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15 Aprile 2020 alle 19:29 #11708
Dopo alcune sessioni di lavoro vorrei condividere con voi alcune sensazioni riscontrate nella lucidatura, lo faccio perché ho il dubbio che il mio operato non sia del tutto corretto.
Parto col dire che lo specchio ha già una superficie molto lucida anche se ancora sono all’inizio dell’opera, mi restano molti righi da cancellare mentre i crateri via via si stanno riducendo.
Cerco di aiutarmi facendo riferimento al report costruttivo di Giulio.
Prima di iniziare la sessione di lavoro scaldo sempre sia l’utensile che il vetro a circa 40° e uso acqua calda per l’ossido, poi eseguo un controllo per vedere se i tasselli toccano tutti usando un foglio di cellophane tra specchio e utensile.
Durante le sessioni di lavoro mi capita di avvertire un fortissimo attrito nel momento che aggiungo la polvere lucidante, anche se questo dura pochissimo giusto il tempo di eseguire 1-2 minuti di corse, poi dopo l’utensile scorre liberamente senza attrito nonostante i tasselli combacino tutti quanti sulla superficie, ed è a quel punto che mi fermo stacco l’utensile ed aggiungo altro ossido.
Altra cosa che ho riscontrato è ad esempio il fatto che le mie sessioni di lavoro non sono tutte uguali, mi capita di fare una prima sessione tipo al mattino con l’utensile che lavora in pieno attrito, se poi stacco per 1-2 ore e riprendo una nova sessione(ovviamente riscaldando tutto e riprovando l’aderenza) l’utensile non lavora più nello stesso modo, manca di attrito tanto da ritrovarmi con un’utensile che scorre sul vetro semplicemente scivolando.
Ho notato anche che sulla patina alcuni tasselli presentano delle rigature tipo le righe lasciate dalla punta di uno spillo.
Sono riuscito a portare a termine 4 sessioni fatte bene (di circa 1 ora ciascuna, 2 con utensile sopra e 2 con utensile sotto) dove avvertivo perfettamente l’attrito, le altre tre come ho spiegato le ho fatte ma non credo siano servite a molto.
Ho eseguito anche un test di Ronchi visto che adesso la superficie me lo permette e l’unico intoppo che intravedo è un pò di bordo ribattuto che comunque per adesso lascio perdere, visto che mi resta ancora tanto da lucidare molto probabilmente si corregge strada facendo, intanto per ovviare al problema sto cercando di eseguire corse brevi e cerco di stare attento a non esagerare con la pressione sui bordi.A presto
Luca
17 Aprile 2020 alle 21:50 #11710Ciao Luca,
Difficile dire con certezza quale sia il problema.
Da quanto dici sembra un problema di adattamento della pece o del fatto che non riesci sempre a mantenere costante l’adattamento tra le varie sessioni.
Ti posso dire che nella mia esperienza non ho mai scaldato l’utensile prima della lavorazione, a parte quando volevo adattare mooolto bene la pece, però poi lasciavo che si raffreddasse prima di iniziare la sessione di lavoro (tanto dopo 10 min di lavoro l’attrito dovuto allo sfregamento, scalda il tanto che basta la superficie della pece per farla cedere e perfezionarne l’adattamento, che doveva già essere più che buono all’inizio però).
Altra cosa, non ho mai utilizzato l’acqua calda per il cerio. Non vorrei che quando l’aggiungi, se questa non si distribuisce subito in maniera uniforme, puoi trovarti con delle zone dello specchio e della pace più calde di altre.
Quello che ho sempre cercato di fare io, è mantenere quanto più possibile una situazione di stabilità, anche termica, tra le varie parti (specchio, utensile, cerio, acqua ecc) e per far ciò tutte le parti le lasciavo nella stessa stanza in modo che avessero tutte la stessa temperatura a inizio sessione.
Altro al momento non saprei suggerirti.
Potrebbe essere d’aiuto se riesci a postare qualche immagine dell’utensile e del Ronchi.
Ciao e a presto
Mirco18 Aprile 2020 alle 0:48 #11711Ciao Mirco,
grazie per avermi risposto, sto un po brancolando nel buio visto che è la prima volta che mi approccio alla lucidatura con la patina di pece, come ho già scritto sto facendo riferimento al report di Giulio per aiutarmi un pò.
Inizialmente pensavo anche io che l’adattamento non fosse dei migliori però ho avuto la certezza quando ho eseguito la prima sessione di lavoro e ho notato che i tasselli si consumavano tutti contemporaneamente.
Comunque una prova a temperatura ambiente di tutto potrei anche farla, giusto per vedere se qualcosa cambia.Altro dettaglio che ho scordato di menzionare l’altra volta riguarda proprio il cerio, non so se è capitato anche a te ma la mia polvere contiene delle impurità che tendono a segnare il vetro durante il lavoro, mi e capitato spesso di sentirle passandoci sopra il dito.
Adesso prima di iniziare le sessioni di lavoro provvedo sempre a setacciare l’ossido.
Per quanto riguarda il Ronchi tornerò a ripeterlo in questi giorni cosi vediamo se tutto sta andando bene e poi posto delle foto.A presto.
19 Aprile 2020 alle 14:19 #11712Ciao Luca,
L’utensile sembra ben fatto, bravo i quadratini sembrano tutti ugualmente interessati dalla lavorazione. Confermo comunque quanto detto nel precedente post, io proverei a lavorare con tutti i componenti alla stessa temperatura.
Per quanto riguarda l’ossido di cerio, no non è normale che si comporti così, probabilmente il tuo si è contaminato con qualche particella indesiderata, fai benissimo a setacciarlo prima di ogni lavorazione (mi raccomando il setaccio deve avere una maglia davvero finissima).
Io non ne ho mai avuto l’esigenza, ma so che alcuni lasciano decantare la miscela acqua/cerio per qualche ora, in modo che le particelle più grosse e più pesanti cadano sul fondo del recipiente. So che da qualche parte nel forum o negli articoli, Giulio ne aveva parlato, ora non ricordo bene dove, provo a cercare. Se trovo il post ti riporto il link.
Ciao e buone grattate
Mirco19 Aprile 2020 alle 16:30 #11713Ciao Mirco,
la prova a temperatura ambiente di tutti gli elementi domani la faccio anche se all’inizio mi ritroverò con dei tasselli che non combaciano, vediamo se ottengo dei risultati diversi.
Purtroppo ho provato e riprovato l’adattamento più volte facendo aderire tutto per bene, il distacco lo si vede solo quando l’utensile ritorna a temperatura ambiente.
Per il setaccio sto usando una rete con più di 6000 maglie, tanto che l’ossido fa molta fatica a passare ma cosi sono sicuro che tutto è pulito, prima avevo il dubbio che il problema derivasse dalla pece inquinata infatti ho dovuto rifare l’utensile setacciando anche la pece per escludere il problema.
Non resta che rivedere di nuovo un Ronchi per essere sicuri che tutto stia funzionando bene.
Aggiorno quanto prima.Grazie e a presto.
Luca
20 Aprile 2020 alle 0:44 #11718Ah altra cosa, che tipo di pece stai utilizzando e che temperatura c’è nel locale in cui lavori?
Un altra possibile spiegaziine, anche per i segni che trovi nello specchio, può essere una pece troppo dura.
Ciao
Mirco20 Aprile 2020 alle 12:29 #11720Ciao Mirco,
dunque la pece che sto utilizzando è la colofonia mischiata con una percentuale di cera.
La temperatura dell’ambiente utilizzato oscilla tra i 21 e i 23 gradi.Queste due prime immagini sono in ExtraFocale
Queste invece in IntraFocale
Facendo riferimento al tuo post “Introduzione al test di Ronchi” e guardando le immagini in intrafocale ed extrafocale mi ritrovo un buco al centro, più il bordo ribattuto(giusto??).
Probabilmente era già cosi oppure l’utensile sta scavando di più al centro?
Considera anche che le ultime tre sessioni di lavoro le ho eseguite con utensile sopra, secondo la regola del grattavetro avrei dovuto scavare di più ai bordiQualche suggerimento?
Luca
20 Aprile 2020 alle 22:46 #11722Ciao Luca, per essere il primo tentativo di lucidatura è un bel risultato, sei sulla strada giusta, anche se la figura è ancora lontana dalla sfera.
Io non mi soffermarsi sui difetti tipo il buco centrale o il bordo, che in realtà non è ribattuto anzi, il Ronchi indica che il bordo presenta una corona più alta, la quale prima aumenta la curvatura ( partendo dal centro ) e poi la diminuisce, tipo una “collina” proprio nella parte periferica fino al bordo.
Questi difetti sono una conseguenza di un adattamento ancora da migliorare, alcune zone della patina lavorano più di altre e generano queste anomalie.
Va sistemato l’utensile, bisogna capire perché non mantiene o non raggiunge un adattamento uniforme, altrimenti non si può pensare di correggere i difetti continuando ad utilizzare lo strumento che ne è la causa.
Io ho più di un dubbio sul supporto della patina in legno, credo che non abbia la necessaria rigidità. La patina deve poter cedere, il disco di supporto no.
Una volta sistemato utensile e adattamento, quei difetti spariranno semplicemente lavorando con le corse brevi centro su centro. Comunque bravo, il mio primo Ronchi era messo molto peggio ! Ora però non fare l’errore che ho fatto io nel mio primo specchio, non tentare di correggere i difetti con tecniche di lavorazione perché non ne esci fuori finché non comprendi e risolvi il problema dell’utensile.21 Aprile 2020 alle 0:39 #11723Ciao Massimo,
Grazie ma non mi sento di essere stato cosi bravo visto il tempo che ho impiegato per raggiungere risultati appena sufficienti.
Visto che il legno non rappresenta un buon supporto rigido dovrò cercarmi qualcos’altro, purtroppo con l’alluminio ero riuscito inizialmente a trovare un equilibrio di adattamento ma alla fine i tasselli si sono staccati e quindi ho cambiato supporto.
Voi di solito cosa usate per puntare sul sicuro? Mirco mi aveva accennato a dei supporti di marmo.
Nel mio caso potrei procurarmi una mattonella di grosso spessore(2-3 cm) ma devo aspettare di tornare al lavoro.
Mi chiedo se un buon utensile correggerebbe anche un difetto del genere?Scusa ma da come ho postato le foto non si nota molto ma durante la prova Ronchi che ho fatto le linee erano inclinate di alcuni gradi su tutto il quadrante.
A presto
23 Aprile 2020 alle 19:47 #11733Eccomi ciao Luca
Oooo ora che ci sono le immagini dei ronchi si riescono a capire molte più cose.
Concordo pienamente con quanto detto da Massimo, sia sulla forma dello specchio (no bordo ribattuto, ma collinetta rialzata, e buco nella zona centrale), sia sulla non adeguata rigidezza del tuo utensile in legno, sia sulle modalità di procedere.
Per quanto riguarda il supporto, per mia esperienza, il migliore in assoluto ho trovato essere un disco fatto con il gesso da dentisti. Altrimenti vanno bene un disco di vetro sempre di adeguato spessore o un disco di legno multistrato da 25/30 mm di spessore però. E’ vero che avevo anche utilizzato un disco in marmo (ce l’avevo in casa a gratis), ha funzionato benissimo, ma pesava davvero molto e non mi trovavo per niente bene quando era ora di lavorare con l’utensile sopra, per cui non te lo consiglierei.Le linee del ronchi le vedi ruotare da inclinate a Dx a inclinate a Sx, o viceversa, passando da intra ad extra focale? Rispetto alla sorgente di luce (fessura o puntiforme che sia) a quale distanza da essa passa il fascio di luce di ritorno? ci passa di lato o sopra alla sorgente?
Ad ogni modo bravo, mi associo anch’io ai complimenti di Massimo, anche il mio primo ronchi era mooolto peggio di questo!
23 Aprile 2020 alle 23:22 #11734Ciao Mirco,
non vorrei dire una stronzata ma mi sembra che le linee siano inclinate a destra sia in extra che intrafocale.
Per essere più chiari guardando il disegno postato sono come l’immagine a sinistra.
Per essere sicuro dovrei ripetere il Ronchi.
Nel frattempo mi sto costruendo un altro utensile, ho colato della colla per piastrelle sul vetro vediamo se l’utensile fa il suo dovere stavolta, poi se la superficie me lo permette ho intenzione di attaccare sopra i quadretti in pece .A presto
24 Aprile 2020 alle 11:06 #11736Ciao Luca,
non sono sicuro di aver capito bene su come stai procedendo per fare il nuovo utensile. Se hai versato della colla per piastrelle sopra lo specchio per ricalcarne la curvatura, OK, l’importante è che tu lo faccia di un adeguato spessore, 25/30 mm secondo me. La colla da piastrelle non l’ho mai usata, poi mi raccomando devi farci sapere se funziona bene o noPer quanto riguarda il ronchi, se le linee rimangono sempre inclinate della stessa quantità e dalla stessa parte passando da intra ad extra, non è un problema. Probabilmente è dovuto al fatto che non hai messo il reticolo perfettamente verticale, quindi controlla bene sia questo sia l’allineamento tra lama di luce e linee del reticolo.
La cosa cambia invece se le vedi ruotare, o cambiare inclinazione passando da intra ad extra.
Ciao
A presto
Mirco24 Aprile 2020 alle 11:50 #11738Ciao Mirco,
Si la colla l’ho versata direttamente sul vetro, adesso sono in attesa della asciugatura visto lo spessore che gli ho dato (3-4 cm).
Non sono sicuro che la colla faccia bene il suo lavoro, l’impasto è molto granuloso e se durante la lucidatura uno di quei chicchi si stacca mi sputtana tutto il lavoro fatto fin’ora, non sono manco sicuro che ci posso attaccare sopra i quadretti di pece.
Vi aggiorno comunque.
Mi era stata consigliata da Giulio tanti post fa anche se lui mi aveva anticipato che non aveva mai provato niente del genere, quindi restava un tentativo da alternare al gesso per dentista.
Intanto ho trovato su Amazon questo gesso per dentista, e questo,dovrebbero andare bene visto la resistenza dichiarata (800 Kg/cmq), per la temperatura che raggiunge durante l’asciugatura dovrebbe mantenersi sui 30°.
Il dettaglio della lama di luce mi era sfuggito, devo ricontrollarlo, pensavo non fosse importante.La cosa cambia invece se le vedi ruotare, o cambiare inclinazione passando da intra ad extra.
nel senso che mi tocca tornare a smerigliare?
A presto
24 Aprile 2020 alle 14:23 #11740Guarda io quando ho fatto il mio disco con il gesso da dentisti avevo pensato alla stessa cosa: “se si stacca un granello mi riga tutto lo specchio”, così l’ho interamente rivestito con della resina epossidica. Magari può andar bene anche rivestirlo completamente con la vinavil, o qualcosa insomma che faccia una pellicola aderente che impedisca a qualunque granellino di staccarsi.
Eh si, se le righe ruotano da intra ad extra è probabilmente astigmatismo e saresti costretto a ritornare almeno alla grana 600. Ma attento perchè potrebbe essere astigmatismo fittizio introdotto da una eccessiva separazione tra sorgente e fascio di luce di ritorno. Tieni questa distanza la più contenuta possibile max 15/20mm. Se nonostante gli accorgimenti le linee ruotano ancora, allora bisognerà valutare di ritornare alle grane.
Però procediamo per gradi:
1) rifare l’utensile più rigido e poi valuterai/valuteremo come lavora.
2) eseguire qualche nuovo test di ronchi con il set-up bello allineato.
Ciao e a presto
Mirco25 Aprile 2020 alle 16:08 #11743Dunque l’esito della colla per piastrelle non è andata un granché bene, direi davvero pessima!
Dopo 48 ore di asciugatura resta comunque molto fragile tanto che si riescono a creare dei solchi con l’unghia, forse l’ideale sarebbe essiccarlo
Per quanto riguarda il gesso da dentista avete qualche marca da consigliarmi per puntare sul sicuro?
Questi possono andare bene?VANTAGGI DEL GESSO SINTETICO
Elevatissima durezza e resistenza dei manufatti
Bassissima espansione
Esente da ritiro lineare
Sicurezza biologica per la derivazione naturale dei vari componenti
Biodegradabilità dei manufatti ottenuti
Adattabilità alle lavorazioni industriali o infantili
Struttura molecolare del prodotto finito simile al mattone rosso
Nessuna necessità di essiccamento o cottura
Basso picco termico di reazione circa 30°C
Elevatissima precisione di riproduzione
Possibilità di colorazioni in massa o in superficie
Fisiologicamente atossico
Possibilità di lucidatura alle spazzole del prodotto finito
Possibilità di finiture in bagno galvanico
Utensili lavabili con acquaCARATTERISTICHE DEL GESSO SINTETICO
Aspetto: polvere color rosso mattone
Rapporto di miscelazione: 1kg.(gesso):280 ml. (acqua)
Tempo di lavorazione: 10-12 min. c.a.
Punto di solidificazione: 15-20 min. c.a.
Tempo di sformatura: 30 min. c.a.
Durezza Brinell: >300 N/mm²grazie.
A presto
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