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12 noviembre 2014 a 9:49 #4741
hola chicos,sono andato a curiosare sul sito http://www.mdpub.com/scopeworks/blanks/index.html
e l’ho trovato molto interessante di come questo signore e’ riuscito a fondere delle lastre di vetro con buoni risultati .
Vorrei sapere se c’e’ qualcuno che ha fatto esperienza(e magari ce la descrivesse) in questo senso e che risultati ha ottenuto.La cosa mi intriga un po.Maurizio
12 noviembre 2014 a 11:09 #4743Hola maurizio, in attesa di risposte ho spostato la discussione nella “lavagna”, ora mi leggo l’articolo, sembra interessante…
12 noviembre 2014 a 11:39 #4744Hola maurizio, purtroppo non ho nessuna esperienza in merito e quindi non posso esserti molto utile.
Però ho trovato anche questo link, che credo sia dello stesso autore (la lavastoviglie è la stessa), il quale prova a realizzare degli specchi alveolari.
ecco il link:
http://www.mdpub.com/scopeworks/hexagons/index.html12 noviembre 2014 a 12:07 #4745Hola maurizio,
io nel 2010 ho fatto delle prove con l’aiuto di un amico che ha il fornetto molto simile a quello dell’articolo che hai citato. Abbiamo fatto qualche cosa con del pyrex ricavato da vecchi isolatori da centrale elettrica. Devo dire che il risultato è stato soddisfacente ma poi non abbiamo fatto altro perchè, sinceramente, il lavoro che sta dietro a questa cosa non è banale e sicuramente ci vuole esperienza considerevole.12 noviembre 2014 a 12:08 #4746hola Mirco,avevo gia visto anche quel tipo di fusione ,ma qui andiamo su cose ancora piu complicate(Creo), mi accontenterei saper fare fusioni piu semplici ma di buona qualita.
UN progetto futuro (ci sto pensando da un po’ ma non so se e’ realizzabile) y’ quello di autocostruirmi un forno(se i costi sono accettabili)e provare a fare qualche prova.Vedremo…12 noviembre 2014 a 12:37 #4748Ciao astrotecnico,
come dici tu non e’ affatto semplice,una cosa e’ certa che se uno ci prova deve mettere a conto
che i primi tentativi ti serviranno per fare esperienza.12 noviembre 2014 a 13:21 #4749wow astrotecnico ! certo gli isolatori da centrale elettrica non si trovano esattamente dal brico non sapevo fossero fatti in borosilicato, poi credo che con questo tipo di vetro diventa ancora più difficile a causa delle temperature di fusione maggiori .
A proposito di lavorazioni vetrose “non convenzionali”, se puoi facci sapere come va o se è completo l’RC da 1 METRO che stavi lavorando , magari una piccola foto ( in scala 1:1 )Maurizio hai ragione ! questo è lo spirito giusto dell’autocostruttore, se lo farai sarà una bella sfida, da seguire…
13 noviembre 2014 a 19:26 #4750Negli ultimi anni ’70 avevo progettato e costruito una muffola per cuocere le ceramiche al secondo fuoco, cioè con temperature attorno agli 800 -1000° C.
All’epoca mia moglie si dilettava di pittura su quei supporti, ed io, da bravo curioso/elettronico/elettrotecnico/meccanico mi sono divertito al solito modo… del fai da te.Io forno aveva una un boccatura rettangolare da 300x200mm ma si apriva su un fianco. L’isolamento era in lana di roccia, perché non erano ancora reperibili i più performanti pannelli di fibra ceramica bianchi (come l’interno di questo forno del link che avete postato).
Nel mio utilizzavo una e termocoppia in cromel-alumel.
E le resistenze le avvolsi in filo nichel-cromo 80-20 Ø1.6 (mi pare…ma ne ho ancora in garage e potrei misurare).
La loro progettazione richiedeva una interessante attenzione, perché andavano proporzionate alla densità di corrente che le rende calde ma non devono arroventarsi che alla temperatura massima del forno, perché la loro temperatura sommata alla temperatura ambiente che va via via aumentando, non deve arrivare ai 1400° della loro fusione.E’ stato un bell’esercizio, e ricordo che ho fatto anche dei portacenere facemdo afflosciare delle lastre di vetro su dei dischi di refrattario plibrico. Ma col vetro non hi fatto nulla di più.
Penso che il nemico numero uno delle fusioni non sotto vuoto (come sempre in tutti i campi) siano le inclusioni di bolle d’aria intrappolate nella massa mielosa, che tendono a risalire molto lentamente. Per cui converrebbe usare come superficie ottica quella rivolta verso il fondo del forno.
Altro dire non saprei, se non che anch’io, alla luce dell’esperienza costruttiva del forno, quando rimasi contagiato dalla sindrome di Dobson, avevo valutato l’argomento della fusione, che ai miei occhi era una complicanza della malattia. Ma per fortuna, da quella complicanza sono quasi subito andato fuori pericolo.
19 noviembre 2014 a 11:42 #4760Gli isolatori li abbiamo presi da un recuperatore di materiale della zona, triturati e poi inseriti nel fornetto. Il mio amico fonde spesso il vetro per scopi artistici, anche se non negli spessori che servono a noi, quindi ha comunque una buona esperienza in merito. Dopo un paio di prove siamo riusciti ad ottenere due blank: uno de 21 y uno de 31 centimetri spessore 40 millimetri circa. Uno dei problemi è quello delle bolle, molto comune con il Pyrex. Comunque abbiamo notato che tendono a formarsi vicino ad un lato del blank. Il problema più grosso ora è la curva di raffreddamento che va accuratamente studiata e provata. Ci sono da fare ancora diverse prove. Se il mio amico mi aiuta ancora, forse ritento.
Il blank da un metro è in fase di levigatura. Però ora ho dovuto temporaneamente sospendere i lavori per approntare un ambiente più idoneo dove fare la cosa. Ho al momento troppo poco spazio disponibile, che è fondamentale anche per le prove ottiche. Per muoverlo ci vuole una gruetta che sto cercando di fare. Pesa oltre i 100 Kg, quindi muoverlo a mano da solo è impensabile, anche per il rischio di eventuali cadute. Per metterlo sopra alla macchina ho dovuto farmi aiutare da altre 3 persone. Quando riprendo faccio qualche foto
19 noviembre 2014 a 12:49 #4761che spettacolo… non riesco ad immaginare la sensazione di lavorare ( con la certezza di saperlo fare ) un blank da un metro di un RC ( un iperbolico con F sicuramente <3 !!! )
28 noviembre 2014 a 11:13 #4818Infatti è sicuramente emozionante, anche per me che ho grattato molto vetro, mettere le mani su un blank da 1 metro ! In ogni caso le difficoltà ci sono, eccome ! La focale del primario non è tanto spinta in quanto lo spessore è di appena 57 milímetros, quindi un super sottile. mi’ quasi un menisco. Per poterlo lavorare correttamente ho dovuto fare una cella di lavorazione che presenta dei punti di appoggio analoghi a quelli che verranno poi impiegati nella cella vera. Il vetro è un Pyrex 7740 della Corning Glass, ormai non più in produzione. La costante conica del secondario è marcata ma non impossibile. La difficoltà più grande ci sarà al momento dell’ottenimento della forma corretta, che come noto è un’iperbole.
28 noviembre 2014 a 11:16 #482028 noviembre 2014 a 14:27 #4824Impressionante ! specialmente il confronto con le piastrelle ( 20 cm ?) sul pavimento
Astrotecnico, poi farai anche il secondario o finalizzi “solo” primario ?28 noviembre 2014 a 22:16 #4840Ovviamente devo fare anche il secondario, che in pratica, con le nostre modeste attrezzature, va fatto ” sul primario” . Fortunatamente non è la prima volta che faccio un R/C, anche se non di questo diametro. La lavorazione non è molto dissimile da un Cassegrain. Hai presente la formulina dell’aberrazione sferica che è sul Texerau ? Tutto il trucco è usare bene quella ………
29 noviembre 2014 a 0:59 #4841Ci sto arrivando alla formulina e al secondario, pian pianino ci arrivo anche io
entonces, Corrígeme si estoy equivocado, non farai test in autocollimazione ma per solo per via interferometrica ? -
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