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  • #9662
    Frank
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      Good morning, sono Franco e mi unisco a Voi in questo ottimo e specifico forum.
      La passioneAstronomicami pare scontata, accompagnata dalla passione di vivere
      in garage. Seguo da tempo il forum +/- da quando ho notato in calce ad un post di Massimo
      sul forum Northek, il link. Credo di essere un poco fuori posto perché probabilmente non produrrò
      mai uno specchio, ho impiegato troppo tempo per decidermi e con l’età arrivano i problemi.
      Ho una spalla in condizioni critiche, di grattare non se ne parla. L’unica possibilità è di
      costruire una macchina come fatto da Giuseppe (GIM) e aspetto di vedere il suo post con tutti i dettagli della costruzione.
      Nel frattempo sono molto interessato a mettere in produzione il dobson ultra portatile di Giulio, con un approccio meno minimale ed economico, diciamo a metà tra il suo 130 and the 250, almeno per il diametro, anche il target di trasporto sarà meno restrittivo.
      Ho cannibalizzato un 200 mm reperito sul mercato dell’usato e a breve comincerò a disegnarlo, naturalmente con il benestare di Giulio da cui vorrei prendere alcune idee del suo ottimo progetto.
      Mi pare sia tutto, buon lavoro a tutti.
      Cool

      #9664
      Bartolomei Mirco
      Moderator
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        Hello Franco, un caloroso benvenuto qui nel forum, da parte mia… :bye:
        Do not worry, non sei di certo fuori luogo qui, tutti coloro che hanno la passione per l’astronomia, o per l’auto-costruzione di una qualunque parte del telescopio, o che desiderano imparare, discutere, o condividere le proprie esperienze su questo fantastico mondo, sono più che ben accette… :good:

        Franco, di dove sei? Hai già un telescopio?

        Per quanto riguarda l’uso di macchinari come supporto nella realizzazione di specchi per telescopi, ti poso dire, che se cerchi in internet, troverai moltissime informazioni e soluzioni diverse. Per cominciare, ti consiglierei di cercare quella che forse è la più conosciuta, ovvero la “mirror or matic”, la trovi googolando…troverai molte indicazioni, anche dettagliate a riguardo…
        Come ti ho già detto poi, ci sono anche altre tipologie di macchine, ogni una pensata per riuscire a fare più o meno lavorazioni, ma per ora comincerei a dare un’occhiata a quanto ti ho suggerito…

        Sono curioso di leggere gli sviluppi e i dettagli del tuo progetto,
        a presto…
        Mirco :bye:

        #9667
        Massimo MarconiMassimo Marconi
        Moderator
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          Ci tengo a fare glionori di casae dare un caloroso benvenuto ad un abile e raffinato auto-costruttore , una graditissima visita che porta sicuramente del valore aggiunto alle nostre pagine e non mancherà di suscitare la curiosità e l’interesse di chi ci legge, oltre che il nostro.
          Ho avuto l’opportunità , come molti altri, di leggere e di apprezzare le realizzazioni di Franco nel Forum della superlativa Northek , come ad esempio questo progetto di autocostruzione di un pantografo:

          http://www.northek.it/forum2/index.cfm?page=topic&topicID=873

          therefore, di nuovo benvenuto Franco, è un piacere averti qui con noi !

          #9669
          Frank
          Participant
            • Offline

            Sera Ragazzi, grazie per la calorosa accoglienza.
            Mirco al momento sopravvivo in Sudafrica e di telescopi, but here between endless lunches and dinners I see it hard, ne ho più di quanti posso usarne, è un problema su cui sto lavorando ma senza risultati, continuano ad aumentare.
            Ho dato uno sguardo in rete per le macchine e ogni spunto è buono ma sono rimasto impressionato dai grafici pubblicati da Giuseppe, un risultato che va oltre le aspettative. Per questo sono molto curioso di vedere la sua macchina. Il problema della lucidatura “random” non è solo per gli specchi anche in altre applicazioni si riscontra e dopo averlo affrontato per anni, nel mio fu lavoro, senza mai averlo completamente risolto mi lascia molto molto incuriosito.

            Massimo grazie della stima ma così mi fai arrossire, sia chiaro che sono qui per imparare. Naturalmente condividerò tutto quello che riuscirò a mettere insieme così come posto sul forum Northek.

            Riguardo il Dobson ultra portatile grazie all’esperienza di Giulio parto con le idee abbastanza chiare ma sono in ritardo rispetto ai tempi previsti per iniziare. Ho un elenco piuttosto lungo di
            cose da fare, not only “astronomiche”, che non capisco come mai invece di accorciarsi si allunga.
            Naturalmente avere le idee chiare aiuta ma non è garanzia di un buon risultato, occorre validarle.

            Cool

            #9670
            GiM
            Participant
              • Offline

              hello Frank
              Vorrei associarmi anche io al benvenuto che ti ha accolto qui nella comunità del GRATTAVETRO, quindi visto che anche tu stai aspettando che mi decida a pubblicare qualcosa sulla macchina per lavorare gli specchi, posso dirti che sto ultimando la raccolta del materiale necessario e spero al più presto di pubblicarlo sul sito. Vi avverto subito però che le vostre aspettative in merito mi sembrano quanto meno esagerate. Hai scritto di essere rimasto impressionato dai risultati che ho ottenuto sul 200 mm e devo dire che anche io ho strabuzzato gli occhi le prime volte che li ho visti apparire sul PC. Detto questo vorrei provare a chiarire alcuni punti:
              until ) Sono certo che non appena vedrete foto e filmati della macchina vi renderete che si tratta di un prodotto molto “artigianale”. Ho avuto modo di vedere il tuo pantografo sul sito della Northek che al contrario ha un aspetto molto professionale.
              b) Ammesso e non concesso che quei dati siano veritieri (attualmente sto costruendo la struttura del Dobson che lo accoglierà e che spero mi darà finalmente una risposta abbastanza sicura a riguardo) c’è da chiedersi se effettivamente il merito sia della macchina. Inizialmente avevo provato a parabolizzare a mano ma dopo pochi minuti di lavoro mi sono sempre ritrovato oltre la parabola. Quindi dopo essere ritornato per l’ennesima volta alla sfera ho voluto provare a parabolizzare con la macchina. Ho apportato una piccola modifica alla stessa che mi permette di allungare o accorciare il braccio oscillante mentre lo stesso è in movimento e ho iniziato il lavoro ponendo lo specchio, che stava sopra, con il centro quasi sul bordo dell’utensile. Quindi mentre la macchina era in funzione ho accorciato il braccio fino a riportare il centro dello specchio sul centro dell’utensile, quindi ho fatto l’operazione inversa. Tutto ciò per due o tre volte. Alla fine ho controllato lo specchio con Ronchi e poi con Foucault ed risultati sono quelli che avete visto. Merito della macchina? Bravura mia? Oppure semplice botta di c…? Io al momento propendo per la terza soluzione.
              C) La macchina funziona alla grande per la sbozzatura e per l’affinamento della superficie con gli abrasivi fino al 1200. La qualità della superficie che si ottiene è solitamente molto buona, la satinatura è finissima e uniforme e lo sferometro dotato di un comparatore centesimale con quadrante da orologio non mostra alcun movimento della lancetta muovendo lo sferometro su tutta la superficie. I problemi spesso sorgono con la lucidatura, problemi che io al momento attribuisco alla patina di pece. Alla fine comunque riesco ad ottenere una superficie brillante e senza microcrateri o rugosità, si lascia lavorare la macchina fino a che si è soddisfatti. Basta aver l’accortezza di far lavorare l’utensile senza grossi pesi, soprattutto a fine lucidatura, che aumentando la pressione sulla superficie di contatto generano problemi di qualità. Discorso diverso per quel che riguarda il raggiungimento della sfera. In alcune occasioni sembra la cosa più semplice del mondo in altre un traguardo impossibile da raggiungere. Mi ripeto al momento attribuisco il tutto alla durezza della pece ed al suo adattamento, but I could be wrong. Per inciso la patina del 200 mm era fatta con pece GUGOLZ 55 e non appena le temperature sono salite intorno ai 16°C ha iniziato a lavorare molto bene mentre con il 300 mm sto usando una patina con pece GUGOLZ 64 che risulta ancora troppo dura per le temperature attuali (siamo intorno ai 18°C)
              O) La macchina ha il grande pregio di non stancarsi anche dopo ore ed ore continuative di lavoro ma detto questo bisogna sapere che prima di capire anche solo a grandi linee come reagisce alle regolazioni talvolta ci si spazientisce parecchio. Ad ogni modo ora che l’ho costruita sono ben contento di averla ma non la consiglierei a coloro che non hanno alcuna esperienza nella lavorazione di uno specchio.

              Un saluto a tutti e spero a presto
              Giuseppe Mura

              #9671
              Frank
              Participant
                • Offline

                Grazie Giuseppe e complimenti per lo specchio.
                Fai con calma, dettagliare in maniera precisa e univoca non è facile e richiede tempo.
                Tranquillo credo che nessuno si aspetti l’ottava meraviglia ma una macchina che funziona, che poi è quello che importa, abbellirla e renderla accattivante è una scelta personale e non cambia quei
                grafici che hai postato.
                Quando ho costruito ilpantogrande mi ero appena trasferito e il garage pareva una landa desolata.
                Forse appare professionale perché sono un buon fotografo, hahahaha.
                Tornando allaMacchinail risultato è quello che conta e se vi è stata o meno la botta di c. c’è un unico sistema per saperlo e si chiama ripetitività. Per questo è importante che fissi per bene tutto quello che hai fatto in senso di procedura così che altri possano provare a ripetere la lavorazione nel modo il più fedele possibile alla tua. Potresti riprovare tu e toglierti ogni dubbio.
                In ogni caso qui la fortuna mi pare centri poco, da quanto ho capito hai lavorato duro e fatto esperienza impiegando parecchio tempo e risorse per arrivare a quel risultato e questo non si
                può chiamare fortuna.
                Se la macchina facesse tutto da sola la lavorazione perderebbe di interesse, al di la del piacere di fare con le proprie mani partendo da zero che è un punto fisso, poter disporre di una macchina
                economica che agevola il lavoro permette di aprire a tanti esperimenti altrimenti impossibili.
                Pensiamo solo al discorso della temperatura, trattato in alcuni tread sul sito Northek e spesso
                sottovalutato dagli utilizzatori e sopratutto dai produttori.
                Se si accorciano i tempi di produzione si possono fare tante prove con differenti spessori e sistemi di acclimatamento dello specchio.
                Senza dimenticare che in casi tipo il mio sarebbe l’unica possibilità.
                Inutile negare, ci piace giocare e non ci piace vincere facile.
                Cool

                #9672
                Massimo MarconiMassimo Marconi
                Moderator
                  • Offline

                  Sono d’accordo con Franco, in particolare la temperatura è un elemento fondamentale per l’efficienza della patina di pece. Personalmente ho potuto constatare che la differenza di soli due gradi tra sessione diverse alterano sensibilmente i risultati attesi, specialmente nei piccoli ritocchi in fase di parabolizzazione, ( nelle corte focali poi , le variazioni di temperatura diventano pressoché ingestibili ) dove una sessione pianificata con tutto il criterio necessario, può portare a deformazioni non desiderate nonostante le tecniche siano state applicate nel modo corretto e tutte le altre variabili ( adaptation, pressure, velocità delle corse ecc… ) siano sotto controllo.

                  il proprio “rear” è un altro elemento fondamentale ma, come recita il proverbio, viene in aiuto solamente degli audaci e, aggiungo io, di chi ha le capacità per poterlo valutare, perchè labotta di c.per essere tale, deve far centrare un preciso obiettivo in tempi e sforzi minori del previsto, but the “preciso obiettivo”, non è così immediato saperlo valutare e quantificare, occorre capacità e perizia, altrimenti anche ladea bendatapasserebbe inosservata:-)

                  #9673
                  Giulio TiberinI
                  Moderator
                    • Offline

                    Frank Hello and welcome on my part.
                    Thank you for the beautiful pantograph. I built one myself with tube steel frame 10mm side…But compared to your deol, mine is just ugly. I still have it somewhere. I used it quite a Panagor zoom binoculars come to 45X, impossible to use freehand.

                    There was a time when I was trying to improve the astronomical use of any of my binoculars.
                    Another “discovery” negative binoculars with the feces at that time realizing a kind of microscope (seen on the web) who had binoculars pointed at a mirror (bought from surplus shed), to observe the sky looking down without offending my battered cervicale..Ma the mirror often only 4mm not supported it by a wooden board, He did not allow an acceptable focus, and it was abandoned.

                    As for the project of my Dobsonian Travel, a project is not mine but of Pierre Strock described in the site “Magnitude78”. I first ran the original project, to which then along the way I replaced with aluminum angular original trellis carbon tubes “loaded” bending (collimation made hardworking and always different); and the support of the secondary…All flaws related to the containment of size and weight.

                    With all this I am happy that you have found some constructive ideas, works , view your technical skills are definitely sure you will improve…(and this did improve some points in my opinion has in itself the positive essence of the scientific spirit).

                    If it can be useful, if you send me a message in the mail to editors “at” grattavetro.it I can send my CAD drawing 250 e 130 DWG or DXF. Is’ a scale drawing 1:1 with parts often do not quote me because the odds do not need printing the scale pieces 1:1, then pasting with double-sided designs on wooden planks or on blanks, then trimming and hole without need anything trcciare.

                    finally I agree with Giuseppe great importance on the hardness of the pitch for its indispensable adaptation. I also use the winter working Gugolz #55 that works well at about 20 °, that is, not less than 18 (impossible unless decent adaptation to warm water bath, but with little possibility that processing may then maintain that temperature at pitch), and not more than 21 (too frequent need to reopen the channels of the tool).

                    #9675
                    Frank
                    Participant
                      • Offline

                      hello Giulio, thanks sono ben contento di essermi deciso ad interloquire oltre che a leggere solamente e spero così di apprendere molto altro.
                      Al di la di quel che appare sono particolarmente pigro e il panto è, forse era pare che Max si sia deciso, Finally, la soluzione ad un vuoto del mercato. Le finiture non guastano ma sono sempre un di più e se il tuo funzionava vuol dire che lo scopo era raggiunto.

                      Ho visto il sito del DobsonOriginalee ne faccio tesoro.
                      Intendo modificare il progetto non perché voglio migliorarlo, nel caso sarei presuntuoso, ma perché il target è differente e devo piegare il tutto sulle mie necessità l’idea del trasportabile che pare banale è quella buona per il mio scopo. Qui ho la fortuna di disporre di un dark sky eccellente ma è nulla a confronto di quando mi reco in zone desertiche e completamente al buio. Il problema nasce dallo spazio disponibile nel 4×4 che pur essendo abbondante viene saturato dal necessario per sopravvivere 8/10 thousand manual runs forward back. Quindi mi occorre che sia compatto ma senza eccessivi compromessi sulla stabilità da qui la scelta di un 8ancora gestibile come ingombro.
                      Poi che dire, mi piace pasticciare, fare, rifare e a volte con risultati peggiori di quelli di partenza.

                      Apprezzo l’offerta del disegno e provvedo al messaggio, uso doublecad xt5 free version e mi pare legga i dwg. Per le quote mi arrangio non preoccuparti, la mia estrazioneMeccanicami impedisce il copia incolla finirei nel girone dei dannati magari con un risultato migliore del quotato ma sempre dannato sarei ahahahahah.

                      Ancora una cosa, Giuseppe parlava del suo Dobson in progress mi permetto di segnalare la mia avventura con il dobson da 18″ ( http://www.northek.it/forum2/index.cfm?page=topic&topicID=837 ) che ho trattato nel forum Northek, in particolare il test di flessione del supporto fok e fok che nonostante il brend (fok) si è dimostrato una ciofeca.
                      Il test è di facilissima esecuzione al costo di pochi spiccioli e non mente, può essere usato anche in fase di costruzione evitando interventi successivi che sono sempre difficili. Avere un lamba 15 con un fok che piega magari di 1 mm sarebbe un bel mal di testa.

                      Anche se conosco la risposta preferisco chiedere: spero non siano inopportune le segnalazioni al forum Northek che rimane comunque un forum commerciale anche se ad un livello decisamente superiore al normale.

                      Cool

                      #9676
                      Massimo MarconiMassimo Marconi
                      Moderator
                        • Offline

                        Anche se conosco la risposta preferisco chiedere: spero non siano inopportune le segnalazioni al forum Northek che rimane comunque un forum commerciale anche se ad un livello decisamente superiore al normale.

                        Cool

                        Colgo l’occasione ed apro una parentesi:
                        Come ben sai Franco, il forum Northek è un punto di riferimento importante , le pubblicazioni/discussioni nel campo della tecnologia e tecnica astronomica sono di altissimo livello ed offrono una finestra dalla quale anche noi del Grattavetro ci siamo più volte affacciati per ammirare il panorama, il fatto che si tratti di una realtà aziendale è secondo me ancor più apprezzabile, poche aziende sono disposte adaprire il cuoree parlare apertamente di loro soluzioni/tecniche/progetti, per far comprendere lo stato dell’arte e gli aspetti teorici che interessano un prodotto, questa è vera divulgazione, sono informazioni solitamente poco accessibili a chi non ne ha una esperienza diretta, sarebbe bello se lo facessero tutti, sarebbe ilparadisodegli appassionati autocostruttori ma ci sarebbe anche più consapevolezza neiconsumatoridi queste tecnologie, che spesso invece vanno dietro alle mode del momento o al “heard” .
                        Perciò un benvenuto ad ogni riferimento a Northek insieme ad un caro saluto a Massimo Boetto, sperando che torni a farci visita, and a little’ che non lo sentiamo:bye:

                        #9677
                        Giulio TiberinI
                        Moderator
                          • Offline

                          Hello Franco. Well, I see the email for sending two drawings
                          On my return home next Tuesday, your provider.
                          Of the designs you can make what you want in every sense.
                          It is your program reads dwg.

                          I have been around in a camper (I am now in Bologna), so I take this opportunity to wish a happy Easter to you and Massimo, obviously extended to Enrico, Mirco,and weakly members.
                          Hi everyone
                          Giulio

                          #9679
                          Frank
                          Participant
                            • Offline

                            well Massimo, scontato ma così è fugato ogni dubbio.
                            Provo a pungolare Max, sono sicuro che segue il forum ma so anche che è molto preso.

                            Fai con calma Giulio no rush. Have a good vacation.
                            Auguri a tutti.

                            #9741
                            Giulio TiberinI
                            Moderator
                              • Offline

                              @Frank:
                              He has!! I have read and seen with pleasure your great work “put in order” the famed telescope 18″!!.

                              Already in my edition 1997 the excellent and well-known book The Dobsonian telecope of Kriege and Berry, from which it was derived inspiration for the brand of your project 1 8″ by builders – as it happens very often – He designs but then not fully experiences its product on the field, and it shows not understanding, if not by hearsay, function which must also fulfill only (for example) an aspirator placed behind the primary (that is useless if it is not the primary matte in a casing with a front diaphragm which eliminates or better “scallops” the turbulent boundary layer converting it into uniform laminar).

                              On that excellent book were given – for the realization of the same parts of the telescope – some alternative technical solutions. Some of them only in appearance “advanced”, but in fact for me to nothing compelling from the point of view of subsequent actual practice functionality.

                              I generally do not talk about aesthetics because I have a concept probably unattractive. Why, for example,, for my thought expressed repeatedly in my works, (Coming from a successful technical life of industrial design which is also over the years 80 with rolling mills for steel pipes), I find it very nice that device aesthetically and structurally performs its job well, while being designed according to the fundamental principle of maximum constructive simplicity possible.

                              In a general sense to me is beautiful a chemical formula, mathematics, physics, or poem, or a corkscrew.. that with a simple construct, fully performs its task, or expressing vast concepts.

                              All that said, , since my first realization that was one of my Dobsonian 14″F5 of the 2002, I rejected some proposed solutions. Such as:
                              – The 8 wooden clamps securing the truss to the primary case. (Firstly because the wood over time is deformed and crack, second because at that point the canvas is not required lightness, and even a little weight can not hurt more).
                              – Even the trellis fixing system to the secondary cash has never convinced me. (I did not find the practice of independent fixing solution of the individual tubes. And even less that friction locking system with quick-change levers of the wheels of the bicycles, involving many pieces for a bad solution and complicated than just an elementary function).

                              So much so that in recent realizations I focused toward a trellis type collapsible possibly in one piece, that allows with 8 simple bolt to the primary case, to obtain automatically and uniquely, a single support surface of the secondary case that is fixed over it very quickly and easily.
                              All devices that produce an exceptional estate of collimation.

                              #9743
                              Giulio TiberinI
                              Moderator
                                • Offline

                                Intermezzo autocritico OUT OF THREAD, Beauty on the criterion or Aesthetics, I mentioned in my previous post:

                                With a little self-criticism, I realize that in my thoughts “minimalist” and my equation “simple = beauty” I would find myself in difficulty and objective (…quasi) in contradiction, believing in the beautiful painting by Pablo Picasso at the height of its simplification “minimalist” consisting of the famous image of a bull (meaning the animal and not the geometrical figure).

                                Indeed He, in his artistic life he has embarked on a totally path “reverse”, starting from his own rich style painting special “almost photographic” (see one of his early works, the famous canvas 1897 “Science and Charity”, or Olga Khokhlova in a portrait from a photo in the chair 1918) for groped to concentrate to the essence, and minimize gradually in the course of his life, all images. By painting not what he saw but what he THOUGHT as quintessential object of his painting. In this way it gradually emerges only the simplest and most ESSENTIAL of definitely identifying elements of the subject (..it would essentially the process towards what I believe “bello”).

                                In the case of the bull painting, Picasso comes to a head its quintessential expression of minimalism.
                                http://www.ammannato.it/petrussecundus/storie/il-toro.html

                                I then, to be consistent with my thinking I should judge him a beautiful painting…but I can tell just by knowing her THOUGHT, and certainly not for a “aesthetics” different from this.

                                #9748
                                Frank
                                Participant
                                  • Offline

                                  hello Giulio, visto che capolavoro il 18″!!!! Quando ci si vende bene si arriva ad osare tanto.
                                  Inutile criticare il costruttore, chi non vuole vedere e sentire continuerà a cantarne le meraviglie.
                                  Sto facendo un pensierino sull’intervenire radicalmente e sostituire tutti i pezziProblematiciripensandoli, anche se non credo di guadagnare nulla in efficienza, così è perfettamente utilizzabile. Avendo un garage ormai pieno dell’attrezzatura necessaria, che non disponevo quando ho sistemato il tele, posso mettere nella lista anche questo sarebbe comunque una soddisfazione personale.
                                  Concordo con il discorso d’esempio della ventola che così non serve a nulla e invece di mettere il pin avrei dovuto toglierla, poi qui tra dentro e fuori raramente ci sono più di due o tre gradi di differenza e di solito è più caldo fuori. Il tutto va comunque visto in un quadro di divil monetache a mio parere è quel che interessa il costruttore e null’altro, la cura posta nell’oggetto è così poca e furbesca che non si può pensare ad altro.
                                  Se introduciamo l’estetica ci si avventura in un terreno minato, pur essendo pienamente d’accordo con il tuo pensiero riguardo la bellezza di un oggetto meccanico nello specifico va introdotto anche un altro elemento di valutazione, ” tutto quel che non serve al fine, è uno spreco “. Questo concetto va inteso in senso largo, non solo di quel che si vede. Ad esempio se progetto un congegno la cui vita si esaurirà tra dieci anni e questo ne dura venti ho probabilmente commesso un errore di progettazione sprecando risorse. Sto generalizzando se si entra nello specifico non ne usciamo più.
                                  Innegabile però che il tocco di stile qualifica comunque qualsiasi oggetto anche il più semplice e meccanicamente perfetto, com’è un’arma da fuoco c’è spazio per ilTocco”.
                                  Da meccanico non ho alcuna esitazione nel preferire il metallo al legno ma mantengo un grande rispetto per questo materiale e ti posso garantire che anche in un telescopio, poste le dovute condizioni di utilizzo, trova posto anche in elementi più critici della semplice cassa di contenimento. Nel post su Northek non ho fatto nomi ma qui uno lo posso fare, oltretutto mi pare che abbia dismesso la produzione. Il dobson di paragone da 16citato nel tread, che ho in Italia, è un Ariete costruito come si deve con perizia e professionalità, ( mi riferisco in particolare all’utilizzo del legno ). Il traliccio è sostituito da quattro aste in legno a forma di “v” di adeguato spessore e non fanno per nulla rimpiangere un traliccio in alluminio, tanto meno quello del 18″.
                                  With 16 anni sulle spalle se qualcosa si doveva torcere, crepare o altro l’avrebbe fatto invece qui è ancora tutto come nuovo, l’anno scorso ero in Italia e ho controllato le quattro aste di circa 1,6 m che supportano il secondario proprio nel timore di trovarle imbarcate dopo 4 anni di inutilizzo e invece perfettamente diritte, anche la vernice è rimastaIntonsa”.
                                  Non è il legno da temere ma i costruttori improvvisati.
                                  Che non sfugga che sto parlando di dobson e solo di quelli.
                                  Nell’ultra compatto che prima o poi dovrei cominciare, cercherò di ridurre al minimo l’uso del legno per il semplice fatto che non ho sufficiente esperienza per un impiego di questo tipo.
                                  In un compatto la collassabilità è essenziale e in legno non avrei la minima idea di come fare.
                                  Confesso che nel secondo post faccio fatica a capire dove vuoi arrivare but don’t warry, se si introduce l’arte, anche solo come paragone, mi estraneo e mi limito a leggere. Per un adepto alla setta dei galileiani, quale sono, digerisco male tutto quel background che normalmente si accredita ad un opera d’arte.
                                  Mi limito ad apprezzarne la bellezza, quando la capisco. Il più delle volte è solo un effettopelle”.
                                  Cool.

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