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3 Luglio 2017 alle 15:35 #9925
Ciao a tutti, sono Stefano e abito in provincia di La Spezia. Sono appassionato di astronomia, di fisica e di fisica applicata all’astronomia
Sono un inguaribile smanettone, sia a livello informatico che pratico e adoro fare cose… costruire, progettare e chi più ne ha ne metta. Mi affascina il mondo dei telescopi autoprodotti, delle ottiche di qualità ottenute a partire da un semplice blank e amo la ricerca teorica e pratica che sta dietro a queste avventure tecnologiche.
Al momento non possiedo nessuno strumento di rilievo se non un cannocchiale 20×50 e un paio di binocoli 7×50 ma mi è capitato di guardare in strumenti altrui e rimanere più volte a bocca aperta.
Possiedo una stampante 3d, mi diletto con l’elettronica e ogni tanto mi faccio qualche circuitino. Utilizzo Solidworks per i disegni 3d con cui progetto le mie idee. Vorrei diventare un grattavetro perchè completare un progetto simile mi darebbe soddisfazioni enormi. Avrei potuto comprare un telescopio commerciale ma nella vita ho quasi sempre preferito il viaggio alla meta perchè nel viaggio si imparano cose bellissime e ci si arricchisce. Spero con il vostro aiuto di riuscire nell’impresa! Vorrei partire col grattare un 300 f/5 da montare su un progetto di tipo dobsoniano anche se forse sarebbe preferibile partire da un 200 f/5 o f/6 che mi darebbe più tranquillità e qualcosa di utilizzabile direttamente dal giardino di casa (magari mi aiuterete a valutare).
Al momento sto cercando il vetro adatto e visto che la fretta è sempre una cattiva consigliera mi prenderò il mio tempo per far tutte le valutazioni del caso. Nel frattempo vi ringrazio di avermi accettato e a rivederci nelle discussioni3 Luglio 2017 alle 17:02 #9926Ciao Stefano, un calorosissimo benvenuto da parte mia, qui nel forum…
Neanche io quando ho iniziato a grattare possedevo un telescopio, e anche ad oggi l’unico che ho, è quello che mi sono costruito, e penso sia stato un grosso incentivo per me questo, visto che se intendevo osservare qualcosa, dovevo per forza di cose terminare il lavoro…
Comunque ritornando a noi, ti dico che ambedue le tipologie che hai citato, il 300f/5 o il 200f5-6 sono fattibili come prima esperienza. Chiaramente con il 200 più semplice e veloce da costruire rispetto al 300, cosa che potresti sfruttare a tuo vantaggio per imparare a gestire le varie fasi di lavorazione, per poi cimentarti con già un bagaglio di conoscenze, nella realizzazione di un progetto più impegnativo.
Però, come ti dicevo anche il 300 f/5 puoi riuscire a farlo benissimo, anche perchè dalla presentazione che hai fatto, mi sembra di capire che non sei uno che si arrende tanto facilmente…Poi bisogna vedere anche cosa preferiresti osservare, se planetario o deep sky, e la qualità del luogo da dove abitualmente osserveresti…
3 Luglio 2017 alle 18:18 #9927Grazie Stefano più siamo e più possiamo condividere.Perciò benvenuto!!
Diciamo che anche io come te sono un super smanettone,non ho fatto ancora uno specchio,
la ricerca dei vetri adatti mi ha portato via mesi.propio in questi giorni sono riuscito a trovare
due blank adatti senza svenarmi in euro.gli abrasivi li ho comperati…
a presto3 Luglio 2017 alle 20:24 #9928Io vivo nell’entroterra a 5 o 6 km dal mare… non è campagna proprio isolata ma neppure città e non avendo molta esperienza non saprei valutare il livello di inquinamento luminoso. La fortuna della Liguria è che in neanche mezz’ora di macchina si passa dalla spiaggia a montagne sopra i 1000 metri con un cielo piuttosto buono. Il mio obbiettivo finale sarebbe di avere qualcosa di sfruttabile a casa e qualcosa di grosso diametro da utilizzare per uscite mirate. Il planetario mi interessa ma in ordine di priorità metto sicuramente davanti gli oggetti del deep.
Una volta che avrò chiaro che misure scegliere partirò con una progettazione al pc dello strumento nel suo insieme. Appena riuscirò ad avere i vetri metterò da parte il pc e partirò con il progetto vero e proprio3 Luglio 2017 alle 22:52 #9930Ciao Stefano e benvenuto anche da parte mia.
Specchi con diametro 200 oppure 250 o 300 sono tutti alla portata del principiante, quindi la scelta non è sbagliata qualunque tu decida di realizzare.
Il 250 si presta a fare la solita virtuosa “via di mezzo” che è assai valida sia nel deep che nel planetario.Ma ti conviene tenere conto che con un 250 F5 o F6 si osserva da seduti, mentre per un 300 si sta in piedi e per un 200 ci vuole un tavolo su cui appoggiarlo.
La differenza tecnica fra uno strumento per il deep e uno per il planetario potrebbe stare solo nella accuratezza della lucidatura e parabolizzazione di quello per uso planetario, dove gli ingrandimenti possono essere spinti maggiormente.
Dico “potrebbe” perchè, come ho già sostenuto in qualche scritto, in fondo per noi dilettanti il tempo non è denaro, e quindi la realizzazione di uno specchio superlativo è in fondo solo questione di tempo e di pazienza nelle correzioni, ed esso sarà comunque valido sia per il deep che per il planetario.Per farti una idea dell’impegno, calcola che per la ealizzazione del mio 250F5 (il cui diario realizzativo è scriktto in alcuni articoli quì), partendo da una coppia di vetri già sbozzati al raggio di curvatura definitivo, ci ho messo una trentina di ore di lavoro.
Certamente dovendo anche realizzare a mano lo scavo dello sferoide iniziale, ci vorrà altrettanto tempo, ma comunque non è poi molto quel che ci vuole per arrivare al compimento dell’opera.
Si dice “lavorando un ora al giorno” per dare una idea della media di un impegno che può durare un mese senza sbozzatura, oppure due mesi con la sbozzatura della curva, in quanto all’inizio, cioè nello scavare la curva e nell’affinare la superficie e nella lucidatura, non ci sono limiti di tempo; mentre in fase di correzione (specie verso la fine del lavoro quando i margini di tolleranza sono via via sempre più ristretti), capita spesso di fare correzioni che consistono in meno di 10 minuti di lavoro…per poi dover attendere il giorno dopo (se non si lavora con vetri borosilicato) per effettuare il test di Foucault e vedere i risultati di quella correzione.
3 Luglio 2017 alle 23:33 #9933Ciao Giulio, grazie per il benvenuto! Ho letto praticamente tutti gli articoli presenti qui su grattavetro e concordo con te sul fatto che, per noi, la ricerca della perfezione è quasi un dovere visto che non ci costiamo nulla
I vetri che dovrebbero procurarmi sono i dischi da 600 mm di Suprax che dovrò poi far tagliare a misura. Non sarà buono come il Supramax o il Duran ma credo che ci si possano fare comunque degli specchi di tutto rispetto senza svenarsi… soprattutto all’inizio della mia avventura.
Dovrò partire dallo sbozzo iniziale, quindi l’impegno sarà maggiore, ma non è un intervento a cuore aperto… nulla di serio può andare storto, male che vada si riparte! Comunque non pensavo fosse cosi complicato trovare il vetro!!!4 Luglio 2017 alle 14:04 #9934Ciao Stefano , Una bella presentazione che trasmette entusiasmo, passione e creatività perciò, a tutti gli effetti, sei già un grattavetro, non ti manca nulla !Benvenuto tra noi
Riguardo il vetro, pensavo che il Suprax fosse ormai fuori produzione da diversi anni e per applicazioni ottico-astronomiche la Schott realizzasse solo Supremax (borosilicato) e Zerodur (ceramico ), ma è possibile che sono male informato…
4 Luglio 2017 alle 14:47 #9935Ciao Massimo, grazie, inizierò a fregiarmi della qualifica allora! A parte gli scherzi, non trovando informazioni riguardanti il Suprax sul sito schott pensavo anch’io non venisse più prodotto, così un amico ha chiamato direttamente la Schott per chiedere come trovare del Supramax con i relativi prezzi. Gli è stato detto che Schott vende solo ad aziende del settore e che comunque avrebbe potuto risparmiare usando del Suprax fornito solo in dischi da 600 mm… Ma se mi dici cosi dai forza ai miei sospetti…
Ho girato un sacco di vetrerie della mia zona ma tutti parlano di spessori che non superano i 19 mm e soprattutto nessuno tratta altro al di fuori del normale vetro industriale. A me piacerebbe poter scegliere diametro, spessore e qualità del vetro ma il Supramax e lo Zerodur hanno prezzi veramente elevati. Ho visto blank di Supramax da 300 mm spessore sotto i 40mm a più di 400 euro… Senza considerare che a quel punto come utensile sarebbe da pazzi usare un disco gemello
Voi che usate?4 Luglio 2017 alle 22:20 #9936Io propendo per il normale vetro (calciosodico), e il perchè l’ho espresso nell’articolo sulle mie prove di acclimatazione. Ed anche prrchè nello spessore 19 mm è idoneo alla realizzazone di specchi fino al 300 (ma Mirco se non erro vi ha realizzato un 400) , ed è vetro reperibile nelle vetrerie industriali. che lavorano per l’industria e l’edilizia (esempio: produzione di lastre come piani calpestabili in vetro); in pratica come descrive nel suo sito la vetreria Ferraris di Asti.
il costo di due dischi da 300 cianfrinati e col taglio non lucidato, non credo che possa differire molto dai 100 euro complessivi spesi da me tre anni fa.Fuori dal calcio didico i prezzi sono impossibili. Ma basterebbe un disco solo se si utilizzasse un utensile fatto con una flangia da acquedotto in acciaio ( come ha descritto Mel Bartel in un articolo che ti potrei passare se non fossi fuori casa)., oppure un utensile in gesso con annegate piastrelle in gres o dadi esagonali in ferro (vedi un filmato specifico di Gordon Waite su youtube).
5 Luglio 2017 alle 0:05 #9938Avevo letto con piacere il tuo articolo sulle prove di acclimatazione e sul fatto che un vetro più sottile, purchè supportato da una cella ben fatta, segue meglio le escursioni termiche ecc ma pensavo che un vetro di qualità superiore, se preso in spessori simili, fosse superiore come prestazioni. Ad esempio un Supramax con spessore 20 mm e un calciosodico con spessore 19 mm avranno delle differenze pur mantenendo un curva di acclimatazione simile… ma non me ne intendo e potrei dire cialtronate.
Su Stellafane ho visto varie tecniche per la creazione di utensili ceramici, metallici e varie alternative ma l’utensile in vetro lo vedo più comodo per osservare ad esempio i punti di contatto (so che ci sono tanti metodi), per i test e altro. Chiaramente se si va su certi vetri è fuori discussione l’utilizzo di un utensile gemello, rasenterebbe la blasfemia.
Una vetreria della zona mi ha detto che per il vetro industriale fino a 19 mm non ha alcun problema a fornirmelo, già tagliato a misura. Domattina se riesco faccio un passo a farmi fare un prezzo di due dischi. Se siamo più o meno attorno alla cifra che hai suggerito tiro fuori il portafogli e tanti saluti.5 Luglio 2017 alle 16:32 #9939Credo che il vetro denominato Supramax sia giá della famiglia dei boro-silicato, (mi pare di ricordare simile al bk7, ma potrei sbagliare).
Quei vetri , anche se entry-level dei boro-silicati, hanno sicuramente il vantaggio di un minore coefficiente di dilatazione rispetto al calcio-sodico al variare della temperatura.
E questo ha un modesto risvolto positivo nell’osservazione, ma molto grande soprattutto nel corso della fabbricazione/parabolizzazione, quando il lavoro di abrasione non avrebbe effetti termici dilatatori sul vetro, e non occorre più attendere il tempo di una stabilizzazione che giá esiste, per poter passare ad eseguire i test, facendo diverse correzioni anzichè una sola al giorno, come d’obbligo sul calcio-sodico.Il costo di quei vantaggi però e spropositato per l’utilizzatore, ma interessantissimo per la produzione industriale , tantopiù (che come l’IVA) lo fa pagare tutto all’acquirendte.
Io (….che però sono di bocca buona), ho dei dobson con specchi in vetro dei due tipi; ma se non vedo il colore del vetro, non mi accorgerei della diferenza solo osservando.
6 Luglio 2017 alle 13:45 #9942Ciao Stefano, un caloroso benvenuto anche da parte mia.
Stai per iniziare una bellissima avventura che ti porterà tanti grattacapi ma anche incredibili soddisfazioni. Non sono così esperto da poterti dare consigli, l’unico specchio che ho lavorato finora è un 200mm che sto completando con una struttura Dobson in multistrato e tubi di alluminio.
L’unica cosa che mi sento di dirti è di tener duro quando immancabilmente si presenteranno delle difficoltà. Alla fine vedrai la soluzione si trova sempre.
In bocca al lupo
Giuseppe6 Luglio 2017 alle 21:54 #9943Mi viene bene sottolineare che questo blog è nato col preciso scopo di SPIEGARE E AIUTARE IN GRUPPO.
SPIEGAEE quali sono i problemi che si incontrano nell’affrontare la reaizzazione dello specchio primario del proprio telescopio, in modo che ciascuno documentandosi possa capire se ritiene che l’impegno possa essere alla sua portata. Pensando però che quì esiste un AIUTO DI GRUPPO, che può dare consigli alla luce di una propria esperienza positiva già raggiunta in materia.Non siamo “esperti” ma ciascuno dei partecipanti al Grattavetro sa il fatto suo parlando per propria esperienza, ed aiuta gli altri, Perchè in gruppo si lavora meglio sbagliando di meno.
6 Luglio 2017 alle 21:55 #9944Grazie Giuseppe, le sfide sono belle per quello… Si presenta l’ostacolo, si studia come affrontarlo, lo si supera e ci si gongola… Non lo si supera? Si riprova.
Alla fine ho optato per un 300mm f/5. Sto aspettando mi telefoni la vetreria per dirmi il totale è dargli quindi il via libera o meno. Ho chiesto due dischi di 305mm con spessore 19mm, di vetro calciosodico non temprato.
Ora poi aprirò un thread a parte visto che questa è la sezione per le presentazioni. Comunque il mio concept consisterebbe in un Dobson con struttura interamente in alluminio, progettata con Solidworks e lavorata con cnc. Per i tubi vorrei usare il carbonio. Ragionerò un po’ sul da farsi!7 Luglio 2017 alle 9:20 #9945Vedo con piacere che hai determinazione e idee chiare, e questo è giá quasi uba garanzia di successo.
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