Questo articolo è suddiviso in quattro parti, nelle quali è riportata integralmente la discussione condivisa su forum dal 20 Febbraio 2014 al 9 Giugno 2014, con la gloriosa realizzazione completamente manuale da parte di “Massimar”, di uno specchio Newton diametro 300mm di rapporto focale F 3,8 con eccellente qualità di superficie data da asperità picco/valle sul vetro inferiori a un sedicesimo della lunghezza d’onda (Lambda) di 560 nanometri della luce giallo-verde cui l’occhio umano è più sensibile, corrispondenti ad una qualità ottica di almeno Lambda/8 sull’onda riflessa.
Il tutto beninteso nel rispetto dell’importantissimo Criterio di Couder, che sancisce che (..al fine di ottenere la perfetta immagine canonica di diffrazione responsabile della massima qualità e contrasto delle immagini fornite dal telescopio che monterà quello specchio), la superficie riflettente dello specchio deve essere tale che tutti i raggi riflessi convergano all’interno della “tacca di diffrazione” (anche detta Raggio di Airy), che di fatto, per lo specchio in oggetto, è un dischetto di diametro 2,6 millesimi di millimetro (micron) che si trova alla distanza di 2280mm dallo specchio stesso, pari alla lunghezza focale di 1140mm.
L’importanza didattica ed istruttiva della discussione, per chi desidera avere un eccellente esempio pratico di come si porta a termine un buon lavoro ottico, è resa assolutamente unica dalla dovizia di particolari nella descrizione, sia delle azioni correttive preventivate di volta in volta, che nella indicazione dei risultati nel bene e nel male ottenuti, a frutto delle correzioni eseguite per portare a termine la lavorazione di quello specchio superlativo.
L’importanza citata è data dal fatto che tutti i dati numerici riportati, sono il necessario che può essere proficuamente digitato all’interno di qualunque programma per la valutazione dei test di Foucault, al fine di studio e sperimentazione attiva delle variazioni della forma della superficie dello specchio, fino al suo compimento.
Parte 4 di 4
Re: Parabolizzazione specchio 300 F 3.8 Un buon metodo per verificare bene l’astigmastismo è quello di usare l’immagine di una piccola biglia di acciao illuminata da una sorgente luminosa concentrata. Se hai il libro di Texerau a pag. 86 (fig. 40) dell’edizione inglese è ben indicato come bisogna procedere per testare l’astigmatismo. Potrebbe anche essere presente astigmatismo, probabilmente causato dall’uso dei sub-diametro senza utilizzare un tavolo rotativo. Ecco perchè io insisto molto sul fatto che con i sub-diametro è bene usare questo accorgimento. Per i micro ritocchi delle zone devi secondo me procedere anche con un utensile da 25 – 30 millimetri di diametro. Coraggio, finiamo questo specchio ! |
Re: Parabolizzazione specchio 300 F 3.8 Il “testo sacro” ce l’ho, per il sub 30.. farò anche quello :) |
Re: Parabolizzazione specchio 300 F 3.8 @morfeo: è ora di buttarsi. ………il cammino è lento e graduale (tranne che per i dopati come massimar :D) ma restituisce un grande livello di conoscenza e consapevolezza di cio che di altrimenti miracoloso avviene dentro ad uno specchio. @massimar: non sono ancora arrivato al punto in cui ti trovi tu, ma a naso mi viene da chiederti: hai provato a rallentare col lavoro ed aumentare la frequenza delle misurazioni? Istintivamente mi sovviene il dubbio che già almeno un paio di volte tu abbia oltrepassato il punto giusto sconfinando verso la direzione opposta. ………….ma bada bene: la mia è solo una modesta sensazione! |
Re: Parabolizzazione specchio 300 F 3.8 Quote:
E’ vero, però solo la prima volta , e sono dovuto tornare alla sfera. Questa volta no… dai… ho riempito il tread di grafici e ronchigram :) |
Re: Parabolizzazione specchio 300 F 3.8 Giulio, ho alcuni dubbi sul test Foucault, ma anche la certezza che tu li saprai sciogliere come neve al sole :D Noi si cerca di fare misure precise al decimo di mm e anche oltre, poi però se ragioniamo su questa scala di grandezze, ci sono delle inevitabili differenze di setup tra una sessione e la successiva (dopo aver rimosso lo specchio e spostato l’apparato ) che nel mio caso sono: – è impossibile che la sorgente sia posizionata sempre alla stessa distanza dallo specchio e di conseguenza la distanza tra la sorgente e la lama, sia longitudinale che trasversale non sarà mai la stessa. – la maschera l’ho stampata su cartoncino e l’ho ritagliata a mano, per quanto si possa essere bravi nel bricolage è impossibile ritagliare le zone con quella precisione e non si può avere la certezza che la maschera e lo specchio siano posizionati ogni volta con i centri perfettamente coincidenti . Mi chiedo come questi aspetti non influiscano sulla precisione delle misure, in altre parole come faccio a sapere che la misura che sto leggendo paragonata a quella della sessione precedente, non abbia una componente che “allunga” o “restringe” la misura stessa, a causa del diverso setup ? :mmh: |
Re: Parabolizzazione specchio 300 F 3.8 Immagino che tutti voi grattatori vi siate costruiti da voi il test Focault,oppure si puo trovare fatto?Invece per il Ronchi credo che l apparato sia piu semplice nó? |
Re: Parabolizzazione specchio 300 F 3.8 ciao morfeo, c’è un tread sull’autocostruzione di una apparato Foucaut/Ronchi fatta da un certo massimar, quindi conoscendo il tipo non mi fiderei molto… :D, scherzo, per fortuna non è tutta farina del suo sacco e quindi funziona bene. altrimenti anche sul sito stellafane ci sono ottimi progetti per costruirsi il tester in casa. |
Re: Parabolizzazione specchio 300 F 3.8 Gli errori sistematici che hai elencato, (diversa posizione del setup della misura dovuto a spostamenti di specchio o tester; Diversa centratura della maschera sul centro specchio) sono realmente sempre presenti. Non è da considerare un errore il diverso valore assoluto dei tiraggi fra sessioni diverse di misura, perché quel che fa fede sono le differenze relative e non assolute fra i valori delle zone adiacenti, che, letti al medesimo punto della lavorazione, dovrebbero sempre essere identiche o molto simili. Mentre la distanza longitudinale fra sorgente e lama rimane per definizione identica (perché il fuoco non varia se non interveniamo con la lavorazione, specie nella zona centrale). (Con aperture focali molto basse, ma non so di quanto, so che vengono usati tester con sorgente e lama solidali). Il rilevare valori di tiraggio al centesimo di mm, (come per esempio faccio io, che ho installato un micrometro sulla vite di regolazione longitudinale del tester), ho molto il sospetto che lasci il tempo che trova, e posso sbagliarmi…. ma molto probabilmente, invece di rilevare valori imprecisi al centesimo, andrebbe meglio rilevare i valori molto più facilmente precisi al solo decimo, facendo però delle medie di almeno due serie di letture da centro a bordo e viceversa.. Questo perché, (e rispondo così alla tua domanda finale) alla luce di tanta ….“relatività” operativa (che qui non disturba nonno Albert), l’unico metodo veramente valido per “medicare” gli errori di lettura, è proprio quello di utilizzare dei valori medi, che eliminano le esagerazioni involontarie sia di sottovalutazione che di sopravvalutazione. (in modo simile a chi fa foto astronomiche dettagliatissime sovrapponendo tante ciofeche di foto). Non per nulla è difficile che qualunque artigiano ti certifichi un valore di Lambda derivato da un test di Foucault. Chiunque abbia uno specchio può verificare di persona un lambda mai univoco (ed è indicativo, ma non tecnicamente corretto, come si potrebbe pensare, il dare maggiore precisione, eseguendo un test di Foucault su due o più diverse diagonali, perché sarebbe un principio di valutazione pseudo RMS fasulla). (L’imperfezione è purtroppo il forte del test di Foucault. Ma è l’unico mezzo popolare per vedere con occhio umano, e tentare di correggere, imperfezioni sul vetro di qualche milionesimo di millimetro). |
Re: Parabolizzazione specchio 300 F 3.8 Per ridurre al minimo gli errori di misura con un specchio a focale corta è quasi obbligatorio utilizzare un tester di Foucault slitless, cioè con il led posto subito sotto la lama, oscurato al 50% della sua sagoma. Così facendo si riducono al minimo i problemi dovuti alla sorgente luminosa posta fuori asse. |
Re: Parabolizzazione specchio 300 F 3.8 Grazie Giuliot :ok:, chiarissimo ed esaustivo ! astrotecnico, mi ero chiesto come la temperatura potesse influenzare anche l’esecuzione del test ( oltre che la lavorazione ) e se sia possibile effettuare il test subito dopo una sessione o se sia meglio aspettare del tempo. ….. aggiornamento specchio: http://s26.postimg.cc/itslp0oih/Untitled_1.jpg e per chi non li conosce ed è curioso di vedere come sono fatti gli errori zonali del sub-diametro, guardate la serie di corone concentriche in questa immagine: http://s26.postimg.cc/m866reujd/image.jpg Ho fatto un test veloce di Foucault solo per verificare il tiraggio complessivo, quello approfondito lo farò questa sera. Ora mi sono fermato per capire come eliminare i “segni” dei ritocchi senza però modificare la curvatura di nessuna zona. Come si fa ? :mmh: |
Re: Parabolizzazione specchio 300 F 3.8 Quote:
Con uno specchio di ottimo vetraccio, conviene eseguire il ritocco e mettere lo specchio sul trespolo e rimandare la prova al giorno dopo. Un aneddoto significativo in materia, è che mi e capitato (le prime volte), di mettere lo specchio a mani nude sul suo trespolo, pronto per la misurazione post-correzione, e di vedere ancora due ore dopo (attraverso il tester di Foucault, senza maschera di Couder), l’impronta turbolenta ma dettagliata delle mie mani sui bordi dove lo avevo agguantato ore prima…!!. Un altra volta, nonostante avessi atteso il mattino seguente, notai una turbolenza terribile…che ho scoprii essere proveniente dalle chiavi di casa che inavvertitamente avevo depositato sul tavolo , proprio sotto (ma parecchio sotto..) l’asse di allineamento fra specchio e tester. Col caldo :mad: i nanomertri diventano micrometri! |
Re: Parabolizzazione specchio 300 F 3.8 si vede la luce in fondo al tunnel ! Ho cercato di uniformare la superficie con due sessioni da 15 min di leggerissime ( solo spinta senza pressione ) passate COC sub 125 che comunque qualche piccola modifica l’hanno portata, per fortuna nella direzione giusta ! ( dalle mie parti chiamasi “botta di cu..” ) ronchi test dopo le sessioni ( a caldo ) http://s26.postimg.cc/goc2zqp7d/r12.jpg Di seguito ( sempre “a caldo” ) serie di due misure con Foucault: ( non ho insistito perchè andranno rifatte ” a freddo” ): media = 0.92 2.70 4.90 6.88 8.97 Report Foucault Test Analisys: http://s26.postimg.cc/y5g6uupzt/wp4.jpg Grafico ML: http://s26.postimg.cc/hf4t5irkp/ml5.jpg Report foglio di calcolo di Giuliot: http://s26.postimg.cc/il8t4bfvd/Tes…_8_3_05_14.jpg Quote:
http://s26.postimg.cc/jxqi67dax/r13.jpg
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Re: Parabolizzazione specchio 300 F 3.8 Sono a Vittorio Veneto in giro in camper, e non ho modo agevole di vedere le immagini sul win-Phone…ma vedo che c’ è un buon miglioramento della figura, ed anche del lambda, dove quello del “minimo sindacale” è già lí, fuori dall’ uscio che aspetta. Aggiungo che ne sono molto contento, e dimostra che hai capito bene come funziona la baracca! |
Re: Parabolizzazione specchio 300 F 3.8 Ciao Giulio grazie , fa’ buon viaggio… |
Re: Parabolizzazione specchio 300 F 3.8 massimar in merito all’apparato di Foucault è vero che abbiamo detto che quello con fenditura va bene, però allora si parlava di uno specchio F5. In effetti, di norma, un tester di Foucault di questo tipo va bene per specchi con focale intorno a 5 o superiore. Se invece si testano specchi con focale più corta è bene usare uno slitless. Con tutto ciò non voglio dire che il Foucault fatto tradizionalmente con sorgente luminosa fissa e slitta non va bene. Il problema è sempre quello di avere la sorgente luminosa più vicina possibile alla lama, parzialmente superato dall’uso dei LED al posto delle vecchie fonti di luce. Per le correzioni che hai apportato tieni conto che sei molto vicino ad un buon risultato, quindi ora devi agire con molta prudenza. Molto importante è il perfetto adattamento della patina, quindi, secondo me, devi andare in questa direzione. Inoltre devi usare la patina con la durezza giusta. Per fare questo io uso abitualmente immergere molto frequentemente le patine sub diametro in acqua alla giusta temperatura temperatura. In ogni modo, visti i risultati che stai ottenendo con la focale 3.8, nonostante la tua temerarietà :D non posso che farti i complimenti ! E per finire, visto che il tuo primo specchio a focale corta, non spingere troppo per avere il massimo. Tieni presente che anche professionalmente si tendono ad accettare dei compromessi ;) |
Re: Parabolizzazione specchio 300 F 3.8 Quote:
Grazie astrotecnico , infatti quello che ora voglio fare, prima di tentare con altre correzioni il miglioramento della figura, ( non voglio abusare della fortuna ) è un buon “restyling” di ottimizzazione degli strumenti di misura, voglio mettere a punto tutto il setup di Foucault, prendendo spunto anche dall’ultima discussione sulla maschera di Couder sto preparando il file per farmi tagliare la maschera su compensato con taglio laser ( oggi questi lavoretti te li fanno con una spesa irrisoria ) e poi voglio sostituire la barra longitudinale del tester con una “rettificata” per avere uno spostamento più lineare possibile. fatto questo (anche in attesa del ritorno alla “scrittura fluida” di Giuliot :hello:) ripeterò le misure e vedremo se verranno confermati o meno i risultati, poi si deciderà sulle eventuali correzioni. Nel frattempo, ho provato lo specchio sul Dobson ( da ieri sera finalmente si rivede il cielo ) e devo dire che non è niente male, stelle puntiformi e luna dettagliatissima nonostante la turbolenza, scomparso anche il difetto di presunto astigmatismo osservato su Marte che ora appare con i bordi netti ! , però solo nei pressi del centro del campo visivo , in periferia ci vedo ancora un po’ di sferica oltre che alla fisiologica coma. |
Re: Parabolizzazione specchio 300 F 3.8 Bene la maschera fatta in compensato: è molto più rigida e affidabile. Il diagramma ML conferma quanto hai potuto vedere sulle immagini. Quindi a questo punto sei veramente molto vicino. Io non insisterei troppo nel correggere il centro, anche perchè, come ben sai, non contribuisce molto alla formazione dell’immagine. Agirei piuttosto sulla periferia. Il coma che osservi, per uno specchio cosi aperto è normale, mentre la sferica è ovviamente migliorabile. Però ripeto: non spingere troppo. Cerca di fare una qualità ben mediata. Al prossimo specchio andrai oltre. Tanto sono più che certo che ne farai altri :) |
Re: Parabolizzazione specchio 300 F 3.8 Si, astrotecnico, sto cercando di capire come intervenire sulla zona periferica. Sicuramente la qualità ben mediata sarebbe il risultato più soddisfacente, sono convinto infatti che i risultati di eccellenza non siano alla portata di chi come me è alle prime armi, e non parlo solo di esperienza ma anche di “armi” intese come attrezzatura , materiali, dispositivi di misura, ambiente di lavoro, credo che ogni singolo aspetto della lavorazione ( operatore compreso ) deve essere di qualità superiore per un risultato superiore, a meno di veri e propri colpi di fortuna. per il prossimo specchio… ci sto già pensando :) , anzi per la verità ci penso da quando ho iniziato, ma per poter fare quello che vorrei, devo prima imparare bene a lavorare le focali corte… |
Re: Parabolizzazione specchio 300 F 3.8 Sulla zona periferica devi intervenire con un sub diametro però molto dolcemente, con sessioni di lavoro brevi e tante misure. Io credo tu vuoi fare un Cassegrain :mmh: |
Re: Parabolizzazione specchio 300 F 3.8 Assolutamente si !!! , astrotecnico questa si che è una grande notizia ! :ok: p.s. immaginavo che avresti indovinato sul Cassgrain… :) |
Re: Parabolizzazione specchio 300 F 3.8 Back to the sphere III Ho provato a migliorare la figura, l’intento era quello di portare in tolleranza anche la zona periferica. Con leggerissime corse COC e W sub 125 mm, le zone esterne si sono abbassate insieme al centro che si è ulteriormente approfondito, quel poco che bastava per portare la parabola ( nel suo tiraggio complessivo che era già al limite ) oltre il “punto di non ritorno”, Ora sono ( quasi ) di nuovo alla sfera, nessun problema, si ritenta nuovamente l’approccio alla parabola e come si dice… “non c’è due senza tre” ! Come avrete intuito tutti , la colpa di questo tentativo andato a male non è la mia, ma di Giuliot, :fis: che essendo in giro con il camper mi ha lasciato da solo con il sig. Foucault il quale, notoriamente, è un tipo difficile che non ama la compagnia degli estranei. :)…sto scherzando Giulio, a proposito quando torni ? |
Re: Parabolizzazione specchio 300 F 3.8 Caro massimar non dovevi agire con il 125 per regolarizzare la zona, ma con un utensile più piccolo, senza usare la passata a W. Dovevi lavorare fuori centro, lateralmente, passata avanti/indietro e anche epicicloidale, solo sulla zona interessata, con utensile piccolo, con leggera pressione, controllando di continuo. Questo tendeva a scavare un solco circolare portando la zona a misura. Poi dovevi regolarizzare i bordi del solco, spianandoli con un utensile ancora più piccolo, cercando un buon compromesso. Riguarda bene il filmati di Gordon Waite. |
Re: Parabolizzazione specchio 300 F 3.8 Si astrotecnico, ora ho capito, :spaf: |
Re: Parabolizzazione specchio 300 F 3.8 Ripresa la parabolizzazione… parte III :) Visto che finora ho usato le stesse patine con le stesse tecniche, credo che le differenze siano da attribuire solo al diverso abrasivo. Queste le immagini del Ronchi, non so se anche a voi danno la stessa impressione. http://s26.postimg.cc/rskyqx63d/Untitled_1.jpg astrotecnico, in attesa di capire come dovrò forare lo specchio, io vado avanti con la parabolizzazione, o è meglio fermarsi e prepararsi ( prima di tutto psicologicamente :D) a fare un bel buco sul vetro ? |
Re: Parabolizzazione specchio 300 F 3.8 Chiaramente l’ossido di ferro è probabilmente, anche al giorno d’oggi, il miglior agente lucidante, anche se, come hai ben notato, è più lento nell’agire. Hai fatto benissimo a decantarlo, perché trovarlo veramente puro è piuttosto difficile. Questo è uno dei motivi, a parte la rapidità, per cui a livello professionale usano il cerio. Riguardo al foro devi farlo subito e in questo caso consiglierei di attraversare completamente lo spessore del vetro, quindi metodo Ritchey. Prima però è fondamentale stabilire il diametro del secondario che vuoi usare per poi poter calcolare, con una semplice relazione matematica, il diametro del foro da praticare sul primario. Per l’operazione va costruito un supporto idoneo da usare con una trapano a colonna. L’uso di questo è fondamentale. Come trapano ne basta uno modesto, niente di professionale. Va bene anche un normale trapano elettrico manuale montato su idonea colonna. Unica cosa importante è che deve aver il controllo di velocità elettronico. |
Re: Parabolizzazione specchio 300 F 3.8 Credo che una delle cose più difficili da realizzare con precisione, sarà la focale negativa del secondario, perciò ho calcolato una focale intermedia tra f12 e f15, in modo da avere anche margine di manovra. Io penserei di fare questo: http://s26.postimg.cc/k8wh2m2ah/cas1.jpg Quindi un Cassegrain f 13.5 da 4000 mm di focale con secondario da 85 mm di diametro f4.9 negativo. interessante come con queste focali il Cassegrain puro ed il RC tendono agli stessi valori, in particolare il primario RC è pressoché parabolico, anche se avrebbe poco senso un RC a f15. Un’altra curiosità: la precedente parabolizzazione, abbandonata per aver superato la parabola, sarebbe stata un Lamda 4 di un primario RC a F12 ! |
Re: Parabolizzazione specchio 300 F 3.8 Infatti il problema maggiore del Cassegrain è la realizzazione del secondario. Il progetto che hai calcolato con ATMOS può sicuramente andare. Come prima prova è bene tenersi su una focale totale equivalente lunghetta, cercando di non portare a valori esasperati la costante conica del secondario. Per la tua osservazione su un RC direi che è corretto dire che ha poco senso se fatto ad F15. |
Missione compiuta ! Riassunto: Ieri la situazione al Ronchi era questa: http://s26.postimg.cc/76e7sqbrt/Picture_1094.jpg Il test Foucault mi dava le zone 1 e 2 corrette, mentre le rimanenti erano ancora alte, a quel punto ho lavorato la zona esterna con passate cordali sub 125 mm centrato sulla zona 4, leggera pressione su i bordi esterni e corse abbastanza lunghe. E’ bastata una mezzora di lavoro effettivo suddiviso in tre sessioni per avere il risultato cercato: Test Ronchi: http://s26.postimg.cc/mwup8m5nd/ron_10.jpg Letture al Test Foucault ripetute fino alla sfinimento fisico !!! Grafici: http://s26.postimg.cc/sathg5vdl/image.jpg http://s26.postimg.cc/e5noecmc9/tr_ab.jpg Foglio di Calcolo di Giuliot con tutti i parametri del Test: http://s26.postimg.cc/o0etkkqah/01_06_300f3_8.jpg Ad essere pignoli ci sarebbe ancora da sistemare qualcosina, i solchi delle corone circolari non sono del tutto assorbiti, il bordo dovrebbe essere leggermente più basso per toglierlo dalla “zona di confine” del grafico ML e per avere una costante conica ancora più vicina a -1 , ma credo che anche i grattatori esperti saranno d’accordo con me se dico che è meglio fermarsi qui… prima di fare danni ! Ho provato lo specchio sul Dobson, niente da dire… si vede bene , non vedo sferica, non vedo astigmatismo, vedo solo un evidente coma al bordo dell’oculare, ma per questo non posso farci niente. Astrotecnico, non potevo forare lo specchio prima di finire la parabolizzazione, mi sembrava un po’ di abbandonare una cosa che avevo iniziato, dovevo prima completarla così come era inizata, unicamente per la soddisfazione di portare a compimento un lavoro che è stato lungo e faticoso. Ora posso pensare al Cassegrain, faccio un bel buco sullo specchio e se dovrò rifigurarlo , pazienza… non pensavo mica di smettere di garattare ! |
Re: Parabolizzazione specchio 300 F 3.8 Ciao Massimo. Leggo solo quel che hai scritto non potendo vedere le foto (sono in Normandia sulla Juno beach, in camper, per il “D-day”). Ma ormai sono sicuro che qualunque cosa tu faccia, è fatta col criterio opportuno. |
Re: Parabolizzazione specchio 300 F 3.8 Allora ragazzi, di certo non nascondo la mia soddisfazione, un 300 mm F3.8 lambda 8 è quanto di meglio potessi aspettarmi, anzi oltre le mie aspettative… le osservazioni fatte ieri sera mi hanno dato la conferma che lo specchio non deve essere assolutamente toccato e lasciato così com’è ! Quindi come di consueto ( eh ,eh al secondo specchio mi ritrovo già a dire “come di consueto” :fis: ) i ringraziamenti a chi ha reso possibile che io facessi tutto questo. Un grazie al Forum, unico in Italia dove è possibile accedere ad una tale quantità di informazioni così selettive e nel quale si ha la possibilità di interagire con vere personalità del settore. Ciao e ricordate che c’è un grattatore in ognuno di noi !:D |
Re: Parabolizzazione specchio 300 F 3.8 Ottimo massimar ! Direi che al momento non ti conviene tentare migliorie. Tanto è probabile che quando vai a forare poi devi comunque ritoccare. Ora ti aspetta la storia del foro ed il secondario. Sarà una bella avventura ….. :) |
Re: Parabolizzazione specchio 300 F 3.8 astrotecnico, questa è un’avventura che aspetto da quando ho messo il primo cucchiaino di 80 sul 125 mm !:D In questi giorni ho ripetuto il test Foucault. C’è una certa “oscillazione” dei risultati e non credo dipendano ( se non in minima parte ) da imprecisione delle letture. C’è da dire che la variazione massima che ho rilevato sulle misure è di 1/10 di millimetro ma tanto basta per cambiare il report generale in modo significativo. Ho eseguito lo star test il quale mi dice ( se interpreto correttamente ) che c’è una leggera sferica, in quanto l’ombra del secondario è sensibilmente diversa in dimensioni spostandosi da intra ad extrafocale, anche se gli anelli di diffrazione sembrano simili. il Ronchi test, eseguito con il reticolo sull’oculare, mostra le bande belle dritte fino a che ne vengono visualizzate due o tre. Con una sola banda centrale, in extrafocale, si nota una leggera curvatura a diminuire l’ampiezza della banda verso il bordo. Le osservazioni su Luna e pianeti invece, ripagano di tutto il lavoro fatto, anche se lo specchio non è alluminato. |
Re: Parabolizzazione specchio 300 F 3.8 Il Foucault è normale che …(almeno pure a me…) dia quel margine di valutazione. Ma quando sei sicuramente oltre il lambda/4 la differenza la vedi proprio sugli oggetti difficili. Anche se ti pare impossibile sia di tale portata. Il che, da solo, vale la fatica del lavoro svolto. |
Re: Parabolizzazione specchio 300 F 3.8 Grande massimar, complimentoni per il risultato ottenuto, davvero notevole…:ok: |