- Questo topic ha 190 risposte, 7 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 7 anni, 11 mesi fa da Massimo Marconi.
-
AutorePost
-
1 Febbraio 2015 alle 15:17 #5480
Vacca!…Solo io non son capace a fare delle buone foto con quel diavolo di microscopio!!
Comunque Bravo Maurizio!
Vedo per esempio dalla bellissima foto 130844, che la maggioranza dei crateri in quella zona è diametro un centesimo di mm, alias 10 micron, dimensione mediamente equivalente alla grana 800 o 1000.
Il Pit grande come una tacca e mezza (solo soletto “ciccione” in mezzo alla popolazione anoressica , di fatto ha dimensioni della grana 500…ma è uno ogni migliaia degli altri anoressici.
Quella riga con il cratere da 100 micron non la togli più. Lì si è infilata una scaglia “sorda”…ma è un incidente che non vale la pena prendere in cosiderazione di rimedio.In conclusione io al tuo posto passerei tranquillamente alla pece che ti toglierà di mezzo TUTTI i pit da 10 micron, che sono la maggioranza “lecita”.
I crateri da una tacca e mezza, (30 micron verranno “medicati” parzialmente (ma non guariranno completamente.. perchè li vedrai rimpicciolire e i loro bordi arrotondarsi, ma non spariranno)…mentre quello da 100 micron ti rimarrà come ricordo di un lavoro che io reputo ben fatto (perchè qualche “ricordino” come quello è la normalità per chiunque).Il tuo direi che è un buon lavoro
1 Febbraio 2015 alle 16:29 #5481Grazie Giulio.
Sinceramente,ero un po’ scoraggiato vedendo i crateri da 100 micron, ma mi hai ritirato su il morale
con le tue parole.Per le foto le faccio con un smartphone con una camera da 13 megapixel
16 Febbraio 2015 alle 13:38 #5532Ciao ragazzi,
penso di aver esagerato con le passate 1/4 COC e ora mi ritrovo in questa condizione (foto sotto) e confrontando con il software Ronchi for Windows 2.0 sembra una parabola ma invertita cioe’ quello che mi dovrei trovare intrafocale me lo ritrovo extrafocale e viceversa.
Penso di aver fatto l’errore di non fare il test ronchi piu volte durante la lavorazione.
Ora devo tornare a 1/3 COC per tornare alla sfera?
Oppure ci sono altre soluzioni?http://s29.postimg.cc/jxvo864lj/intrafocale1.jpg
http://s10.postimg.cc/pzz64acqh/intrafocale.jpg
http://s7.postimg.cc/ha0xwivnv/intrafocale2.jpg
http://s12.postimg.cc/vb1mc4ial/extrafocale.jpg16 Febbraio 2015 alle 14:16 #5533Ciao Maurizio, come hai giustamente detto un’errore che hai fatto è stato proprio quello di non aver controllato spesso i progressi dei lavori con il Ronchi. Ovviamente questo ti servirà di esperienza per il futuro, anche perchè a volte capita di lavorare in modo scorretto o con una patina non ben adattata che può portare ad errori importanti i quali si possono invece evitare con dei controlli più frequenti. Comunque non disperare l’errore non è così grave…Devi ritornare ad utilizzare le corse 1/3 COC per riportare tutto verso la sfera…
Una domanda: per caso il tuo utensile in pece è leggermente più piccolo del diametro dello specchio?16 Febbraio 2015 alle 16:04 #5534Ciao Mirco, l’utensile che uso e della stessa dimensione dello specchio con caramelle di pece
16 Febbraio 2015 alle 16:24 #5535Maurizio ci sei molto vicino , quel bordo rialzato è sempre meglio di un ribattuto e, come ha detto Mirco, con 1/3 COC si sistema in poco tempo.
Piuttosto io continuo a pensare che la patina sia un po’ dura ( o che la temperatura ambientale sia troppo bassa ) inoltre verifica l’adattamento , che non ci siano zone a maggior contatto sulla patina rispetto ad altre. ( diretta conseguenza della durezza )
I bordi irregolari delle linee del ronchi, a questo stadio finale di lucidatura, dovrebbero essere più lineari.
Per verificare l’adattamento controlla che l’usura sia uniforme in tutti i quadrotti della patina, anche vedendo se la colorazione bianca lasciata dal cerio è uniforme e se al tatto sono “lisci” allo stesso modo.Puoi provare anche a mettere tra patina e specchio una retina ( io uso un pezzo di zanzariera ) e tenerle in pressione, poi guarda se i segni lasciati dalla maglia della rete ( che oltretutto miglioreranno la scorrevolezza e l’attrito creando dei microcanali ) sono presenti in tutta la superficie.
Sono sicuro che ottimizzando questi aspetti verrà una figura al Ronchi ancora migliore.
16 Febbraio 2015 alle 16:34 #5536Probabilmente ho la pece un po dura per darti un’idea con l’utensile fermo da qualche ora
a malapena riesco a lasciare l’impronta dell’unghia.
Mi consigli di rifare le caramelle piu morbide?16 Febbraio 2015 alle 17:45 #5537Il problema principale della durezza della pece è che non permette un adattamento ottimale e, se per raggiungere la sfera con un po’ di impegno ci si riesce ugualmente, in fase di parabolizzazione le difficoltà saranno molto maggiori.
Ora, si possono seguire due vie:
– rifare l’utensile con una miscela che abbia la temperatura di fusione più bassa,
– scaldare l’ambiente o anche l’utensile stesso.se lavori in un locale che permette di essere riscaldato e dove la temperatura ambiente non supera i 15 gradi, forse conviene seguire la seconda strada e continuare a lavorare con lo stesso utensile, immergendolo prima di ogni sessione di lavoro, in una bacinella con acqua calda ( intorno ai 40-45 gradi ) quanto basta per rammollire l’utensile e poi metterlo in pressione con lo specchio per una quindicina di minuti fino a adattamento raggiunto.
Insisto su questo punto perchè secondo me l’andamento rialzato che vedi sul Ronchi, non dipende tanto dall’aver eseguito troppe passate 1/4 COC, ma da una zona centrale dell’utensile con scarsa aderenza e, più in generale da una patina che non lavora in condizioni ottimali e genera quelle irregolarità ( micro-rugosità ).
Occhio perchè se così fosse, la passata 1/3 COC non regolarizzerà la sfera ma è probabile che manterrà lo stesso andamento rialzato sulla figura, fino anche ad accentuarlo.
16 Febbraio 2015 alle 23:45 #5538Maurizio, l’analisi di Massimo è impeccabile e lo dico perché in questo momento mi trovo in una situazione mooolto simile alla tua.
Dopo aver provato, con dubbi risultati, a fare delle lavorazioni a macchina, ho deciso di mettere a posto la forma lavorando a mano con un utensile a pieno diametro.
Come è capitato anche a te l’ho fatto un po troppo duro (tanto che anche a me l’impronta dell’unghia risultava a malapena), ma ho deciso di provare a lavorare comunque per vedere cosa succede se si lavora in queste condizioni. Risultato è che la form non ne vuole sapere di avvicinarsi alla sfera e in più si crea una rugosità che rendono frastagliate le linee del Ronchi. In oltre io penso che un buon adattamento lo si riesce ad ottenere pressando assieme patina e specchio, ma un ottimo adattamento lo si ottiene solamente dopo 10-15 min di lavoro, durante il quale la pece ha modo di spalmarsi perfettamente sullo specchio. Ma questo probabilmente non succedeva essendo la patina troppo dura, e questo può spiegare il fatto che la forma non si metteva a posto nonostante stessi lavorando con le corse 1/3 COC…ieri quindi ho rifatto l’utensile facendo una patina più tenera (tieni conto che l’ambiente in cui lavoro non può essere riscaldato e in questo periodo dell’anno mi devo accontentare di lavorare a una temperatura compresa tra i 11-13 °C). I miglioramenti sono notevoli, si sente proprio come ci sia una frizione maggiore tra patina e vetro e contemporaneamente una miglior fluidità nel movimento.
I segni della rugosità sono scomparsi in poche seccate e la forma si sta mettendo a posto in fretta…17 Febbraio 2015 alle 9:23 #5540Io, con la scetticità confortata dalle letture, ed anche con la fortuna del principiante non avevo utilizzato i due chili di colofonia regalatimi con l’acquisto del Blank, comprando in Francia un kg di pece nera Gugolz #55. E con la sua temperatura di rammollimento ben definita attorno ai 50°C, ho avuto la ventura di non incontrare alcun problema con i vari utensili e lavorazioni finora fatte.
Alla luce delle vostre esperienze credo quindi che ai neofiti che leggeranno, e che non hanno come priorità la sperimentazione su larga scala, ma la realizzazione del loro specchio, convenga comprare un chilo di pece nera graduata, per ridurre i problemi che su quella strada sono giá in gran numero.
17 Febbraio 2015 alle 12:02 #5545Io lavoro in ambiente riscaldato intorno 19 – 20 gradi e quindi anche se faro’ un buco nell’acqua voglio riprovare con lo stesso utensile cercando di fare l’adattamento come consigliatemi da tutti voi,poi se le cose non cambiano rifarò le caramelle piu morbide, perchè il mio obbiettivo e’ fare anche esperienza anche se questo mi allunghera i tempi(tanto non ho fretta).
Comunque i vostri consigli sono sempre utilissimi e vi ringrazio.17 Febbraio 2015 alle 13:11 #5546Non credo che farai un buco nell’acqua, stai lavorando bene, purtroppo la colofonia/cera d’api/olio di lino/trementina è soggetta a talmente tante variabili che ci vuole anche un po’ di fortuna per realizzare la patina ottimale la quale, in un altro periodo dell’anno o in un diverso ambiente non sarebbe più ottimale.
Il lato positivo è che la sperimentazione sul campo delle varie miscele/patine evidenzia e porta alla comprensione tanti aspetti e problematiche legate alla lavorazione che altrimenti sfuggirebbero e verrebbero imputati ad altro, perché una patina dura o ottenuta per cattiva fusione o anche mal adattata porta a:
– errori zonali (i quali spesso vengono attribuiti ad una errata tecnica/pressione )
– rugosità
– microrighe sul vetro ( ebbene si, anche questo, ne ho le prove )
– distacchi di scaglie dal bordo vetro.
– parziale lucidatura
– attrito-scorrevolezza variabilela presenza simultanea e non riconosciuta delle cause di alcuni di questi aspetti porta ad ottenere risultati diversi da quelli attesi dalla sola applicazione delle tecniche ( delle quali invece sappiamo vita morte e miracoli ) e ci si ritrova disorientati con una grande confusione sul da farsi.
per chi invece è più pragmatico e poco interessato a complicarsi la vita più del necessario (non è il mio caso, io amo complicarmi la vita ) non posso far altro che sottoscrivere il saggio consiglio di Giulio, puntando direttamente ad un prodotto di qualità studiato e realizzato proprio per risolvere questi inconvenienti all’origine.
17 Febbraio 2015 alle 13:52 #5547Beh devo dire che a me è andata proprio bene, nel senso che, come ho già detto, ho comprato un kg di ottima pece nera #55, e quel quantitativo non l’ho ancora terminato.
SE aggiungiamo che poi che la pece utilizzata è totalmente riciclabile, non avendo ancora nemmeno demolito gli utensili utilizzati ne avrò a sufficienza per il futuro delle mie opere.
Anch’io però sono solito complicarmi la vita pur di raggiungere i miei scopi primari.
21 Marzo 2015 alle 16:37 #5650Ciao Ragazzi, per alcune settimane non ho potuto lavorare allo specchio per impegni familiari ma oggi
ci sto sopra da circe 4 ore e qualcosa e’ cambiato(mi sto avvicinando alla sfera) però non riesco ancora a capire perché ho queste bande del Ronchi cosi irregolari, eppure ho rifatto le caramelle di pece (ora sono più morbide), la temperatura sempre intorno a 20 gradi. Quando scatto le foto ho della luce secondo me un po forte ho provato a restringere la fessura tra le lame ,pero niente.
Non so dove andare a parare.
Vi mostro alcune foto tutte intrafocali
http://s14.postimg.cc/kefk1pu69/IMG_20150321_100211.jpg
http://s21.postimg.cc/i7llo18lj/IMG_20150321_102336.jpg
http://s15.postimg.cc/5g9ygazff/IMG_20150321_104005.jpg
http://s10.postimg.cc/e6scut03d/IMG_20150321_120653.jpg
http://s3.postimg.cc/irud0plyr/IMG_20150321_142000.jpg21 Marzo 2015 alle 18:31 #5651Maurizio, non ti scoraggiare, succede molto più spesso di quanto si possa pensare, per venirne a capo dobbiamo andare per esclusione, e determinare la causa partendo dalle cose più semplici.
-Se hai ancora il reticolo con i fili trasparenti, prova a farne uno con la stampa su carta lucida, o anche con i fili di rame, io credo che i difetti presenti siano oltremodo alterati dai fili del reticolo trasparenti e riflettenti.
– l’intensità della luce da usare è quella dell’ultima foto, in quel modo va benissimo. Inoltre è necessario ridurre al minimo possibile la distanza tra la sorgente luminosa ed il reticolo.Le irregolarità sono troppo pronunciate e “casuali”, manca una simmetria che dovrebbe esserci anche nei difetti , io credo che nella realtà gli eventuali difetti siano molto meno evidenti è più di forma generale che di irregolarità superficiale “locale”.
perciò prima di tentare correzioni o indagare sulle possibili cause, è meglio assicurarsi che tutto il setup del ronchi sia funzionale e ottimizzato. Se hai bisogno del file per la stampa del reticolo posso mandartelo.
-
AutorePost
- Devi essere connesso per rispondere a questo topic.