Un’aspetto da non trascurare durante tutto il processo di lavorazione è la pulizia del posto di lavoro.
Questa esigenza, che in ogni lavorazione di materiali può essere un importante aspetto da non sottovalutare, qui diviene fondamentale, dal momento che abbiamo a che fare con abrasivi di diverse grane.
Ciò che rende indispensabile una perfetta pulizia del posto di lavoro, specie nel passaggio dall’uso di una grana all’altro, è il fatto che la successione delle grane avviene dalla più grande alla più piccola: ciò implica che l’infiltrazione di un solo granello di una grana più grande di quella in uso tra gli strumenti di lavoro può portare a compromettere il risultato finale dell’azione.
Il lavoro di abrasione di ogni singola grana viene svolto in modo uniforme da una miriade di granelli di pari dimensione che, durante la seccata, scavano il vetro frantumandosi a loro volta. La successione delle grane avviene per creare, durante l’abrasione che porta alla sfera, solchi e crateri sempre più piccoli, fino a raggiungere una dimensione tale da rendere possibile l’operazione di lucidatura, processo che, seppure seguendo lo stesso principio, di fatto sfrutta un altro fenomeno di cui si parlerà altrove.
In tutto questo processo, l’intrusione di un granello di una grana più grossa all’interno della pasta abrasiva (fatta di abrasivo ed acqua) può generare dei solchi o dei crateri, sempre più difficili da individuare al diminuire della grana, che può compromettere la qualità complessiva della superficie.
L’unica soluzione, una volta individuato il danno sulla superficie, è di ritornare alla lavorazione con grane più grosse, poichè il tentativo di eliminare un solco con una grana di dimensione inferiore al solco stesso è un’opera che difficilmente può essere portata a termine.
Esiste quindi un modo per evitare (il più possibile) questo inconveniente: la pulizia profonda del posto di lavoro, durante la lavorazione con le singole grane e, in modo particolare, nel passaggio tra una grana e l’altra.
Alcune regole generali possono esserci di aiuto:
PRIMA DI INCOMINCIARE:
Consigliata ovviamente una buona pulizia generale dell’area destinata al lavoro, specie se si decide di installare la propria postazione in un garage o officina dove magari precedentemente si è lavorato con materiali e dove, quindi, è possibile che vi sia presenza, oltre che di polvere, di segature o limature potenzialmente dannose. Un occhio di riguardo va dato alla fase di sistemazione degli abrasivi. Facilmente, prima di cominciare la lavorazione di uno specchio, si farà un ordine di abrasivi di diversa grana, che giugeranno verosimilmente in sacchetti ben isolati. Un consiglio che posso dare è di procedere all’apertura dei sacchetti, per porre le varie grane negli appositi contenitori che abbiamo deciso di utilizzare, adottando tre accorgimenti in particolare:
- effettuiamo questa operazione lontani dal posto di lavoro, per evitare che, durante l’apertura ed il travaso degli abrasivi, piccole quantità degli stessi fuoriescano e si vadano a posare in punti dell’area di lavoro, minacciando le successive fasi della lavorazione (le grane più piccole sono delle vere e proprie polveri, quindi molto leggere e facili a sollevarsi anche di fronte ad un piccolo spostamento d’aria);
- se ci giungono contemporaneamente diverse grane, cominciamo l’unboxing dei vari sacchetti seguendo l’ordine dalla grana più piccola a quella più grande: in questo modo l’unico rischio che corriamo effettuando l’operazione è di inquinare con piccole parti di grana di una certa dimensione i contenitori delle grane più grosse, la qual cosa non costituisce di fatto un rischio, poiché lavorare (ad esempio) con la 120 inquinata in modo impercettibile con una parte di grana 400 di sicuro non andrà a compromettere il nostro lavoro;
- prima di trasferire il contenitore prescelto e riempito della grana, pulire bene mani e l’esterno del contenitore stesso (meglio se si riesce a lavare con abbondante acqua) prima di trasferirlo vicino all’area di lavoro.
NEL PASSAGGIO DA UNA GRANA ALL’ALTRA:
- pulizia profonda del piano di lavoro: personalmente uso interporre tra il piano di lavoro (fusto da 200 litri usato con piano in legno) ed il supporto su cui fisso lo specchio (quadrato in multistrato a cui ho dato tre mani di impregnante) una pellicola piuttosto robusta di plastica trasparente (pellicola da imballaggi), che cambio rigorosamente ad ogni passaggio di grana;
- cambiare il mollettone su cui poggia l’utensile ad ogni cambio grana: il materiale morbido, praticamente spugnoso, di cui è fatto si addice molto bene a catturare granelli di abrasivo che potrebbero trovare nuovamente la libertà nei momenti più inopportuni (grane più piccole);
- cambiare la spugna con cui si effettua una sommaria pulizia tra una seccata e l’altra;
- pulire il piano di appoggio su cui sostano specchio, contenitori dell’abrasivo, strumenti di misurazione della freccia e della sfera ed altri strumenti di lavoro; io uso un tavolo su cui stendo una tovaglia in plastica che cambio ad ogni passaggio di grana;
- cambiare abiti/grembiule utilizzati per la lavorazione: se durante la stessa sessione di lavoro si cambia grana, cambiarsi radicalmente gli abiti, poiché le note leggi di Murphy sanno trovare posti più impensati per dare rifugio a grane non più desiderate, che, ovviamente, sono altresì pronte a uscire nel momento sbagliato; chi è dotato di capelli (…), non trascuri questa parte: nel corso di qualche ora è improbabile non toccarsi mai la testa con le mani, inevitabilmente sporche di abrasivo, che finisce sui capelli e da lì può anche ricadere;
- pulizia del pavimento: impossibile che nelle decine di ore di lavorazione niente cada per terra, raccogliendo i residui di lavorazioni precedenti che, per le note leggi già citate, finiscono laddove non dovrebbero finire;
DURANTE LA LAVORAZIONE CON UNA GRANA:
- pulire comunque le superfici di specchio e utensile: ciò consente di contenere eventuali danni derivanti dall’infiltrazione di grane più grandi del dovuto ma anche di qualsiasi altro materiale duro come o più del vetro che possa capitare sulla superficie; il modo migliore per fare ciò è dotarsi di una bacinella riempita d’acqua, dalle dimensioni sufficienti a contenere per intero lo specchio, ed una comune spugna, da utilizzare tra una seccata e l’altra;
- tenere tutti gli strumenti utilizzati vicino al posto di lavoro: se mantenuto come visto sopra, solo il posto di lavoro può essere un ambiente sufficientemente pulito da permetterci di utilizzare gli strumenti di lavoro con relativa serenità;
- osservare la superficie dello specchio con microscopio/oculare di frequente, in modo da verificare l’assenza di graffi o solchi: nel caso si dovessero riscontrare tali segni, va operata una pulizia profonda di TUTTO e, se si sta utilizzando un utensile in pece per la lucidatura/parabolizzazione, è consigliabile ricostruirlo, poiché il minuscolo granello responsabile del danno potrebbe essersi saldamente incagliato nella superficie dell’utensile stesso.
Queste regole, apparentemente rigide, consentono di limitare di molto i rischi di danni derivanti da insufficiente pulizia.
Le attenzioni devono, ovviamente, divenire crescenti col passaggio a grane sempre più piccole, poichè diviene sempre più difficile scrutare nel dettaglio la superficie dello specchio e rimediare senza particolari controindicazioni (si pensi, ad esempio, cosa può significare ritornare alla grana 1000 o più grossa durante l’operazione di lucidatura, dopo aver, magari, ottenuto già un buon risultato sulla parabolizzazione….).