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8 Settembre 2017 alle 18:02 #10378
Mmm… può essere che nelle prime ore di lucidatura facessi adattare troppo poco la pece con la conseguenza che il centro dello specchio fosse più a contatto rispetto alla periferia. Da un paio d’ore a questa parte invece ho lasciato adattare l’utensile per più tempo e in effetti ho notato una miglior distribuzione di attrito.
Posta che sia questa la causa, proseguendo nella lavorazione con utensile ben adattato dovrebbe tornare a posto?
Un’altro indiziato potrebbe essere forse una temperatura ambiente troppo elevata? Ho cercato di non lavorare mai sopra i 26° (ad esempio oggi è risalita a 28.5° e quindi non ho lavorato) ma comunque, nonostante la pece sia data per 26° il suo range ottimale pare variare dai 18 ai 26° secondo il fornitore. Che faccio?8 Settembre 2017 alle 18:47 #10379Posta che sia questa la causa, proseguendo nella lavorazione con utensile ben adattato dovrebbe tornare a posto?
si, senza bisogno di cambiare tipo di corse
Un’altro indiziato potrebbe essere forse una temperatura ambiente troppo elevata? Ho cercato di non lavorare mai sopra i 26° (ad esempio oggi è risalita a 28.5° e quindi non ho lavorato) ma comunque, nonostante la pece sia data per 26° il suo range ottimale pare variare dai 18 ai 26° secondo il fornitore. Che faccio?
La temperatura fuori range ( sia per valori superiori che inferiori ) non impedisce alla pece di lavorare, ma ne limita l’efficacia. In pratica più ti allontani dalla temperatura ottimale più tempo ci vorrà per compiere un determinato lavoro.
Casomai il rischio è che, se diventa troppo morbida, non riuscirà a mantenere a lungo la forma corretta e quindi rientriamo sul problema dell’adattamento.8 Settembre 2017 alle 20:00 #10380Ok, quello che però ancora non mi è chiaro è se occorra lavorare anche TOT… io fin’ora per la lucidatura ho lavorato solo ed esclusivamente con lo specchio sopra. Lavorando solo con lo specchio sopra si ottiene comunque una completa lucidatura di tutta la superficie? Ho letto pareri contrastanti.
8 Settembre 2017 alle 20:19 #10381Una patina ben adattata e ben realizzata non ha bisogno di grandi manovre per lucidare a dovere uno specchio, sopra o sotto è lo stesso.
8 Settembre 2017 alle 21:19 #10382Concordo con Massimo che la “parolina magica” che fa sempre la differenza sostanziale nel rapporto di lavoro fra un “grattavetro” e la sua pece, è…. “Adattamento”.
Infatti se una pece morbida è assai difficile che non si adatti prontamente, e pure se non lo facesse, non danneggerebbe lo specchio perchè deformandosi assai reverenzialmente contro lo specchio finisce per “leccarlo” solamente lavorando assai poco proficuamente…Altro pericolo invece è per una pece dura, e quindi riluttante ad adattarsi in modo completo. E se questa nonostante ciò viene ugualmente utilizzata, finisce per “scavare” il suo errore di curvatura su tutta la superficie dello specchio.
E’ ben vero che nemmeno in questo caso è cosa grave, perchè si rimedia facendo un nuovo adattamento CERTO, e si torna alla sfera, con una maggiorazione evidente di lavoro, perdendo però a fatica solo qualche nanometro di vetro..il che comunque non è un dramma (…perchè con grande fatica fisica, occorrerebbero mille errori da correggere per perdere un micron di spessore di vetro).
Ecco perchè l’adattamento della pece è utile che venga verificato interponendo, prima della compressione, un foglio di pellicola di polietilene Domopak fra specchio e utensile, per verificare visivamente la scomparsa del traslucido indicante un fallito locale adattamento, in favore invece di un colore nero brillante del polietilene aderente alla pece, segno di buon adattamento.
8 Settembre 2017 alle 21:37 #10385Dimenticavo che per quanto riguarda la posizione di specchio sopra l’utensile o viceversa, vale sempre la marmorea regola canonica “ternaria” che:
1) le corse 1/3D c.o.c, (ma anche un poco più estese solo in questo caso) in concomitanza con lo specchio lavorante sopra l’utensile, asporta vetro dal 70% del diametro verso il centro, approfondendolo, lasciando invariata la superficie esterna a quel 70%.2) Viceversa specchio sotto l’utensile asporta vetro dal 70% del diametro verso la periferia, lasciando intoccata la superficie centrale fino a quel 70%.
3) Ne deriva che L’alternanza sistematica delle due posizioni mantiene “ferma” la profondità della freccia (e quindi la lunghezza focale del telescopio).
8 Settembre 2017 alle 22:41 #10388Si Giulio, ma se parliamo di sola lucidatura, cambiando la posizione specchio/utensile non ho mai riscontrato nessuna sostanziale differenza, tutte le zone vengono comunque raggiunte dalla lavorazione.
Inoltre, sono d’accordo che lo specchio sopra lavora maggiormente il centro e viceversa, ma se ci limitiamo alle sole corse 1/3D, questa differenza di lavorazione non cambierà comunque la figura risultante, che sempre una sfera sarà.
L’unica differenza ( ovviamente parlo per quello che è la mia esperienza ) sta nel fatto che con lo specchio sopra si genera una sfera sempre un po’ più “chiusa”, ( a livello nanometrico ) mentre con lo specchio sotto la figura tenderà ad “aprirsi” verso un raggio di curvatura più ampio ma, ripeto, sempre nei limiti della figura sferica.
Quindi credo che il 70% di cui parlavi, sia una utile semplificazione che serve a rendere immediato e di facile comprensione il concetto. In realtà credo che il “gradiente” della lavorazione sia più continuo, con un massimo al centro ( nel caso MOT ) ed un minimo tendente allo zero al bordo specchio, che comunque non sarà mai nullo.
Se così non fosse non si potrebbe generare una figura sferica da questa lavorazione, la sfera ,come già detto, è l’unica figura geometrica curva che permette di mantenere due superfici sempre in contatto, comunque le si muovano una sull’altra.
Se i due pezzi in lavorazione limitassero la loro azione ad una sola porzione di superficie, ben presto si creerebbero delle depressioni rispetto alle altre zone ( come nel caso delle corse a W ) in contraddizione con la proprietà sopra detta della figura sferica per cui, le corse in questione non potrebbero mai generare una sfera.
8 Settembre 2017 alle 23:52 #10390Interessante… sapete indicarmi un tiraggio complessivo, da – a +, sufficiente a testare un buon range di specchi e chiaramente valido per quello a cui sto lavorando ?
Vorrei capire che comparatore o micrometro utilizzare sul banco di test (anche se per comodità preferirei un comparatore digitale).
Ho visto un comparatore digitale con escursione 24 mm a buon prezzo, potrebbero essere sufficienti +12 e -12 di corsa?9 Settembre 2017 alle 9:03 #10391Basta un Palmer da 50mm o equivalente comparatore -25+25.
Il tiraggio dell’ultima zona periferica hm^2/R, è quello che fornisce il dato che cerchi.
(Dove hm^2/R = Altezza mediana h dell’ultima finestra della maschera di Couder al quadrato, divisa per il Raggio)
Il tiraggio necessario ovviamente aumenta in funzione del diminuire della lunghezza focale.
Perchè più corta è la focale, e quindi più profonda è la “scodella” della parabola, e tanto maggiore è l’escursione del tiraggio per misurarla.Per fare quindi un ipotetico 800F2 avresti bisogno di una escursione di 46.8mm
per un 600F3 servono 23.4mm
per un 400F4 servono 11.5mm
per un 300f6 servono 6mm
per un 300F3 servono 12mmNel progetto del tester tieni presente che serve avere qualche millimetro in più dello strettamente necessario, perchè è un margine che rende più comodo il posizionamento del tester per essere sicuri di contenere il tiraggio necesario dentro la gamma di escursione disponibile del comparatore o micrometro che sia.
Io ho usato un micrometro 0-50mm Mitutoyo rotto nel display digitale, togliendogli l’archetto ed utilizzando la sola manopola con la sua vite micrometrica e frizione.
Sulle bancarelle dei mercatini capita di trovarne perchè nelle aziende certificate ISO 9000 gli strumenti al minimo difetto vanno scartati, e il difetto di quelli digitali (per lo meno nell’azienda dove lavoravo io), è che purtroppo frequentemente sono da rottamare perchè cascano per terra e si rompe il display, ma tutto il resto della meccanica rimane sanissimo.9 Settembre 2017 alle 16:32 #10392Grazie Massimo. Effettivamente con le corse 1/3D c.o.c non è dato modificare la sfera in modo facile, se non si allungano un poco le corse.
Il Texereau in effetti dice di allungarle un poco. Ma con altri hanno scritto quelle regole rigide facendo conto probabilmente della insistenza dell’astrofilo auto-costruttore, che come la goccia “buca la pietra”, e nel ripetere un atteggiamento negativo si ritrova in errore.
Seppure ciò vada visto anche alla luce del fatto pratico, che una certa variazione della freccia che in fase costruttiva dell’ottica porta ad una variazione della focale desiderata, non è mai significativo (…purchè non si tratti di un “binoscopio”).E questo tipo di “rigidità” delle regole indicate dal sistema universalmente noto di grattamento del vetro manuale, è anche una delle forze e delle certezze operative che esso fornisce a chi vi si cimenta, perchè sono fatte a protezione del neofita dal cadere in un facile errore.
Un fatto analogo di altrettanto assai dura messa in pratica, ma che tuttavia costituisce anch’esso una regola scritta di parabolizzazine, è la correzione delle ottiche con l’utensile a pieno diametro, contando sulla sovrappressione da applicare col palmo della mano su un utensile (che è assai rigido per sua natura), passando localmente con le corse a W sulla corona circolare da correggere.
Certo con fatica e difficoltà di applicazione sulla corsa a W nella giusta posizione, si riesce ad ottenere qualche risultato, che con le conoscenze di oggi penso sarebbe sicuramente migliore con l’utilizzo di un utensile sub diametro, imparando ad usarlo come hai spiegato tu, e ad uniformare la superficie con uno più grande.13 Settembre 2017 alle 9:28 #10404Cavolo, a me non hanno inviato nessuna mail del genere, oltre a quelle dell’ordine che sarebbe stato evaso al più presto… Panico, non vorrei che ne inviassero ne rimborsassero, più che altro perché sono senza.
13 Settembre 2017 alle 10:25 #10406Stefano, mi dispiace per questi contrattempi, spero che si risolvano, in ogni caso,in una normalissima copisteria ti puoi far stampare su carta da lucido per stampanti laser il file del reticolo fatto con il cad e convertito in immagine o pdf ad almeno 300 dpi. ( costo 1 euro )
Se non dovessero avere la carta adatta, la si trova senza difficoltà nei negozi di cancelleria per ufficio al costo di pochi centesimi a foglio.
Una volta stampato lo si ritaglia e si monta su di un telaio per diapositive, ti assicuro che funziona benissimo, oltretutto su un foglio A4 puoi stampare almeno una ventina di reticoli di diversi formati linee/mm, basta prepararsi il file adatto e personalizzato alle proprie esigenze.13 Settembre 2017 alle 11:05 #10407Credo che la cosa dipenda molto da chi ha evaso il tuo ordine e chi avrebbe dovuto evadere il mio. la risposta mi è stata inviata dal Vice Presidente dell’Azienda.
Probabilmente hanno avuto lamentele da qualche cliente estero che non ha ricevuto la merce, e loro effettivamente non possono farci nulle perchè la spedizione per posta normale costa poco ma non è tracciabile.Ho ringraziato rispondendo che queste cose oggi succedono in tutto il mondo, anche se a me non è ancora capitato, e che comprendo la loro preoccupazione.
(Secondo me, vista la universale automazione che sta in fase di spedizione, la perdita di posta può succedere solo in fase di consegna o post consegna per due fatti:
1) Per causa di postini “fedifraghi” che sapendo l’assenza di controllo, la posta normale la buttano via di proposito per alleggerire fraudolentemente il loro lavoro.
2) Per clienti furbacchioni che protestano la mancata ricezione per chiedere un fraudolento secondo invio gratuito….( e da italiani sappiamo che può ben succedere).POi però, vista l’opportunità, ho approfittato per aggiungere un Post Scriptum dove, solo per parlare, come ATM “Insider” e redattore del sito ATM non commerciale Il Grattavetro, viste le difficoltà di reperimento in Europa per gli oggetti della loro sezione commerciale “mirror kit and suppliers”, azzardo il suggerimento di trovare un distributore europeo.
Secondo me vedrai che riceverai i reticoli.
13 Settembre 2017 alle 12:05 #10409Bene Giulio, speriamo dai… Comunque pensavo servissero stampanti laser molto precise, non le classiche da ufficio. Di quelle ne ho quante ne voglio. Proverò a fare un foglio di prova nell’attesa che arrivino.
13 Settembre 2017 alle 12:42 #10410puoi provare a vedere nella stampante che userai la risoluzione di stampa dichiarata e regolare il file di conseguenza, magari non riuscirai a stampare 10 linee/mm ( risoluzione 0,05 mm ) ma almeno 5 linee/mm dovrebbero essere alla portata, io ho stampato 4 L/mm senza alcuna difficoltà.
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