Una delle attività che ogni astrofilo dovrebbe eseguire sul proprio telescopio, per poter usufruire di uno strumento performante, è la collimazione delle ottiche. Per far ciò esistono diverse tecniche, che sfruttano dispositivi vari, come un porta rullini forato o un collimatore Cheshire o un autocollimator o tramite lo Star Test, oppure utilizzando un collimatore laser.
Quest’ultimo tipo di collimatore, si posiziona nel focheggiatore al posto dell’oculare e sfrutta un raggio laser che, rimbalzando prima sullo specchio secondario, poi sul primario e di nuovo sul secondario, permette di regolare l’inclinazione degli specchi, in modo tale che il raggio di ritorno risulti esattamente sovrapposto al raggio di partenza. Quando questo avviene le ottiche sono esattamente ortogonali tra loro e la collimazione è stata raggiunta.
Il collimatore laser permette quindi una rapido settaggio dello strumento (che sarà sempre e comunque verificato allo star test) a patto ovviamente, che il raggio laser uscente dal collimatore, sia perfettamente coassiale ad esso.
Se il collimatore non è “collimato” , perché il raggio laser non risulta perfettamente coassiale al barilotto che si infila nel focheggiatore, la collimazione che ne risulta non potrà essere ottimale, in quanto le ottiche del primario e del secondario risulteranno si perfettamente ortogonali tra loro, ma non anche con l’asse dell’oculare.
Se si ruota il collimatore attorno al proprio asse, quando è ancora inserito nel focheggiatore, si dovrebbe osservare, che il puntino luminoso, prodotto dal raggio laser, non si muove. Se questo avviene e descrive un circoletto, significa che è presente un angolo tra l’asse del barilotto del collimatore e l’asse del raggio laser, che deve essere eliminato tramite le 3 vitine di regolazione (attenzione: spesso l’alloggiamento delle vitine è riempito con del silicone. Se si deve agire su di esse sarà necessario rimuoverlo).
Un modo per verificare, ed eventualmente collimare facilmente il proprio collimatore, è quello di realizzare un dispositivo come quello mostrato nella figura seguente, formato da un basamento, due cuscinetti 6007 aventi diametro interno da 35 mm, due supporti per i cuscinetti e due boccole per adattare il diametro esterno del barilotto del collimatore di 31.8mm con i 35mm del diametro interno dei cuscinetti.
A questo punto basta infilare il collimatore nelle boccole e osservare il movimento del puntino luminoso al ruotare del collimatore attorno al proprio asse.
Una volta infilato il collimatore nei cuscinetti, fissare il basamento del dispositivo su un tavolo, morsa o qualunque altro supporto, in modo che il puntatore laser posso proiettare il proprio fascio sulla parete di un muro distante 4-5 metri.
Ora basta accendere il laser e segnare con una matita il punto in cui il raggio laser si proietta sul muro. Fatto ciò ruotare il collimatore attorno al proprio asse di 90°, e segnare con una matita il nuovo punto in cui il raggio laser si proietta sul muro (probabilmente diverso da quello precedente). Quindi ripetere per altre due volte l’operazione ruotando sempre di 90° il collimatore rispetto alla posizione precedente.
Una volta eseguita l’operazione per tutte e quattro le posizioni, collegare con una linea, a due a due i punti trovati, in modo da ottenere una croce. Il punto di intersezione delle linee, sarà il punto in cui si dovrà far cadere il raggio laser regolando le apposite vitine, per ottenere la collimazione del collimatore.
Se la regolazione è stata eseguita con cura, ruotando nuovamente il collimatore attorno al proprio asse, non si dovrebbe notare un movimento apprezzabile del puntino rosso proiettato sul muro.
Nel video seguente è mostrato quanto detto sopra, per tentare di rendere il più comprensibile possibile il procedimento da eseguire:
Carlo Veronese