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16 Maggio 2015 alle 1:51 #5888
Ciao Emiliano, interessante soluzione hai adottato per la fresa a tazza…
Non so dirti comunque se può essere valida come soluzione oppure no, visto che questa particolare lavorazione io non l’ho mai eseguita.
Le ultime 2 foto non sono molto chiare e non riesco a vedere bene i dettagli.
Ma alla fine sei riuscito a tagliare un disco? come sono venuti i bordi? si sono staccate schegge?
Un piccolo consiglio che intanto ti do è quello di provare a smussare un attimino l’angolo del dente della tua tazza dalla parte che del senso di rotazione in modo da creare una specie di invito alla grana ad infilarsi sotto ad esso…16 Maggio 2015 alle 1:58 #5889Non so se hai già visto questa discussione di qualche mese fa in cui “astromuna” si è cimentato come te nel suo primo tentativo di tagliarsi un disco da una lastra vetro. Troverai diversi spunti, consigli e i video dei suoi tentativi (andati anche a buon fine direi) con i pregi e difetti delle soluzioni adottate :
18 Maggio 2015 alle 13:29 #5890Si Mirco, ho letto tutto il 3d di astromuma, fra le altre cose sono stati anche i suoi filmati su youtube e convincermi che grattare il vetro è possibile.
Nelle vecchie foto non ero ancora riuscito a passare di la per varie ragioni tecniche.
Ieri sera sono riuscito a finire il primo taglio di prova su lastra da 6mm. Direi un gran successo per me.
Adesso, prima di effettuare un nuovo taglio sempre su lastra di test da 6mm, ho bisogno di modificare e migliorare tutto il sistema, supporto trapano, fermi lastra, tazza e “lama”.Soprattutto mi devo sincerare della perfetta o quasi perpendicolarità della tazza rispetto alla lastra inquanto in questo primo taglio sono passato dall’altra parte prima da un lato che dall’altro e questo a portato al distacco di una grossa (ordine di mm) fetta di materiale.
Meglio ancora potrei risolvere il problema mettendo una seconda lastra di vetro attaccata alla faccia d’uscita, mi sembra di averlo letto, ma non ricordo chi lo consigliasse.Per fare il taglio ho usato circa 50gr di carburo di silicio grana 80, di cui mi sa ne recupererò una trentina dalle pareti del paraschizzi.
Sono molto soddisfatto anche perchè il cerchio è un cerchio, non un ovale o altro, tralasciando la parte finale in cui da un lato si è staccata una scheggiona (in positivo tra l’altro, quindi recuperabile) le dimensioni del diametro coincidono in ogni punto le si misuri… leggevo qui di vetrai che commettevano errori apprezzabili…
http://s3.postimg.cc/6bz04yiar/20150517_140649.jpg
http://s28.postimg.cc/8t4da6k5p/20150517_144912.jpg
http://s1.postimg.cc/rhhf636zj/20150517_204526.jpg19 Maggio 2015 alle 13:59 #5892Sono un attimo fermo causa turni di lavoro, stavo dando un’occhiata al programma descritto qua gui plop, simulando un disco da 300mm calcolato ad f7 in vetro comune spesso 6mm… con 9 punti di appoggio è affascinantemente distorto, ma se si simulano 18 punti di appoggio risulta assolutamente entro i parametri (o almeno così mi pare).
Non ho nessuna intenzione di perdere tempo a grattare un vetro da 6mm, soprattutto perchè penso che sia impossibile che mantenga una forma abbastanza rigida in fase di sbozzatura tale da permettermi la realizzazione della sfera, ma… ci ha mai provato nessuno a fare un 300mm f7 spesso 6mm con cella a 18 punti?
Si fa tanto per parlare, tanto il risparmio economico che se ne ha dal costo del vetro si elide completamente con il tempo di costruzione della cella a 18 punti.19 Maggio 2015 alle 23:18 #5893Ciao Emiliano,
Se non sbaglio mi pare di aver letto in internet che il simulatore è affidabile per rapporti diametro/spessore adeguatamente elevati, ovvero simulare lastre troppo fine in relazione al diametro può portare a risultati che non sono del tutto attendibili (poi stabilire esattamente quanto valga questo limite è tutto da dire). Quindi il caso specifico che hai proposto non è simulabile correttamente. Fai conto in oltre che per decenni il limite massimo del rapporto diametro/spessore ritenuto accettabile per uno specchio astronomico era di 6-8 (8 era già tanto), anche se con il tempo questo limite si è notevolmente alzato (si potrebbero comunque scrivere interi libri per quanto riguarda questo limite massimo). Nel caso in esame sarebbe addirittura di 50 !!!!!!!!!!!
Per fare un confronto con uno specchio mooooolto sottile fai conto che il primario del VLT da 8,2 m è spesso 18 cm quindi ha un rapporto di 45, ma è sorretto da ben 150 pistoncini continuamente regolati al computer per mantenere la forma entro i limiti.Comunque sia ho fatto anche io la simulazione con Gui Plop e mi viene un PV=4,3e-5 e un RMS=9,1e-6 a fronte dei limiti massimi suggeriti dagli autori del programma di 1,7e-5 per il PV e di 4,3e-6 per l’RMS, quindi dalle 2 alle 3 volte il limite suggerito (questo perché i valori calcolati dipendono dalla dimensione del secondario che si è inserito).
Per rispondere alla tua domanda quindi:
No, penso che nessuno abbia mai realizzato un 300 f7 con una lastra da 6 mm di spessore, non tanto perché la cella sarebbe più difficile da fare, ma proprio perché non si riuscirebbe ad ottenere una superficie entro i requisiti ottici minimi.20 Maggio 2015 alle 0:19 #5894Grazie dell’ esauriente risposta, immaginavo di aver commesso un errore.
Devo prendere confidenza con le misure, mentre proprio mi era sfuggito che gui plop non fosse affidabile se non in un range diametro/spessore ragionevole.
Pazienza, in ogni caso non vedo l’ora di iniziare!!20 Maggio 2015 alle 9:18 #5895Se non sbaglio i pistoncini del VLT hanno anche un’altra funzione, quella di rendere l’ottica “adattiva”, modificando in tempo reale la forma geometrica della superficie in funzione della turbolenza atmosferica. In questo senso lo specchio deve per forza di cose essere molto sottile e deformabile, in quanto uno spessore elevato renderebbe lo specchio troppo rigido per correggerne continuamente la forma.
La questione degli specchi sottili è stata a lungo dibattuta da molti autori/costruttori, anche se ad oggi non c’è un riferimento preciso di minimo spessore utile. Ha ragione Mirco nel dire che questo limite nel tempo si è costantemente abbassato, proprio grazie all’ottimizzazione delle celle di sostegno ed ai software per il calcolo delle deformazioni.
20 Maggio 2015 alle 16:30 #5896Per avere un’idea di come si sia evoluto il modo di costruire uno specchio primario, basta andare su wikipedia e vedere come sono stati fatti nella storia i più grandi telescopi al mondo.
Facendo questo si vede bene come per un lungo periodo il limite massimo spessore/diametro che si è usato è stato di circa 7-9. Questo rapporto ha come conseguenza quella di limitare la massima apertura del telescopio, basti pensare a quello che è stato il più grande specchio costruito con questi criteri: ovvero il BTA-6 di 605 cm di diametro e quasi 70 cm di spessore (anno 1975) !!!!
Un blocco monolitico di vetro (su cui sono stati fatti poi 60 fori di alleggerimento sul retro) di circa 42 tonnellate di peso. Se non ricordo male mi sembra dopo aver fuso il vetro per creare lo specchio da 5 metri dell’Hale telescope in Arizona si è dovuto aspettare e regolare per 11 mesi la fase di raffreddamento per evitare che insorgessero tensioni interne, quindi pensate ad uno di 6 metri o più. Questo ha rappresentato il limite massimo raggiunto con questa tecnica che presentava già moltissimi inconvenienti, dall’enorme peso che la struttura doveva sopportare alla grandissima inerzia termica del vetro stesso, l’elevato costo di produzione.
Ecco che solamente con una tecnologia nuova si si è potuti spingere a diametri più grandi. Ad esempio il primario del VLT da 8,2 metri di diametro ha uno spessore di solamente 18 cm che però non è in grado di dare una rigidezza tale allo specchio da garantire la forma della superficie entro i limiti richiesti. Per questo è sorretto da 150 pistoncini comandati al computer (ottica ATTIVA e non ADATTATIVA) che hanno la sola funzione di mantenere la forma parabolica al variare dell’inclinazione. Non si fa l’ottica adattiva sul primario, in quanto 18 cm di vetro da controllare e deformare sono sempre e comunque tanti.Altro tipo di soluzione è quella adottata del LBT il cui primario di 8.4 metri ha uno spessore di 89 cm ma non monolitico, ma a struttura alveolare che serve a sostenere la superficie riflettente superiore di appena 28 mm di spessore !!! questa bellissima soluzione permette di avere uno specchio di 16 tonnellate contro le 90 tonnellate che avrebbe se fatto con metodo tradizionale, a tutto vantaggio della montatura, della cella di appoggio, dell’inerzia termica ecc…
L’ottica adattiva invece la si fa sul secondario, che ad esempio nel LBT è formato da uno specchio di 91 cm di diametro e solo 1.5 millimetri di spessore sul cui retro sono attaccati 672 piccoli attuatori che modificano la forma dello stesso ben 1000 volte al secondo per attenuare il più possibile l’effetto distorsivo dell’atmosfera.
20 Maggio 2015 alle 16:56 #5897Bene !… avevo fatto un po’ di confusione tra attiva e adattiva grazie Mirco per avermi chiarito le idee.
23 Maggio 2015 alle 23:22 #5904@ massimar
Ti volevo ringraziare nuovamente per la disponibilità offertami nel procurarmi le lastre o i tondi dal tuo vetraio.
Fortunatamente non avrò bisogno di disturbarti.
Quando avevo ormai perso ogni speranza salta su mia moglie e mi consiglia una vetreria a meno di 20 Km da casa… e… appena entrato ho capito di essere nel posto giusto.
In mezzo al salone espositivo campeggiava un tavolo fatto con il mitico 24mm!
I prezzi a parer mio sono molto competitivi:
12€ + iva al 22% per lastre 320mmx320mmx19mm
e 40€ + iva per un tondo da 300mmx19mm
Bordi non lavorati però, altrimenti sono 8 euro in più!Martedì vado a ritirare(speravo me le dessero subito… ) 4 lastre e poi si comincia, non vedo l’ora!
24 Maggio 2015 alle 2:33 #5905Bene! mi fa piacere che hai trovato un buon fornitore, buon lavoro!
1 Giugno 2015 alle 18:48 #5998Eccomi qui di nuovo.
Trovato il vetro, ora è mio!!
Ho dovuto “riprogettare” il trapano e la tazza, prima troppo approssimativi e soggetti a spostamenti, vibrazioni ecc.
Fra taglio del disco e molatura dei bordi con il cote ci ho perso 3 ore abbondanti… speravo di metterci meno sinceramente.
Il risultato comunque mi soddisfa, il disco è un ottimo cerchio, senza differenze apprezzabili del diametro nei vari punti misurati.Domani spero di estrarre un altro disco, e poi finalmente si comincia.
http://s13.postimg.cc/y6llxhhlz/image.jpg
http://s24.postimg.cc/60gje4f2t/image.jpg
http://s28.postimg.cc/en7bq4g0t/image.jpg1 Giugno 2015 alle 19:02 #5999Sembra riuscito davvero bene, bello ( soprattutto utile ) anche lo smusso abbondante e ben rifinito , complimenti Emiliano, ottimo lavoro !
2 Giugno 2015 alle 9:38 #6002E’ venuto un bel lavoro davvero. Complimenti!
(D’altronde uno che ha la ingegnosa inventiva che traspare dalla costruzione del robustissimo trapano a colonna, non può che ottenere buoni risultati dal proprio lavoro2 Giugno 2015 alle 23:58 #6008
Si, il supporto per il trapano fa ridere, ed è molto spartano, ma fa il suo dovere.
Ho intrapreso questa avventura in un periodo di difficoltà economiche e sto facendo tutto al risparmio, riciclo tuttoooo!!!Spero per sabato di riuscire a finire anche il secondo disco, non sto più nella pelle, non vedo l’ora di iniziare a grattare per farmi un’idea di come funziona la cosa.
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