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23 Novembre 2014 alle 20:26 #4766
Ciao a tutti, mi chiamo Enrico e scrivo da Carpi (MO)
Anche io sono stato contagiato da questa “malattia”, è da Luglio che sto grattando un disco di vetro da 26 cm di diametro per 2 cm di spessore seguendo i preziosi consigli tratti dal tutorial di Astrotecnico (che ringrazio vivamente per per l’immenso lavoro svolto) e documentandomi da tutto quello che si può trovare in rete, oltre quello che ho letto su una vecchia enciclopedia.
Ho un piccolo problema che non so come risolvere…
È già due volte che dopo alcune seccate fatte con la 1000 compaiono dei graffi che mi costringono tornare alla 500, non riesco a capire se il tutto sia dovuto dalla 1000 contaminata o se sbaglio io in qualche passaggio.
Ora mi mancano alcune seccate con la grana 800 e non so come procedere…passare direttamente a pece e ossido di cerio? Decantare la 1000?
Cosa mi consigliate?
Dimenticavo di scrivere che che l’intento era quello di ottenere un F5 ma dato l’inesperienza ho smesso troppo presto di scavare con la 80. Attualmente il raggio della sfera si aggira sui 2733 mm che se non sbaglio corrisponde ad F 5,46 (misure fatte col metodo della luce riflessa su di un cartoncino). Visto che questa è la mia prima esperienza da grattatore mi va benissimo, ammattirò meno nel parabolizzare…spero.
Grazie in anticipo e davvero complimenti per l’ottima idea nel realizzare questo sito che…mancava!!!!!!23 Novembre 2014 alle 20:48 #4770Ciao Enrico e benvenuto tra noi, ho spostato il tuo messaggio in una nuova discussione per facilitare la lettura e le risposte senza sovrapposizioni con altre discussioni già aperte.
23 Novembre 2014 alle 21:44 #4772Che bello, un altro collega Grattavetro !
Enrico, personalmente quando sento parlare di righe che compaiono durante la lavorazione con gli abrasivi fini mi viene da pensare sempre alla stessa cosa: smusso del bordo da rifinire !
Prova ad osservare il bordo con un oculare, se lo vedi frastagliato a mo’ di “scogliera” è facile che delle micro-scaglie si stacchino durante il passaggio con gli abrasivi e che siano la causa del problema.Questo genera delle righe ed in alcuni casi dei veri e propri solchi che compaiono senza alcun preavviso o indizio particolare che ne sveli la causa.
Quando si tratta di righe bisogna sempre cercare di determinare con la massima certezza quale sia la causa, in quanto procedendo con la lavorazione si potrebbe inconsapevolmente cercare di risolvere il problema mediante l’applicazione ripetuta della sua stessa causa.
Mi spiego meglio: se la causa è nello smusso non rifinito a dovere, insistere con la lavorazione per eliminare le righe può ottenere l’effetto contrario proprio perchè le scaglie si staccano proprio grazie alle passate con gli abrasivi.
A me è successo che più tentavo di eliminarne e più me ne comparivano fino a che non ho perso un bel po’ di tempo nel rifinire lo smusso, dopodiché non sono più comparse.
C’è un ottimo articolo di Deabis sull’argomento:https://www.grattavetro.it/smussare-specchio-ed-utensile/
Occhio che contrariamente a quanto si è portati a pensare, più gli abrasivi sono fini è più è facile che le scaglie si stacchino.
Ovviamente le cause potrebbero essere anche altre, ma questa è sicuramente da verificare con scrupolosità !p.s. riguardo la focale anche io ero partito per fare un F4 e mi sono ritrovato a parabolizzare un F3.8 , succede anche nelle migliori famiglie…
23 Novembre 2014 alle 22:58 #4774Ciao Enrico, benvenuto
Oltre a quello che ti ha consigliato Massimo, se fossi in te farei anche una profonda pulizia del posto di lavoro. In particolare se le righe sono sempre della stessa misura: magari hai tracce di grane più grosse nel posto di lavoro, sulla spugna che usi per pulire, etc
ps: anch’io ho lasciato troppo presto la cordale ed ora mi ritrovo un f6 (e di certo non scenderò di focale con le grane più fini….)24 Novembre 2014 alle 1:14 #4775Ciao Enrico e benvenuto anche da parte mia
Concordo con i suggerimenti di massimar e Deabis. Aggiungerei che un errore comune è quello di non abbondare con lo smusso quando si hanno ancora in uso grane abrasive non fini, cioè tipo la 220.
In altre parole, quando a quel punto si realizzasse uno smusso da 3mm è molto facile che con quello si arrivi comodamente a fine lavorazione senza doverlo rifare col conseguente rischio di rottura delle scaglie “sorde” (nel senso di “penisole” di vetro rimaste appese ad un solo fragile peduncolo che decide di rompersi nelle grane fini, quando farà il danno maggiore).Nel caso invece che si debba rifare lo smusso quando già sono in auge grane fini, è meglio ripassarlo lisciandolo con una cote fine riducendo le asperità lasciate dalla cote grossolana.
Un altra cosa che mi viene in mente è il suggerimento è di separare i due dischi durante le seccate, sempre per scorrimento, però sollevando all’ultimo momento, senza arrivare a coinvolgere in esso lo smusso.
I “trucchi” sono tutti quì
24 Novembre 2014 alle 23:37 #4790Ciao ragazzi,
Innanzitutto grazie per il caloroso benvenuto!
Dunque, se devo essere sincero capisco di non aver dato la giusta importanza allo smusso del bordo…
La prassi era, finte le seccate con la 800, fare una passatina con il panetto abrasivo sul bordo sia dello specchio che dell’utensile, ma di certo non fino ad ottenere uno smusso di un millimetro, oltretutto il panetto che sto usando è abbastanza consumato tale da generare un bordino arrotondato, piuttosto che smussato.
Erroneamente ho sempre pensato fosse sufficiente, in quanto con le altre grane, 800 compresa, non ho mai avuto problemi di quel tipo (è per questo che sono stato portato a pensare addirittura che la 1000 fosse contaminata!)
Bene, come prima cosa provvederò nel procurarmi una nuova cote bella pari per poter smussare il bordo “da manuale” che poi andrò a ripassare con un panetto più fine.
Per quel che riguarda il posto di lavoro ho sempre eseguito delle pulizie maniacali a livello chirurgico tanto da esser preso “per i fondelli” da mia moglie, acqua distillata, spugne sempre nuove fra una grana e l’altra, pulizia del banco con idropulitrice ecc. Da questo punto di vista direi di essere abbastanza tranquillo, però visto che tutti sappiamo che fine ha fatto “tranquillo” vedrò di prestare più attenzione anche in quel frangente, anche perché che c’è sempre margine per fare meglio…
Purtroppo il “grattamento” procede un po a rilento a causa del lavoro.
Non voglio cedere alla tentazione di strafare per riuscire a finite in fretta, preferisco impiegare un po più di tempo per cercare di fare le cose come si deve…
Grazie mille per i consigli!25 Novembre 2014 alle 11:56 #4791Ciao EnricoR. Concordo col tuo intento di smussare con panetto nuovo e con la grana fine.
Il bordo arrotondato di per sè non sarebbe un male, ma è la cote consumata usata su uno specchio già agli abrasivi fini, che concentra la tua forza nelle sole zone in contatto col vetro, grattando quindi in modo asimmetrico e con maggiore forza sulle superfici minori, che tendono a creare un bordo leggermente ondulato e maggiormente predisposto alle schegge “sorde” prodotte dalla stessa cote.
Co tutto ciò, non pensare di aver sbagliato qualcosa, perchè ognuno lavora a modo suo e ne trae insegnamenti.
Riprova con la 1000, e se poi si ripete il problema, viste le tue ottime pulizie, non è da escludere che essa possa essere stata la colpevole.Ma anche in questo caso potresti semplicemente lasciarla perdere e insistere con la 800 per togliere le righe esistenti, dalla quale grana passare direttamente alla pece e ossido di cerio.
Dico questo perchè io per esempio ho sempre usato come ultima grana la 800, e finora non ho mai usato la 1000. Ovviamente al prezzo sicuro di aver lavorato qualche ora in più con la pece.
Tant’è che, nel mio caso, per esempio, (sono info che leggo dal mio “diario/giornale del grattavetro), dopo la 800 che lascia la sua superficie satinata, lavorando in lavanderia sotto una plafoniera al neon, dopo circa tre ore di cerio e passate 1/3 c.o.c. ho visto la sua nitida immagine “specchiata sulla periferia dello specchio..(il centro ci mette sempre maggior tempo a lucidarsi…ma “occhio”, che ci mette di più anche a far sparire i crateri!)25 Novembre 2014 alle 12:14 #4793Sono d’accordo con Giulio, anche io preferisco non spingermi oltre la 800, avevo provato in precedenza l’ossido di alluminio al posto della 1000, ma non ne sono rimasto soddisfatto, un po’ di ginnastica in più in fase di lucidatura ( dalle mie personalissime e poco attendibili stime credo un 20% di tempo in più ) non è un prezzo alto da pagare…
Enrico, fai bene a non avere fretta ( deabis starà pensando che detto da me è poco credibile ) una buona lavorazione va assaporata e vissuta con i suoi tempi, anche perchè quasi sempre è solo il preludio alla successiva.
Una mia curiosità: come mai hai deciso per un 260 mm ? hai già un progetto definito per la parte strutturale con il quale integrare l’ottica ?
p.s. almeno e a te succede solo per la pulizia chirurgica, nel mio caso mia moglie mi prende per i fondelli a prescindere
25 Novembre 2014 alle 13:05 #4794Ciao Enrico e benvenuto tra noi.
28 Novembre 2014 alle 0:58 #4814Ciao a tutti!
Sono riuscito a trovare una cote uguale a quella che si vede nel video di deabis e questo fine settimana proverò a rifinire il bordino a dovere, comunque sto seriamente prendendo in considerazione il fatto di passare direttamente alla lucidatura una volta terminate le passate con la 800…vediamoIl motivo per cui ho scelto un 260mm di diametro è uno, in rete ho trovato un tale che vendeva i due dischi (entrambe 20mm di spessore) ad un buon prezzo, vetro calciosodico ben stagionato, a detta sua li acquistò una 15ina di anni fa con l’ intenzione di realizzare delle ottiche, oltretutto ne possedeva uno sempre D.260mm per 30mm di spessore venduto pochi giorni prima della mia telefonata, sono arrivato tardi, pazienza…
La mia intenzione era quella di realizzare un 300mm, ma dalle mie parti non sono riuscito a trovare un vetraio in grado di farmi un taglio simile, perlomeno ad un prezzo accettabile o in linea con qello che leggevo sui vari forum…Per il progetto un’idea di massima la ho, ma nulla di definitivo, per ora ho calcolato tramite plop il dimensionamento della cella a 9 punti flottanti (seguendo il tutorial di Giulio), e disegnato qualche particolare col cad.
Per i dimensionamenti ho trovato molto utile questa guida
Ho ancora molti dubbi e preferisco affrontarli mano amano che procedo col progetto per non rischiare di creare confusione…(vi assilerò a dovere)
Per il momento l’ obbiettivo n.1 è quello di portare a termine la lucidatura (già questo sarà un’ impresa titanica)magari trovandomi con un ottica ben rifinita…magari28 Novembre 2014 alle 8:27 #4815Mi accorgo ora che non è comparso il link della guida, riprovo:
http://www.astrofilirozzano.it/Documenti/Articoli/Lez.Dobson.pdf28 Novembre 2014 alle 11:13 #4817Ciao a tutti!….Per il progetto un’idea di massima la ho, ma nulla di definitivo, per ora ho calcolato tramite plop il dimensionamento della cella a 9 punti flottanti (seguendo il tutorial di Giulio), e disegnato qualche particolare col cad.
A quale tutorial ti riferisci?
28 Novembre 2014 alle 16:25 #4831Ciao Enrico, la guida che hai postato è un’ottima guida.
L’ho utilizzata anche io per prendere diversi spunti per il mio progetto…
Io nella mia esperienza ho sempre usato anche la grana 1000 e mi sono sempre trovato bene, poi come già ti hanno suggerito anche Massimo e Giulio nessuno ti vieta di partire con la lucidatura dalla 800, ma visto che hai già in casa la 1000 io la sfrutterei (diversamente è se dovessi fartela arrivare appositamente)…28 Novembre 2014 alle 20:19 #4838Giulio mi riferivo a questo:
http://www.trekportal.it/coelestis/showthread.php?t=51602&page=9
Magari sarebbe carino e utile riportarlo anche “di qua”… per me è stato vitale (penso anche per molti altri)Mirco devo dire che mi stai facendo tornare sui miei passi…
E’ che sono terrorizzato di sentire nuovamente quel rumore tipo “ZZZZZZZZZZZZZ….” stonato ed improvviso nel bel mezzo di quel dolce e rassicurante “sssssss…ssssss…sssss” provocato dallo sfregamento fra i vetri…..28 Novembre 2014 alle 20:32 #4839Magari sarebbe carino e utile riportarlo anche “di qua”… per me è stato vitale (penso anche per molti altri)
Caspiterina !!! Condivido e sottolineo in pieno questo invito di Enrico, il fatto è che Giulio vuole “più bene” a Coelestis che al Grattavetro, si sa… i grandi autori preferiscono le grandi platee
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