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19 Maggio 2017 alle 12:00 #9804
Sgrossatura (grana 80)…
Come prevedibile, alcune zone hanno iniziato ad abradersi prima di altre, come è possibile vedere dalla seguente sequenza:
Però man mano che la sbozzatura procede le zone non abrase si riducono sempre di più. Penso che tra poche seccate dovrei riuscire a grattare l’intera superficie, dopo di che ancora qualche sessione con la grana 80 per uniformare la superficie e poi potrò passare alla grana 220.
Non prima di aver pulito tutto per bene però….ciao e a presto…
20 Maggio 2017 alle 11:38 #9813Bene, dopo che la superficie è risultata tutta uniformemente abrasa, ho praticato un altro paio di sessioni sempre con la grana 80 per regolarizzare la forma.
Fatto ciò, ho pulito per bene tutto quanto, specchio, utensile, macchina ecc e sono passato a fare qualche sessione con la grana 220, in modo da iniziare a smussare le asperità prodotte dalla grana 80 e poter eseguire nuovamente il test con lo sferometro per valutare la curvatura della superficie superiore.
Dal video seguente è abbastanza intuibile come le ondulazioni presenti all’inizio, siano del tutto scomparse, lasciando spazio ad una superficie molto più regolare e con curvatura uniforme:20 Maggio 2017 alle 13:30 #9814Vedo che la macchina lavora bene, e l’operatore la sa regolare altrettanto bene.
Mirco stai cominciando a farmi venire voglia di rivedere il mio pensiero accantonato.21 Maggio 2017 alle 12:28 #9819Ciao Giulio, grazie…
Bene, son molto contento che questo tread stimoli l’inizio di un tuo nuovo progetto e penso proprio che se hai tempo, voglia ed energia dovresti sicuramente intraprenderlo…
Però ora che l’hai buttata la, mi devi dire di cosa si tratta…mi hai incuriosito ovviamente….21 Maggio 2017 alle 16:28 #9820Ah!…. Si trattava solo della vecchia idea del piano rotante, tutt’al più in versione macchina “Fixed post”. Ma avrei problemi di tempo e di spazio praticamente non risolvibili. Quindi mi piace il tuo lavoro e continuerò ancora a pensare.
22 Maggio 2017 alle 10:28 #9822Allora Giulio, spero che in qualche modo tu riesca a risolvere questi problemini e che riesci a costruirti il piano rotante…
Una volta fatto però, ricordati che questo sarà il mezzo, non il fine…quindi poi dovrai pensare anche al progetto dell’ottica che ci dovrai grattare sopra…22 Maggio 2017 alle 10:32 #9823Smerigliatura fine:
A questo punto, visto che la superficie è molto più regolare rispetto all’inizio, ho aumentato il numero di giri del piano rotante, portandoli a circa 30 giri/min, più idonei ad al metodo “sping grinding” che sto utilizzando.
Nel video seguente, è mostrato un estratto di una sessione di lavoro con grana 220, 30 g/min del piano rotante, debordo di circa 46mm e corsa dell’eccentrico di 25mm circa:Continuerò con questa tecnica anche per le grane 400, 600 e 800, sempre variando leggermente, di tanto in tanto, le impostazioni della macchina.
Aggiornamenti appena arrivo al termine della sequenza degli abrasivi…
A presto…ciao a tutti….27 Maggio 2017 alle 17:32 #9845Noooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo, si è rotto il balnk!!!
Ero praticamente arrivato alla fine della sequenza degli abrasivi, ed ero pronto per iniziare la lucidatura, già comperato pece e tutto il necessario.
Per fare la lucidatura avevo bisogno di un nuovo utensile in gesso su cui poi incollare i quadratini di pece. Come avevo fatto anche l’altra volta, ho realizzato il contenitore cilindrico di cartone, steso un foglio di carta di alluminio sopra lo specchio e poi versato il miscuglio gesso da dentisti ed acqua all’interno dello stampo.
Il gesso che mi ha dato questa volta il dentista, però, si vede che era di una tipologia leggermente diversa da quella che avevo usato per creare l’utensile per la sgrossatura, e quando ha iniziato la reazione chimica tra gesso ed acqua, la sua temperatura ha iniziato a salire e salire, tanto che scottava al tatto. Probabilmente sarà arrivato a 70-80 °C. Il risultato di questo repentino e localizzato aumento di temperatura ha fatto spaccare in 2 il bank…Non me lo aspettavo proprio, e quando ho sentito quel rumore secco,” TIC”, mi si è gelato il sangue…
GAME OVER…
Sarà per il prossimo…
27 Maggio 2017 alle 18:21 #9847Mamma mia che brutta sorpresa!!
Per quanto ne so, credo non sia facile se non sperimentalmente, conoscere a priori la temperatura della reazione che solidifica il gesso, anche perchè questa varia un poco pure in base al quantitativo di acqua predisposto.
Si legge sui fogli tecnici dei gessi extra duri che mediamente hanno un inizio presa dopo 15′ dalla colata, e la fine presa a 30′; Ma dopo 20′ taluni fogli tecnici consigliano di togliere il menufatto dallo stampo, e fargli terminare l’essiccazione su un piano metallico che dissipi il forte calore generato proprio a partire dal momento che il manufatto tolto dallo stampo viene a trovarsi a contatto con l’aria.Questi gessi extraduri, visto il loro forte surriscaldamento non necessitano di ulteriore essiccazione in forno, come richiedeva il gesso che ho usato io che era di tipo A (cioè duro ma non extraduro).
(I gessi da dentista nei loro cataloghi sono di soli 3 tipi: il tipo B (qualcunio lo chiama gesso beta) che è quello a grana grossa ed è tenero; il tipo A (qualcuno lo chiama Alfa) che è a grana fine e duro, e pioi c’è l’extraduro).
Forse ti avrebbe aiutato avere il foglio tecnico del gesso usato.
27 Maggio 2017 alle 23:25 #9851Che brutta sorpresa!!!
Seguivo con molto interesse il tuo lavoro perchè anche a me era venuto in mente di lavorare un vetro allegerito ma che grazie alle nervature risultasse comunque molto rigido.
Mi spiace tantissimo e capisco bene quale possa essere il tuo stato d’animo.
Sono quasi certo però che passato lo sconforto ci riproverai!
Ti saluto
Giuseppe27 Maggio 2017 alle 23:52 #9852sono veramente dispiaciuto…però non abbatterti non hai buttato via tutte le ore di lavoro
appena ci riproverai farai tesoro di questa esperienza
un saluto28 Maggio 2017 alle 12:14 #9854Mirco, mi dispiace moltissimo , ma questo non toglie la validità di tutto il lavoro fatto finora anzi, per molti altri sarebbe stato un game over, ma per te sono convinto che sarà una ulteriore fonte di studio e di esperienza acquisita, e non mi sorprenderei se a breve avremo una tua pubblicazione sulla deformazione a rottura del vetro per sforzi di natura termica !
29 Maggio 2017 alle 16:25 #9860Ciao ragazzi, grazie a tutti…
Però purtroppo non credo che inizierò a breve un nuovo progetto, anche perché per arrivare al punto di adesso ci avevo messo veramente molti mesi e quasi tutto il tempo libero che avevo…
In oltre, Il motivo principale che mi aveva spinto in questa nuova realizzazione era quella di riuscire ad ottenere uno specchio avente prestazioni superiori a quello che ho già terminato:il quale si, ora è utilizzabile, ma come in tutte le cose che si fanno al primo colpo, non si è mai del tutto certi di averlo fatto benissimo.
Fortunatamente però, venerdì sera, sono riuscito a fare un uscita in passo Brocon con degli amici, e ho avuto modo di testare lo specchio appena alluminato eeee……..si è dimostrato un buon specchio (non eccelso, ma buono), quindi alla fine, tirando un po’ le conclusioni, non credo che investirò a breve moooolto del mio tempo solo per poter realizzare uno specchio simile a quello che già possiedo.
Al massimo penso che potrei prendere in considerazione l’opportunità di costruirmene uno ben più grande (sempre lightweight) una volta che avrò sfruttato a pieno o sarò più esigente nella qualità ottica rispetto a questo, ma trascorrerà del tempo mi sa…
Quindi per ora tutto fermo…………………oppure no………..magari uno più piccolino……..ah ah ah…A presto…ciao a tutti…
29 Maggio 2017 alle 20:31 #9861Mirco adesso provo a sparare una cavolata (…”perso per perso”):
Se la frattura dello specchio rotto NON fosse troppo aperta per una presente tensione locale che non lascia più avvicinare i bordi, Domando: Secondo te potrebbe essere possibile ripassare lo specchio al forno a testa in giù sul vecchio stampo, con una “riga” di polvere di vetro basso fondente allineata a coprire il retro della frattura, per vedere se col perdurare di una temperatura non troppo spinta (nel senso di idonea a fondere la polvere ma non la massa del vetro più spesso) fondendo la polvere non riesce a colare dentro la fessura e a saldarla anche solo sommariamente al resto.
Alla fine potresti correre il rischio di recuperare lo specchio (perchè se nel forno tutto andasse anche solo abbastanza bene, con l’abrasione successiva potresti certamente ritrovare la superficie sferica e poi quella parabolica soddisfacente).30 Maggio 2017 alle 16:02 #9862Ciao Giulio,
si certo, perso per perso, una prova la potrei fare, anche se ho seri dubbi di riuscire nell’intento…però tentar non nuoce… -
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