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17 Luglio 2017 alle 10:14 #10046
salve a tutti
sto per cominciare a scrivere la mia tesi di laurea ed ho deciso di progettare un telescopio da cima a fondo quindi aprirò diverse discussioni in diverse sezioni.
La prima ovviamente riguarda il Blank: costruirò uno stampo in gesso in modo da creare un blank di circa 30mm/35mm di spessore e 400mm di diametro (f5) con delle cavita esagonali nella parte posteriore per renderlo il più leggero possibile; inoltre cercherò di creare lo stampo in modo tale che il vetro abbia già raggiunto la curvatura della sfera desiderata.
qualcuno ha già fatto qualcosa del genere e riusce a darmi consigli/indicazioni/pareri?17 Luglio 2017 alle 10:34 #10052Ciao Marco, in cosa ti stai laureando ?
Riguardo la fusione del vetro c’è una sperimentazione di Mirco con il borosilicato, https://www.grattavetro.it/forums/topic/primario-420mm-foca/ lui saprà sicuramente darti tutte le indicazioni necessarie, ma credo che sia un lavoro che va un po’ oltre la “normale” autocostruzione.17 Luglio 2017 alle 10:59 #10053in ingegneria meccanica, cioè mi manca ancora un anno, ma penso che il progetta richieda tutto il tempo; pensavo di chiedere aiuto al docente di meccatronica per la montatura, a quello di modellazione geometrica per tutta la parte del CAD, quello di scienza dei materiali ed infine a quello di turbolenze per quanto riguarda appunto le turbolenze nel tubo. Ed ovviamente l’aiuto di tutti voi
17 Luglio 2017 alle 12:36 #10061Ciao Marco, un benvenuto anche da parte mia…
ingegneria meccanica, bene, dove?
Allora la realizzazione di un blank di vetro per vetrofusione non è per nulla semplice e te lo dico perchè ho fatto un bel po’ di prove, andate tutte più o meno male, una volta per un motivo una volta per un altro…Comunque sia, questo mi ha permesso di fare esperienza e capire che, ovviamente, come in tutte le cose, servono le attrezzature e i macchinari giusti, altrimenti al risultato non ci arriverai mai…
Detto questo sono molto curioso di leggere e capire come intendi realizzare il tuo progetto, a cui se vorrai, potrò in qualche maniera, cercare di darti delle dritte per quel poco di esperienza che ho maturato.nel frattempo se vuoi leggi qua:
anche se non ho riportato tutto quello che ho sperimentato, qualcosina c’è…17 Luglio 2017 alle 13:24 #10067A Udine. Comunque ho letto il tuo articolo e bisogna dire che hai fatto un lavoro complesso! il mio primo problema era quello di creare il retro in modo da avere gli appoggi al supporto ma dopo aver visto il tuo sto arrivando ad una risoluzione. Per quanto riguarda la fusione invece io non ho capito, hai creato lo stampo e successivamente fuso il vetro dentro o i due pezzi sono stati intagliati e poi “incollati”?
17 Luglio 2017 alle 14:25 #10069Allora, premetto che non ho capito bene cosa intendi con: “creare il retro in modo da avere gli appoggi al supporto”, però vabbhè…
Per quanto riguarda la vetrofusione, ho dapprima realizzato lo stampo in gesso, e poi l’ho caricato con graniglia di vetro, che con la temperatura si è fusa.
Ma qui dovrei aprire tutto un capitolo sulle difficoltà che ho incontrato, dalla non perfetta fusione delle scaglie a causa della temperatura non adeguatamente alta, al tempo di mantenimento della temperatura che è tutto un dire, alle bollicine d’aria che rimangono intrappolate nel fuso, alla resistenza dello stampo, alle cricche che si generano in raffreddamento ecc…
Proprio a causa di tutti questi e altri problemi, che ancora non sarei in grado di evitare con certezza, alla fine mi ero indirizzato verso il processo di rammollimento più che in quello di fusione pura.Ecco un paio di foto della prima prova che avevo fatto (un sacco di ore di lavoro, per un risultato negativo. Ma il gioco è così e bisogna accettarlo… ):
P.S: io invece abito in provincia di Vicenza, e mi sono laureato anche io in ingegneria meccanica, a Padova però…
17 Luglio 2017 alle 14:55 #10070Intendo che, essendo la parte posteriore del blank costituita da una serie di cavità mi era un attimo difficile capire come meglio posizionare i “piedini” di appoggio per il supporto del primario (non so se mi sono spiegato). Per quanto riguarda la vetrofusione ho intenzione a breve di fare un giretto nelle vetrerie di Murano. Anche se trattano il vetro per fare opere artistiche penso sapranno aiutarmi
17 Luglio 2017 alle 15:08 #10071ma è la prima volta che fai un obiettivo di un telescopio?
17 Luglio 2017 alle 15:29 #10072Ah, ok, ho capito cosa intendevi…
eh, ci possono essere molti modi per far questo, come vedi nelle foto sopra, lo stampo in gesso ha tutta una serie di cavità rettilinee dentro le quali si formeranno le nervature, che poi convergono tutte nei “nodi”, dove ci sono quei cilindretti fini e lunghi di gesso. In questa maniera avrei ottenuto un blank con un retro simile a questo:
dentro a quei fori cilindrici sarei poi andato a innestarmi con un qualche tipo di perno uscente dalla cella del primario.Oppure come avevo fatto qui:
in cui avevo previsto nel retro, tutta una serie di dischetti forati, nel cui foro avevo incollato degli inserti in plastica filettati, sui quali poi mi andavo ad ancorare con le viti che avevo previsto sui triangoli della cella del primarioma presumo ci siano mille modi ancora, ti puoi davvero sbizzarrire con la fantasia…
17 Luglio 2017 alle 15:32 #10073a beh, non c’è dubbio, poter parlare con qualcuno che maneggia e fonde vetro tutto il giorno non può che esserti di grande aiuto.
Anche se non sono del settore specchi astronomici la loro esperienza sarà sicuramente in grado di fornirti preziosissime indicazioni…17 Luglio 2017 alle 15:38 #10074si è la prima volta
comunque mirco io inizialmente pensavo di fare delle cavità esagonali come ho visto in molti dei vetri molto leggeri. a questo punto direi (come mi ha consigliato tiberini) di partire dalla progettazione del supporto con Guiplop e cercare di trovare un modo per far convergere i vertici delle figure che formano la cavità nei punti in cui si deve trovare il pivot del supporto.17 Luglio 2017 alle 15:50 #10075Si, questo può essere un modo corretto di fare, infatti sia i cilindretti di gesso nello stampo, sia i dischetti forati nel secondo esempio che ti ho riportato, sono tutti esattamente posizionati nei 18 punti di appoggio suggeriti da Gui plop. Poi le nervature le ho disegnate partendo da questi punti fissi.
Nessuno ti vieta però di fare diversamente e di utilizzare uno schema a esagoni, quadrati, triangoli, poi sarai tu a dover capire dove posizionare al meglio i punti di appoggio…
Insomma le vie percorribili sono molte, sta a te scegliere quella che ritieni più giusta e anche più semplice da fare (che non è un aspetto da sottovalutare)…18 Luglio 2017 alle 12:11 #10121Si potrebbe creare il positivo con una stampante 3d, poi fare il negativo in gesso e successivamente riempirlo con polvere di vetro…
18 Luglio 2017 alle 12:41 #10122Ad essere sinceri era quello che volevo fare sin dal principio, soprattutto per la creazione della “cupola” che avrebbe dato allo stampo e di conseguenza al disco la curvatura che mi serviva, ma penso rinuncerò perché la stampa in 3D anche solo della cupola costa parecchio.
Comunque sia stavo iniziando a fare i primi conti: vi sembra corretto che un 406mm f5 abbia da scavare una freccia di circa 10mm? perché in tal caso lo spessore del vetro senza la parte con le “cavità” lo farei di 15mm18 Luglio 2017 alle 14:10 #10123No, la freccia viene di 5.075mm…
La formula (approssimata) da usare è:
r^2/(4*Focale) oppure r^2/(2*Raggio di curvatura)
dove Raggio di curvatura = 2*Focale -
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