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1 Novembre 2015 alle 18:05 #6943
Bella sfera Maurizio ! decisamente meglio le prime immagini con il reticolo in rame, se la situazione è questa mi sembra una buona sfera, non vedo collinette al centro, vedo solo una leggera tendenza della periferia a rimanere un po’ “alta” ( siamo in intra-focale. vero ? ).
Sicuramente con qualche altra sessione di 1/3 COC con patina perfettamente adattata dovresti riuscire a regolarizzare la superficie, considera comunque che sei già ad un buon punto per pensare di iniziare la parabolizzazione1 Novembre 2015 alle 19:03 #6944Oggi dopo altre 45 min di lavoro ho fatto altre foto
3 con il reticolo di rame 3 con reticolo stampato.
Mi sembra un po meglio che ne dici?http://s7.postimg.cc/ad754kxiz/IMG_20151101_173022.jpg
http://s1.postimg.cc/pojh3tikf/IMG_20151101_173028.jpg
http://s17.postimg.cc/f9gsdta4v/IMG_20151101_173742.jpg
http://s13.postimg.cc/ogfme2kon/IMG_20151101_174625.jpg
http://s23.postimg.cc/ak99pjnd7/IMG_20151101_174701.jpg
http://s1.postimg.cc/3tg2oclz3/IMG_20151101_174913.jpgmaurizio
1 Novembre 2015 alle 19:17 #6945Le foto sono tutte intrafocale
1 Novembre 2015 alle 19:47 #6946Ciao Maurizio, molto meglio rispetto a tempo fa…
Si, ti stai avvicinando sempre più ad una buona sfera. Già ora sei sulla strada giusta, anche se vedo sempre delle ondulazioni strane nelle linee del Ronchi. Dico strane perché zone sullo stesso raggio ma di linee diverse non sembrano sempre congruenti. Comunque sia la sfera sta venendo bene, continua così…un altro paio di sessioni senza pressione con pece ben adattata sempre con corse 1/3 COC e la forma dovrebbe regolarizzarsi.
P.S: butta pure via (o meglio metti da parte) il reticolo stampato, la qualità delle immagini rispetto a quello con filo di rame è evidentemente inferiore, quindi d’ora in poi fai le immagini solo con quello di rame. Un altra cosa, cerca di scattare foto con numero diverso di linee (ed es una in cui si vedono solo 2-3 linee altre con solo 3-4 linee e altre in cui se ne vedono di più, tipo 5-6) questo ci permette di valutare meglio i vari errori.
Ciao, attendiamo aggiornamenti…continua su questa strada…2 Novembre 2015 alle 2:23 #6950Credo che le ondulazioni visibili in alcune immagini dipendano dal setup, in quanto la luce della sorgente non è uniforme .
In alcuni punti è “sovraesposta” in altri è troppo scura . Quando l’intensità della sorgente è troppo elevata solo in una zona, significa che il led non è ben centrato rispetto alla fotocamera.
Succede allora che le zone illuminate si “mangiano” parte delle zone in ombra, con il risultato di far sembrare la linea scura “frastagliata” o deformata.Se c’è un difetto nella superficie deve essere comunque visibile in tutte le immagini, specialmente in quelle con più definizione, per questo credo che la terza immagine sia più affidabile rispetto alle altre , le linee sono dritte e mostrano una buona sfera in un campo ben illuminato nella parte centrale, mentre si può vedere come nella parte destra in basso della stessa foto, la luminosità del led sia più elevata ed è possibile notare l’effetto dovuto alla troppa luce/esposizione che inizia a deformare la linearità del reticolo facendolo sembrare quasi “trasparente”.
Maurizio, queste immagini sono comunque buone, un bel salto di qualità rispetto alle prime, è chiaro che, come in tutte le cose, la pratica porta a risultati sempre migliori.
2 Novembre 2015 alle 11:22 #6951Ciao Maurizio.
Concordo con i suggerimenti di Mirco (specie quello di non usare quel reticolo stampato) e di Massimo.Ti consiglierei solo di curare molto molto bene l’allineamento del tester e della sorgente luminosa rispetto allo specchio.
Il buon allineamento (che è imprescindibile col test di Foucault), può creare problemi di “lettura” anche col semplice Ronchi, anche se effettivamente un difetto è tale solo se è riscontrabile in tutte le immagini.3 Novembre 2015 alle 11:58 #6971Ciao ragazzi,innanzi tutto grazie per i consigli.
Però c’è un cosa che non mi è ancora molto chiara ed e’ questa:
ho sempre letto in rete che quando lavoriamo con lo specchio ed utensile,se mettiamo l’utensile sotto e lo specchio sopra ed allunghiamo le passate rispetto 1/3 COC
(es: 1/2 COC) si consuma piu il bordo se invece le accorciamo rispetto 1/3 COC si consuma
piu il centro dello specchio ; Ora se mettiamo lo specchio sotto e l’utensile sopra si verifica il contrario cioe’ che vuol dire che in questo caso allungando le passate rispetto a
1/3 COC si consuma il centro? Questo non mi e’ ancora molto chiaro in fondo allungo le passate allo stesso modo che con l’utensile sotto e specchio sopra.
Spero di essere stato chiaro.grazie
maurizio
3 Novembre 2015 alle 12:06 #6972Si esatto, con MoT (mirror on top o specchio sopra) se allunghi le passate vai a scavare di più sul bordo, se le accorci invece vai a scavare di più al centro.
Succede il contrario con ToT (tool on top o utensile sopra), se allunghi le passate scavi di più al centro, mentre se le accorci scavi di più sul bordo…3 Novembre 2015 alle 12:51 #6974D’accordo con Mirco, tuttavia… occhio alla pressione , gioca un ruolo fondamentale ! l’abrasione avviene sempre con maggiore efficacia nel punto di applicazione della pressione.
Con lo specchio sopra, pressione al centro e passate lunghe succede esattamente il contrario, il centro si approfondisce rispetto alla periferia e generando ( a lungo andare ) un bellissimo ( si fa per dire ) bordo ribattutoVoglio dire un’altra cosa, consapevole che la maggior parte dei grattavetro non sarà d’accordo e rischio la “scomunica” , però la dico ugualmente perchè ne sono convinto:
La passata 1/3 COC senza alcuna pressione ( indipendentemente dalla posizione sotto o sopra di specchio e utensile ) è l’unica che scava in modo uniforme tutta la superficie. Il suo effetto è quello di costruire e mantenere una sfera “stabile” e ( sempre secondo me ) la lavorazione prolungata con questa tecnica non produce alcun incremento della profondità ma solo un consumo uniforme di tutta la superficie che rimane sferica e mantiene inalterato il suo raggio di curvatura.
Quindi ( ad esempio ) non sono d’accordo con la teoria ( sostenuta anche in alcuni illustri tutorial ) che durante la sbozzatura/smerigliatura, gli ultimi decimi/centesimi di mm di profondità vanno raggiunti con la 1/3 COC. Sono convinto che così facendo si rimane esattamente nella profondità raggiunta e non si avanza neanche di un millesimo, a parte piccoli “aggiustamenti” dovuti alla regolarizzazione della superficie fino al raggiungimento della sfera con abrasivi sempre più fini.
Ora pretendo che si scateni una “guerra di religione ”
3 Novembre 2015 alle 13:29 #6975D’accordo sul fatto che la pressione gioca un ruolo fondamentale e sul fatto che le corse 1/3 COC producono una sfera stabile, ma non sul fatto che il raggio di curvatura non cambia.
Io penso che questa tecnica scavi sempre e comunque (ovviamente proporzionalmente alla dimensione della grana utilizzata) diminuendo sempre più il raggio di curvatura. Sempre secondo me non è vero che scava in maniera uniforme su tutta la superficie, anzi penso che scavi più al centro che sul bordo, generando comunque una sfera…3 Novembre 2015 alle 13:50 #6978Partiamo dal fatto che la sfera è l’unica figura geometrica che permette a due superfici di rimanere sempre in contatto comunque le si muovano l’una sull’altra. ( anche il piano ha questa proprietà ma possiamo pensare ad un settore piano come ad un settore sferico di raggio infinito )
Ora, se la passata 1/3 COC genera una forma sferica ( e su questo siamo tutti d’accordo ) significa che deve necessariamente portare a contatto ogni punto delle due superfici , mantenerli sempre in contatto e perciò lavorarli uniformemente , altrimenti la sfera generata non resterebbe stabile e assumerebbe un’altra forma.
Se ad un certo punto abbiamo un incremento della profondità vuol dire che ci sarà un istante in cui una parte della superficie viene lavorata maggiormente rispetto ad un’altra e quindi, viene meno il presupposto precedente che è l’unico che può garantire la costruzione di una sfera “perfetta”.
3 Novembre 2015 alle 14:03 #6980Hei ragazzi, è così che mi piacciono le discussioni! Si dice quel che è frutto di propria esperienza vissuta.
Non posso essere che d’accordo con tutti, ma non per modificare la lunghezza delle corse 1/3 D c.o.c in fase di realizzazione della sfera di partenza dalla quale dovrà derivare un buon specchio
Con questo sottolineo che per un principiante è assai indicato non andare a mettere il “culo nelle pedate”, mantenendo a mente ed attuando fiduciosamente le centenarie regole della “buona sfera”, che partendo in primo luogo dall’imporre le famose corse 1/3 Diametro c.o.c (che vuol dire che il debordo avanti indietro non deve superare 1/6 del diametro), indica il loro effetto notoriamente come segue:
1) Con lo specchio sopra si scava il centro fino al 70% del diametro lasciando quasi intonsa la periferia, mentre
2) Con lo specchio sotto si scava dal 70% del diametro fino al bordo lasciando quasi intonsa la zona inferiore al 70%.
3) Conseguenza vuole che alternando le seccate in modo equilibrato, si mantenga la profondità della freccia raggiuntaMa da questo deriva che se io voglio approfondire il centro devo rendere preponderanti le seccate con lo specchio sopra (ma sempre senza allungare le corse), con tanta pazienza perchè in questo gioco non si può mai avere tutto subito.
Con questo voglio dire che se voglio approfondire il centro, invece di una seccata “sopra e una sotto”, ne farò due sopra e una sotto, oppure tre sopra e una sotto (ma senza allungare le corse), e l’alternanza deve comunque essere mantenuta per non allontanarsi troppo dalla buona sfera.Ma attenzione che le corse si allungano (ed eventualmente allargano) solo in parabolizzazione, e allungandole in lucidatura non si produce mai una buona sfera ma con lo specchio sopra o sotto che sia, si svasa subito in modo esagerato il bordo rendendolo ribattuto, così come si svasa troppo lo stesso bordo quando non si tiene d’occhio il debordo laterale destra sinistra, che non deve superare 1/6 Diametro (per un 300 mm sono 1,5 cm pere parte), e quindi è molto meglio “pensare” il debordo destra sinistra come debordo ZERO, per rimanere nel centimetro e mezzo random.
Per mia esperienza, con questo stare molto attento a non superare il debordo avanti indietro del famoso 1/3 D c.o.c, e nel pensare il debordo laterale come zero (mentre poi lavorando viene mediamente di circa 1/8 D), si ottiene già una pseudo sfera che è appena svasata verso la parabola. E ciò è buono perchè rende un poco più breve il lavoro di parabolizzazione.
(la verifica della pseudo sfera di cui sopra si fa col test di foucault per le sole zone al centro e al bordo, sottraendo il tiraggio del centro da quello del bordo, per vedere quale sia l’attuale svasatura nei confronti di quella della parabola teorica di riferimento. Differenza che se lo specchio fosse una perfetta sfera sarebbe zero)
Queste regole ormai secolari servono a fornire a chi inizia una strada la più sicura possibile. Certi che se uno desidera sperimentare per suo studio, lo può fare a ragion veduta.
3 Novembre 2015 alle 14:18 #6986Per dire Massimo, il mio specchio l’ho lavorato sempre e da subito con corse 1/3 COC. se fosse vero che la superficie viene scavata uniformemente non sarei mai riuscito a scavare la superficie ed avrei ancora i miei due dischi piani. Comunque sia non è vero che le due superfici di utensile e specchio sono perfettamente uguali (come raggio di curvatura) perché in mezzo c’è l’abrasivo. Per quanto piccolo possa essere c’è…
3 Novembre 2015 alle 14:31 #6987Si, l’abrasivo crea una differenza nei raggi, giusta considerazione, ci devo riflettere…
A me invece non è mai successo di riuscire a scavare ( nel senso di approfondire ) con questa passata, se non di piccoli e trascurabili valori, al punto che le ultime due lavorazioni sul 300 sono volutamente arrivato alla profondità di progetto solo con la cordale ed il valore raggiunto è rimasto tale ( o quasi ) anche dopo tutta la successione di abrasivi con 1/3 coc, mantenendo sempre lo specchio sopra…
4 Novembre 2015 alle 2:45 #6988E bravo Mirco ! in effetti la risposta è nella tua considerazione sullo spessore dell’abrasivo che crea una piccola differenza tra i raggi di curvatura delle due sfere a contatto.
Attenzione che questo non smentisce la mia affermazione sulla tecnica 1/3 COC, anzi la conferma ! La validità della tua risposta sta proprio nel fatto che riesce a rendere coerenti due posizioni apparentemente diverse, mi spiego meglio:– come detto la tecnica 1/3 COC tende ad uniformare le due superfici a quella sferica, lavorando tutti i punti in ugual misura senza incrementare la profondità.
questo presupposto è fondamentale, in quanto la differenza tra i raggi di curvatura potrà crearsi solo se l’abrasivo viene distribuito uniformemente su tutte le superfici, altrimenti nessuna delle due sarebbe sferica.
Perciò non è la tecnica che fa aumentare la profondità, ma il tentativo della stessa tecnica di uniformare e rendere stabili due superfici che resteranno sempre di diverso raggio in quanto ci sarà sempre interposizione di abrasivo.
per uniformarle dovrà necessariamente modificare il valore del raggio di una sfera per renderlo uguale all’altro ( o ad un valore medio ? ), ma ad ogni piccolo incremento/decremento di uno corrisponde un analogo dell’altro ( a causa dell’abrasivo che fa spessore ) . Questo nuovo valore a sua volta costituirà il “delta” da eliminare nella successiva sessione e così via…
Il valore della profondità acquisita dopo ogni sessione non potrà mai essere superiore alla granulometria dell’abrasivo, per questo la passata ad 1/3 fornisce risultati apprezzabili nell’approfondimento solo con le grane da sbozzatura, mentre con quelle fini ( come è sempre successo a me ) la profondità varia di qualche centesimo di mm
Quindi un abrasivo “infinitesimo” tipo il cerio o anche più fino, produce con la 1/3 COC un approfondimento infinitesimo, proprio perché non è questa tecnica che genera la profondità ma lo spessore dello strato di abrasivo.
Altre tecniche invece tendono a generare profondità proprio per le modalità di esecuzione, indipendentemente dall’abrasivo, che in questi casi svolge solo la funzione di “grattugia”.
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