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12 Luglio 2017 alle 16:51 #9952
ciao dopo molto tempo ho finalmente il disco di vetro per iniziare questa avventura!
nessun vetro esotico ma un bel calciosodico di decenni fa da 250mm di diametro e 37mm di spessore!
ora cosa ci faccio?sembra una domanda stupida ma la ragione direbbe faccio un bel F/5 newton
essendo in pratica un principiante con la P maiuscola…ma la follia mi dice un bel cassengrain!
è una vita che vorrei realizzare questa configurazione.cosa ne pensate?12 Luglio 2017 alle 17:35 #9954Ciao Uraniborg. La sfida di un Cassegrain è cosa assai tosta anche per un grattavetro navigato. Le difficoltá sono di due tipi ed investono sia il primario parabolico di focale assai corta, e comportante l’uso di utensili sub diametro; e sia la fabbricazione del secondario convesso ed iperbolico, che presenta grandi problemi nei test e nelle correzioni. (Massimar “docet”).
Ma nulla è impossibile. Cert amente io non me la sentirei.13 Luglio 2017 alle 10:42 #9958Come dice Giulio è un lavoro impegnativo, complesso e dal risultato incerto. Inoltre la difficoltà del Cassegrain è anche nella realizzazione della struttura del telescopio.
Ma se proprio si vuole dare spazio alla “follia” si potrebbe pensare ad un Cassegrain “puro” con primario ad F4. in questo modo si avrà tutto il tempo di lavorare il secondario mentre si utilizza il primario parabolico ( comunque non facile da lavorare ) anche come un ottimo newton a focale corta, cosa che non sarebbe fattibile con le altre varianti del Cassegrain.Perciò, qualunque cosa deciderai di fare… che l’avventura abbia inizio ! la seguiremo con molto interesse !
13 Luglio 2017 alle 16:01 #9968a si un F4 ok mi sembra ottimo come progetto. un dubbio con l’aumentare del diametro del primario
aumentano le difficoltà costruttive per un f4? mi spiego avendo un altro blank da 305 spessore 30mm
e volendolo realizzare il cassengrain”puro”come mi suggerisce Massimo ci sarebbero più “difficoltà”
rispetto al 250mm? per l’utensile da usare ,immagino vari,cosa posso usare e come?
scusate ultima domanda,preferirei forare subito prima di iniziare a sbozzare avrei molte ansie
a lavoro finito..be grazie per il momento13 Luglio 2017 alle 19:49 #9969Le difficoltà salgono esponenzialmente con il diminuire del rapporto focale.
Questo perchè un rapporto focale corto vuol dire una parabola a profonda “scodella” che diventa difficile da realizzare con un utensile a pieno diametro , il quale (se si lavora rispettando i debordi avanti e indietro e destra-sinistra) impedirebbe errori zonali.
Errori zonali che invece sono assai facili utilizzando utensili di piccolo diametro, che “scavano” di più in piccoli spazi, e coi quali diventa difficilissimo riuscire a fare uns superficie parabolica che contenga l’errore massimo fra picchi e valli, di 68,75 nanometri, quali sono l’entry level di uno specchio buono14 Luglio 2017 alle 0:01 #9970Un F4 è comunque difficile di suo nella parabolizzazione della sua “profonda scodella” . (invece per esempio uno specchio F7 oppure 8 è facilissimo perchè la sua parabola è talmentre poco profonda che si confonde con la sfera che è notoriamente il punto di partenza facile per ogni telescopio.
Come detto prima, un f4 è un poco meno difficile se il diametro è piccolo (cioè 250)…ma comunque il rischio di non riuscire, c’è.
Per l’utensile da usare puoi usare una flangia da acquedotto come suggerisce Mel Bartel e ne consglia pure il diametro mi pare circa del 70% dello speccho; (io sono fuori casa e nom posso indirizzarti meglio, ma troveresti il link all’articolo sul sito di Stellafane fra gli scritti di Mel, Ma ricordo di averlo indicato anche quì in una discussione del forum grattavetro.
Anche un utensile in gesso da dentisti con bulloni annegati come puoi vedere in un filmato di youtube di Gordon Waite.
Infine vanno pure bene due dischi di vetro da 15mm incollati con colla epossidica.
La modaliitá d’uso è identica per tutti i tipi, e inizia con lo scavo della sfera fatto con corse cordali.
Per quanto riguarda il foro nello specchio, se farlo prima o dopo, sentiamo i consigli di Massimo.
So che in un mio libro il foro è fatto prima e però il disco tagliato viene ri-incollato al suo posto con la pece, a tappare il buco durante tutta la lavorazione per evitsre il sicuro bordo ribattuto del perimetro del foro..(che però forse non dovrebbe nuocere in quanto oi nascosto nell’ombra del secondario).
14 Luglio 2017 alle 1:09 #997314 Luglio 2017 alle 9:57 #9975Ciao Uraniborg.
Dove sei riusci a trovare il vetro da 37 mm e a che cifre?
In bocca al lupo per la magnifica avventura che ti accingi a vivere!14 Luglio 2017 alle 11:30 #9976Uraniborg, un F4 è un lavoro impegnativo ma comunque realizzabile con studio applicazione e tanta buona volontà, 250 o 300 secondo me fa poca differenza nella lavorazione del primario ma ne fa moltissima su altri due aspetti:
1- il secondario di un 250 mm per un cassegrain puro può variare dai 75 mm ( per un F12 complessivo ) oppure di 60 mm ( per un F15 ), ed è difficilissimo se non improponibile iperbolizzare a mano specchi convessi così piccoli. contrariamente a quanto si è portati a pensare più lo specchio è piccolo è più è difficile da lavorare. In generale lo specchio grande è più faticoso, occorre più tempo ed “olio di gomito”, ma è più semplice nel raggiungimento di buoni risultati. Quindi sotto questo punto di vista un primario da 300 mm sarebbe meglio.
2 – Un cassegrain 300 F4-12 non sembra, ma è una bella bestia ed anche pesante! tenere il back-focus ad una altezza dal suolo a misura di osservatore comodamente seduto non è cosa semplice, occorre montatura ed intubazione solide e ben realizzate ed in ogni caso rimane uno strumento più da postazione fissa. Quindi sotto questo aspetto sarebbe meglio un 250 mm
queste sono solo alcune problematiche, non voglio scoraggiare nessuno ci mancherebbe, ma mi sembra corretto evidenziare alcuni degli aspetti che sicuramente si incontreranno.
Perciò io sceglierei il 300 F4 perchè se non dovesse procedere la realizzazione del secondario avrei comunque la possibilità di fermarmi con la lavorazione ottica e costruire un ottimo Newton-Dobson
Riguardo al foro può essere fatto prima ( con alcuni accorgimenti durante la sbozzatura ) oppure , come ho fatto io, dopo la sbozzatura/smerigliatura, appena prima di iniziare la lucidatura:
14 Luglio 2017 alle 17:34 #9977wow che macchinario!Massimo andrò di classico trapano a colonna smeriglio acqua e attrezzo del
diametro adatto ,che non ho difficoltà a fare avendo il tornio.
per il secondario si mi sembra la vera impresa dopo quella del primario.nel libro di texereau
viene descritta una piccola macchina per diametri ottici piccoli,mi balenava l’idea di costruirne una,magari una tipo zeiss in miniatura?è un’una mia idea cosa dite?
mi pare giusto il commento a favore del 300.
ciao GIM guarda mi sembra di avere fatto un buon acquisto,quando su astrosell sono apparsi li ho
subito presi andando di persona a ritirarli,pagandoli entrambi meno di 100euro14 Luglio 2017 alle 22:48 #9980si, il video del macchinario è per mettere “la pulce nell’orecchio” a chi è in cerca di soluzioni per tagliare con precisione il vetro. il “waterjet” è una tecnologia molto economica e veloce per tagliare il vetro ed è ormai molto diffusa.
Chiaro che se uno è già attrezzato con tornio trapano e quant’altro il problema non si poneRiguardo le macchine per gli specchi sono sicuramente una bellissima cosa, ma onestamente credo che siano un punto di arrivo e non di partenza, voglio dire che finché non si è ben compresa la lavorazione in tutte le sue sfaccettature/problematiche/errori utilizzare una macchina secondo me non aiuta, in quanto aumentano le “variabili” da tenere sotto controllo: ad ogni deformazione indesiderata della superficie non si sarebbe in grado di stabilire se deriva da una errata applicazione della tecnica , da un errato set-up della macchina o anche da un non ottimale set-up di tutti gli aspetti accessori ( patina, temperatura, velocità. pressione ecc… ).
15 Luglio 2017 alle 0:53 #9989SI Massimo riflettendo sulla mia poca esperienza penso che il discorso macchina per specchi
non faccia una grinza..mi sono lasciato andare all’entusiasmo -
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