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12 febrero 2015 a 15:08 #5527
si Mirco, anche se c’è da considerare che al centro il vetro è ovviamente più sottile, comunque le prova l’hanno fatta su di un blocchetto di vetro dello spessore di 20 mm e non c’è stata differenza.
Il bordo di entrata ed anche quello di uscita, si presentava con una irregolarità simile alla grana 60-80, apprezzabile meglio con una lente, visivamente sembrava netto e senza scheggiature, mentre al tatto sembrava tagliente ed un po’ ruvido , le pareti invece erano molto lisce. Ho dato una rifinitura al bordo con la punta arrotondata della cote creando un piccolo smusso.
4 marzo 2015 a 10:38 #5577dopo svariate ore di lavorazione lo specchio è ora lucido, le pits residue sono in quantità limitata ed accettabile.
Per la lucidatura è stata realizzata una patina di pece “invernal”, come descritto nell’articolo: https://www.grattavetro.it/patina-di-pece-invernale/ , la scelta dell’utensile è stata condizionata dal foro centrale, lasciato aperto senza “tapas” , il quale impedisce di lavorare con il pieno diametro, quindi è stato utilizzato un sub-diametro al 40% (120 mm al netto dello smusso) in cui la superficie totale poteva poggiare sullo specchio ed essere pressata per l’adattamento senza interferire con il foro.
Lucidare fino alla sfera con il sub-diametro non è facile, a complicare le cose si aggiunge il foro il quale va trattato con molta attenzione,non potendo passarci sopra completamente, è difficile farlo restare “estable”, la zona a ridosso del bordo tende a crescere o ad abbassarsi in funzione tipo di lavorazione.
La figura raggiunta è prossima alla sfera, anche se si è generata una pessima e fastidiosa collinetta sul bordo esterno la quale andrà assolutamente corretta prima di iniziare la parabolizzazione.
5 marzo 2015 a 11:48 #5580Ciao….
Che dire massimo, è evidente che sei sulla buonissima strada…la sfera è già molto bella…
Che tipo di passate hai utilizzato per rendere sferico lo specchio ?
si può usare il subdiametro per creare la sfera anche su uno specchio intero (senza foro centrale)?
se si con quale tipo di passate?5 marzo 2015 a 14:15 #5581hola Mirco, sono domande interessanti al quale c’è bisogno di dare una risposta articolata
Premetto che sconsiglio di utilizzare il sub-diametro, a meno che non sia necessario, per costruire la sfera.Contrariamente al pieno, non credo esista una tecnica che permetta, come succede con la passata ad 1/3 COC, di arrivare “por supuesto” alla sfera. Il sub per definizione lavora sempre alcune zone maggiormente rispetto ad altre, la sfera quindi, al pari della parabola va costruita per zone, cercando di controllare gli errori ed agendo di conseguenza.
Questo è quello che ho fatto io, ho iniziato a lucidare alternando passate tangenziali a quelle longitudinali cercando di coprire più uniformemente possibile tutta la superficie.
Sono comparsi perciò degli errori di forma, per la maggior parte prevedibili ed attesi, quindi ho agito di conseguenza per correggerli.Lavorando con il sub-diametro , al poco tiempo’ si acquisisce una certa pratica che permette di preventivare le deformazioni risultanti dall’applicazione di una certa tecnica rispetto ad un’altra, quindi si cerca, por ejemplo, di approfondire prima il centro e poi la periferia fino all’uniformità.
Paradossalmente non c’è molta differenza tra costruire una buona parabola ed una buona sfera utilizzando il sub, e credo fermamente che qualsiasi risultato si possa ottenere (sulla sfera ) con il sub, con il pieno sarebbe stato sicuramente migliore: la sfera è l’unica forma che permette a due superfici , comunque le si muovano l’una sull’altra, di restare sempre in contatto. La tecnica che maggiormente approssima questa situazione è la citata 1/3 COC con pieno-diametro: se applicando questa tecnica la sfera non viene fuori, è inutile insistere con correzioni o con altre tecniche, il problema non è nell’esecuzione ma nel setup di patina e piano lavoro !
La passata 1/3 coc deve NECESSARIAMENTE portare ad una sfera “estable”, se ciò non accade la colpa è da ricercare prima di tutto nell’adattamento e poi nella durezza della pece e nella stabilità del piano lavoro.
Queste problematiche con il sub-diametro sono ancora più accentuate e non solo, si aggiunge l’elemento pressione che può radicalmente modificare il risultato atteso molto più che con il pieno.
Il difetto ai bordi che vedi in questa sfera ( che sembra bella ) è in realtà inaccettabile, specialmente in questa configurazione così spinta, non permetterebbe di costruire una buona parabola ( hipérbole) in quanto l’estrema zona periferica sarebbe inutilizzabile nelle misure. La correzione di questo difetto con il pieno diametro sarebbe stata semplice e relativamente veloce, con il sub sarà un po’ più complicata…
In conclusione posso dire che il sub rende tutto più difficoltoso, venendo a mancare quell’aspetto di simmetria e globalità nella applicazione della tecnica, ma da questo deriva anche il grande potenziale di lavorazione che permette di intervenire in modo mirato e preciso, in pratica nei due metodi, le virtù dell’uno iniziano in sovrapposizione dei limiti dell’altro.
5 marzo 2015 a 20:13 #5582Massimo hai fatto una avvincente “radiografia” al tuo lavoro.
Devo dire che la lettura fornisce moltissimi elementi per comprendere le variabili che si devono governare.
Credo che un “mi piace” da parte mia sarebbe troppo riduttivo per una descrizione così istruttiva.6 marzo 2015 a 1:09 #5583Concordo a pieno con quanto detto da Giulio…
E visto che non esiste una tecnica univoca con la quale riuscire a generare una sfera con il sub-diametro ma è necessario correggere continuamente gli errori che si generano, il tuo lavoro e il risultato ottenuto meritano indubbiamente un ulteriore plauso…6 marzo 2015 a 10:14 #5584Gracias chicos , a parte la forma ancora da migliorare, il risultato soddisfacente è quello della qualità della lucidatura ottenuta con questa patina. L’assenza di rugosità convalida la buona funzionalità di questa miscela per temperature di lavoro intorno ai 12-14 grados. Indubbiamente il tempo totale per la lucidatura è stato superiore a quello necessario con il pieno diametro ma questo, si sapeva, è il prezzo da pagare per le ciambelle con il buco…
ahora, appena sistemata la sfera sarà necessaria la misura precisa al decimo di mm del raggio di curvatura ( consejos ? ), e poi si parte con la generazione dell’iperbole e relative misure, ci sarà da divertirsi con Foucault e test-caustica per un f2.6 , chiaramente avrò bisogno del vostro supporto per trovare la direzione giusta in questo sentiero ancora tutto da esplorare…
13 marzo 2015 a 1:22 #5599Migliorato il difetto sul bordo, ci sarebbe ancora da sistemare qualcosa, farò ancora un ritocco nei prossimi giorni al bordo, ma per il momento la sfera può andare, si può iniziare a pensare all’iperbole
Nell’ultima immagine alla vostra destra potete ammirare un “bellissimo” bordo ribattuto nel foro centrale . da quello che ho letto è un difetto molto frequente negli specchi forati, fa parte degli effetti collaterali della lavorazione a “foro aperto”, ma in questo caso non è importante ai fini della correzione sulla superficie utile , in quanto il foro è di 70 mm, ma l’ostruzione del secondario sarà di 105 mm, c’è quindi un bel margine, inoltre il centro per una parabola/iperbole a f 2.6 andrà scavato un bel po’… perciò credo che non avrebbe molto senso cercare di correggerlo ora…
13 marzo 2015 a 13:40 #5600Concordo con la tua valutazione…. mi, al tuo posto, mi troverei assai intimorito dall’….”invitare” in modo convincente, quella bella iperbole a “venire con me”!!!
Quelli sono ancora e sempre rischi che tengono il fiato sospeso.
Anche se le curve desiderabili (“capissci a mmè) sono di tipo “diverso” e tale da non coinvolgere i nostri cromosomi marcatamente XY .13 marzo 2015 a 21:41 #5606Giulio, nel frattempo mi sto organizzando per prossimi test Foucault, per poter arrivare alla fine al test della caustica.
Secondo te, una maschera di Couder funzionale in modo “aceptable” per un 300/f2.6 di quante zone avrebbe bisogno ?
Io pensavo almeno 7 zona, considerando che non verrà misurata la zona di ostruzione del secondario di 110 mm , il che equivale a circa 9 zone sullo specchio pieno.mi’ chiaro che data la curvatura dello specchio, in teoria le zone più sono e meglio è, ma un numero troppo elevato renderebbe ancora più difficoltoso il test, per non parlare degli interventi di correzione…
14 marzo 2015 a 15:34 #5607Domanda interessante!
Io ho provato ad utilizzare “il mio” (che però non è mio ma, onore al merito, è di Pierre Strock) foglio excel relativo al test di Foucault per 8 zona, scaricabile da me tradotto in italiano quì:
https://drive.google.com/folderview?id=0B2bzgHnONxwEZzJYalJwc0Z5MFk&usp=drive_web(con finestre a 53-75-91-106-118-129-140 e 150mm di raggio).
Inserendo diamero 300 e focale (300×2,6=) 780mm, ho trovato che la più difficile zona 8, avrebbe larghezza 10mm, che dalla distanza di posizionamento del tester di (2 x focale=) 1560mm, è visibile dall’operatore direi in modo ben agevole.
sin embargo, stando coi piedi per terra direi che sono certo che se utilizzerai un Foucault iniziale di avvicinamento alla caustica, una 7, od anche solo a 6 zona, secondo me ti troverai molto meglio.
Questo perchè con la tua dimostrata padronanza dell’esigente subdiametro, sarai sicuramente in grado di gestire per il meglio l’andazzo di un maggior numero di zone, anche solo limitato al terminale test della caustica.
15 marzo 2015 a 1:27 #5612Okay, gracias Giulio, vada per le sette zone…
tra l’altro, oggi ho ritirato i due dischi di poco nobile vetraccio per il secondario, delle dimensioni di 115/12 mm correo 125/12 mm, in accordo con i sacri testi che indicano il calibro/utensile di dimensioni superiori rispetto al secondario convesso, per prevenire problemi ai bordi.
Questa volta non è stato utilizzato dal mio vetraio il waterjet, ma un non meglio definito “centro di lavoro a controllo numerico” per tagliare/sagomare il dischi dello spessore di 12 mm.
Guardate in particolare l’ultima immagine: sia il bordo che lo smusso sono perfettamente trasparenti ! la domanda è: come diavolo hanno fatto ? è possibile con una fresa lavorare il vetro fino a renderlo lucido ?certo che… sono così ben rifiniti che è un peccato “rovinarli” per farci un secondario, quasi quasi li utilizzo come fermacarte
15 marzo 2015 a 12:03 #5613mi’ proprio un bel lavoro che il mio vecchio vetraio faceva a mano.
Le macchine lavorano presto e bene specie se non devono tenere a bada i nanometri
http://www.hobbyland.eu/ita/prod/00000011/00000283/00000286/12210.htm6 abril 2015 a 20:16 #5740Pasquetta con vetro e ossido di cerio
L’approfondimento della ex-sfera verso la parabola-iperbole procede, non molto velocemente a dire il vero, ma c’è anche da considerare che per un F2.6 la quantità di vetro da togliere con il cerio è notevole !Dopo aver dato una’altra sistematina al bordo, ho iniziato l’approccio alla parabola-iperbole.
La superficie è stata virtualmente divisa in tre zone (dintorni del foro, zona mediana e periferica ) ed ho iniziato ad approfondire il centro con un sub-diametro da 120 mm per poi estendere l’approfondimento alle zone esterne.Conto di arrivare con questa modalità un po’ grossolana ad una costante conica di almeno -0.7 ( quella finale sarà di -1.12 ), poi cambierò sistema, utilizzando Foucault su 7 zone con sub da 60 mm e invertendo l’approfondimento, partendo cioè dalle ultime due zone esterne, portandole in tolleranza e procedendo verso il centro.
Ho sicuramente scelto la via più lunga, tenendo come riferimento il bordo ed approfondendo tutto il resto, senza utilizzare la modalità “classica” Al 70% che voi tutti conoscete meglio di me.
Creo, visto l’elevata curvatura della superficie, ( ed anche il fatto che grazie al foro “risparmio” 70 mm di vetro al centro da lavorare ) questa modalità mi darà più garanzie specialmente al bordo, non voglio rischiare un bordo ribattuto, penso che tentando di “abbassare” questa ripida periferia sia molto più facile generarlo.Al momento siamo ad una costante conica ( estimado ) y por -0.45, la strada è ancora lunga…
nella foto il raffronto con la simulazione del Ronchi per D=297mm , F=772mm, K =-0.45.6 abril 2015 a 21:30 #5741Lavoro impressionante ma avvincente E a lume di naso trovo molto sensata la pianificazione che hai pensato per la tua tabella di marcia.
Certo l’impressionante è il fatto che uno specchio parabolico 300F2,6 avrebbe una freccia centrale della parabola profonda ben 7.22mm; con un ben sottile spessore di vetro in zona centro.
Inoltre per la parabolizzazione necessiterebbe di una “Espero haber entendido las indicaciones de Massimo Marconi con los dos artículos sobre subdiámetro” periférico, differente e fine lavoro ben 16.75 micron dalla sfera di origine.Non ho il minimo dubbio che questa realizzazione sarà un successo memorabile nel suo genere.
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