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4 Novembre 2015 alle 8:54 #6989
Credo anch’io che la grana dell’abrasivo giochi il suo ruolo “mediatore”. Infatti fino alla 240 nei miei diari ho riscontrato leggere variazioni di curvatura e quindi di focale da reinserire nella maschera di Couder per non introdurre il peggiore errore sistematico nei calcoli nanometrici, mentre con la 360, la 500 e la 800 e tantomeno col cerio, più nulla.
9 Novembre 2015 alle 12:32 #7006Ciao ragazzi,
mi potete dire secondo voi se c’è un miglioramento rispetto alle ultime foto?
Ci ho lavorato circa h 1,40 totalemaurizio
http://s11.postimg.cc/7aa8ghkz7/IMG_20151108_102342.jpg
http://s10.postimg.cc/rfr983w95/IMG_20151108_102605.jpg
http://s3.postimg.cc/pjn9qf54j/IMG_20151108_104932.jpg
http://s10.postimg.cc/qp7ptt8nd/IMG_20151108_104950.jpg
http://s15.postimg.cc/50gbgdkyz/IMG_20151108_105109.jpg
http://s12.postimg.cc/50nklhv99/IMG_20151108_105305.jpg
http://s1.postimg.cc/du7afb3kv/IMG_20151108_105623.jpg9 Novembre 2015 alle 14:49 #7007Ciao Maurizio, hai modificato/migliorato il set up del tester?
Se si, bravo, si vede un miglioramento nella qualità delle immagini. Se non l’hai fatto vuol dire che hai migliorato la qualità della superficie nell’ultima sessione di lavorazione. le linee sembrano più definite e regolari.
Per quanto riguarda la forma della superficie invece sembra si sia formato un leggero bordo rialzato che sarebbe bene eliminare (non preoccuparti è un errore meno grave rispetto al bordo ribattuto e si può facilmente correggere)…
Hai lavorato sempre con corse 1/3 COC? hai applicato pressione senza accorgerti?
Vediamo cosa dicono anche gli altri prima di procedere oltre così ci facciamo un’idea più precisa…
a presto ciao…9 Novembre 2015 alle 15:07 #7008Ho migliorato il tester mettendo da davanti al led carta adesiva per carrozzieri e con uno spillo ho fatto un buco.
Ho lavorato di più con specchio sotto 1/3 COC e solo nell’ultima mezz’ora l’ho un po’ accorciata 3 o 4 cm di debordo
IL bordo rialzato a me sembra che c’è anche nelle altre foto e non sembra che e’ cambiato qualcosa.maurizio
9 Novembre 2015 alle 17:18 #7009Ah ecco, infatti dicevo che le immagini sono qualitativamente migliori rispetto a quelle di prima. Bene…
Si èvero che ce n’era un po anche sulle immagini di prima, ma ora mi sembra più accentuato. Comunque vorrei sentire anche il parere degli altri perchè ho anche qualche dubbio sul fatto che sia solo bordo rialzato (ma aspettiamo altri pareri, potrebbe essere solo una mia impressione)…9 Novembre 2015 alle 17:39 #7010Indipendentemente dalle correzioni che dovrai apportare, come suggerimento generale, ti consiglierei sempre di eseguire delle foto del test ogni volta che decidi di cambiare tipo di corsa durante la lavorazione.
Ad esempio, tra le foto precedenti e quelle attuali, si vedono delle differenze.
Ora che le stiamo valutando però non è facile capire se la causa di queste differenze sia da imputare alla non corretta esecuzione delle corse 1/3 COC e alle corse accorciate o altro.
Se invece tu fai anche solo un paio di foto tra le varie sessioni potrai anche da solo accorgerti e associare ad ogni tipo di passata l’effetto generato…
Insomma, come in molti altri campi è sempre meglio valutare i risultati quando si è cambiato un solo parametro per volta e non quando si sono cambiati molte variabili assieme, altrimenti poi non si riesce mai a discernere l’effetto di uno da quello dell’altro…9 Novembre 2015 alle 23:42 #7011Secondo me il bordo rialzato in questa situazione ( passate 1/3 COC, utensile a pieno diametro ) è sintomo di una zona centrale dell’utensile con scarso adattamento.
Io cercherei prima di tutto di verificare che il contatto tra patina e specchio sia omogeneo in tutta la superficie, poi farei una buona sessione di adattamento prima di ogni lavorazione controllando con il Ronchi se la superficie tende a normalizzarsi dopo ogni 30 min. di lavoro.10 Novembre 2015 alle 18:18 #7012Concordo sulla verifica dell’adattamento pece.
Si può fare frapponendo al pressaggio fra utensile e specchio, un foglio di polietilene da cucina, e dopo pressioni varie si controlla se, e dove, vi fosse del traslucido, (visto che dove vi è contatto non si vede più il foglio di polietilene ma in trasparenza c’è la pece bella nera).
L’eventuale mancato contatto completo della superficie della pece con lo specchio, può essere un problema di temperatura ambiente troppo bassa, oppure troppo bassa almeno per l’inizio lavoro.
Quindi potrebbe essere necessario scaldare un poco l’ambiente, oppure (se non si è lontani dalla temperatura ideale di lavoro della pece), basterebbe anche solo fare il pressaggio a bagno Maria in una bacinella di acqua appena tiepida.
15 Novembre 2015 alle 13:48 #7018Ciao ragazzi,
anche se faccio tutto con molta attenzione (addattamento, 1/3 COC, locale intorno ai 20° gradi) eppure mi sembra che sono sempre al solito punto; Ci ho lavorato circa 2 ore,almeno che ci vuole ancora molto di piu.maurizio
http://s10.postimg.cc/ei8mdgcah/IMG_20151115_113828.jpg
http://s13.postimg.cc/u075jvv07/IMG_20151115_114352.jpg
http://s29.postimg.cc/5s5ntep47/IMG_20151115_114650.jpg
http://s23.postimg.cc/ywvryc7gr/IMG_20151115_115149.jpg15 Novembre 2015 alle 16:57 #7019Ciao Maurizio.
Io non amo il test di Ronchi, e quindi non sono un esperto in quella materia prediligendo il Foucault, che però è più difficile da eseguire.
Tuttavia vedo che in linea di massima hai una superficie che, (se il grado di lucido raggiunto è soddisfacente su tutta l’area dello specchio), è idonea ad iniziare la parabolizzazione, dove un bordo leggermente rilevato o abbattuto non presenta problemi.
Vedrei dalla leggera curvatura delle linee del Ronchi, che sulla strada della parabola ci sei già appena entrato.La mia domanda è se hai in programma di realizzare lo specchio solo con l’uso del Ronchi, oppure se intenderai utilizzare anche il Foucault.
Questo perchè andando verso la parabolizzazione le cose si complicano, e in qualunque test occorre addestrarsi bene a individuare le tendenze introdotte dalla lavorazione, partendo col curare moltissimo l’allineamento tester-specchio, altrimenti i nanometri in gioco si perdono a migliaia.
15 Novembre 2015 alle 18:08 #7020Rimango sempre dell’idea che manca un adattamento ottimale tra patina e specchio. La passata 1/3 COC deve necessariamente portare ad una sfera corretta anche al bordo, se ciò non accade il problema è nel setup:
adattamento, durezza pece, pressione eccessiva o localizzata, stabilità supporto, oscillazioni/movimenti dello specchio sul supporto, ecc…Se non si individua con certezza la causa di questa piccola deformazione dalla sfera ( che ripeto non può essere la tecnica in quanto è per definizione quella che costruisce la sfera corretta ) e si continua con le stesse modalità senza apportare variazioni, significa voler risolvere un problema mediante l’applicazione ripetuta della sua stessa causa e lo ritroveremo presente anche durante la parabolizzazione come un fedele compagno di viaggio. Perciò credo sia meglio risolverlo ora…
Maurizio considera che in alcune situazioni, ho messo in pressione utensile e specchio salendoci sopra con tutti e due i piedi e rimanendoci per una decina di minuti !!! ( peso 86 Kg ), alla fine l’adattamento era buonissimo !
Anche io come Giulio prediligo Foucault in fase di analisi della curva, tuttavia penso che il Ronchi sia necessario e propedeutico al Foucault, anche se fondamentalmente diverso, in quanto permette di capire molto più facilmente ed immediatamente l’effetto sulla superficie di quello che stiamo facendo, in una visione globale della superficie, anche se solo in modo qualitativo.
Utilizzare Foucault senza una padronanza completa delle tecniche e dei loro effetti, senza una adeguata comprensione e sperimentazione di come un qualsiasi elemento del setup possa modificare l’andamento della figura indipendentemente dalla tecnica utilizzata ( come credo in questo caso ), rende ancora più difficile se non controproducente l’utilizzo di questo test, nonostante sia tra i migliori strumenti di analisi quantitativa per la costruzione della parabola.
15 Novembre 2015 alle 19:42 #7021Giulio,
l’idea e’ di utilizzare anche il Focault però prima devo risolvere il probleama del ronchi (devo capire bene dove sbaglio),poi se non ricordo male tu avevi scritto qualcosa sull’allineamento tester-specchio mi potresti ridare il link vorrei rileggerlo.
Massimo,
l’adattamento io lo faccio mettendo a bagnomaria l’utensile e specchio ,a circa 35-40 gradi lo tolgo e asciugo il tutto velocemente e poi interpongo una zanzariera tra specchio e utensile e sopra metto una 10 di kg per 15 min circa ,quando tolgo il tutto c’e’ una perfetta aderenza della zanzariera sulla patina di pece e poi inizio con le passate.
Almeno che il problema sta da un altra parte.16 Novembre 2015 alle 13:58 #7022Ciao Maurizio, anche io come Massimo più di qualche volta mi sono messo in piedi o seduto sopra l’utensile per fare l’adattamento, ed in effetti funziona…
Io proverei a fare l’adattamento senza la zanzariera, perchè nelle varie prove che ho fatto mi sono accorto che la maglia è molto stretta e la pece a fatica riesce a infilarsi bene dentro (sarebbe meglio usare una retina con le maglie un po’ più larghe)…oppure dopo aver fatto l’adattamento con la zanzariera, farei altri 10 min di adattamento senza, così da essere sicuro che tutti i rilievi vadano a pressarsi sulla superficie dello specchio…
A proposito che supporto usi per l’utensile?16 Novembre 2015 alle 16:53 #7023Ciao Mirco,
il supporto dell’utensile e’ il disco di vetro con il quale ho lavorato lo specchio ,stesso diametro.
Ma se provo a fare l’adattamento mettendomici sopra devo sempre scaldare l’utensile a bagnomaria sempre sui 35-40 gradi oppure ne posso fare a meno?16 Novembre 2015 alle 19:16 #7025Se stai usando la pece Gugolz #64, la sua etichetta diceva che la sua temperatura di lavoro va dai 65 ai 75 gradi Fahrenheit, corrispondenti dai 18 ai 24° Centigradi. Quindi si desume che sarebbe buona cosa lavorare alla temperatura ambiente media di 21°C.
E a quella temperatura ambiente non è sicuramente difficile ottenere una buona forma fedele a quella dello specchio.
Attenzione che le scanalature di fuga nella pece dell’utensile non devono essere microscopiche, ma almeno larghe 5mm per poter lavorare tranquillamente senza doverle rifare ogni giorno.
Questo perchè se si tappano l’utensile crea subito dei difetti zonali.
Attenzione anche che se cerchi di imprimere quelle scanalature di fuga interponendo una rete, questa deve avere delle maglie di almeno 2 cm di lato.
Per converso, una rete con maglie inferiori ai 2cm e con fughe inferiori ai 5mm di profondità e larghezza, è inutile e anche dannosa (infatti non è consigliata da nessuno), oltre a richiedere una enorme pressione di adattamento dell’utensile.
Se leggi gli articoli sulla preparazione del test di Foucault e quello sulle caramelle di pece ti fai certamente una idea sul come deve essere un utensile normale, perchè se desideri riuscire, non ti conviene sperimentare nuove vie, ma rimanere nella tradizione di questo lavoro assai impegnativo.
Il consiglio è di leggere e studiare bene anche gli articoli di Mirco sulla conduzione del test di Ronchi, in modo da capire tu stesso quel che devi fare perchè accada quel che vuoi nel tuo lavoro.
Un metodo per verificare in trasparenza il buon adattamento della pece lo vedi nell’articolo sulle caramelle di pece.
Inoltre la quadrettatura della pece di un utensile per mezzo della interposizione di una rete, dovrebbe essere fatta badando di non mettere il centro utensile nel centro di un quadretto o nel centro di una scanalatura, perchè in questo lavoro fatto di numerosissime passate che asportano pochissimo, comanda la statistica, e perciò tutte le simmetrie vanno evitate per far si che errori di segno opposto si annullino a vicenda.
la temperatura di riscaldo della compressione è libera, a patto che tu stia attento a non esagerare riducendo le scanalature e troppo precocemente l’altezza dello strato di pece, col rischio di dover rifare l’utensile (cosa sempre da evitare perchè portatrice di difetti).
Per uno specchio diametro 300mm, lo spessore della pece iniziale di 10mm si riduce a 3mm a fine lavoro. Ed è bene che a fine lavoro la pece sia sottile perchè più stabile. (E’ intuitivo che un quadretto di pece alto 10 mm a fine lavoro, potrebbe oscillare in lavorazione assai di più dei 68,75 nanometri di precisione necessari per la realizzazione di uno specchio al minimo sindacale di qualità, mentre se lo spessore residuo è minimo si ha la massima garanzia di riuscita).
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