti?
Ultima domanda: hai sempre utilizzato un utensile -di piastrelline(?)- al 50%?Spero di vedere il prima possibile un aggiornamento!
Michele23 Ottobre 2020 alle 14:25 #12023Ciao Michele, vado per ordine:
Ho riletto quasi tutto il thread ma non sono sicuro – tu h sempre lavorato fin dall’inizio con l’utensile sopra (TOT – Tool On Top) e su una cella a 9 supporti?
La cella è a 18 punti ( c’è anche la foto ) ed avendo utilizzato solo utensili sub-diametro fin dalla smerigliatura, lo specchio è rimasto posizionato sempre sulla sua cella, perciò si…
Hai trattato in qualche maniera la parte posteriore del menisco? TIeni appoggiato lo specchio sempre negli stessi punti?
La parte posteriore è stata smerigliata con la grana 600 , solo per evitare possibili riflessi indesiderati durante i test.
No, il posizionamento è “random”, dopo aver movimentato lo specchio lo riposiziono sulla cella secondo il consolidato metodo “a casaccio” , scherzi a parte, non credo abbia qualche utilità mantenere lo specchio esattamente nella stessa posizione sul supporto, anzi… )Ultima domanda: hai sempre utilizzato un utensile -di piastrelline(?)- al 50%?
Se parli di piastrelline deduco che ti riferisci alla sbozzatura/smerigliatura… Ho sempre utilizzato vetro su vetro, non ho esperienza diretta con altri materiali per l’utensile, mi trovo bene con il vetro sia con il pieno diametro che, come in questo caso, per un utensile al 50%.
9 Novembre 2020 alle 23:29 #12041Poco meno di 7 centesimi di mm ! Questo è quanto bisognerà scavare per parabolizzare lo specchio
Chi ha già grattato una parabola sa benissimo che questo “piccolo” valore rappresenta ore ed ore di lavoro con pece , ossido di cerio e olio di gomito !
Ho già iniziato l’approfondimento, non seguirò la classica ed usatissima lavorazione al 70% ( approfondimento del centro e del bordo lasciando inalterata la zona al 70% del diametro ), anche se questo comporterà uno scavo maggiore ( in una superficie più piccola però ).
Lo scavo al bordo sinceramente mi preoccupa, con questi raggi di curvatura così spinti ho visto che per ritrovarsi un bel bordo ribattuto, ( poi difficile ed impegnativo da correggere in un F2.2) può bastare anche una sola sessione in cui il debordo longitudinale dell’utensile durante le corse è maggiore di quello trasversale.
Lo scavo verrà fatto tutto al centro, il bordo verrà trattato il minimo necessario.
Non ho ancora fatto le immagini della piccola deformazione finora raggiunta, perciò pubblico quelle immediatamente precedenti, quando la sfera era ormai corretta da ogni astigmatismo anche se aveva ancora bisogno di un migliore raccordo tra le zone lavorate, come si può vedere dalle bande del Ronchi leggermente “ruvide” e non proprio rettilinee. C’è da dire anche che lo smartphone non è in generale il massimo per fare fotografie di questo genere, riescono meglio con una semplicissima webcam la quale, per quanto otticamente “scarsa” ed economica, permette una migliore gestione di esposizione e contrasto con controlli dedicati, molto meglio degli automatismi di un cellulare. A presto con le prime immagini dello specchio nel cammino verso la parabola.9 Novembre 2020 alle 23:42 #12042Heilaaaaaaa che bel lavorone che sta venendo fuori
Grandissimo Massimo
Mi trovi perfettamente d’accordo sul metodo di procedere che hai scelto per la parabolizzazione. Su uno specchio così sottile e veloce, avrei scelto anch’io di lavorare verso il centro.
Un grosso in bocca al lupo, per il proseguo.
Resto sintonizzato10 Novembre 2020 alle 22:46 #12043Grazie Mirco
13 Novembre 2020 alle 12:16 #12044Bravo Massimo! Mi associo ai complimenti e alla ottima idea di parabolizzare partendo dal centro, nonostanti i 700mila nanometri da togliere su un’area minore con una lavorazione più tranquilla.
16 Novembre 2020 alle 0:00 #12045Grazie Giulio anche se mi hai fatto spaventare ti è sfuggito uno zero in più ! fortunatamente i nanometri da togliere sono “solo” 70.000
Comunque qualche centinaio di nanometri ( forse 1000 ) li ho sicuramente scavati e si inizia a vedere qualche timido segnale di approfondimento, perciò ne rimarranno si e no altri 69.000 , nanometro più, nanometro meno…il bello ( si fa per dire ) è che il test di Romchi potrà essere usato ancora per poco, solamente in queste prime fasi ancora prossime alla sfera. Il rapporto focale è talmente spinto che non appena la costante conica inizierà ad assumere valori inferiori a -0.3 ( o giù di li ) il test stesso diventerà pressoché illeggibile.
16 Novembre 2020 alle 10:45 #12046Già, scusami…ho calcolato i decimi che invece sono centesimi!!
Sul Ronchi mi cogli impreparato ma curioso:
Avrei bisogno che tu mi spiegassi il motivo della prossima illeggibilità utile del Ronchi, man mano che la parabola si approfondisce.
Dimmi se e dove sbaglio, ma da impreparato mi parrebbe di intuire che le rette con le quali il Ronchi mostra la sfera, divenendo via via le curve della parabola in scavo, potrebbero presentarsi (forse magari) con accentuazioni locali, per la correzione delle quali diventa difficile stimare le quantità di lavoro?
Grazie.
Comunque complimenti! -
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