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  • #9978
    StefanoskyStefanosky
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      Non riesco a comprendere perchè le focali corte siano ambite anche in visualeMettiamo che io abbia uno specchio da 300mm e sia indeciso sulla focale. Tralasciando il discorso della comodità o meno dell’altezza a cui si troverà l’oculare, non è sempre meglio una focale più lunga? Visto che in una corta ci sono problemi di coma, di ostruzione superiore, di minor contrasto e di difficoltà di lavorazione, quali sono i vantaggi della focale corta oltre all’ingombro, altezza oculare e ingrandimento minimo minore? La luminosità è la solita, plutôt, avendo meno ostruzione dovrebbe averne un briciolo di più la focale lungadove sbaglio?

      #9979
      Massimo MarconiMassimo Marconi
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        Non sbagli, anzi secondo me hai pienamente ragione :bien: , pregi e difetti di una focale corta li hai ottimamente elencati , oltre quelli non ne vedo altrima credo che ci siano diversescuole di pensieroa riguardo, vediamo chi la pensa diversamente :au revoir:

        #9983
        Jules Tiberini
        Modérateur
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          I ragionamenti sono tutti corretti. Resta il fatto che tutte le carstteristiche derivanti dalla scelta della focale assumono un peso diverso a seconda delle esigenze e preferenze di ognuno, e quindi la scelta della focale è un conpromesso altamente soggettivo.
          Dans mon cas, per il primo dobson, il mio personale compromesso per la costruzione fu per me per undefinitivo” 360F5 tipo obsession, perchè consideravo importanti alcune cose come il peso contenuto e pre-calcolato delle parti del mio progetto in visione di una trasportabilitá / movimentabilitá al limite delle mie possibilitá anche future. Cioè un telescopio che pure escludesse l’uso di sgabello per raggiungrre l’oculare; il che faceva il paio con l’ingrandimento minore , utile per i larghi campi che mi piaccono assai, senza rinunciare al planetario favorito dallagrande” ouverture.

          Ma poi costruii anche il 250f5 a valigetta e il 300f6 ed in fine il 130f7 da zainetto….Quindi il 360f5 non risultò esere per nulla definitivo. ….Tutt’al più è oggi che mi trovo in condizionidefinitiveavendo disponible una gamma di scelta ottimale per tutte le mie esigenze osservative stazionarie e di viaggio con qualsiasi mezzo, dalla escursione a piedi nei rifugi,alle vacanze in paesi lontani.
          Considerando che fu proprio per l’uso astronomico che nel 2000 acquistai il mio primocamperinowolksvagen westfalia jocker per vacanzemordi e fuggied altre più estese, utile per pernottamenti in luoghi montani e bui senza necessitá di prenotazioni

          #9988
          StefanoskyStefanosky
          Participant
            • Hors ligne

            D'accord, quindi si può affermare che, togliendo le necessità dell’osservatore, in visuale, uno strumento a focale maggiore sarebbe uno strumento oggettivamente preferibile ma che soggettivamente può non esserlo per x fattori. Per semplificare, se uno non ha bisogno di campi molto aperti o di geometrie particolari da dover rispettare, non ha alcun senso puntare a focali veloci.
            Chiaro che per i grossi diametri diventa un obbligo stare bassifare un dob da 60cm f7 diventerebbe geometricamente un pò problematico :yahoo:
            Tuttavia ho notato che cambia un valore cambiando la focale, a parità di altre condizioni. Mentre la risoluzione angolare rimane la stessa, il calcolo della risoluzione lineare da un valore maggiore con la focale più bassa. Come mai? Sono cose riscontrabili visivamente?

            #10004
            Jules Tiberini
            Modérateur
              • Hors ligne

              Direi che più che fare un dobson “le long de”, è critico l’utilizzo di un tale strumento sul campo, perchè necessita di scale per accedere al’oculare, oppure di configurazioni con specchio terziario, accettandone la maggiore ostruzione.

              Quanto alla visibilitá di quel limite lineare, ho molti dubbi che esso sia visibile finchè non si spinge l’ingrandimento oltre un limite ragionevole che non generi lo scurimento della immagine dovuto alla inquadratura con l’oculare di una superficie riflettente microscopica (…. e auindi buia).

              #10006
              StefanoskyStefanosky
              Participant
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                Ecco, una cosa OT, studiando l’ostruzione dovuta al secondario e al suo supporto ho notato che il problema principale non sta tanto nella riduzione della luce quanto nella rifrazione della stessa soprattutto sullo spider che genera quelle croci di luce sull’immagine. Stavo pensando, ma se al posto dello spider o di altri accrocchi, per sorreggere il secondario, usassi un disco di vetro con ottima trasparenza, ottima spianatura, di pochi mm di spessore e l’ausilio di un paraluce per evitare fonti di luce provenienti fuori dal campo dell’ottica, a quali problemi potrei andare in contro?

                #10009
                Jules Tiberini
                Modérateur
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                  Per eliminare quegli artefatti di diffrazione è sufficiente mettere un supporto del secondario non rettilineo, cioè come un anello metallico colegato ad un estremo del diametro alla cassa del secondario, e all’altro estremo al supporto del secondario.

                  Tuttavia quel disturbo è sovrastimato ed assai limitato, come descritto in un articolo su un libro americano (che ho a casa) e che ti posso poi inviare.

                  #10011
                  StefanoskyStefanosky
                  Participant
                    • Hors ligne

                    Merci, lo leggerei volentieriho visto in effetti le immagini di forme differenti di supporto che minimizzano questo effetto. Ad ogni modo, l’esperimento del vetro potrebbe funzionare o a tuo avviso potrebbe dare problemi?

                    #10012
                    Jules Tiberini
                    Modérateur
                      • Hors ligne

                      Funzionerebbe certamente con una cosiddettafinestra ottica”.

                      Non potresti usae una comune lastra nè sottile nè spessa per problemi di mancato piano-parallelismo delle due faccie,
                      oltre agli stress localizzati, e quindi ti troveresti a dover realizzare la finestra ottica , che come tutti i piani ottici è difficilissima da realizzare, e molto costosa all’acquisto se estesa.

                      #10014
                      Jules Tiberini
                      Modérateur
                        • Hors ligne

                        in pratica la installazione di un suporto a lastra trasparente per il secondario, che impedendo efficacemente i blandi disturbi della diffrazione della crociera di supporto classico, ma che per il fatto stesso di essere attraversata da tutta la luce del percorso ottico del telescopio, ti creasse un sicuro gratuito disturbo come indesiderato scadimento della qualitá ottica del primario, sarebbe un rischio tropo controproducente e senza senso pratico.

                        #10015
                        Jules Tiberini
                        Modérateur
                          • Hors ligne

                          piuttosto per un riflettore Newton di lunga focale ma completamente senza ostruzione sarebbe interesante la costruzione di uno SchiefSpiegler…. doppia parola tedesca che signidica qualcosa come specchio inclinato.

                          vois ici:

                          https://www.google.it/url?sa=t&source=web&rct=j&url=http://atm.udjat.nl/articles/The%2520Schiefspiegler.pdf&ved=0ahUKEwiB-Zzhg4zVAhWMJJoKHfqRAvsQFghKMAw&usg=AFQjCNGT3EeLU2_arWoSYOvQXtXyXxcXfQ

                          #10016
                          StefanoskyStefanosky
                          Participant
                            • Hors ligne

                            :bien:
                            Alla fine poi ho preso un blank da 300mm e 25 di spessore di vetro borofloat 33, quindi dovrò farmi gli utensiliIl mio dubbio rimane per l’appunto la focale. Ero ormai sicuro di fare un f5 ma forse un f6 non sarebbe una brutta scelta, mi permetterebbe più ingrandimenti se decidessi di fare anche un podi planetario. E sul deep non mi cambierebbe nulla. Indeciso.

                            #10017
                            Jules Tiberini
                            Modérateur
                              • Hors ligne

                              Sono d’accordo con te. Oltretutto un f6 è più facile da parabolizzare , inoltre se desse fastiduio la eventuale lunghezza eccessiva, essa potrebbe essere ridotta di una quindicina di cm con lo stratagemma dellow readingcome ho fatto io sul mio 300f6

                              Dobson “light” 300F6 – phase 2: Transformation en "baisse de l'hauteur de l'oculaire au sol" “(low riding”

                              #10020
                              StefanoskyStefanosky
                              Participant
                                • Hors ligne

                                Questa mi sembra proprio una buona soluzione per sfruttare una focale maggiore! Da quello che scrivi non paiono esserci problemi ottici o meccanici. Allora mi chiedo, come mai non viene utilizzata commercialmente questa soluzione?

                                #10021
                                Jules Tiberini
                                Modérateur
                                  • Hors ligne

                                  I motivi sono molti, due del quali in primis:
                                  1) i fabbricanti di telescopi seguono l’onda del mercato generico di massa che fornisce numeri più grandi di acquirenti rispetto a quelli di alcuni settori “"de niche"”.
                                  2) i fabbricanti di telescpi economici non sono astrofili utilizatori dei prodotti che vendono, e lo si vede dal fatto che spesso forniscono accessori persentito dire” , cioè dei quali non hanno capito la reale utile funzione , ma che loro implementano ugualmente nella loro produzione comesoluzioniche alla resa dei conti non sono all’altezza dela loro funzione (vedi il caso dei ventilatori sul primario).
                                  Esiste però la tendenza degli astrofili “initiés” che riporta soluzioni d’avanguardia. E non mi riferisco certo a quel mio lavoro, ma al lavoro degli autori di un libro americano sulla costruzione dei telescopi di grande diametro maalleggeriti”, nei quali uno dei problemi oltre l’equilibratura e la trasportabilitá, è anche la possibile correzione di una lunghezza focalescomodasenza andare nella maggiore ostruzione dell’inserimento di uno specchio secondario grande e di un terziario per ottenere unfuoco Nasmythbasso e comodo.

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