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  • #5792
    BARTolomei Mirco
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      Ah, ora che mi hai fatto ricontrollare ho notato che forse ho utilizzato troppa trementina. Nell’articolo infatti hai scritto che ne hai utilizzato 8 ml per l’intero impasto, mentre chissà perchè io ho interpretato che ne usi 8 ml ogni 100 g di impasto…In tutto ne ho buttati dentro ben 22 ml nei 350 g totali dell’impasto, quindi un po più di quanto indicato (anche se in compenso ho messo meno olio di lino visto che me n’era rimasto poco)…Beh, comunque sicuramente prima di rifarla la provo e vedo come lavora…
      Grazie ancora…ciao :good:

      #5802
      BARTolomei Mirco
      Moderatore
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        Sub-diametri 1 – Mirco 0
        Dal titolo già sembra evidente che non sono riuscito nell’intento, ma andando per ordine ecco cosa è successo:

        Per prima cosa ho costruito 3 utensili sub diametro di dimensioni differenti (50% 30% 18%), di cui quello al 50% colato direttamente dentro uno stampo a forma di stella.

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        Come supporto per gli utensili ho usato del legno multistrato da 20 mm di spessore.
        Una volta raffreddato l’impasto, poiché non avevo tempo libero da dedicare alla lavorazione (a causa di altri impegni) ho lasciato l’utensile ad adattarsi alla forma dello specchio per 4 giorni con sopra quasi 20 Kg di peso.

        A questo punto ho eseguito 5 giri di tavolo applicando il tipo di passate descritto nei post precedenti.
        Fatto ciò ho valutato l’andamento dei lavori tramite il test di Ronchi e……orrore !!!

        La superficie risultava tutta rugosa ed in alcuni punti c’erano dei veri e propri solchi…
        :cry:
        Così ho indagato e ho scoperto che il supporto in legno dell’ utensile non era bello piano, ma risultava leggermente incurvato, così durante la fase di adattamento l’effetto dei quasi 20 Kg di peso ha fatto si che la faccia incurvata del legno di raddrizzaste e si adattasse al piano del tavolo di appoggio. Una volta tolti i pesi il legno per elasticità si è riportato nella sua forma iniziale deformando anche se di poco la curvatura della superficie di pece. Il risultato è stato che della forma a stella solo la parte più esterna verso le punte poggiava bene, mentre il centro dell’utensile non appoggiava per niente.

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        Questa pece mal adattata ha quindi generato una superficie molto rugosa, oltre che ad aver generato un solco circolare vicino al bordo dello specchio e uno verso il centro, esattamente sotto le zone di contatto tra utensile e specchio.

        Ovviamente sono seguite 3 ore di sconforto… :-( :wacko: :negative:

        Il giorno seguente ho deciso quindi di riprendere in mano l’utensile a pieno diametro e applicare le corse 1/3 COC fino alla completa scomparsa di tutti i segni. Alcuni di essi si sono rivelati più profondi del previsto e quando finalmente sono scomparsi ero talmente vicino alla sfera che ho deciso di eseguire un altro paio di seccate così che ho ottenuto una sfera che forse è anche migliore di quella con cui sono partito un paio di settimane fa…
        Una valutazione più accurata comunque la farò solo dopo aver lascito riposare lo specchio per le consuete 24 ore.

        una cosa positiva almeno è che l’innalzarsi delle temperature ha fatto si che anche nel locale in cui lavoro le temperature si siano alzate di 2 °C rendendo l’impasto del pieno diametro della durezza ideale, tanto che per passare dalla parabola alla sfera mi è bastata mezza giornata di lavoro (non molta fatica quindi)… :yahoo:

        Ora non resta che ripartire verso una nuova parabola e cercare un supporto più rigido e adatto per il sub-diametro… :good:

        A presto…ciao a tutti… :bye:

        #5804
        Massimo MarconiMassimo Marconi
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          beh, credo che sia impossibile giocare la partita con la parabola senza subire goal… :-)
          io avevo capito che l’utensile al 50% lo avevi già, altrimenti avrei sconsigliato una patina appena fatta, senza un minimo di “rodaggio” per delle correzioni.
          Da quello che ho visto, una patina nuova anche se sembra perfettamente adattata ( ma non lo è a livello micrometrico ), non riesce a lavorare bene finché l’attrito non è uniforme in tutta la superficie, cioè fino a quando non si è creato uno strato uniformemente consumato dal cerio. Fino a quel momento la patina ha delle zone con pece “illibata” che nel loro primo contatto creano immediatamente rugosità/solchi anche importanti, proprio perché generano un attrito molto superiore a quello della patina rodata, poi per mandarle via son dolori…

          #5806
          BARTolomei Mirco
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            Beh si è vero una patina nuova di zecca non è il massimo da utilizzare per le correzzioni fini, ma se l’adattamento è fatto bene l’utensile comincia a lavorare discretamente quasi da subito…Il problema grosso è stato che l’adattamento non era per nulla buono visto il problema del supporto in legno di cui parlavo…
            Ora che sono ritornato alla sfera ho la possibilità di rodare il sub-diametro nella prima fase di parabolizzazzione e al contempo rimediare alla rugosità che si genererà con il pieno diametro… :good:

            #5842
            BARTolomei Mirco
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              Finalmente, finalmente, finalmente…. finalmente la prima vera soddisfazione che mi tolgo con la lavorazione a macchina…

              Allora, come vi dicevo sono ritornato alla sfera con lavorazione a mano con utensile a pieno diametro con corse 1/3 COC. La forma non era male, ma non riuscivo a farla bella regolare, in quanto si generava una leggera depressione circolare all’incirca a 1/6 D dal bordo dello specchio, ovvero in corrispondenza di dove si trovava il bordo dell’utensile alla fine della corsa di andata o di ritorno…
              Ho deciso quindi di modificare leggermente la forma della patina generando una forma a “stella” (anche se di piccole estensioni radiali) per vedere se la ridotta capacità abrasiva del bordo mi consentisse di rimediare all’inconveniente descritto prima.
              in effetti questo ha mitigato l’effetto negativo, ma la ridotta capacità abrasiva del bordo dell’utensile (nelle corse COC la zona del bordo dell’utensile passa sempre sopra la corrispondente zona del bordo dello specchio) mi generava sempre un bordo che tendeva a essere elevato.

              Mi rimaneva quindi di rifare l’impasto per ripristinare la corretta forma dell’utensile e riprendere a lavorare. Ma prima di far ciò ho voluto riprovare (testardaggine) con la lavorazione a macchina.

              L’utensile usato è di 310 mm di diametro con forma modificata a “stella”.

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              Dopo vari sut-up e prove…
              E risultati poco rassicuranti… :negative:

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              Ho finalmente capito dove stavano gli errori e dove sbagliavo e una volta ri-settata la macchina si è visto fin da subito che sarebbe potuta essere la volta buona per ottenere qualcosa di decente con questa lavorazione. E in effetti dopo 6-7 seccate da 15 min ho ottenuto questo:

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              La quale credo sia una delle più belle sfere che abbia ottenuto ultimamente. :yahoo:
              Direi abbastanza ben corretta dal centro fino al bordo e con una qualità della superficie buonissima, senza l’apprezzabile parvenza di rugosità (la foto forse non è eccezionale)… Ho trovato quindi quel set-up che posso considerare come un salvagente tipo l’ 1/3 COC nelle lavorazioni con il pieno diametro, e questo mi rende ben felice… :-)
              In più da questa base posso facilmente, aumentando o diminuendo la corsa dell’utensile, andare ad agire maggiormente sul bordo o sul centro a seconda delle esigenze…
              Volendo la sfera potrebbe essere ancora leggermente migliorata, ma non credo ne valga la pena e credo sia giunto il momento di procedere oltre…

              A presto la Parabola… :bye:

              #5843
              Massimo MarconiMassimo Marconi
              Moderatore
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                Grande Mirco, bellissima sfera e ottima superficie “liscia” ! Come hai lasciato intendere, se riesci ad intervenire con la stessa precisione su quei due-tre millimetri di inizio bordo ( a me non è mai riuscito completamente), sarà PERFETTA ! Questi risultati sono molto incoraggianti per il tuo studio con la lavorazione a macchina la quale è notoriamente più complessa di quella manuale, capisco quindi la tua soddisfazione e mi fa piacere . Aspetto con interesse i prossimi report. :good:

                #5851
                Giulio Tiberini
                Moderatore
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                  Complimenti Mirco.(….Mi ero perso questi sviluppi!

                  #5901
                  BARTolomei Mirco
                  Moderatore
                    • Offline

                    Ciao a tutti, in questi giorni sto procedendo nella parabolizzazzione molto lentamente (volutamente) per avvicinarmi gradualmente alla parabola verificando spesso il punto della situazione.

                    Dopo una prima fase in cui sono arrivato ad una costante conica di circa -0,70 ho cominciato a fare sessioni da 3 giri di tavolo (1-2 con il pieno diametro e 1-2 con il sub a 50%) per poi lasciar passare quasi 48 ore prima di fare le misurazioni. Test eseguiti tramite test di Foucault inizialmente, poi sostituiti dall’ Hartmann con cui riesco ad analizzare lo specchio con una maschera a 9 zone sul raggio contro le 6 del Foucault.

                    Come si può vedere dalle immagini sottostanti nelle ultime 3 sessioni sono passato da una costate conica di -0,7 a una da -0,75 fino a quella da -0,84, tutte con valori del PV buoni e prossimi a 7-8. Conto quindi di riuscire a procedere così gradualmente fino ad avvicinarmi molto alla parabola finale mantenendo un buon PV per poi andare a limare i dettagli in ultima.

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                    #6000
                    BARTolomei Mirco
                    Moderatore
                      • Offline

                      Ciao a tutti… ;-)
                      Ho eseguito un’altra brevissima sessione di parabolizzazzione con il pieno diametro (2 giri di tavolo) e ho eseguito i test. Ecco i risultati:

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                      Nell’immagine sono mostrati 2 diversi profili dell’errore riferiti alla medesima serie di misurazioni. I due profili differiscono solamente perché sono riferiti a parabole di riferimento leggermente diverse. Ho fatto ciò per mostrare più chiaramente come la zona periferica dello specchio possa considerarsi abbastanza buona e conviene concentrarsi (per ora) all’ approfondimento della sola parte centrale.
                      Ho deciso quindi di procedere con delle corse a W con il sub-diametro al 50% lavorando entro una circonferenza di 140 mm di raggio.
                      Il tutto per una sessione di lavoro abbastanza breve per verificare che la strada imboccata sia corretta.

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                      Ecco i nuovi risultati, confrontati con i vecchi.

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                      Considerazioni:
                      effettivamente la strada imboccata sembra essere quella giusta, la parte centrale dello specchio comincia ad entrare nella tromba ed il lambda è passato da 2 a 5.
                      L’estensione delle passate adottate però sembra essere troppo grande visto che sono andato a tirar giù anche l’ottava zona, che invece non volevo andare ad taccare e che ha portato quindi ad accentuare la collinetta a cavallo della zona 10.
                      Ora sto realizzando 2 utensili più piccoli, uno al 28% e uno al 19% per dedicarmi in prima battuta a continuare con l’approfondimento della zona centrale.

                      A presto… :bye:

                      #6003
                      Giulio Tiberini
                      Moderatore
                        • Offline

                        TRovo che stai andando molto bene.

                        E la lettura del tuo post la vedo anche buona dal punto di vista “istruttivo” a vantaggio di qualche lettore neofita.
                        MI riferisco all’esempio della diversa affrontabilità della parabolizzazione, data dalla lettura e confronto dei due primi grafici a sfondo azzurro!

                        Viene illuminato sotto una diversa luce critica il consiglio “standard” di parabolizzare “dal 70%” per limitare al minimo l’aspostazione di vetro, che di solito si trova sui sacri testi.

                        Infatti parabolizzando dal 70%, dal grafico di sinistra, si deve abbassare la “gobba del dromedario” centrale, ed anche la sua “testa” periferica, per 140 nanometri da ciascuna parte, avendo il problema di stare attenti a non incorrere in un bordo ribattuto nelle critiche zone periferiche;
                        Invece il prendere genialmente per buona la parte periferica (Massimo docet), evita quel grande rischio del bordo ribattuto, a fronte del maggior lavoro di dover levare 200 nanometri di vetro a partire dal diametro 125 per giungere al centro specchio.

                        Il vantaggio allettante è che quest’ultima scelta trasforma i patemi d’animo della parabolizzazione al 70%, in una più tranquilla camminata, andando via via a lavorare zone di tolleranza sempre meno restrittiva, godendo di una maggiore costanza dei miglioramenti del lavoro rappresentati dal lambda che cresce piano piano, ma senza le brutte o bellissime sorprese improvvise che gli deriverebbero dalla parabolizzazione dal 70%.

                        MI piace dilungarmi su questo argomento semplicemente perchè IO non ci avevo mai pensato, e devo fare a te e a Maessimo i complimenti per la strategia! Si impara sempre qualcosa di nuovo e interessante!

                        #6004
                        Massimo MarconiMassimo Marconi
                        Moderatore
                          • Offline

                          Caspita ! è già una bella parabola :good: bel lavoro Mirco ! Si, credo anche io che per ulteriori ritocchi conviene usare dei sub più piccoli ( ma non troppo piccoli per lavorare il centro ), con le classiche corse tangenziali.

                          #6005
                          Giulio Tiberini
                          Moderatore
                            • Offline

                            ..SE non erro, lavorando per abbassare le zone 3, 8 e 9 porteresti Tutta la superficie nella “tromba” della tolleranza.

                            P.S: Un gusto strettamente personale sui grafici di lavorazione, mi farebbe preferire un grafico con linee spezzate piuttosto che con i raccordi delle curve (Specie quando le zone sono molte, e un raccordo può nascondere una breve zona con tendenza negativa).

                            Questo per il fatto che è pur vero che in realtà esiste un raccordo di continuità fra le varie zone dello specchio, ma il fine del grafico (che è quello che conta)non è interpretare la realtà, ma evidenziare la pendenza che denuncia l’errore, che come tale vedrei meglio interpretabile quando non “medicata” da realistici raccordi curvi.

                            (Sottolineo che si tratta di un gusto molto personale, e che ognuno fa benissimo a fare come crede).

                            #6010
                            BARTolomei Mirco
                            Moderatore
                              • Offline

                              Si Giulio, capisco cosa intendi, ma i grafici così come li vedi derivano da un modo diverso di ricostruire il profilo dello specchio rispetto a come lo fa il foglio Excel che usi solitamente tu, per questo sono curvilinee e non delle spezzate.

                              Non è che è il grafico impostato su: visualizza con raccordo, sono proprio i punti calcolati dal programmino che generano questo profilo curvo, proprio per rendere la forma dell’errore più verosimile e per rendere più verosimile il valore del PV calcolato. Ci sono 30 punti diversi in quella curva e tra linea spezzata e curvilinea non si vede quasi differenza.

                              Questo perché ho utilizzato un polinomio parabolico su ogni tratto che mi consente di imporre il valore dell’ errore nel primo nodo e le pendenze nei 2 nodi di estremità (per ogni coppia di valori medi delle finestre). Questo modo di fare impone la pendenza calcolata nel raggio medio delle zone (come dovrebbe essere). Il foglio che hai anche tu invece usa una strategia diversa, ovvero impone la pendenza calcolata nel raggio più interno della finestra (invece che nel raggio medio). Questo metodo usa un procedimento più semplice da implementare, ma meno preciso e dà un valore del PV meno realistico (anche se tutto sommato di poco conto, questo a me non andava, e ho quindi modificato il foglio di calcolo come più mi piaceva). :good: :-)

                              #6013
                              BARTolomei Mirco
                              Moderatore
                                • Offline

                                Come accennato nel post precedente ho eseguito 3 -4 giri di tavolo con utensile sub diametro al 28% con bordo modificato a stella e pressione leggerissima con corse a W entro una circonferenza di raggio 100 mm.

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                                Dopo le consuete 24 ore ho eseguito le analisi e questo è quanto risulta dalla media di 5 misurazioni diverse:

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                                il miglior PV è passato da 4,99 a 7,61… :yahoo:

                                Commenti:
                                Per cominciare ho constatato che i sub-diametri scavano molto e in fretta soprattutto se sono piccoli.
                                E’ per questo che ho voluto prendere un po la mano con questo utensile andando a lavorare per prima la zona centrale che ha un margine di errore maggiore, proprio perché se avessi scavato anche un po più del necessario non avrei pregiudicato tutto il lavoro.
                                In effetti ho scavato un po troppo, ma la figura resta ben dentro le tolleranze.

                                Ora vorrei andare ad abbattere la collinetta posta a cavallo della 10° zona, con corse tangenziali sempre con l’utensile al 28% per al massimo 1-2 giri di tavolo per sessione di lavoro.
                                Poi sempre con corse tangenziali andare a fare 1-2 giri di tavolo a cavallo delle zone 4 e 5 per abbassare un po anche quella zona, sempre con leggerissima pressione.

                                Riflessione sui risultati dell’analisi:
                                In questa sessione di lavoro ho lavorato entro una circonferenza di 100 mm di raggio, quindi tutta la zona esterna non è stata modificata. Cosa analoga anche nella sessione di lavoro precedente.
                                Si vede bene infatti dall’ immagine soprastante come i dati ricavati dai test abbiano una corrispondenza quasi identica nella zona non lavorata. Questo cosa che sembra scontata nella teoria, non è così semplice da ottenere nella realtà per la variabilità dei dati che si ottengono generalmente da misurazioni diverse con il test di foucault. Ecco che, anche questa conferma mi sta convincendo sempre più che il test di Hartmann che sto utilizzando sia un test valido e che mi dà risultati validi e congruenti con le previsioni teoriche…

                                A preso per ulteriori sviluppi…ciao.. :bye:

                                #6014
                                Massimo MarconiMassimo Marconi
                                Moderatore
                                  • Offline

                                  Grande Mirco :yahoo: , sono veramente contento ! Ed ora con piccole correzioni nei punti giusti potrai raggiungere un risultato invidiabile ! :good:

                                  Occhio adesso con le corse tangenziali, medita bene su cosa dovrai fare, perchè se lavori a cavallo della zona 4 e 5, non abbassi questa zona intermedia (che rimarrà invariata nel suo raggio di curvatura ), abbassi la 5-6 e conseguentemente alzi la 3-4, in pratica torni di poco indietro verso l’analisi precedente…stesso discorso per la zona 10, valuta con attenzione !

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