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21 janvier 2019 à 21:26 #11298
Bravo Fabio!
Direi che hai una bella “mano” leggera ed efficace, perchè hai fatto un buon lavoro di non facile, cauta progressione positiva, migliorando moltissimo il rapporto P/V. Quindi con soli 32 nanometri di errore, anche il bord rabattus non penso sarà di grande disturbo allo star test.22 janvier 2019 à 8:02 #11299Merci Giulio, ma direi che sono stato fortunato e anche grazie ai vostri consigli e, comunque, sostegno…
Ho fatto l’ultima misura dopo il ritocco concentrato tra zona 4 e 5. Lo so, è ridicolo:
Molto più realistico questo, nel quale ho simulato 3 mm circa di bordo ribassato:
Se così fosse rimarrebbe comunque un vetro di discreta fattura che dovrebbe soddisfare il mio …”cliente”.
Vedremo il comportamento sul campo!
22 janvier 2019 à 9:20 #11300Félicitations en effet, un lavoro eccellente! se Riesci a fare un rochi dell’intera superficie possiamo valuare anche la qualita’ riduardo rugosita’ e stato generale della superficie, potendo escludere cosi’ anche eventuali problemi non visibili al foucault come errori locali ed anche capire l’entita’ del possibile bordo ribattuto.
22 janvier 2019 à 9:26 #11301Un consiglio che mi viene in mente, per poter valutare meglio il problema del bordo, è di annerire il cianfrino anche solo con un pennarello indelebile, che attenui un poco il suo riflesso fastidioso e disturbante, oppure di coprirlo con le finestre esterne della maschera di Couder ben a contatto con lo specchio.
Altro suggerimento è di vedere col tuo software il diagramma Millier-La croix che in pratica è come si posizionano le spezzate che rappresentano le tue zone, nei confronti alla “courbe a trompette” delle tolleranze di lavorazione (che sono lasche al centro ma strettissime al bordo).
Infine se vuoi leggi quì una situazione sempre interessante:
https://dobsoniani.forumfree.it/?t=6898588022 janvier 2019 à 10:19 #11303Purtroppo non mi sono mai attrezzato per fare il Ronchi… bisogna che mi decida!
Col diagramma M-L, simulando, come ho detto una puntata al bordo ribassato, ho ancora tutto dentro la tromba con ovviamente una forte puntata al di fuori della zona “6” cha andrebbe oltre il 200%.
Stimando l’entità della superficie della corona esterna direi che, comparata alla totalità dello specchio (meno l’ombra del secondario), saremmo intorno a circa il 5% della luce totale.
Direi che (sempre da provare sul campo) al massimo: per ossevazioni planetarie si può provare a diaframmare leggermente il primario. Per il Deep certamente tutto diametro.
23 janvier 2019 à 8:02 #11304Giulio, ho provato a fare un’altra puntata di Foucault alla zona 5 mascherando la parte più esterna (circa 3mm) del bordo ribassato. Volevo stimare meglio, si, l’effettiva curvatura di zona 5 ed assicurarmi , le nom, che almeno fino a quel diametro fosse ok. Le misure precedenti, come dicevo, la zone 5 erano state difficili perchè, oltre alla diffrazione, il bordo ribassato rendeva una buona parte della zona di intensità totalmente diversa dal resto: difficile stimare la luminosità del centro. Sembra invece che la misura della zona5 “mascherata” sia ben congruente con il resto della superficie. Rimarrebbe perciò solo l’anello di 3mm circa, residuo della forma precedente, già ribassato. Penso che lo “sopporteremo” si, col suo 5% lumière….
23 janvier 2019 à 18:20 #11305Je suis d'accord. Et’ troppo rischioso toccare quella zona.
27 janvier 2019 à 14:05 #11306Ed ecco il momento dell’alluminatura:
Vi farò sapere la reale resa quando sarà montato e, finalmente, usato sul cielo
Fabio
28 janvier 2019 à 0:27 #11307Interessante il plateau rotante su cui è installato lo specchio!
Non mi intendo molto di autoclavi a vuoto per il deposito dell’alluminatura.
Puoi descrivere come funziona quella fotografata?29 janvier 2019 à 9:53 #11308Purtroppo non ne so molto neanch’io delle camere da alluminatura. Ho solo avuto qualche esperienza con vuoti da trattamento plasma, molto più …blandi.
In questa camera, in particolare, c’è una bella pompa turbomolecolare (la “ventola” sulla destra dell’immagine) par 2000 litri/ora su cuscinetti magnetici (così non c’è olio che possa evaporare -sebbene esistano olii “da vuoto” meno ce ne sono in giro meglio è). Con questa pompa si riesce a fare il vuoto in circa 2 heures (e qui il vuoto è 1E-7 bar!).3 février 2019 à 20:33 #11310Conosco un poco la tecnologia del vuoto perchè mi occupai della costruzione di grandi trasformatori elettrici in media tensione, e trasformatori in alta frequenza per generatori di saldatura a induzione di tubi d’acciaio. Tutti impregnati sotto vuoto in resine epossidiche i primi e siliconiche i secondi per eliminare e soffiature nelle colate isolanti.
Ma il vuoto richiesto non era così spinto, ed era ottenibile già con le comuni pompe ad anello di olio.
Conosco anche le pompe molecolari che funzionano a “Pioggia”, molecolare sfruttando l’asportazione per urto delle poche molecole rimaste dal vuoto in olio, necessarie a realizzare vuoti molto spinti. -
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