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10 Aprile 2015 alle 18:23 #5782
E’ una buona idea da provare.
19 Aprile 2015 alle 23:57 #5811Prosegue lo scavo alla ricerca della profondità e della parabola, devo dire che è più difficoltoso di quanto pensassi, a parte la profondità da raggiungere che è di per se notevole, le difficoltà maggiori le sto incontrando nel cercare di mantenere una figura prossima a quella parabolica mentre approfondisco le zone.
Sono dovuto passare prima del previsto al sub da 70 mm, quello da 120 non è più in grado di seguire correttamente la curvatura nelle zone mediane, mentre è ancora efficace in prossimità del centro e del bordo.
Al momento sono ad una costante conica (stimata) tra -0,7 e -0,8, la figura è chiaramente ancora “acerba”, nelle foto il confronto con la simulazione per K=-0.75, questo è il momento buono per passare alle misure con Foucault.Da notare che il reticolo di Ronchi restituisce una figura “leggibile” in quanto è composto da sole 2 Linee/mm, un reticolo standard da 4 o più linee con questa focale è quasi inutilizzabile.
A questo punto si cambia strategia invertendo l’ordine di approfondimento delle zone, come accennavo cercherò di portare a misura prima le zone esterne per poi procedere verso il centro.
28 Aprile 2015 alle 1:59 #5824settimana povera di grattamento, solo poche sessioni giusto per aumentare la profondità fino a circa -0.9 di costante conica.
Domani, serata intensiva con Foucault per procedere a piccoli passi oltre la parabola verso la costante iperbolica di -1.12.
28 Aprile 2015 alle 11:27 #5825Sentiero spinoso ma molto interessante !!
30 Aprile 2015 alle 16:00 #5826Inizio dei test Foucault:
Come previsto da più parti, il tester con sorgente fissa su questa focale è totalmente inutilizzabile, non è possibile fare alcuna misura, forse le prime due zone interne e con molta difficoltà ( e fantasia ), ma per il resto non c’è storia…
Quindi ho modificato il tester in “slitless” e la musica è per fortuna cambiata !
Lo slitless permette di utilizzare con efficacia tutta l’estensione longitudinale dei tiraggi, i fori della maschera rimangono sempre illuminati, mi è sembrato molto più sensibile, uno spostamento di soli 0,1 mm è già evidente nelle differenze di visualizzazione delle ombre.
Tuttavia la focale corta non genera in nessuna zona un oscuramento omogeneo del settore in esame, è sempre visibile il bordo dell’ombra all’interno della stessa zona, il quale, all’approssimarsi del relativo ( o presunto ) centro di curvatura, assume un aspetto meno definito ed è più simile ad un gradiente che rende l’ombra almeno più “sfumata” e “spalmata”.La difficoltà è nel percepire il momento in cui questo gradiente assume lo stesso aspetto nei settori opposti della stessa zona, con un po’ di fortuna e di pratica, credo che si possa tentare ugualmente di fare delle misure attendibili, con la limitazione di non pretendere di misurare il “lambda/8” o giù di li…
Detto questo riporto i risultati della prima serie di misure, con maschera di Couder a 7 zone, ed ostruzione centrale di 115 mm, ovviamente siamo ancora lontani dall’iperbole con costante conica di -1.12 ( circa ).
Come prima verifica dei risultati, per testare l’affidabilità stessa delle misure e degli immancabili errori di valutazione dell’operatore, ho simulato il grafico di Ronchi con i risultati delle misure di Foucault, confrontandolo con l’ultimo test Ronchi “reale” eseguito.
La simulazione sembra confermare la bontà delle letture, se si esamina attentamente l’immagine reale del Ronchi si possono notare nelle zone esterne esattamente gli stessi difetti calcolati dalla simulazione, chiaramente nella immagine reale sono meno immediati, in quanto il reticolo stampato su lucido unito alla bassa risoluzione di sole 2 linee/mm tende a mascherare i dettagli più fini.
La zona centrale mostra invece qualche differenza, c’è però da considerare che la zona ostruita non è stata misurata, e che il software in mancanza di questi dati crea una interpolazione tra la prima misura disponibile ed il centro specchio.Prossimo passo sarà quello di continuare l’approfondimento delle zone esterne, cercando di eliminare i difetti visibili e tentare l’ingresso dentro la “tromba”.
1 Maggio 2015 alle 15:22 #5827Prima di procedere oltre, è meglio eliminare i difetti per giungere ad una curva più regolare sulla quale poi impostare l’approfondimento in sequenza partendo dall’ultima zona esterna.
Sono intervenuto sulla zona 6 con sub da 70 mm, e sulle 2-3-4 con sub da 120 approfondendole quanto basta per restituire un andamento più regolare alla curva, con il conseguente decremento delle restanti zone accompagnato da un piccolo e prevedibile ritorno generale verso la sfera,la simulazione del Ronchi con i dati delle letture Foucault, confrontata con il Ronchi reale.
Questo non serve un gran che ai fini della figura finale, ma serve per gestire in modo migliore l’approfondimento sequenziale dal bordo verso il centro.
Il metodo utilizzato infatti prevede di tenere per buono il bordo e approfondire tutto il resto, in altre parole significa traslare la curva sul grafico Ml in questo modo:Leggendo il grafico in questo modo si vede immediatamente il lavoro di approfondimento di tutte le restanti zone rispetto al bordo, è sufficiente “tirare giù” tutte le zone partendo dalla penultima fino ad ottenere una bella linea retta ( semplice no ?
E’ sicuramente un percorso più lungo, ma credo che dia migliori garanzie e si adatta meglio alle caratteristiche dei sub-diametro, specialmente in questo caso in cui la zona periferica è quella più importante data l’elevata ostruzione al centro.a breve una descrizione completa e dettagliata di questo metodo per focali corte in articolo dedicato.
1 Maggio 2015 alle 18:22 #5828Condivido il geniale ragionamento. Si tratta di una buona strategia che non punta al risparmio di tempo, ma al raggiungimeno di un buon risultato col minimo del rischio, viste le notevoli difficoltà oggettive.
1 Maggio 2015 alle 18:54 #5829Si Giulio, è un ragionamento geniale , ma sfortunatamente ( per me ) non l’ho inventato io .
Ho semplicemente “spiato” oltreoceano come i costruttori più conosciuti lavorano le corte focali con questo metodo, tra cui Gordon Waite…3 Maggio 2015 alle 0:00 #5831Ciao Massimo,
che dire…stai procedendo con cura e con le idee ben chiare…continua così…noi intanto attendiamo ulteriori sviluppi…
Volevo farti una domanda:
In generale per quanto tempo (o giri di tavolo) lavori su ogni singola zona prima di procedere con nuove misurazioni?
in oltre se lavori consecutivamente le varie zone, come è che decidi quanto tempo dedicare ad ogni zona?
Ad es 1 giro nella zona più estrena, 2 nella penultima, 3 in quella ancora più interna ecc…oppure dedichi all’incirca lo stesso tempo ad ogni zona?
Non sto parlando di quando correggi errori zonali, ma di quando procedi per avvicinarti il più uniformemente possibile alla parabola o all’iperbole nel tuo caso…3 Maggio 2015 alle 4:16 #5832Non meno di 10 giri di tavolo con i sub piccoli ed almeno 25-30 minuti con il sub al 40% prima di una nuova misura, ho visto che con una quantità inferiore di lavoro non ci sono variazioni apprezzabili, ma credo che dipenda molto dal proprio modo di lavorare.
Per quanto riguarda le sequenze per l’approfondimento, non ho seguito uno schema ben preciso, di solito inizio in un modo “a piacere” , che potrebbe benissimo essere quello che tu hai detto, per qualche sessione, poi verifico i risultati al ronchi e cerco di valutare dove la figura si sta allontanando troppo dall’andamento parabolico, quindi agisco di conseguenza per riportare la figura verso una curvatura più regolare prima di riprendere l’approfondimento.
Ho infatti cercato di costruire le parabole “parziali” o ellissi che dir si voglia a step di -0.1 di costante conica, le quali oltre ad essere un buon metodo per prendere sempre più confidenza con i sub-diametro, credo che siano sopratutto un buon allenamento in vista delle correzioni finali, in pratica mentre si approfondisce si correggono gli errori, per arrivare alla fase finale continuando a fare le stesse cose che si è fatto durante tutto il percorso.
In questa ultima fase invece lavoro una zona alla volta o al massimo due adiacenti, “tirandole giù ” fino a che non saranno dentro la tromba di tolleranza ( al momento sto ancora lavorando la zona 5-6 con sub 70 mm ed alternando alcuni giri con sub 120 mm sulle zone centrali per non appiattire troppo il centro) .
Misure con Foucault dopo 10-15 giri di tavolo lenti ( 20-30 minuti ).Chiaramente avvicinandosi alla forma finale gli interventi saranno sempre più brevi e le misure più frequenti.
18 Maggio 2015 alle 22:19 #5891Durante l’avvicinamento all’iperbole, si deve per forza di cose, raggiungere per poi oltrepassare la parabola con costante conica K=-1.
Ho continuato perciò a “scavare” secondo le modalità descritte in precedenza, partendo dl bordo ed alternando con alcune sessioni al centro per non perdere troppa profondità, cercando di individuare ( solo per una mia curiosità ) il momento di “transito” della conica nella parabola equivalente per questa focale.Ad oggi il grafico ML si presenta così:
Non siamo molto distanti dall’iperbole di progetto, ma guardate cosa succede se nei software di simulazione e confronto imposto la costante al valore parabolico:
Siamo esattamente in prossimità della parabola, con un valore massimo di errore di lambda/4 e di K=-0.99 , considerando ovviamente che Foucault con questa focale non può essere utilizzato con precisione.
Tuttavia anche il confronto con la simulazione del Ronchi fa vedere che le figure sono molto simili, a parte qualche piccolo difetto locale dell’ultima ora…E’ un vero peccato che non debba fermarmi qui , se avessi avuto bisogno di uno specchio parabolico, a questo punto avrei potuto tranquillamente iniziare i test della caustica per verificare e migliorare la figura, invece bisognerà procedere oltre questa parabola per arrivare nei pressi della famigerata costante conica di -1,1128 e procedere con le correzioni ( si spera ) finali.
21 Maggio 2015 alle 18:26 #5900Sei alquanto vicino ……….
25 Maggio 2015 alle 15:48 #5908Si astrotecnico, la figura è prossima a quella finale, anche se più si va avanti più le letture sembrano diventare incerte. In questo momento la mia stima del “range” di affidabilità delle letture è di 0,10 mm di corsa longitudinale ( in avanti e indietro ), troppi per pretendere una analisi corretta .
Comunque, come si diceva , l’importante è arrivare ad una correzione minima, anche presunta, per continuare con il più affidabile test della caustica.
Quindi, ho ripreso con l’approfondimento partendo dal bordo:
-sub da 70mm con corsa sulla zona 5 per aumentare la curvatura delle zone 6 e 7 alternato con sub da 120 con corse brevi e leggere, quasi centrali, sulle rimanenti zone per bilanciare la conseguente diminuzione di curvatura e profondità.Dopo qualche sessione le zone esterne 6 e 7 sembrano aver finalmente raggiunto la tromba di tolleranza, quanto poi questa misura sarà effettiva è tutto da verificare:
Per ora, diamo per buona questa figura e “parcheggiamo” le zone 6 e 7,
Il prossimo step è l’approfondimento delle zone 4 e 5 con lo stesso sistema dell’aumento della curvatura delle zone selezionate e contemporaneo approfondimento del centro, fino a portare anche loro in tolleranza.25 Maggio 2015 alle 17:49 #5909Vedo che il lavoro procede bene secondo la ingegnosa strategia che hai impostato .
Di fatto essa si sta dimostrando funzionale perchè hai già il lavoro più delicato che teoricamente è finito; e il resto è si laborioso, ma dovrebbe essere anche meno pericoloso
28 Maggio 2015 alle 23:10 #5980In effetti Giulio, la strada è tranquillamente laboriosa, si procede a piccoli passi senza grandi sussulti.
Di seguito le correzioni effettuate successivamente all’ultimo report ( nota: gli screenshot generati dal Foucault Test Analysis generano un errore di scala del grafico ML nei valori dell’asse y, non ho capito il perché, ma da ora in poi pubblico direttamente l’analisi a monitor che invece è corretta ).
estratto dal “quaderno del grattavetro” ( Giulius docet )
– approfondimento della zona 4:
sub-diametro 70 mm, pressione leggera al centro,15 minuti con rotazione lenta.
sub-diametro 115 mm nessuna pressione, 5 minuti rotazione media.quest’ultimo tipo di corse le utilizzo come raccordo con il centro per le zone esterne, in quanto le trovo poco efficaci come profondità generata ma ottime per rendere “liscia” e continua la superficie ed impedire nel frattempo al centro di rimanere troppo alto.
Grafico ML risultante:
da notare come all’aumento della curvatura della zona esterna a quella lavorata corrisponde una diminuzione della curvatura di quella interna.
– primo “attacco” diretto alla zona 1 e successivo lieve approfondimento della zona 3
sub-diametro 70 mm su zona “0”, pressione normale al centro, 20 minuti con rotazione lenta
sub-diametro 70 mm su zona 3, pressione leggera al centro, 10 minuti con rotazione lenta.
– solito raccordo 5 min con sub da 115 mm.
le simulazioni del Ronchi si riferiscono alla figura finale di progetto con la costante conica di -1.1128
prossimo step sarà l’approfondimento della zona 2 e poi credo che sarà il momento dei piccoli ritocchi per l’ingresso nella “tromba”, sempre utilizzando la modalità di partenza dal bordo.
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