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21 Dicembre 2014 alle 21:27 #5250
Ciao, basta caricare le foto dal proprio pc in uno dei tanti siti gratuiti di hosting image, ad es.:http://postimage.org/ , poi, una volta caricata l’immagine si aprirà una pagina con i vari link.
Copiare il “link diretto” ed incollarlo sul post del forum. ( se si vuole che l’immagine compaia in anteprima fare click su “img” sulla barra degli strumenti, e poi incollare il link.21 Dicembre 2014 alle 21:41 #5251Questa settimana non ho avuto molto tempo a disposizione per provare la macchina, ho provato a fare un paio di seccate (sto lavorando con la 800) mandando il piano a 3 giri al minuto. Utensile sotto, passate 1/3 coc, rotazione dello specchio in opposizione alla rotazione del piano ogni 5 corse (una corsa = un va e vieni) e rotazione dell’ utensile di circa 45 gradi fra una seccata e l’altra, tempo seccata 4 minuti (circa il tempo che impiegavo con utensile fermo). Un po poco per trarre le prime considerazioni….
Un unica nota riguardo le corse coc… risulta difficile, essendo l’utensile in rotazione, mantenere una linea perfettamente retta, cioè senza debordare lateralmente.
Penso che facendo un po di esperienza si riesca ad ovviare al problema21 Dicembre 2014 alle 21:43 #5252Ottimo Massimo, grazie mille!! Provvedo…
21 Dicembre 2014 alle 23:30 #5259Si Enrico, le prime volte che si tenta di andare dritti utilizzando il piano rotante si fa un po di fatica, ma appena ci prendi un po la mano vedrai che ti verrà tutto molto più semplice…
26 Dicembre 2014 alle 0:13 #5272Ciao a tutti,
provo a postare qualche immagine della macchinetta…Vista d’insieme:
I tre cuscinetti disposti a 120 gradi come supporto del disco rotante
(Attorno a questi cuscinetti andrò a mettere un anello in teflon per ridurre il rumore e l’attrito sul disco in metallo dove scorrono)
La parte inferiore del disco rotante
L’utensile fissato al piano rotante
Semplice sistema di riscontro per centrare l’utensile o lo specchio sul disco rotante
Ho utilizzato due vecchie testate di motori dc come supporto per i cuscinetti dentro i quali gira l’albero di 15mm
Ho appositamente fatto l’albero più lungo del dovuto, il che mi permette (se necessario) di sfilarlo verso l’alto e comparare tramite una squadretta in metallo la sua perpendicolarità
rispetto al piano.
I 4 fori per il passaggio delle viti M5 che vanno a fissare il cuscinetto inferiore, li ho fatti di 9 mm, i quali mi permettono quel gioco sufficiente per andare a trovare la perfetta perpendicolarità dell’albero rispetto al piano.
Il motore è fissato tramite inserti alle cave dei profili in alluminio, il che mi permette, allentando le viti, di far scorrere il motore per tendere la cinghia.
Ho utilizzato una cinghia abbastanza morbida e con molto grip, che non necessita quindi di essere particolarmente tesa, non andando così a gravare sull’albero.
Spero di riuscire ad approfittare del periodo di festività per collaudare come si deve con utensile e specchio, ma qua fra pranzi e cene infinite la vedo dura….
26 Dicembre 2014 alle 1:26 #5274Che spettacolo !!!
26 Dicembre 2014 alle 15:18 #5276Complimenti EnricoR perchè è un bellissimo lavoro fatto in modo professionale!
He he (…ahimè…cosa vuol dire l’anzianità!!) Il problema del rumore di rotolamento mi fa venire in mente una delle “n” rogne “sindacali” che avevo dovuto risolvere nei miei anni “operativi”. Quella volta, per una tavola rotante di una macchina sbobinatrice.
Nel mio caso il rumore (arrivava la fischio) era dovuto al quintale di peso della matassa, e al fatto che il diametro intermedio in cui avevamo piazzato i cuscinetti era sfavorevole.
Infatti un diametro “non massimo” favorisce, oltre all’attrito volvente, anche un certo sfregamento differenziale dovuto al rotolamento con velocità periferica diversa fra i due lati interno ed esterno della pista di rotolamento del cuscinetto.
Ricordo che anche noi avevano piantato un anello di rilsan (ertalon o nylon 6) sui cuscinetti, ma non durava molto a causa di quella differenza di rotolamento che forzando in modo casuale un po’ qua e un po’ la, finiva per simulare il movimento della mano che alla fine riesce a sfilare l’anello.So che avevo risolto sostituendo i cuscinetti con tre “rotelle (rulli di guida) “parenti strette” di queste: http://www.industrialwheels.com/it/printhopan-ruoli-di-guida-fascia-centro-della-ruo.html Che sono silenziose, stabili e anti-usura come le ruote di un muletto ricoperte in poliuretano (vulkollan) con durezza di 90 o 92 Shore (durissime).
L’alternativa odierna per lavori non così pesanti, potrebbe anche essere l’uso di ruote in poliuretano ricambio per “rollerblades” e simili, che hanno portata sufficiente e diversi gradi di durezza a seconda del tipo di sport, oltre che tre diverse sezioni del “battistrada” (piatto; semicechio o ellisse)
26 Dicembre 2014 alle 17:44 #5277Belissima Enrico, davvero…Complimenti…
Non riesco a vedere bene, ma se il piatto rotante è fatto in trucciolato, ti consiglio di sostituirlo subito con del multistrato, molto più stabile e robusto.
Il trucciolato, se arriva a bagnarsi un po, si dilata e si sforma tutto e si sgretola in un attimo.8 Dicembre 2015 alle 18:07 #7121Ciao a tutti !!
Non sono scappato… Eccomi di nuovo qui!
Purtroppo quest’ anno per vari impegni lavorativi, trasferte varie ed impegni famigliari non ho avuto molto tempo da dedicare al “grattamento”…
Dunque… c’ eravamo lasciati ai primi approcci nell’ utilizzo del piano rotante motorizzato ed ai vari problemi incontrati con la grana 1000.
Per rispondere a Mirko , sì, il disco rotante è realizzato in truciolato nobilitato che provvederò quanto prima a sostituire con uno in compensato, ( ho vari ritagli di compensato di Okumè che per lo scopo dovrebbero andare benissimo, non appena avrò un po’ di tempo ) ho poi provveduto a realizzare delle “scarpette” in materiale plastico per avvolgere i cuscinetti di appoggio del piano rotante così da migilorarne attrito e rumorosità, so che non è il massimo, ma in caso di usura vi è la possibilità di sostituirli, devo comunque dire che per il momento mi sembra stiano funzionando alla grande!
Per quanto riguarda lo specchio la situazione non è molto migliorata dall’ ultima volta…. Dopo vari tentativi nell’ utilizzare la 1000 ho gettato la spugna! in quanto, dopo le prime seccate, inevitabilmente arrivavano i primi segni costringendomi a tornare alla 500 nonostante la cura per la pulizia ed uno smusso ben rifinito… o sbaglio qualcosa io o è inquinata la 1000 (più probabile la prima soluzione). Comunque dopo una considerevole quantità di seccate con la 500 prima e la 800 dopo ho deciso di passare alla lucidatura con pece e cerio.
Ho realizzato un utensile (per colata sullo specchio) in gesso per dentisti dello stesso diametro dello specchio, come pece ho utilizzato colofonia temprata con cera d’ api e olio di lino.
In tutto avrò lavorato con pece e ossido di cerio per circa 5 ore notando che, sia il centro che la periferia dello specchio tardavano a “lucidarsi”, ad oggi è rimasta una corona esterna di un paio di centimetri circa ancora leggermente opaca.
Ho provveduto ad eseguire i primi test con reticolo di ronchi ( autocostruito con filo in rame da 0.1mm )… risultato ……DISASTRO!!
Non so se la scarsa qualità delle immagini sia dovuto dall’ errato set-up ( sicuramente anche una messa a fuoco non proprio ottimale) o dalle turbolenze di aria calda introdotte dal riscaldamento a pavimento ( che fra l‘ altro, osservando lo specchio col reticolo, crea un effetto suggestivo tipo asfalto bollente d‘ estate ) mi sembra di capire che ci sia una bella collina (o montagna) al centro e un bel bordo ribattuto…dico bene?
Cosa dite? È ancora recuperabile ? Come mi consigliate di procedere?
Premetto che ho lavorato con passate 1/3 COC alternando posizione dello specchio e utensile sopra-sotto.
Grazie in anticipo per i consigli che spero arrivino numerosihttp://s8.postimg.cc/4so4zftmt/extra3.jpg
http://s8.postimg.cc/j5m6bi30l/extra5.jpg
http://s8.postimg.cc/m78d7pqrp/extra6.jpg
http://s8.postimg.cc/uqrr5gz45/extra8.jpg
http://s8.postimg.cc/51qb33vt1/intra1.jpg
http://s8.postimg.cc/sor9r8151/intra2.jpg
http://s8.postimg.cc/nottj9vid/intra3.jpg
http://s8.postimg.cc/3y66r5b5x/intra4.jpg9 Dicembre 2015 alle 0:11 #7122Ciao Enrico, ben tornato
Hai fatto bene a passare alla lucidatura dopo la 800 e non ti preoccupare, non hai fatto nessun disastro, quello che vedi nel Ronchi è abbastanza normale per essere la prima lucidatura, diciamo che sono delle “tappe obbligate”, io mi ricordo che feci molto peggioSecondo me non conviene adesso entrare nel merito di difetti/correzioni,almeno fino a quando non sarà terminata la lucidatura, quello che vedi è quasi sicuramente dovuto ad un adattamento non ottimale.
Lo conferma il fatto che come hai notato, centro e periferia tardavano a lucidarsi rispetto ad una corona intermedia. Normalmente è il centro che inizia a lucidarsi, per poi espandersi verso l’esterno, se questo non accade significa che c’è una zona della patina che ha più aderenza/contatto rispetto alle altre.
Perciò, io procederei con la lucidatura e la regolarizzazione della sfera con la 1/3 COC – specchio sopra facendo spesso delle buone sessioni di adattamento riscaldando a 30-40 gradi specchio ed utensile,
Domanda: La patina come ti sembra, dura o morbida ?
Il setup del Ronchi mi sembra buono, se sistemi la messa a fuoco della fotocamera non credo avrai bisogno di altri interventi, andrà benissimo.
9 Dicembre 2015 alle 14:09 #7125Ciao Enrico.
Concordo con Massimo sul tuo buon lavoro.
Come potrai ben vedere dalle due immagini nel mio articolo sulla realizzazione finale del 250F5….
https://www.grattavetro.it/specchio-newton-o250f5-diario-di-realizzazione-4/ ),
… Pure io arrivai (dopo solo un ora di lavoro) con l’ossido di cerio, sopra la ultima grana 800, a lucidare per prima la parte di specchio intorno al 70% del diametro.
Quindi procedi così che vai bene…e della grana 1000 non sentirai la nostalgia.Il tuo setup del Ronchi-test mi pare buono, salvo che devi migliorare la messa a fuoco.
In generale quindi direi che la strada giusta è quella che stai percorrendo, e per questo ti faccio i miei complimenti.
Giulio9 Dicembre 2015 alle 14:29 #7128@Enrico; Domanda + Proposta:
Domanda:
Che tipo di cinghia (tonda?) verde, e quindi di pulegge hai utilizzato nella tua bellissima tavola girevole?Proposta: Potresti provare a scrivere un articolo che descriva con dovizia di particolari e immagini tutte le caratteristiche tecniche della tua tavola girevole?
(intendo con ciò proprio tutto: Cioè potenza del motore; giri lenti; tipo di inverter; marca e modello motoriduttore).
Potremmo magari pubblicarlo dopo condivisa nostra supervisione.
Che ne dici?10 Dicembre 2015 alle 0:45 #7130Ciao Enrico, felice di risentirti…
Poco da aggiungere a quanto detto da Massimo e Giulio, con cui concordo a pieno sull’invitarti (se ne avrai voglia e tempo) a scrivere un piccolo report dettagliato del tuo piano rotante…
L’unica cosa che mi viene da dirti è che se alla vista le linee del ronchi le vedi muoversi per effetto delle correnti d’aria calde mosse dal riscaldamento a pavimento non va molto bene. Dovresti trovare un luogo dove eseguire i test in cui non ci sia questo disturbo che altrimenti non ti consente di leggere e interpretare bene le frange d’ombra. E se questo tutto sommato può non essere molto influente con il test di Ronchi (essendo le foto abbastanza buone), di certo quando eseguirai il test di Foucault (per testare la parabola) l’aria dovrà essere la più ferma possibile altrimenti non riuscirai mai ad individuare quale sia la posizione esatta che genera la tinta piatta in due finestre simmetriche della maschera.
Per il resto complimenti per l’ottimo lavoro svolto fino ad ora…aspettiamo aggiornamenti
Ciao..12 Dicembre 2015 alle 16:07 #7133Ciao a tutti !!
Non avete idea di quanto mi hanno rincuorato le vostre risposte … temevo davvero di aver fatto un disastro!
Massimo, hai colpito nel segno! La durezza della patina è il mio cruccio .. A me da l’ impressione di essere troppo dura, per dire, riesco a malapena far comparire l’ impronta dell’ unghia esercitando una discreta pressione… anche se ho sempre fatto adattamento a caldo (in forno a 55°C) evidentemente non c’è un contatto ottimale fra le superfici…
E’ la prima patina che faccio e pertanto non ho altre esperienze con cui poter fare confronti
Oggi proverò a farne un’ altra più tenera (magari più adatta all‘ ambiente in cui lavoro con temperatura media sui 19°C) aumentando un poco la percentuale di cera e olio per vedere cosa succede, a tal proposito ho riempito ieri una bacinella d’ acqua per farla acclimatare e poter testare oggi la tempra.Mirco, sì, le line del Ronchi tendono leggermente a “friggere” soprattutto nella parte inferiore dello specchio (con effetto simile a quello che si vede nel tuo post di acclimatazione dello specchio) e per questo dovrò trovare una soluzione, magari facendo il test in “trasferta”… Uffa! non ne avevo già abbastanza di trasferte con il lavoro?!
Giulio quel che tu chiedi mi gratifica molto e accetto volentieri la tua proposta, unico neo è che non ho molto tempo a disposizione, ti chiedo solo un poco di pazienza e vedrò di approfittare delle festività per provare a buttar giù due righe..
Ci tengo comunque a precisare che la mia è una macchinetta molto semplice e senza nessuna pretesa, ma comunque funzionale, e devo ammettere che molte soluzioni adottate sono sicuramente discutibili e migliorabili.
La cinghia che ho utilizzato è di sezione circolare diam. 8mm, venduta a metratura e termosaldante, è tipicamente utilizzata nell’ industria per il trasporto di prodotti, no so dirti di preciso di che materiale sia composta.
Le pulegge in Al utilizzate sono quelle tipiche per cinghie trapezoidali.
Particolari più dettagliati proverò a descriverli nell‘ articolo…
A tal proposito fammi sapere dove posso inviarti le due righe e in che formato.Grazie mille come sempre!!
http://s16.postimg.cc/6wyw7jxl1/puleggia.jpg
http://s18.postimg.cc/i1g6lz9op/cinghia.jpg
http://s18.postimg.cc/6b294lgw9/puleggia1.jpg
http://s9.postimg.cc/4bsq1k50f/pulley_Page_1.jpg13 Dicembre 2015 alle 10:14 #7134Ciao Enrico.
Domanda: Di che tipo è la pece che usi?La cosa più importante è sempre l’adattamento della pece alla curva dello specchio, in quanto se quello c’è, poi nella lavorazione l’attrito fa la sua parte e la pece cede quel che va bene.
Col progredire verso la parabolizzazione l’adattamento per compressione assume sempre maggiore importanza (viste le sempre più stringenti tolleranze in nanometri) ed occorre farla anche ad ogni inizio di seccata (come del resto andrebbe fatta per abitudine sempre), ruotando l’più volte utensile o specchio e ogni volta comprimendo bene a mano senza dare delle botte ma tenendo premuto, (se necessario col proprio peso) per qualche secondo.La mia #55 a 19/20° era perfino un poco troppo cedevole (anche se pure la mia unghia faceva fatica a lasciare una impronta…Per questo motivo la regola dell’unghia non ho mai potuto prenderla sul serio).
La cedevolezza la deducevo dalla necessità dopo tre o quattro ore di lavoro, di riaprire un poco e precauzionalmente le scanalature che si erano ridotte dagli originali circa 10mm ai 3mm circa.Io l’adattamento a pressione lo facevo in acqua che sentivo appena tiepida immergendoci le mani.
Ma poi, desideroso di poter verificare visivamente che esso fosse avvenuto, avevo finito per interporre un foglio di pellicola trasparente da cucina fra specchio e utensile.
Nel momento in cui sollevi dal contatto vedi subito quali sono i quadretti di pece in cui il polietilene è rimasto traslucido per deficienza di contatto, rispetto a quelli che invece presentano ben lucido il colore della pece (a parte qualche traslucida possibile inoffensiva inclusione di bollicine d’aria).
Interessante la cinghia autosaldabile!Per scrivere l’articolo prenditi il tempo che vuoi, perchè non deve essere un impegno pressante.
Il formato può essere quello che ti viene più comodo, io uso Open Office ma credo di poter aprire testi in qualsiasi formato corrente.Per l’invio puoi usare l’indirizzo redazione@grattavetro.it
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