Anche questo è assolutamente vero. Ma in pratica è giá così in quel mio telescopio.
Io difatti , contrariamente al pensiero comune che prevede una cassa del secondario dei telescopi alleggeriti, limitata ad un semplice e sottile cerchio terminale, preferisco una cassa di tipo classico dotata di una profonditá tale da nascondere la”vista”dell’oculare alla luce disturbante proveniente dai 360 gradi, purtroppo quasi sempre presente.
Quel mio telescopio blu è stato pubblicato sulla rivista americana Sky and Telescope del mese di settembre 2916, per la strana mia sperimentazione di un freno a disco di stazionamento come eliminazione del problema eqilibratura, ed aveva ricevuto l’interese di un altro redattore per la soluzione dell’oculare inclinato.Anche quella soluzione è descritra quì con un articolo.