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  • #11704
    Mogi Massimo Vicentini
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      Buongiorno. Sono un astrofilo di vecchia data, e autocostruttore discontinuo. Meccanicamente me la cavo, ma la lucidatura ottica ha resistito a ogni mio tentativo di comprensione. Ho tentato un paio di specchi ma alla fine ho preferito ottiche commerciali. Idem per l’elettronica… i motori in cc. per ora vanno più che bene, i passo-passo e l’Arduino li riservo alla prossima vita…
      Sto sperimentando il collodio triplo per la pulizia non distruttiva degli specchi, riferirò quando i risultati mi convinceranno.
      Grazie dell’attenzione, buona vita a tutti.
      “Mogi” Massimo Vicentini
      https://mogix0.wixsite.com/mogivice
      https://1drv.ms/u/s!AsGc5YS-b9tQiyxLKCWBCkzOIEmh?e=8PvDsp

      #11705
      Massimo MarconiMassimo Marconi
      Moderatore
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        Ciao Massimo, benvenuto ! :bye:
        Complimenti, belle ed interessanti le tue realizzazioni, sarà un piacere leggerti :good: !

        #11706
        Giulio Tiberini
        Moderatore
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          Benvenuto Massimo. Vedo che sei un provetto autocostruttore. Veramente complimenti per la rocciosa meccanica della tua compatta realizzazione.
          (Il materiale di colore tanto giallo che hai usato per la trasmissione del moto alle ruote metalliche, è Vulkollan? Lo hai ricavato per tornitura da barra, oppure è realizzato per colata ad opportuna durezza Shore?).
          Un bellissimo lavoro anche la casetta di custodia.
          :bye: Giulio

          #11707
          Mogi Massimo Vicentini
          Partecipante
            • Offline

            Grazie degli apprezzamenti. Un tempo mi sarei messo a calcolare diametri e comprare cremagliere & ingranaggi, poi mi sono detto: ho un tornietto, con santa pazienza posso fare una ruota liscia e precisa. Mi sono fatto consigliare in un magazzino di materie plastiche e ho comprato un pò di ritagli, provando a tornirli. Non mi ricordo di preciso ma credo che quello scelto alla fine sia un polipropilene (barra piena), quello che usano per gommare le ruote dei carrelli a uso gravoso. Poi mi sono arrangiato con le ruote che ho trovato (avanzi di demolizione navale), l’ultima l’ho filettata tipo corona dentata e ci ho messo una barra filettata inox. Un costruttore serio inorridirebbe, ma a me pare che insegua benissimo, e non vibra neanche a prenderlo a calci. Sto via via migliorando la motorizzazione per renderlo più maneggevole, e un amico laziale sta realizzando un sistema di telecomando e lettura digitale delle coordinate (vi faremo sapere).
            Nota – un tornio di 100 anni pagato 100mila lire 40 anni fa: un acquisto che mi ha cambiato la vita!

            #11709
            BARTolomei Mirco
            Moderatore
              • Offline

              Ciao Massimo :bye:
              benvenuto qui sul forum anche da parte mia. Complimenti per la tua realizzazione :good:
              Son curioso di leggere le varie soluzioni che hai adottato per la costruzione del tuo telescopio.
              Ciao
              Mirco

              #11727
              Giulio Tiberini
              Moderatore
                • Offline

                Io al tornio so solo sfacciare e tagliare dei pezzi!! Ma in officina avevo comprato (primi anni ’80) una slitta bi asse CNC Duplomatic “Alfa qualcosa”, che montammo sul retro di un normale tornio cecoslovacco CU300. E in quel caso fui io ad imparare la programmazione in linguaggio “G” per far fare i primi pezzi al tornitore di manutenzione dei rulli di laminazione tubi d’acciaio.
                Ricordo di aver scritto e realizzato per curiosiyà anche una parabola sulla facciata anteriore di un pezzo d0acciaio diametro 300mm, in modo addirittura “parametrico”, che sinificava che ad ogni passo di 0.01mm (in quel caso), la CPU calcolava da sola il nuovo punto di arrivo dell’ennesimo comando sequenziale G1 concatenato in una passata, secondo la formua della progressione parabolica y=ax^2 (mi pare), reiterando le passate successive in avanzamento progressivo di qualche decimo del punto centrale di inizio.
                Al tatto con l’unghia si sentiva la zigrinatura, ma l’aspetto era bello…. ed oggi sarebbe stato buono per afflosciargli sopra una lastra di vetro per ricavare un blank a menisco.
                Bei ricordi.

                #11730
                Mogi Massimo Vicentini
                Partecipante
                  • Offline

                  Cari amici, qui si aprirebbe un’infinita chiacchierata… meglio di tutto sarebbe ritrovarci fisicamente, cosa che mi è difficile non per il blocco sanitario ma per altro genere di restrizioni. Anch’io ero riuscito a taroccare il tornio aggiungendo all’asse e ai carri 3 motori passo-passo, comandati da un grezzo programma in Basic (poi però il sistema è andato in tilt e ho smontato tutto). Serviva per produrre ingranaggi tagliandoli dente per dente, coi quali ho fatto i modelli meccanici di cui al mio sito (“autocostruzioni”). La scheda Arduino a questo proposito dovrebbe permettere meraviglie, ma a parte il linguaggio di programmazione a me incomprensibile, di fatto non sono ancora riuscito neanche a farla dialogare col pc. Dunque… ripiego sugli strumenti che so usare, con strategie di correzioni successive. I miei tentativi di lucidatura (un 13 e un 30 cm) si sono arenati al test di Foucault, per il quale l’automazione temo non serva. In verità i supertelescopi non li correggono a mano, quindi in linea di principio si può computerizzare anche quella fase… ma lì siamo in un altro mondo e con altri mezzi, non quelli dell’artigiano.
                  Buon lavoro a tutti.

                  #11731
                  deabisdeabis
                  Moderatore
                    • Offline

                    Ciao Mogi,benvenuto tra i grattavetro ed aspiranti tali. Questa è una passione che, contrariamente ad altre, non si limita ad entrare in circolo ma diviene parte del DNA. Questo significa che, se almeno una volta nella vita ti viene il pallino di costruirti qualcosa di questo tipo, poi il pallino non se ne va più via……. Ci vuole tempo, anche se il tempo è relativo e se vuoi lo trovi sempre, ci vuole serenità, per alcuni un traguardo difficilmente raggiungibile, ci vuole determinazione, Ma questa di solito chi arriva qui ce l’ha. Detto questo: magari potersi incontrare……. ci accontentiamo e nel frattempo ci si scrive. A presto

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