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  • #8884
    Giulio Tiberini
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      Dieci anni fa si concludeva una fase della ricerca per la costruzione di specchi per telescopi di grande diametro in fibra di carbonio, abbinata a materiali alveolari di supporto, con il resoconto di fabbricazione descritto nel seguente documento PDF.

      Da allora non si è più saputo nulla, e la curiosità almeno da parte mia, è rimasta piuttosto alta.

      la realizzazione sembra sia avvenuta per tre specchi:
      Un 150F6,3; un 408F4 con corredo di test ottici Hartmann e Ronchi; e uno specchio da 1 metro con raggio di curvatura di 6 metri, e quindi con rapporto focale risultante di F3

      http://www.compositemirrors.com/pub/spie/ULTRAOptics.pdf

      #8889
      Massimo MarconiMassimo Marconi
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        Non ne sapevo nulla di questa tecnologia, mi chiedo anch’io se è stata portata avanti e con quali risultati o se è stata abbandonata.
        Certo che di ricerche su materiali alternativi per gli specchi ne sono state fatte tante, ma a quanto sembra, ancora non si riescono ad eguagliare le prestazioni del vetro.

        #8917
        Giulio Tiberini
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          Il “Mai dire mai” per l’uso dei CFRP negli specchi “fai da te” sta nell’attuale difficoltà di realizzare semplicemente ed economicamente la superficie parabolica. Siccome con la tecnologia descritta nel documenti linkato, essa richiede la costruzione di uno specchio in vetro con curvatura positiva sul quale colare le resine di superficie e le stratificate CFRP, e quindi non è certamente un metodo interessante se non per una produzione di grande serie.

          Manca ancora al momento attuale l’alzata di ingegno di qualcuno che studi una via più semplice e più facile per ottenere una parabola alla portata amatoriale.

          L’unica cosa già ora amatorialmente sperimentabile sarebbe quella di realizzare un positivo in resina da una colata su uno specchio parabolico amatoriale esistente, sulla superficie del quale ricavare dapprima il convesso e poi il nuovo definitivo specchio concavo in CFRP.

          Su questo fronte è già molto interessante che sia nota anche la speciale fibra di carbonio predisposta per l’utilizzo finale, che è la TORAY tipo M46J, della quale sono note tutte le caratteristiche (vedi qui:
          http://www.toraycfa.com/pdfs/M46JDataSheet.pdf).

          La quale costituisce il prodotto venduto in nastro con le fibre di carbonio spalmate su una faccia con un certo spessore di resina epossidica pronta a copiare in forma convessa la forma e la finitura superficiale concava dello specchio, da ricopiare successivamente in forma concava per sovrapposizione in pressione contro ciò che al momento costituisce lo stampo e con riscaldamento per polimerizzazione a 120 gradi, (da mie antiche esperienze di lavoro con colate in resina epossidica credo servirà sicuramente un liquido antiaderente allo stampo che normalmente il fornitore della resina consiglia) lasciando una superficie descritta come direttamente alluminabile.

          La tecnologia di applicazione delle fibre di carbonio per la realizzazione dei più diversi prodotti robusti e leggerissimi, è per sua natura adatta al “fai da te” perchè non necessita di macchinari. E già oggi molta di quella produzione, prototipi compresi, è realizzata a mano secopndo il miglior “Fai da te”.

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