Questo articolo è suddiviso in quattro parti, nelle quali è riportata integralmente la discussione condivisa su forum dal 20 Febbraio 2014 al 9 Giugno 2014, con la gloriosa realizzazione completamente manuale da parte di “Massimar” di uno specchio Newton diametro 300mm di rapporto focale F 3,8 con eccellente qualità di superficie data da asperità picco/valle sul vetro inferiori a un sedicesimo della lunghezza d’onda (Lambda) di 560 nanometri della luce giallo-verde cui l’occhio umano è più sensibile, corrispondenti ad una qualità ottica di almeno Lambda/8 sull’onda riflessa.
Il tutto beninteso nel rispetto dell’importantissimo Criterio di Couder, che sancisce che (..al fine di ottenere la perfetta immagine canonica di diffrazione responsabile della massima qualità e contrasto delle immagini fornite dal telescopio che monterà quello specchio), la superficie riflettente dello specchio deve essere tale che tutti i raggi riflessi convergano all’interno della “tacca di diffrazione” (anche detta Raggio di Airy), che di fatto, per lo specchio in oggetto, è un dischetto di diametro 2,6 millesimi di millimetro (micron) che si trova alla distanza di 2280mm dallo specchio stesso, pari alla lunghezza focale di 1140mm.
L’importanza didattica ed istruttiva della discussione, per chi desidera avere un eccellente esempio pratico di come si porta a termine un buon lavoro ottico, è resa assolutamente unica dalla dovizia di particolari nella descrizione, sia delle azioni correttive preventivate di volta in volta, che nella indicazione dei risultati nel bene e nel male ottenuti, a frutto delle correzioni eseguite per portare a termine la lavorazione di quello specchio superlativo.
L’importanza citata è data dal fatto che tutti i dati numerici riportati, sono il necessario che può essere proficuamente digitato all’interno di qualunque programma per la valutazione dei test di Foucault, al fine di studio e sperimentazione attiva delle variazioni della forma della superficie dello specchio, fino al suo compimento.
Parte 2 di 4
Re: Parabolizzazione specchio 300 F 3.8 Mi viene bene di ricordare che la parte più difficile del test di Foucault è proprio la partenza con la certezza di aver individuato il punto focale della zona 1, nella quale purtroppo le ombre variano di quantità infinitesime per molti giri del micrometro, rendendo assai incerta la valutazione individuale. Infatti la progressione dell’ombra nel punto focale di qualsiasi zona, non deve provenire né da destra, né da sinistra, ma da una ipotetica circonferenza, chiudendosi in grigio a mò di diaframma di macchina fotografica. Il guaio è che se quella prima misura difficile risulta inesatta, trascina il software in una incorretta valutazione della qualità della parabola, per via che in tutte le altre zone le tolleranze sono via via molto più ristrette rispetto alla zona 1. Ci sono alcuni modi per cominciare bene. Io (forse ne ho già parlato) uso il mio metodo personale (non infallibile), che consiste nell’andare col cursore del tester in una posizione ben intrafocale, in cui vedo l’ombra del coltello entrare francamente da destra, con una certa progressione dell’ombra man mano che la lama entra nel fascio di luce. Prendo quindi nota della lettura del micrometro. |
Re: Parabolizzazione specchio 300 F 3.8 Si Giuliot, avevi già decritto questa metodologia per l’individuazione della zona 1, metodo che ho provveduto ad applicare durante le misurazioni: Devo dire che la webcam è di grande aiuto, perché nel momento in cui si hanno dei dubbi tra due valori prossimi ( quasi sempre ) si possono scattare delle foto e confrontarle anche misurando con un qualsiasi software fotografico la differenza dei gradienti nei due settori della zona in ombra, il tutto senza abbandonare la postazione. ho tentato delle correzioni, c’è qualche errore che commetto ma non riesco a capire quale sia. Mi spiego meglio: Questo è il Ronchi confrontato con la simulazione: http://s26.postimg.cc/srwxmyb6h/Picture_941.jpg http://s26.postimg.cc/vna0ttf6h/unnamed.jpg Come si vede la differenza è evidente, specialmente per la profondità del centro rispetto alla zona periferica Queste le relative misure con Foucault report: http://s26.postimg.cc/o9umuuv4p/image.jpg http://s26.postimg.cc/cjgpdh2c9/image.jpg Il test Foucault , tra le altre cose, mi dice che dopo queste correzioni sono quasi al limite per i valori del tiraggio complessivo, misure di cui sono abbastanza sicuro ( con la precisione limitata a 1/10 ) avendole ricontrollate per diverse volte . I due test sembrano non andare d’accordo, se dovessi seguire le indicazioni del ronchi approfondendo il centro andrei sicuramente fuori con i valori del tiraggio, a meno che ( cosa più probabile ) non stia sbagliando qualcosa… |
Re: Parabolizzazione specchio 300 F 3.8 Ciao massimar vedo che stai lavorando sodo. Hai montato il mcrometro sul movimento longitudinale del Foucault ? |
Re: Parabolizzazione specchio 300 F 3.8 Ciao astrotecnico, è vero sto lavorando sodo sfruttando ogni minuto di tempo libero e, come da te previsto, parabolizzare una focale corta non è semplice ( almeno per me ). Inoltre il sub-diametro ha lo svantaggio di essere molto più lento del pieno-diametro, e di essere “portatore sano” oltre che di errori zonali anche di rugosità che poi devono essere raccordate ed uniformate, tuttavia permette un intervento più mirato senza infastidire eccessivamente le zone adiacenti. Fortuna che, oltre alla tua guida, c’è il costante ed inesauribile supporto di Giuliot che riesce a svelare anche i più nascosti segreti di queste tecniche, senza il quale la mia sarebbe stata una missione impossibile. In questo momento sto cercando di accorciare il fuoco della zona 4, che è quella più fuori tolleranza, quindi di aumentare la curvatura in quel settore senza modificare la zona 3 , come si farà ? ci riusciremo ? mah… :mmh: mi sa che il prossimo intervento sarà il ritorno alla sfera n°1 :) |
Re: Parabolizzazione specchio 300 F 3.8 Con 0,15 mm di precisione di lettura ti confondi solo le idee. Bisogna che riesci ad arrivare più avanti. Oppure usi per ora solo Ronchi. |
Re: Parabolizzazione specchio 300 F 3.8 Mi serve ancora un po’ di allenamento, sono sicuro che la precisione delle letture aumenta con la pratica, ieri ho provato ed insistito con letture ad 1/10 e sono abbastanza soddisfatto, ( solo della qualità letture, dei risultati del test un po’ meno :) ) |
Re: Parabolizzazione specchio 300 F 3.8 Dunque, venendo al tuo specchio, cerca di non tornare alla sfera e vediamo se riusciamo a correggere. |
Re: Parabolizzazione specchio 300 F 3.8 Grazie astrotecnico, è il tipo di aiuto che speravo, è difficile decidere cosa fare, si rischia di fare la cosa sbagliata … ecco i dati: subdiametro di 125 mm ( 42%) ( con una patina di pece “fortunata” che si adatta alla perfezione ) il problema è che dall’ultimo test ho effettuato altre correzioni, piuttosto prolungate, che credo abbiano peggiorato la situazione. |
Re: Parabolizzazione specchio 300 F 3.8 La tua diagnosi sul troppo tiraggio fra interno ed esterno (con le misure che hai elencato) è azzeccata. Questo sospetto è avvalorato dal fatto che io posso pure simulare dei valori diversi come risultato di opportune ipotetiche correzioni…Ma con il bordo ribattuto nessuno di questi riesce a portare ad un lambda migliore di 2…se non torno un poco indietro. Da notare poi che con quei dati, la sola zona 1 convergerebbe i suoi raggi nella tacca di diffrazione di Airy, mentre le altre zone non soddisferebbero il criterio di Couder sulla aberrazione trasversale al fuoco (non partecipando quindi appieno alla formazione della immagine, e con ciò fornendo uno scarso contrasto ad esse). Io al tuo posto farei quindi così: Con quei valori ipotetici di tiraggio (0.1 2.8 4.65 6.8 8.8) simulabili sul mio foglio di calcolo; valori che peraltro dal punto di vista pratico sono però difficili da ottenere (se non procedendo per piccoli passi e controlli conseguenti), avresti ribaltato completamente la frittata. Ottenendo nuovamente un bordo orizzontale, assieme al soddisfacimento del criterio di Couder, e ad un lambda 6.3 (ottenuto impostando uno scarto focale col valore 2000 per migliorare il rapporto P/V)….. che ti porterebbe a spendere 130 euro di alluminatura “enhanced”…….Con un arrivederci alla prossima “grattata”. ;) Naturalmente queste sono mie considerazioni “terra terra” e a ruota libera, dettate da quel che finora sono riuscito a imparare, ben sapendo che “dal dire al fare”……. |
Re: Parabolizzazione specchio 300 F 3.8 Grazie Giuliot, una utilissima spiegazione di possibile strategia, purtroppo dopo le ultime correzioni la situazione è peggiorata e credo che converrà tornare alla sfera… Poco male, non avevo certo la pretesa di realizzare la parabola a f 3.77 al primo tentativo, sarebbe stata solo fortuna, e affidandosi solo alla fortuna si impara ben poco. Posso dire che in questo primo round ho sperimentato sul campo l’azione di svariate tecniche con il sub-diametro, ho capito molti degli errori commessi ( non tutti ) e mi sento molto più consapevole di quello che si dovrà fare al prossimo tentativo. In ogni caso qualche risultato positivo è stato raggiunto, ad esempio sono molto soddisfatto della assenza di rugosità superficiale, ho capito come “aggredire” e poi uniformare la superficie anche con il sub-diametro , cosa che fino a poco fa era ai primi posti della top-ten dei ” come cavolo si fa ? “ Nell’immagine dell’ultimo Ronchi si vede bene la superficie “liscia”: http://s26.postimg.cc/o4173rnrt/987.jpg Queste sono le relative misure : 1.15 Avevo tentato di riportare verso la sfera le zone intermedie cercando di non toccare la zona estrema, con passate tra centro e bordo in modo da scavare più sulla zona intermedia: http://s26.postimg.cc/aoe6ebfa1/411.jpg Ho insistito troppo con sessioni prolungate modificando radicalmente la forma. |
Re: Parabolizzazione specchio 300 F 3.8 Il problema è che per lavorare con i subdiametro ce ne vogliono diversi, in base all’estensione della zona da trattare. Si arriva ad usare anche degli utensili da un paio di centimetri o anche meno di diametro. Comunque con quelle misure sei purtroppo già fuori ed il recupero è arduo. Quindi devi tornare alla sfera. Non vedo soluzione facile di altro tipo. |
Re: Parabolizzazione specchio 300 F 3.8 Bene, si torna alla sfera, cosa che avevo già iniziato durante il week-end, questa volta con molta calma seguendo i “punti chiave” di Deabis, primo tra tutti: se non ti diverti, smetti ! L’operazione sembrava riuscita, in apparenza , ma durante l’utilizzo mi sono reso conto che non raggiungevo un adattamento uniforme, la patina sembrava non “reggere” l’adattamento e deformarsi tra una sessione e l’altra. dopo poche sessioni questo era il tragico risultato :spaf: : http://s26.postimg.cc/5ccrg9r89/Picture_953.jpg allora sono tornato al sub-diametro che, nonostante i molti svantaggi , mi ci trovo benissimo, meglio che con il pieno. http://s26.postimg.cc/9ziti1el5/corr1.jpg questa è la sequenza dei Ronchi ogni 4 sessioni: http://s26.postimg.cc/tvesxkvmh/ron_3.jpg Devo ancora dare una sistematina al bordo e poi inizio la nuova parabola, nel frattempo preparo anche un altro sub-diametro ( 30% ? ) A questo proposito avrei alcune domande su Foucault: http://s26.postimg.cc/dmyko3ms9/couder3.jpg
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Re: Parabolizzazione specchio 300 F 3.8 Quote:
1) Puoi certamente utilizzare la maschera con quella divisione sfruttando il fatto che di solito i software che la calcolano, tengono conto del foro centrale che potrebbe avere lo specchio…e se non hai il foro ma fai finta di averlo, va tutto bene ugualmente. ( E il software non stravolge la progressione del rimpicciolimento delle aree verso il bordo specchio). 2) Nel calcolo della maschera conta la mezzeria delle aree che andrai a disegnare, cioè la distanza dal centro specchio della zona in esame. |
Re: Parabolizzazione specchio 300 F 3.8 Quote:
Giuliot, è proprio questo che non ho capito, se divido la zona 1 mi cambia la mezzeria rispetto alla stessa zona tutta “forata”, quindi devo cambiare il valore che il software imposta di default per questa zona ( raggio interno =0 ) ? |
Re: Parabolizzazione specchio 300 F 3.8 Quote:
Lupus in fabula! Comunque confermo: lento ed inesorabile, anche Deabis procede, DIVERTENDOSI, verso la sfera perfetta su cui costruire una dignitosissima parabola (ma in questo avrò il mio maestro in carne ed ossa…….stay tuned………..:ok::D..). |
Re: Parabolizzazione specchio 300 F 3.8 Quote:
nessun dubbio :ok: l’unica precauzione è che se prendi appunti anche dai miei post, sarebbe meglio scriverci sopra, a mo’ di titolo, “appunti da massimar, ovvero: tutto quello che non si dovrebbe fare “ , altrimenti la dignità della parabola la vedo a rischio… :D |
Re: Parabolizzazione specchio 300 F 3.8 Credo che la tua attuale “situazione di particolare difficoltà” sia dovuta al passaggio al lavoro con utensili subdiametro (esperienza tra l’altro utilissima in prospettiva di un lavoro su diametri > 12″). Infatti sono curioso di vedere se incontrerò simili difficoltà, visto che utilizzerò fino alla fine utensili di diametro uguale allo specchio. |
Re: Parabolizzazione specchio 300 F 3.8 Quote:
Semplicemente per ogni finestra devi fare raggio esterno meno raggio interno e dividere per 2, e sommare il risultato al raggio interno. |
Re: Parabolizzazione specchio 300 F 3.8 Grazie Giulio :ok:, ora mi è chiaro ! Ho verificato, il software chiede di impostare i valori della zona 1 esattamente come hai detto tu, mentre per le zone successive può essere modificato solo il valore del raggio esterno. |
Re: Parabolizzazione specchio 300 F 3.8 massimar, in linea di massima, per lavorare un 300 di utensili sub-diametro ce ne vogliono almeno tre: un 125, un 62 e un 31 millimetri. Il concetto base della lavorazione con sub-diametro è quello di considerare la superficie suddivisa in una serie di corone circolari concentriche,che sono poi in definitiva le zone di Foucault, all’interno delle quali lavorare. Le corone circolari vanno quindi portate in tolleranza all’interno del diagramma ML. Inoltre considera che se lavori di lato, come stai facendo tu, scavi praticamente un solco sulla superficie. Quando invece lavori sul semidiametro davanti a te agisci poco o niente. Quindi la profondità del solco scavato puoi regolarla lavorando più o meno lateralmente, oltre a regolare le passate. Inoltre, per regolarizzare la superficie, devi “screstare” le corone generate. Spero di essermi spiegato e di non averti confuso le idee …… |
Re: Parabolizzazione specchio 300 F 3.8 astrotecnico, ti sei spiegato benissimo, come sempre, non solo non mi hai confuso le idee, ma in poche righe hai risposto ad una serie di domande che avevo in mente, grazie anche perché trovare spiegazioni ( esatte ) che entrino nel merito di questo tipo di lavorazione è raro e difficile anche navigando oltreoceano! :ok: |
Re: Parabolizzazione specchio 300 F 3.8 Direi che con la sfera ci siamo: http://s26.postimg.cc/p1qwycqop/RON_3.jpg sicuramente si può fare anche meglio, il sub-diametro ha ancora del potenziale da esprimere , c’è un accenno di profondità nella zona centrale, ma credo che come base di partenza per la parabola ( 2° round ) possa andar bene, che ne dite, posso andare ? Un’altra differenza che ho notato con il sub-D. è che non esiste una configurazione “stabile”, non c’è l’analogo del 1/3 COC del pieno-D. che porta ad una sfera stabile. Una volta raggiunto un risultato, se si insiste con la stessa passata si va oltre la figura raggiunta, verso nuove ed imprevedibili ( quasi ) deformazioni… mi sbaglio ? |
Re: Parabolizzazione specchio 300 F 3.8 Ciao massimar, caspita, proprio una bella sfera !!! |
Re: Parabolizzazione specchio 300 F 3.8 La sfera va bene. Sarebbe ovviamente meglio non avere il difetto centrale ma per ora lascialo stare, altrimenti corri il rischio di iniziare di nuovo da zero. Se vuoi comunque toglierlo, devi utilizzare una patina molto piccola agendo su un’area limitata. In merito all’azione dei sub-diametro, come ho sempre sostenuto, vanno usati con molta attenzione perchè insistendo troppo è possibile generare con una certa facilità errori zonali. |
http://s26.postimg.cc/481zwlw61/stroke3.jpg dopodiché, per raccordare la zona scavata con il resto della superficie ho effettuato una sessione da 30 min con le classiche passate a W per la parabolizzazione. (con il sub-diam da 125 mm ) questo il risultato: http://s26.postimg.cc/juxunpzbt/ron4.jpg pensavo che un utensile così piccolo, non portasse a risultati visibili se non dopo un utilizzo prolungato, invece si vede chiaramente l’effetto al centro che non è stato ancora raccordato dal sub-diametro maggiore. La domanda è: posso continuare ad utilizzare questo utensile ( quando ce ne sarà effettivamente bisogno ) o dove essere rifatto con altre modalità o materiali ? p.s. ovviamente ho fatto questo tipo di prova dopo che sia Bart che astrotecnico , avevano detto che la sfera andava bene, quindi scavando il centro non faccio altro che iniziare a procedere verso la parabola, |
Re: Parabolizzazione specchio 300 F 3.8 Scrib scrib …….”…..po-sa-ce-ne-re fuc-sia da un e-u-ro………” scrib scrib….:D:D |
Re: Parabolizzazione specchio 300 F 3.8 L’utensile va bene: non bisogna formalizzarsi troppo sulla sua costruzione. Considera che la maggior parte di quelli che uso io sono fatti di legno, quindi ……. |
Re: Parabolizzazione specchio 300 F 3.8 Astrotecnico, grazie ! un vero concentrato di contenuti (da studiare con attenzione ) , anche questa volta con un solo intervento sei riuscito a rispondere ad dozzina di domande che mi erano frullate in testa, incredibile ! Quote:
Deabis che ridi ? è bellissimo…. :) si lo so, è tutta invidia per il mio gioiellino :fis: |
Re: Parabolizzazione specchio 300 F 3.8 A dire il vero stavo prendendo appunti :D:ok: |
Re: Parabolizzazione specchio 300 F 3.8 è vero ! :spaf:, ecco cos’era “scrib scrib “, ma sai com’è, ogni artista difende a spada tratta le sue opere, e questa, diciamocelo pure senza falsa modestia… è un’opera d’arte !!! :D |
Re: Parabolizzazione specchio 300 F 3.8 Ciao massimar, mi diresti le quantità esatte di colofonia, cera, trmentina e olio che hai usato per fare la colata e la temperatura a cui lavori…che ormai è passato più di un anno da l’utima che ho fatto e non ricordo bene le quantità che avevo usato… |
Re: Parabolizzazione specchio 300 F 3.8 Anche se è ancora presto, interessa pure a me. Io lavoro a 15\18 ° |
Re: Parabolizzazione specchio 300 F 3.8 Ciao Bart, ciao Deabis, la “ricetta” giusta per la pece, come probabilmente saprete meglio di me, non è mai facile. Posso dire che l’ultima che ho preparato con cui ho fatto il il pieno diametro ( che poi si è staccata ) ed il posacenere :) va abbastanza bene: la migliore in assoluto che ho utilizzato è quella che ho sul sub-diametro 125 mm, ma è stato solo un colpo di fortuna, in quanto pensavo che avrei utilizzato quel sub-diametro solo come prova e quindi ho buttato giù nel pentolone le dosi a occhio, e non ho la minima idea delle proporzioni utilizzate, forse c’era un po’ più di cera d’api e di trementina, ma non ci potrei giurare.. |
Re: Parabolizzazione specchio 300 F 3.8 Caspita 33% cera d’api? in quello che ho fatto ieri ne ho messo si e no 10 %…infatti mi sembra un pò troppo dura…:spaf: |
Re: Parabolizzazione specchio 300 F 3.8 Quote:
Infatti l’aspetto che è stato maggiormente evidenziato per la preparazione della pece ( oltre al tutorial ci sono alcuni post di approfondimento di Giuliot anche in questa discussione ) è proprio sui metodi per la verifica della giusta tempra. Astrotecnico in più di una occasione ha detto che lui di solito inizia con un 10%-15% di cera d’api ed aumentando se necessario. Questo mi fa capire tre cose: 1-la formula esatta non c’è altrimenti non vedo perchè anche astrotecnico avrebbe dovuto procedere per step incrementali ed arrivare al giusto composto attraverso le verifiche. 2-il 10% è con molta probabilità la soglia minima sotto la quale non conviene scendere. 3-il fatto che non abbia parlato di un limite massimo significa che la libertà di manovra è ampia proprio per adattarsi alle condizioni più diverse. Quindi Bart, rassegnamoci, la giusta formula ce la dovremo inventare da noi , ogni volta ! :D |
Re: Parabolizzazione specchio 300 F 3.8 Quindi, parlando di quantità più che dosi, con 750 g tra cera e colofonia viene fuori un utensile da pieno diametro e ne avanza? |
Re: Parabolizzazione specchio 300 F 3.8 Deabis: La quantità è riferita sempre al diametro che devi ricoprire…io per il 400 ho bisogno di 1.5 Kg ad esempio…Cmq per avere un’idea di quanta te ne serve, basta che calcoli in volume della colata (in cm3) e lo moltiplichi per 1.06 circa che è la densità della colofonia…otterrai il peso in grammi del totale che ti servirà… |
Re: Parabolizzazione specchio 300 F 3.8 Effettivamente con 750 gr. la patina è venuta un po’ “bassa”, non raggiungeva il cm di spessore, quella avanzata era molto poca, comunque sufficiente per la limitata quantità richiesta dal posacenere. |
Re: Parabolizzazione specchio 300 F 3.8 Una ricetta La ricetta: http://s1.postimg.cc/4y32yt8y3/real…_telescope.jpg Si tratterebbe di una mescolanza utilizzata da Jean Texereau al laboratorio di ottica dell’osservatorio di Parigi, in cui vengono utilizzati gli ingredienti seguenti: Note le quantità non è difficile ricavare delle proporzioni da verificare nella pratica. Quì non compare la cera, e nemmeno la trementina che sono comunque due componenti preposti al rammollimento. I commenti: Un riferimento di “durezza” – da quel “san Tommaso” che è in tutti noi tecnici – secondo me va fatto per confronto con l’impronta lasciata sulla nostra pece a base di colofonia, in riferimento ad altrettanta impronta impressa su un pane di pece acquistata, e pertanto già graduata a livello commerciale per una certa temperatura di rammollimento (per esempio Gugolz tabellata quì): http://s29.postimg.cc/onxmjk6g3/Pece_Gugolz.jpg Attenzione all’errore di scambio dei due dati in stampa, per cui in tabella la 55 fonderebbe prima di rammollire :eek:) Oggi la Gugolz, a quanto pare, la si può acquistare in Europa (31 euro al pane cilindrico da un kg) SOLO googlando “Optiques astronomiques Moindrot Sebastien”. La misura della impronta dell’unghia ….per noi “moderni” è tanto empirica. Ma spesso è sostituita con la più tecnologica l’impronta della biglia da cuscinetti a sfere diametro 8mm, spinta da un peso di 200g per 30 secondi…..Cioè senza ingegneristicamente “spaccare il capello in 4” sconfinando nella costruzione di un durometro specifico. Qualcosa di interessante in rete si ricava ugualmente da quì: http://strock.pi.r2.3.14159.free.fr/…/Viscosit.html Ed anche al seguenti link: |
Re: Parabolizzazione specchio 300 F 3.8 Massimar: si comprendo benissimo il tuo punto di vista…sono convinto anche io che non ci sia la formula perfetta che vada bene sempre, ma se qualcuno mettesse le quantità che ha usato per ottenere una buona colata per una data temperatura, sò che se la rifacessi a casa mia e mi mettessi alla medesima temperatura otterrei una patina che per lo meno si avvicina a come dovrebbe essere una buona e mi renderei conto della consistenza che ha…Penso ad esempio al tuo caso: se parti dal 10-15 % che viene suggerito, ti aspetti che anche la colata finale possa avere percentuali un pò diverse, ma non discostarsi molto da quelle suggerite…Io non mi sarei mai aspettato che ci si spingesse fino al 33%, più del doppio di quello suggerito… |